Nuova Repubblica - anno V - n. 4 - 27 gennaio 1957

2 ITALIA POLITICA CHIAREZZA DEI SOCIALISTI N ON E' ANCORA possibile soppesare le dimensioni delle correnti che si presenteranno all'ormai im– minente congresso nazionale del PSI: anche- se pos– sedessimo già i risultati dei principali congressi provin– ciali, neppure allora sarebbe senza rischi un pronostico_ decisivo. Allo stato attuale dei fatti, ciò che invero deve più preoccupare è il riemergere di una situazione che già si era manifestata nelle prime settimane di dicembre, quando la relazione Nenni per il Congresso trovò l'appro– vazione (evidentemente carica di riserve) dell'intera Di– rezione del partito. Oggi questa situazione riappare in una forma più suddivisa, naturalmente: in seno alle sin– gole federazioni, si riscoprono le medesime tendenze cen– trali, che già possono distinguersi in tre linee. 1) corrente Pertini-Malagugini. La sua preoccupa– zione fondamentale non è l'unificazione socialista, ma l'unità della classe operaia. E' un errore considerare questi uomini come asserviti al partito comunista. Tutto il loro passato (parliamo dei leaders) è legato alla storia del socialismo italiano: nessuno avrà dimenticato che Pertini fu di quel gruppo di ardimentosi che curò a proprio rischio l'espatrio di Filippo Turati; che Mala– gugini è stato l'ultimo sindaco socialista di Pavia sino alla manomissione fascista, che al socialismo è rimasto fedele - un esempio - lungo jJ ventennio, svolgendo, come educatore, un'opera impareggiabile di formazione dei giovani. Nessun dubbio che qu.esti non sono uomini .irreggimen'tabili in uno schieramento politico non socia– lista: e sono uomini adusati a non prendere ordini. Questo non toglie che, per le loro propensioni massi– malistiche, l'unificazione appaia loro un rischio da non affrontarsi se non con garanzie di assoluta prevalenza del PSI - non a mezza via dal PSDI, ma solo ai confini del proprio partito. In qualunque altro punto, p~ù vicino a Saragat, l'unificazione dovesse verificarsi, essa apri– rebbe, a loro avviso, una frattura nella classe operaia, ove si insinuerebbe il « nemico di classe ». Il pregio di, questa posizione è. d.i imporre un'esigenza perentoria, di socialismo all'unificazione, un preventivo « j'accuse »; il suo difetto è di non avere proposte positive da avan– zare per un effettivo rafforzamento della classe operaia stessa, in sollecitudine della quale essi prendono la pa– rola. Naturalmente, interrogati se siano o meno unifi– cazionisti, risponderanno di sì, che lo sono. E il primo rischio di eqtiivoco per il Congresso del PSI, è che coloro stessi che all'unificazione non credono, non lo procla– mino abbastanza esplicitamente. Non si tratta tanto di CO'.Ul'l'A l'O Cl<:N'l'l{A LE Sabato 19 gennaio u. s. ha avuto luogo a lloma l'annunciata l'iunione del Comitato Centrale di Unità popolare, che si è aperta con un'ampia relazione di Coclignola sull'azione politica svolta dal Movimento dalle elezioni amministrative del 27 niaggio al la fase di . un ificazione socialista, aperta da Pralognan, ai nuovi sviluppi del PSI determinati dalla crisi ungherese. Sulle prospettive di orientamento politi·co e di lavoro del Movimento nell'immediato avvenire, proposte dalla relazione di segreteria, si è aperto un vivace dibattito, che è continuato nella seduta pomeridiana e in quella notLurna. Il CC ila riconosciuto, nella sua grande maggioranza, che -l'azione da tempo perseguita da Unità popo'lare pe,' sviluppare intorno al PSI il massimo di convergenze democratiche e di inizia– tiva socialista, dev'essere ripresa con maggiore energia, essendo questa azi.one l'unica capace di alTretLare la costituzione di quel solido strumento socialista d'alternativa cl,e è nei voti di tutti. La stessa unificazione socialista - come incontro di PSI e PSDI - può essere concretamente affrettata, ed ancorala su una sicura posizione politica, nella misura in cui si potrà assicurare maggiore capacità d'iniziativa e più ampio terreno d'azione al)'SI e ai gruppi vicini. Questa prospetLiva sembra oggi tanto più attuale in quanto la crisi comunista (che 11011 sembra di lieve entità) pone l'urgente problema di offrire un valido strumento per assorbire - sen– za che si disperdano in avventurosi esperimenti - le energie che abbandonano la prassi stalinista, l'iaffermala sostanzialmente da Togliatti. Alla fine dei lavori, è stato approvalo all'unani– mità il seguente documento: H CC di Unità popolare preoccupato dalla cri.si che travaglia e blocca tutto lo schieramento della sinistra italiana e che, aprendo allarmanti sfaldamenti di sfi– ducia verso i partiti e le or-ganiZZazioni sindacali mi- 1iaccia le spe-ranze di quella seria e moderna - pdlitica rinnovatrice e riformatrice che è ieclamata dalbz necessità imperiose del paese e dalla ,evoluzione dei tempi. in coerenza con la sua opera passata intesa alla qua– . liJicazione di forze socialiste e democratich.ie !Vincolate un equivoco interno al partito, giacché nessuno pensa che, per questo, possa mai determinarsi un compromesso tra gli unificazionisti risoluti e la corrente di sinistra (Pertini-.Malagugini) dei «carristi>). Ma l'equivoco è poi dinanzi all'opinione pub.blica, giacché un partito che non marca le proprie differenze interne fa sospettare che non voglia sul serio le cose che diCe di volere. 2) Che del resto una certa ambiguità possa riscon– trarsi ai margini stessi della corrente dei così detti << carristi ,,, si riscontra dal fatto che il suo confine è fluido nei figuardi della seconda posizione congressuale, quella degli ex-morandiani. Ciò dipende forse dalla condizibne particolare di Sandro Pertini, un uomo della cui lealtà nessuno po– trebbe dubitare, il quale si trova a occupare l'ufficio rimasto scoperto dalla precoce scomparsa di Rodolfo Morandi, e che viene quindi in qualche modo a godere implicitamente dell'avallo dei morandiani, responsabili delle strutture fondamentali dell'apparato. Di fatto, le posizioni ideologiche dei morandiani non sono identi– che a quelle di Pertini, e più si avvicinano ormai a quelle avanzate ~ per una « strategia socialist_a » - da Lelio Basso. Nessun aspetto della posizione di quest'ultimo (illu– strata sull'AvantÌ! da un complesso di «tesi>> dell'intel- • Iinghenzia milanese del partito) ha motivo di essere re- . spinto dagli ex-morandiani: dagl'impegni di democrazia . interna e istituzionale del partito, alla proposta che la fedeltà alJa democrazia rappresentativa sia integrata da una democrazia di massa, alla fondamentale esigenza che l'unificazione venga considerata corhe approntamento di uno strumento, per una politica socialista fondata sul– l'analisi marxista delle costanti economiche ~taliane, sino alla mdicazione di un orientamento a breve termine (alternativa democratica alla DC), e a lungo termine .(riforme di struttura). Un solo punto può dividerli, cancellabile tuttavia fn un compromesso, dal titolo « dimentichiamo il passato». 11 passato è per Basso oggetto di un'autocritica di partito, per la sua lunga soggezione agl'interessi di guerra fredda del PC durante l'epoca staliniana; un passato che-Basso, leninista antistaliniano e antifusionista, non ha atteso oggi a respingere, tant'è vero che proprio per i suoi rimbrotti, come si dcorderà, egli era stato messo in quarantena, con drastica bruscheria, da Rodolfo Mo– ra~i. '~le cose, come crediamo, stanno a questo modo, il L'IMPEGNO DI UNITA' ·~ POPOLARE dal compromesso centrista e di forze socialiste svincolate dal compromesso totali,tario, riafferma il proposito di concorrere, insieme con forze vicin.e, alla forriiazioroe della piattaforma politica e pro– grammatica che per vigore morale, 'consapevolezza so– cialista, spi.rito democratico, libertà di vita interna, im– pegno realizzatore, organicità di programma, s'imponga come necessaria base di unificazione socialista, auspica che i.l. PSI sappia risponCVere nlla grande · attesa del momento ponendosi come perno della più ampia ma orriogenea concentrazione di forze socialiste e democ-ratiche, e deUa alttzrnativa risolutrice della crisi politica italiana, affida alla Propria Direzione il compito di proseguire ·.nell'azione opportuna, riservandosi di T'iesaminare la si– tuazione in una convocazione successiva al Congresso di V.znezia del PSI, in previsione di un prossimo Con– gresso nazionale di Unità popolare. Subito dopo, il Comitato Centrale ha designalo a rappresentare Unità popolare all'inuninente Con– gresso di Venezia del PSI una delegazione composta dai compagni Ferruccio Parri, Tristano Codignola, Paolo Vittorelli, Piero Caleffi. Sul piano organizzativo e disciplinare, il Comi– tato Centrale ha altresì approvato il seguente m:– dine del giorno: Il Comitato Centrale di Unità popolare, riunito a Roma it 19 gennaio 1957, dopo ampio esame della si– tuazione politica generale e delle prospettive di azione del Movimento, · impegna tutti gli aderenti ad una azione comune_, con es·clusione di iniziative oe decisioni di gruppo, diChiara che ogni determinazione che involga la auto– nomia · d·el M oviinento' o la su.a azione con altre forze (147) nu ava repnbblira pericolo del congresso socialista è che, sulla base di prospettive comuni, possa svilupparsi in congresso una guerriglia di uomini, per il potere nel partito, o ehe possa verificarsi il compromesso, agli stessi fini, su una genericizzazione di quelle stesse prospettive, compro– messo nel quale ciascuno creda di potersi sentire raf– forzato, o dai massimalisti, o dai nenniani. 3) Il terzo <<momento» del partito, il primo si do– vrebbe ancor dire, è Nenni. Più esperto politico dei pertiniani; dei bassia,ni, dei morandiani, Nenni ::a bene che non bisogna fidat'Si di soluzioni verbali esprimibili in quante si voglia mozioni, od ordini del giorno. L'im– portantè è per lui e i suoi amici una cosa: che il con– gresso dica chiaro a) se vuole o meno l'unificazione; b) quali concessioni - e non oltre - possano essere fatte ai socialdemocratici per realizzarla. Ci può essere stata una certa faciloneria nell'incontro di Prnlognc.11, può esservi una carica d'illusione nella convinzione r'-.lì– niana, che l'unificazione porti naturalmente con sé lo slancio di una ripresa socialista. Ma sta di fatt0 che Nenni, su terreno socialista, l'unificazione la vuole senza equivoci. La posizione nenniana viene quindi a costi– tuire la piattaforma utilizzabile da tutte ·1e correnti che, sotto questo nome magico, intendano condizionare quindi il potere di Nenni stesso nel partito. Questo pericolo è più. evidente da parte di bassiani e ex-morandiani, i quali possono, a vicenda, servirsi det nennismo per contestarsi, o spctrtirsi, le leve future del partito. A BBIAMO esposto crudamente dei timori, anohe colo– rendoli più di quanto è probabile che abbiano a veri– ficarsi, perché siamo di quelli che nel pieno della tuona fede e con diretta partecipazione si· attendono tuttora molto dal Congresso socialista. I socialisti hanno avuto anche in questa settimana la prova del << peso» che ormai si attribuisce loro nella politica italiana . Il rinvio delle conclusioni pàrlamentari in m8teria di patti agrari, e governative, per la nomina del mini– stro per le partecipazioni, è stato certamente, :.n queste settimane, un fatto tattico. Ma i socialisti non lo circo– scrivano in questi limiti. Il tenere in sospeso una que– stione sociale dell'importanza della giusta causa, e della scelta politica del titolare dell'intero settore pubblico dell'economia, rinvio destinato a sapere se tali queStioni verranno o meno a dipendere dagli orientamenti socia– listi, incomincia già a significare che anche gli avversari riconoscono la decisività dell'intervento socialista. Si ha l'impressione che l'evolvere della situazione it1.!iana verso nuovi progressi sociali attenda i socialisti, e che anche i loro avversari credano di dover sostare. quasi li volessero corresponsabili di iniziative sulle q1,a1! la loro coscienza rimane incerta. E' la situaZione dunque che si appella al Congresso socialisia. Vi si appella, perché non si chiuda nel+:·eqw– voco, o ·in un preminente contrasto fra uomini, p1 otesi verso una semplice aggiunta di potere interno. ALADINO politiche compete ad un Congresso del Movimento, n-el quale siano proporzionCLlmente rappresentati tutti gli aderenti, impegna la Direzione del Moviniento a convocare tnl.z Congresso nel termine che sarà deliberato dal pros– ·simo Comitato Centrale. Le norme di Ol'ganizzazione del Congresso sa- 1·anno trasmesse direttamente ai Gruppi. CONVEGNOPIIOGHA~HIA'l'ICO Domenica 20 è seguìto il Convegno programma– tico, nel corso del quale sono stai.e lette ed illust1·11te le «tesi» proposte eia Parri, Codignola, \littorelli e Tagliazucchi, rispettivamente in tema di politica economica e sociale, struttura di partito, politica internazionale, autonomia e politica indacale. I testi di queste tesi sono già noti ai lettori di Nuova 1/epubblica: esse dovranno costituire materiale di discussione e cli ulteriore elaborazione per i Gruppi del Movimento. I temi trattati intendevano rappre– sentare m1 confronto delle esigenze più sentite da Unità popolare r_ispetto alle posizioni del PSI da– vanti al suo Congresso. Tale significato è stato pienamente colto nell'intervento del compagno Pan– zieri della direzione del PSI che, pur parlando a titolo personale, ha portato un contributo molto ap– prezzato al chiarimento delle questioni che si dibat– tono fra il PSI e UP. Alla discussione hanno parte– cipato, con interventi di notevolissimo valore poli– tico e tecnico, molti compagni, fra cui Apicefla, Ascarelli, Cesa, llellani, Orilia, Patrono, Taglia– zucchi, R. Levi, Dean, Ferretti, Ravà, Favati. Ha concluso, riassmnrndo i termini -del dibattito e pre– cisanclo11e anche il valore di prospettiva politica, Ferruccio Parri. RIUNIONE ORGANIZZATIVA A LIVELLO NAZIONALE Domenica 27 p. v. i rappresentanti dei Gruppi, che converranno a Firenze per la solenne comme– morazione nazionale di Piero Calamandrei, si ritro– veranno nel· pomeriggio ·presso la sede di piazza Libertà 15, per uno scambio d'idee suBe situazioni locali.

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