Nuova Repubblica - anno IV - n. 46 - 11 novembre 1956

2 A QUANDOIL IUSPE'fTO ])J~LLALEGAL11'A'? COSTITUZIONE VIOLATA Le nuove norme sull'ammonizione, sul l'oglio di via, sulla sorve– glianza spcci.alc sono così incostituzionali come le precedenti. È pa• lese I' insensibilità del ministero degli interni di fronte ai problemi posti dalla Costituzione e dalle recenti sentenze delia Corte costituzionale A BBJ.AMO 1.1pp1·cso in questi giorni dai giornali il con– tenuto del pl'ogetto di legge riguardante gli istituti dell'ammonizione, del foglio di via obbligatorio, della sorveglianza speciale e del confino, orn approvato dal Se– nato della Repubblica. Tale progetto di legge dovrà seguire naturalmente tutta la trafila costituzionale, prima di diventare legge dello Stato; è auspicabile che Camera dei deputati, Sena lo in se.conda lettura, e, se necessario, il presidente della Repub– blica, rilevino le gravi pecche di tale progetto, che, seppure in forma un po' attenuata rispetto alla legge di pubblica sicurezza ciel 1!)31, ripete le violazioni allo norn-1e·costitu– zionali, che già furono in parte rilevate dalla Corte costi– tuzionale nei riguardi della Jegge di pubblico, sicurezza. A norma del nuovo progetto solo la diffida e l'ol'dine cli rimpatrio con foglio di via obbligatol'io restano di compe– tenza del questore, mentre sorveglianza speciale, divieto di soggiorno, ed obbligo di soggiorno in un dete.rl] linato co– m1me (ossia confino) sono attribuiti alla competenza del tribunale. 'l'ali riforrne non sembrnno sufficienti a riportare l'at– tività dei pubblici poteri nell'ambito della Costituzione. Possono essere diffidati dal questore gli oziosi, i vaga– bondi abituali va.lidi al lavoro, chi si dedica a tràffici illeciti, chi si ritiene debba vivere col provento di delitti e sia 11oto-riamente proclive a delinquere, chi sfrutta la prostitu– zione e vive contro la morale pubblica e il buon costume, chi fa contrabbando e traffica in stupefacenti, ecc. In taluni di questi casi già provvede il codice penale, così per chi si dedica a traffici illeciti, per chi vive del provento di delitti, per chi sia giudizialmente dichiarato clelinquente abituale, professionale o per tendenza, per chi sfrutta la prostituzione,' per chi fa contrabbando e traffica. in stupefacenti. Quando la loro attività concreta la fatti– specie delittuosa non si capisce perchè dovrebbe intervenire il questore con una diffida, invece del tribunale col suo codice di procedura; quando invece tale attività non con– creta alcuna fattispecie delittuosa, e quand'anche tale atti• vitù. potrebbe concretare una fattispecie delittuosa ma non può essere giudizialmente provata (com'è il caso per chi si ritiene debba v.ivcl'e col pl'ovento di çlelitti e sia notoria- I L GOVERNO ha fatto bene a impostare i1 dibattito di politica estera alla Camera il 6 novembJ"e scorso. Ma ha fatto male a impostarlo sotto il segQ,o della reti– cenza. Ciò che bisognava dire. subito, e con un'analisi co– raggiosa, era che i due «sistemi» del dopogl1e1Ta sono ambedue in crisi; che i colpi di forza dell'Ungheria e di Suez sono segno di indebolimento politico, non di stabiliz– zazione; e che l'Italia dovrebbe cercal·e di inserirsi con nuove proposte, o per il momento almeno con validi risul– tnti diagnostici 1 in una situazione di caos, in cui tutte le responsabilità sono da rivedere ex novo. Il discorso dell'on. Martino è stato, invece, di qnell~ che, interlocutori e non riprovevoli dal punto di vista diplomatico, non hanno, ci dispiace dirlo, cho ben scarso valore politico. E la debolezza politica -deriva dal fatto, che :Martino deve destreggiarsi fra tre tipi di pressione. La prima è quella dell'alta buro– crazia di Palazzo Chigi. Pochissimi uomini nuovi sono qui emersi nel dopoguerra; sono stati invece rivalutati principalmente personaggi della diploÌnazia del ventennio, da Magistrati a Vitetti. Si può concedere che essi "con– tengano" le loro antiche predilezioni politiche: ma il me– glio che possa sorti1·no è allora un contegno perennemente interlocutorio, statico. Armassimo il ministro Vitetti poteva mettere di proprio un accento particolam1ente eloquente, all'ONU, per pretendere un intervento delle Nazioni Unite in Unghe1·ia: richiesta teori~arriente apprezzabile, ma priva di realismo, giacché è inutile illudere il popolo italiano, e quello ungherese, che l'URSS lasci ispezionare un tratto della sua zona d'influenza in cui sta compiendo un atto di forza. Le altre pressioni alle quali il minisb·o degli esteri si trova a non resistere sono quella vaticana (e democ1·i– stiana). e quella dei minori partiti laici, specie il PRI, e il partito stesso di Martino, il liberale. Sono due pl'essioni distinte, in seno ad una sola. maggioranza. I partiti laici mi– nori restano gttidati da un'inalterata mitologia europeista, senza neppur chiedersi quale senso abbia un'Europa guidata dalla Francia, e ansiosissima di att1·arre la Gran B1·etagna, nel momentc;i in cui quest·i due paesi hanno compiuto un atto che a dfr poco svuoterebbe l'unità europea di ogni fine di civiltà. Pertanto i due partiti minori raccomandano (e fanno raccomandare sulla loro stampa., che è poi la più dif– fusa d'Italia) l'unità. con i Iranco•inglesi ad ogni costo e in ogni evento. D'altro lato~ i cattolici, ispirati da fini propri della. Chiesa che non potrebbe vedere appesantirsi la guida ~omun_ista ~el Mediterraneo, raccomandano di risparmiare 1 paesi arabi; e, con un pacifismo di cui non si può discu– ~~~~e~:a.coerenza, deprecano il ricorso anglo-francese alJa Ora, chi leaou con queste avvertenze il discorso di Martino, vi 1·itrova., non supe'rate, ma allineate, le tre in– ~uenze,. Seguendo il Vaticano, il governo italiano ha ri- ' mente (?) proclive a delinquere., per chi vive contro la moi·ale pubOlica (?) senza. anda1·e però contro il buon co– stu.nie!), ancora meno si capisce perchè il questore debba intervenire a. ingerirsi nella privata vita del libero cittadino. Re:a;ta il caso degli «oziosi, e dei « vagabondi abituali validi al lavoro,, e fo1·se questo caso potrebbe avere una rilevanza anche costituzionale se si guarda all'art. 4, 2.o comma, della Costituzione della Repubblica, che dice: « Ogni C'ittadino ha il dovere di svolgere, secondo le prop1·ie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concon·a al prog1·esso materiale o spirituale della so– cietù. ». l\ila via, non dimentichiamo in che società noi viviamo, e prima. di occuparci degli «oziosi, e dei « vaga– bondi~ che non.. vogliono lavorare, o~cupiamoci degli oziosi e dei vagabondi che non ... possono lavorare, e guar– diamo anche all'art. 4, 1-o comma, della Costituzione, per il quale « la repubblica riconosce a tutti i cittadini 'il diritto al lavo1·0 e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto»: quando le condizioni saranno « promosse», potr-emo anche occuparci degli altri! Sempre su ini:,r,iativa del questore, il nuovo progetto di legge prevede che il cliOìduto, che non abbia. provveduto a cambiar vita ( !), sia l'inviato al co1:nune di provenien:,r,a con motivato foglio di via obbligatorio: H contrS:vventore l'ischia la prigione da uno a sei mesi. E' la stessa pena che già prevedeva l'art. J 57 della legge. di pubblica sicurezza del 1931, dichiarato incostituzionale quanto al primo comma precisamente nella parte 1·elativa al rimpatrio obbligatorio dalla sentenza 23 giugno 1056 n. 2 della Corte costituzio– nt1.le. E questo è chiaramente indicativo del tesoro che fanno l e nostre autorità amministrative delle massime della Corte costituzionale! Che il rimpatrio con foglio di v~a obbliga– torio sia una restri:--,ione alla libertà pei:sonale, poichè pur esiste _una « libertà di circolare e soggiornare in qualsiasi parte del territorio nazionale, sancita dall'art. 16 della Costituzione, che qualsiasi reshizione della libertà perso- 11ale non sia ammessa dall'art. 13 della Costituzione se non per atto dell'autorità giudiziaria, tutto CJ.uestointeressa poco al nostl'O ministero degli interni, che, non contento di aver applicato fino a ie1•j,contl'O i cittadini, delle norme di P,, 22.ljca sicurezza costituzionalmente ille'gittime, e·costi- ,' - I l'l'ALIA POLITICA I IjA C.RISI DEI SISTEMI p1·ovato l'iniziativa. anglo-francese, votando la "raccoman– dazione" in pl'oposito dell'ONU. Tuttavia il dissenso è fon– dato su presunte ragioni di apprezzamento politico, senza alcuna reazione morale. Si sostiene, dal ministro c)egli esteri, che il ricorso alla forza. non è idoneo allo scopo (non Si vede con precisione qualE;:); e che restavano impiegabili (si suppone ai fìni del controllo intemazionale del transito di Suez) più mezzi di negoziato - un tpal'ginc cioè di tratta– tiva, che il ministl'O avrebbe reso nn universale servigio ad illustrare (quel mal'gine esiste, in efretti: ma alle con– dizioni indiane, non a qtiella della SCUA?, Invece, nello stesso tempo, il ministl'o degli estel'i fa rilevare che in nes– sun momento gli è balenato il sospetto di una malafede dei governi anglo-francesi, dato che si tratta. cli paesi a 1".'"egime padamentare. Questa distinzione, pel' la quale si dissente da un passo giudicato oggettivamente negativo dal punto di vista politico, e si ricostituisce l'unità, che -ne risulterebbe incrinata, su un gindizio dichiaratamènte soggettivo intorno al suo valore morale, è un segno tangibile dell'eclettismo politico di Martino. Con Ja prima parte del ragionamento, egli fonda la posizione italiana airONU, e la sua obbe- . dienza alla ispirazione democi' istit1.na; con la seconda, dà una soddisfazione ai laici minori. In breve, si mette in condi:,r,ioni di far crede1·c ad una politica estera fatta di sag– gezza e di equità. La formula di questa politica esiera, elaborata dai tecnici cli Palazzo Chigi, è: intervento dell'ONU a Suez e a Buda– pest. Verrebbe fatto di credere ad un felice intuito del pa– rallelism9 che esiste fra i due ·i colpi di forza». In l'ealtà, Martino si guarda bene dall'affermarlo; la buOna fede ri– conosciuta a Parigi e Londra non potrebbe essere mai ac– _corclata a Mosca (mentre sarebbe giusto contestarla alle due parti ìnsieme). Ma Ja formu·la di Martino è ·tale da risultare inci-iticabile. Infatti, chiedendo l'intel'vento del– l'ONU a Suez, Martino si associava ad un fatto, sulla cartà almeno, già decfao; e chiedendo quello a Budapest, si as– sociava ad un'intenzione irrealizzazile, pel' quanto nobile si voglia, e tale da soddisfare una protesta nazionale per la (156) ltuova repubblica tuzionulmente , illcgittitn~ ictu ocul'l, prirna ancora che tale incostitu:,r,ionalità fosse rilevata dalla Co!'te costituzionale, vuol emanare oggi delle nol"lne altrettanto illegittime delle pree:edenti, incurante delle disposizioni della Costitu'.l.ione, e;he dovrebbero valere per tutti anche indipendentemente dalle sentenze della Corte. E non è da .ci·edersi che, con l"atlribuil'e àlla compe– tenza del Tribunale il provYedi,nento della SOl'veglianza speciale di PS e quello del divieto di soggiorno in deter– minati comuni o dell'obbligo cli soggiorno in un comune prestabilito, si sia ottemperato in nn modo non solo formale alle disposizioni ·costituzionali. A parte il fatto che, in fin 'dei conti, tali provveclirnenti non colpiscono chi ha com– messo dei reati, ma colpiscono i diffedati, cioè chi è sospetto cli averne commessi o di volerne commettere, e che pro• prio con riguardo ai provvedimenti presi nei confronti dei sospetti si è pronunciata con la massima severità la Corte costituziona.le nella senten:t.a citata, va ancora rilevato che · il progetto di legge approvato dal Senato dispone sì che l'interessato può 1·icorrere in. appello e ·in cassazione contro il provvedimento del T1·ibunale, ma il ricorso non ha tutta•. via effetto. sospensivo. '1. questo è in contrasto non solo con la n~stra proce– r.lura penale, ma anche col principio costituzionale per il '(nale q; I/imputato non ò considerato colpevole sino alla condanna definitiva» (art. 27, 2.o comrna). In questo~ caso l'imputato sarebbe colpevole di aver trusgl'edito un prov– vedimento del questore preso nei suoi confronti in quanto 8ospetto, e sarebbe colpe'vole p1·irna ancora che si sia accer– tato con sentenza definitiva sia la legittimità del provvedi– mento del questore, sia 4\icora l'effettività della sua trasg1·essione. IL principio, che fu affermato dalla I.a sot– tocommissione della Commission~ dei 75 nella formula proposta dall'on. Mancini « L'innocenza dell'imputato è p1·estmta fino alla condanna definitiva>, non ·può conside• rarsi salvnguardato dalla immediata esecutività del prov– vçdirnento del '1'1·ibunale. Va ancora aggiunt~ che, se jl Tribunale prende un provvedimento di so1·vcglinnza speciale o di divieto di soggiomo o ancora di obbligo cli soggiorno in un'ipotesi non prevista dalla legge, e la legittimità del p,·ovvedimento potrà rilevarsi solo in sede cli controllo di di1·itto in appello o in cassazione, poti-à ancora verificarsi qui una ulteriore viola:,r,ione sostat1ziale della nonna costituzionale, là dove è stabilito (art. 13) che « Non è ammessa forma alcuna di ... restrizione della libertà personale, se non .. nei sofi casi e modi previsti dalla legge». Possiamo dire in definitiva, che le nuove norme sul confino, sull'ammonizione, sul foglio di via obbligatorio, sulla sorveglianza speciale, sono così incostituzionali come le precedenti; e potremo 1·ilevare ancora una volfa la cn– rios'a insensibilità deJ nostro ministel'O degli interni di fronte ai problemi posti ,-J.alla applicazione della Costitu– zione della Repubblica hì dore si affcnmwo gJi invioltibili diritti di libertà del cittadino, e delle recenti sentcm1e della Corte costituzional"' chA qnesti diritti hanno affermato in ,llodo non equivoco. "" GUIDO FUBINI Ungheria, nella qut1.le sarebbe tempo t11Ua\'ia di. discer· nere l'autentico dallo spurio. Così si conferm ava ancora una volta l'esilitù, l'incon– oludem,;a, la pura faccia.la di una politica estera, che, :::in dal 2G luglio, in CtÙ N asser nazionalizzava j} Canale, si di,nostrava impotente a 1•jsolvern le sue contraddizioni in– tome e a manifestare 1111 suo propi-io 01·ientamento. Purtroppo, il dibattito, per quanto clamoroso, non è stato molto superiore alla relazione- del ministro. Era, in– vero, tutto scontato. I comunisti, con la lol'o notoria pas;,i– vità alla politica di Mosca, avrnbbero difeso l\losca. I fa– scisti avrebbero chiesto la 1·ottura dei rappo,-ti diplomatici ~on il Cremlino. I grossi interventi, quelli cli Fanfani e di Nenni, sono stati 1110110 rilevanti di quanto si ppteva at– tendere. Fanfani, recando il pieno appoggio della DC a l\·lar– tino, ha comunque imposto il silenzio sulle voci, che dice~ vano il.ministro degli esteri seccatissimo dei continui inter– venti democristiani, al di fuori del suo dicastero nelle cose interna:,r,ionali (tuttavia, di nessuna conseguenz~ ~bbiettiva). Quanto al discorso di Nenni, esso assumeva i111port.a11za. solo nella denunzia della rotturn di apprezzamenti tra P:=:1[ e PCI: mai Nenni ne aveva fatto oggetto di posizioni pal'la– mentari esplicite. l\fa intrinsecamente, ha ancoi·a un s~nso che Nenni chieda l'evacuazione americana dalle basi ita– liane, per un equo contrappeso all'evacuazione sovietica dall'Ungheria? In buona fede, nessuno può sostenere che la pr~s~nza mnericana a Udine, o a Livorno, o a Napoli, incida mm1mamente sulle vicende elettorali italiane e degli stessi comunisti; mentre è chiaro che la presenza sovietica in 'Cn• gherja non consentirebbe neppure la p1·esenta:,r,ione di una li_s~a socialdemocratica. l:>er l'ende1·e concreta la .sua oppo– sizione, se non eniamo, bisogna che Nenni la liberi da ta– luni residui puramente jdeologici, e la trasfé,·isca sul piano politico; che incominci a domandarsi, in ogni occasione, che cosa farebbe, lui stesso 1 al governo. Il suo discorso è rimasto al di qua di questa.impostazione; perciò lo abbiamo letto so• prattutto per il suo riferimento alla politica interna. E' un male'. b.isogna dirlo. Perché anche i nostri ministri degli esteri fanno, da tanti anni, politica -estera a fìni interni. ~arebbe tempo che l'opposizione gl'insegnasse qualche cosa, m fatto di obbiettività e cli concr·etezza. ALADINO L'ECO DELLA STAMPA UFFICIO DI RITAGLI DA GIORNALI E RIVISTE Direttore: Umberto Frugiuele Milano, Via G. Compagnoni 28 Corrisp. Casella Postale 3549 Telegr. Ecostampa

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