Nuova Repubblica - anno V - n. 7 - 17 febbraio 1957

(t 50) nuova repubblica BUDAPEST - Scene di vita universitaria. (Vis. di Dino /J11.H·hi) I SETTE GIORNI NEL MONDO ] IMPEGNO I TERNAZIONALE I L XXXII Congresso Nazionale del PSI è stato se– guito con estremo interesse dai partiti socialisti _ francese e britannico. La ragione è ovvia. Il mo– vimento operaio italiano non è quello del Principato di Monaco o della Repubblica d'Andorra. I suoi orienta– menti internazionali - come· spesso siamo andati ripe– tendo su queste colonne - non sono indifferenti Per l'elr · -.r,i·done di una politica socialista europea. :r quanto questa politica non sia mai emersa con chiai·ezza, neppure quando i laburisti erano al potere in Gran Bretagna (anzi, sia forse rimasta proprio alloi·a soffocata in Gran Bretagna dalla prevalenza dei motivi interni su quelli di una solidarietà socialista internaziO-: nale), l'assenza di una parte importante del movime:nto oJ)eraio ~taliano da una comune piattaforma democra– tica e occidentalista ciel socialismo europeo non è mai s~ata e non è indiffei;ente. · L'a riluttanza con la quale il Comisco sospese il PSI nel 1948 e poi lo eliminò nel 1949 dall'Internazionale sta ·a dimostrare quanto interesse presentasse per il socialismo democratico occidentale un socialismo mag– gioritario con basi operaie in Italia e n0n un suo tron– c.one democratico come era allora il PSLI, il quale, pur a ·Y.en~ o fin dalla sua costituzione .tutti i suoi titoli de– mocratici a rappresentare l'Italia in seno al Comisco, continuò a bussare alla sua porta nelle due conferenze d·i Zurigo del giugno 1947 e di Anversa del novembre dello stesso anno, proprio perchè non ci si rassegnava a· rinunciare ad una rappresentanza effettiva del mO– Vimento operaio italiano in seno agli organismi socia– lis_ti inte_rnazionali. Finita la guerra fredda, a diverse riprese furono effettuati dei sondaggi per accertare l'evoluzione. del PSI, pur nqn volendo mai nessun partito socialista stra– niero- cagionare un danno· al PSDI media:nte contatti ufficiali col PSI. A un certo momento, però, proprio in seno al partito la purista, la ·c0rrente di sinistra, che fa capo a Bevan, cominciò a seguire con sempre maggiore interesse gli sforzi del PSI, che a poco a poco venne considerato l'unico rappresentante qualificato del mo– vjmento operaio socialista in Italia. Da parte del PSI, mentre, per molti anni dopo il J 949, si provò un mal celato risentimento verso l'Inter– nazionale socialista, per le decisioni prese contro il PSI alla Conferenza socialista internazionale tenuta a Èaarn, in· Olanda, nel maggio 1949, con il dissiparsi del clima d! guerra fredda si cominciarono a :r:ivalutare parecchie posiz.ionj ..del socialismo, occidentale, specie quelle. de11a socialdemocrazia tedesca~ (ohe· ,però no~ sembi;.ò tenerne molto conto) e della sinistra laburista britannica. Da un paio d'~i~ l'Avanti! ha ottenuto di pubblicare gli ai;ticoli che ogni settimana .Bevan va scrivendo per la stampa socialista inglese. Questo progressivo, reciproco riavvicinamento fra il socialismo occidentale e il PSI è andato assumendo maggiormente corpo dopo Pralognan, con la missione del senatore Pierre Commin, segretario generale della SFIO, nell'agosto-settembre dell'anno -scorso. Esso par– tiva dal presupposto che il PSI si stesse sempre di più avvicinando alle posizioni ideologiche_del socialismo oc– cidentale (democrazia, pluralità dei~1)artiti, ecc.) e che le sue scelte internazionali rientrassero nell'àmbito del– le· scelte consentite a un partito ~ocialista, il' quale si proponga di difendere contro qualunque minaccia il re– gime democratico del proprio -paese. MENTRE, in questo modo, il PSI si stava ponendo su un terreno destinato a creare condizioni att~ all'unifica– zione soci~lista, esso rientràvç. pure a poco a poco nel– l'_alveo del socialismo democr_atico occidentale. L'inte– resse dell'Internaziqnale, Socialista, rappresentata a Ve– nezia dal suo presidente, Morgan Phillips, del Labour Party, rappresentato da due membri del suo esecutivo, Bevan e Crossman - uno dei quali è anche « ministro degli esteri » del' gabinetto-ombra - e della SFIO, rap– presentata dal-suo segretario generale ad interim, Pierre Commin, partiva da questi presupposti. I.l giudizio unanime espresso da.i socialisti inglesi e francesi dopo la relazione Nenni, che il PSI potesse or– mai considerarsi saldamente ancorato al terreno demo– cratico (quali c~e fossero le sue scelte internazionali, che non avrebbero in alcun caso rimesso in discussione· la scelta ideologica della democrazia come metodo e come fine), veniva dunque a coronare una lenta ma Sicura evoluzione, di buon auspicio per l'unificazione sociali– sta, ma crea contemporaneamente un impegno interna– zionale ~l quale il PSI stesso non si potrebbe sottrarre senza squalificarsi non solo sul piano interno, ma anche su quello internazionale. Questo impegno, nonostante la non felice composizio– ne degli organi direttivi del partito, è stato assunto nella maniera più solenne nella risoluzione finale, come lo era già stato nella D?aggior parte degl'interventi. E in politica, contano più le posizioni, le scelte effettuate def!1ocraticamente dagl'iscritti, •gl'impegni, as:Sunti davan– ti al paes.e e all'Internazionale, di qualunque organo di– rettivo. Su. di questo ricadi~à soltanto la responsabilità di avere mantenuto o violato tale impegno. rAOLO VI:rTORELLI LE'l"l'.ERA DA P AIUGI IL RÈCORD DI MOLLET 5 di GIUSEPPE ANDRICH S E GUY MOLLET è pessimo uomo di governo - sli questo punto esiste press'a poco unanimità in Fran– cia - c'è tuttavia chi crede o vuol far credere '• ch'egli sia in compE !p.so un abilissimo parlamentare, u~ uomo che sa mal1.ovrare così abilmente da riuscir a du– rare al potere per un tempo che ha battuto quasi tutti i record della permanenza di un ·governo in Francia. Più di un anno! P~re - almeno si dice - che gli americani gli abbiano portato un importante aiuto a proposito della spinosa discussione all'ONU negli affari d'Algeria. Pi– neau, braccio destro di Mollet, sarebbe riuscito a con– vincere gli americani che la Francia fa in Algeria del puro e disinteressato anticolonialismol Così dicono i giornali del governo e quelli filogovernativi, cioè quasi tutti, con particolare entusiasmo quanto più si dicono di sinistra. Ah, Frane Tireur, giornale una volta « so– cialista»! Ma la verità è un po' diversa. Non è che gli .americani si siano lasciati convincere dall'a-rte oratoria di Christian Pineau, nè siano presi da un amore svi– scerato per la Francia. Essi si sono resi conto che la guerra d'Algeria è ormai un pericolo jnternazionale e che è ora di farla cessare, e incoraggiano Mollet a cessarla. Mollet, che più si rinforza nel campo parla– mentare,' più si sente ridotto alla disperazione nel campo politico, in realtà sta mollando. Non è un gioco di pa– role. Mollet molla, ma deve fare ·vedere di non mollare. Se no le destre si mettono a urlare, fanno del fracasso per le strade - il mese di febbraio è il mese dei putsch fascisti in Francia - e gli tolgono l'appoggio. Si aprirebbe allora· una crisi che potrebbe div,entar insolubile. Gli americani si' sono dunque decisi a venir in aiuto a Mollet, aiutandolo a mollare senza averne tari a. Mollet ·ha parlato di democrazia e di libertà, di elezioni libere, di giustizia in Algeria. C 1 .>minci dunqU"E!", con l'aiuto americano, a fare qualcosa. Per esempio a tentar di dare una soluzione alla tunisina o alla maroc– china al problema algerino. Manca il << personaggio», cioè il «regnante» che conservava un'apparenza deJ vecchio potere precoloniale a quei due paesi? Non do– vrebbe essere imposs.ibile trovarne uno, magari com– posto di varie persone fisiche, anche in Algeria .. E al– lora si tratta e si discute. Non era, in fondo, quello che Guy M-ollet, can– didato socialista, prometteva poco più di un anno fa? Si sa bene dove vanno poi a finire queste trattative: i paesi << paci"ficati », a poco a poco, eliminano non solo ogni attività, ma anche ogni presenza francese sul loro te~Titorio; e questo tanto più completamente, quanto più i francesi hanno ritardato a mqllare. Ma la !accia è salva, e soddisfa anche i pi\J. feroci nazionalisti,·· ai quali rimane un argomento per giustificare la loro· esi– stenza: H governo ha tradito la Francia. In questi giorni un nuovo gruppo nazionalista ·s'è costituito e ha convocato i parigini a una riunione a cùi avrà portato a presiederla il generale Weygand: dico portato, perchè l'ultra novantenne generale non è. più in grado di Camminare. Il peggio è però che di nazionalisti non ci sono sol– tanto questi decrepiti campioni di un lontano passato. C'è• un nazionalismo giovane e altr~ttanto imbecme e un.. nazionalismo di opposizione. Quest'ultiino è quello dei comunisti e dei loro amid, il feroce nazionalismo antitedesco. Diciamo, per es~eTè giusti, nazionalismo antitedesco- occidentale. I tedesçhi dell'est, fossero pure stati SS, sono oggi diventati Jn~ delli di democrazia e di libertà. La nomina del generale tedesco Speidel a capo delle truppe della .NATO serve di pretesto -ai comunisti per resuscitare il n0n abbastanza sopito odio contro i te:. deschi; si riportano all'attualità gli Oradour e la Ge– stapo. Questi sono i nuovi argomenti per combattere la NATO: il modo migliore, naturalmente, per non taì-e un passo avanti verso una nuova politica internazionale_. L'ECO DELLA STAMPA UFFICIO DI RITAGLI DA GIORNALI E RIYIS'J,'IÌ_-:· Direttore: Umberto Frugiuele Milano, Via G. Compagnont 2_8 '· Corrisp. qasena Postale: 35~9 ·' T~legr. Ecosta:mpa · ·

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