Nuova Repubblica - anno IV - n. 46 - 11 novembre 1956

8 G I OV A N I E SO C I ET A' LE.SABBIEMOBILI Per uscire dalle sabbie mobili di u,rn politica che contrappone, il "mon– do libero,, di Ciang ..Kai·:sliek ·al ·"socialismo,, dei russi in Ungi1eria, i giovani devono ritrovare in se stessi la l'orza di cercare 1111ovimetodi rii lotta Ca.ro ed egregio direttore, ho avuto più volte l'occasione cli appi-e,;zare i snoi no.;: bili sfotzi per scuotere i giovani da quello stato di sfiducia in cui li ha. posti lo stile usato dalla nostra classe politica ,wl trnttare la cosa pubblica e le cose un1ane. Un esem– pi~ tipico sulle deficienze dei politici ci viene dall'attt'ggia– rn011fo che destra e sinistra himno assunto nei confronti dei moli antigovernativi negli Stati del blocco orientale.~ Secondo l'interprntazione della destra, gli eroici unghe– resi si farebb~l'O arnmaz:..rnre pe,: restanrar·e i p1·ivilegi di . quel par-ticolare « mondo libern », che quando· si muove, per.offrire la sa·nta Libertà, non sa fare alti-o che donare agli oppt·ésSi pe"rle come Giang-Kai-Shek, Sigman .Rhee e simili. E quando può, evita anche ,-,fol'zi così grav()sj per una. più riposante tl'esca con Francisco Franco ed a!h-i eroi dello stesso tipo. E' strano poi che quando regnavano Hitler e Mussolini, di mondo libero non si l'iteriesse oppo1·htno pai·lar·e. Liber·o dal socialismo il mondo deve esserlo; ma non è affHtto neces:-:;ario, per· <.:ostol'Oche oggi singhio;,;zano sui morti di Budapest, volel'la libern dal fascismo. :M.enh-e la destra specula ve1·gognosarnente sulle scia– gu~é dei popoli dell'e;-;t e11ropeo, i comunisti occidentali, più ve1·gogno.<-alllent-eancora, non hanno il coraggio di im– por,-e il 1·ispetto per i loro rnor·b giacchè quei morti, tutti quei rnoz-ti da ambo i lati della barricata, sono i cadnt-i di una guena che col inondo dei f;.1bbr·icrinti di « Ciang-E:ai– !-Shek» non ha nulla a che fal'e. Una rivoluzione non si af– fer·ma. sen;,;a enori, or-l'ori e sanguinose rnosse convulse. Dietro gl'inventol'i del « mondo libero» c'è il Terrore del '!)3; dopo !a l'ivoluzione del '17 non si poteva pensal'e che nascesse il pa1·adi130in tena. Che alla desfra fa'ccja comodo ii crndet·e in ciò che spera che avvenga, pH.ssi; ma che la ~iniBlt·a non sappia vedere altro che scernen:r.a o tep.pismo in una n11ova fase 1·ivoluzionar·ia che può preparare una voril. lihertù dell"uorno in nn mondo non capitalista, è ve– ramente sconfoi-tante. Quanto poi possa essere educativo per i giov~nì si può facilmente imrnaginarn. E se i giovani si allont.u1a110 dalla politica corne dar loro torto? 'Come dar loro torto quando essi sentono repulsione per nna genera– zione che li a.s;(ì:-;.-;ia -;enza posa, int.ron..tndoli con diluvi di pt·edicozzi ,:11lla df"rnoc1•flzia e che non ha il coraggio di.as- L A FURIA dej bolscevici >>è il truculento, e scor- (( retto, preambolo di un manifestino diffuso a · Bologna tra gli studenti medi di quella _città. Frutto di troppi scioperi scolastici, gli errori di gramma– tica? Alcuni insegnanti lo pensano, e non è da dire che• siano nel torto. - Vale la. pena di riportare il testo del volantino bo– lognese: « La furia dei bolscevici (sic), noveUì Tartari o Mon– goli scat>enati contro la superstite civiltà deU'Europa arianct (!!), sta radendo cil suolo l'Ungheria, cuore d'Eu– ropa, sentinella avanzata della civilità tradizionale. ,~ A favore dei Magiari Martiri, abbandonati alla rab– bia dei barbari, dai demo-massonici-giudaici. delte po– ten:ve occidentali, si levi fiera la voce delln gi.oventù stu– diosa (?) d'Itcilia, pronta, se sarà ne·cessario, ad impugnare le armi contro il bolscevismo, come già fecero i giovani dell'Italia di ieri, ·per.assicurare all'Europa la v•2ra Pace Romana (q!Jella di Hitler), basata sulla Giustizia e sul– l'Ordine (leggi: Mauthausen, Buchenwald, ecc.). « Questa è l'ora della fede e del combattimento! Viva i patrioti anticomunisti magiari d•2gni eredi dei legionari di Horty! (un'acca di meno: fii. lo stesso). « H comitato studentesco per le manifestazioni pro Ungheria invita tutti gli studenti bolognesi a disertare le aule ed a scendei•e neU•e piazze ir).neggiando ai mcirtiri unghereii >>. Associazione Studentesca d'Azione Nazionale " Giqvane ltC1.lia :• - Fronte Universitario d'Azione Nazw.nale - ·camici,2 Azzurre (Gioventù deU'As– sociazione· Nazionalista Italiana). Ricordiamo benissimo le lontane origini della tradi– zione scioperaiola nel campo studentesco. Eravamo gin– nasiali e liceali noi, in quegli anni: sanzioni e vittorie ìrnperiali, Addis Abeba, Madrid, adunate oceaniche e Patti d'Acciaio; l'ultimo « sciopero >>politico, comandato dall'alto, fu, se la memoria ci soccorre, quello per la guerra invernale in Finlandia. Poi, a giugno, scoppiò la guerra, quella seria, e per di più l'anno scolastico era già finito e l'adunata oceanica t'u indetta d'improvviso, oi pome– riggio: quel giorno finì l'epoca delle buffonate e cominciò l'amaro - e alla fine tragico - confronto con la realtà.· Furono quelli gli c:~ni durante i quali, ragazzi male edu– ,:-.ati e inciucchiti nel '40, ci risvegliammo nel '45 con una surnersi la .responsàbilità delle proprie opinioni? Ma ::;i Cl'ecledavve1·0 che i giovani siano così netini cl.anon capi1·e che una cosa (come la democrazia) non esiste quando se ne pal'la troppo? Un conto è giuocare alla democraz'ia ed un conto è' essere democratici. E, inoltre, chi pal'la chia1·0 ai giovani't Possibile che certe p1:.nose questioni debbano es– se1·e arnmannite loro con quel pudore ridicolo.col qual~ si tenta di allontanarli ~dal'le questioni' del sesso, salvo poi a sti-illa1·e quando si ,·eclnno gli effetti della cattiva edu– cazione? Siamo sinceri una volta tanto. CQsÌ com'è il comunismo a noi non può piacere perchè non. tiene Conto dei cli ritti della pei·sona urnana, percliè per noi i diritti della. colletti– vib\ non devono schiacciill'è quelli dell'individuo. Ma di– nanzi al feno1.11enodel coninnismo, potremmo contenb:t;·ci di un radicalismo i:ail tipo di quello che. ci vel'l'ebbe ammannito da un abbn.1ccio cle(ìnitivo ( e che d.al.o ~o :.:quollo,·e della no8t-ra vita z)oUtìca attuale è qtwnto di nier;lio ci si vos~a aspett<ire) tra Nenni e Sai-a.gat? Poti-ebbero i giovani anelare in e.~tasi, ·ad esempio, dinanzi ad un pal'titone 1:adicaleg– giante differenziato dagli altri solo sul modo di collocare i yecchi feticci sull'a.ltflre delle cose costituite? L1-1 fiducia non si può i1npone: la. si deve rnel'ila1·e. }lo forti dubbi che g.li uomini della mia genennione (io ho cinq1rnnt'nnni) sappiano meribtrsela. li riconoscerlo po– trebbe giù es.-;ere nn passo positivo. Credo che ai giovani non resti altro che attaccarsi di– sper·atamente al senso dell'umorismo, ammesso che ne abbiano la forza. ]i: con ciò non creda, caro dil'ettore, che io vogliil. acct·escere il senso di sfiducia e cli scetticismo già htnto diffusi ti-a chi è così sensibile alle sqt\allicle idiozie imperanti nella vita politica del nostro tempo. Intendo semplicemente accusare gli uomini delh mia generazione di rnancanza di cornggio mornle, di confo1·mismo, di ten– denza al cornpro,nesso nel timo1·8 di non arraffare vantaggi immediati. Es;;i sono rnsponsabili dello sceUicisrno dei gio– vanj i quali, a 1om volta, devono avere la. fo1·za di com– prendere di avere il vuoto alle spalle o, peggio ancora, cli esse~mrYiersi nelle sabbie mobil.i di cui sopra. I giovani dev·~Ò.<,'persuadersi, che devono saper far·e da soli. La loro salvezza è in lol'O stessi: non possono pretendere a'iuto e FASCISMO E GRAM-MATICA di MAURO SOLDANI più o meno brusca lavata di faccia, é da allora « scioperi >> scolastici ci capitò ancora di farne qualéuno, ma non erano più «scioperi» d1 politica estera « su licenza de' superiori ». erano aglt~zioni contro i superiori per affari che ci riguardavano da vicino. Pare che oggi si stia ritornando all'antico: bolscevici, europa ariana, almo-massonici-giudaici, Pace Romana (c'è un'associazione internazionale cattolica che si chia– ma così, ma deV'essere un'omonimia), legionari di Horthy (anzi Horty!), Associaz-ione Studentesca d'Azione Nazio– nale « Giovane Italia >>,Fronte Universitario di Azione Nazionale, Camicie Azzurre Nazionaliste (ma sono tor– nate anche quelle?). Una vera sfilata di fantasmi, e del resto quali àltre occasioni di comparire in pubblico pos– sono cercare associazio~i studentesche che, come le sul– lodate, non riescono mai ad avere, ogni yolta che si voia negli atenei, che scarsi suffragi di minoranza? Ci fosse tutti i giorni un'Ungheria!!! Safebbe una bellezza, perchè c.osì non sarebbero neanche costretti, i poverini, a correre il rischio di par.Lire per l'Egitto con le quadrate legioni del conte .Teodorani, degno congiunto del defunto che, si vede, sogna ancora il cavallo bianco che aspettava in Marmarica la presa di Alessandria. Solo ci preoccupa la « licenza de' superiori >>,e non tanto per il solito premuroso appoggio di prefetture e questure - a questo abbiamo fatto il callo - quanto per' la propaganda che la parte più disistimabile, e cultu– ralmente deteriore, del corpo insegnante sta versando a piene mani senza incontrare adeguata reazione da parte di una maggioranza che non può certo dirsi fàscista o neppure desiderosa di troppo facili vacanze. Al Liceo Scientifico di Firenze un maestro di ginnastica (si.·dic_e; pardon, educazione fisica) si è permesso di arringare e di intìmìdi_re -il consiglio dei professori col frasario che (156) nuova repubblica ( Di.~. di Di/lo Boschi.) II (<policentrismo>) togli atti ano nella realtà· collaborazione da chi non è abbastanza sa.no da poter– glie'!i dat'e. E, per condudern, perchè gli anziani fingono di dimenticare l'esperienza ganclista't E' proprio necessa– ria la violenza. per· risolvere i problemi umani? E' proprio necessario scannar·e il prossimo per affermare un nuovo ordine sociale? Se gli uomini della n-da età non avessero preferito gl'insegnamenti del « mondo libero» e del baf– rùto georgiano a quelli di Gandhi, Einstein ed altri uomini meno geniali, ÌTla non meno nol;>ili, oggi non conerebbo tanto sangue i'n Unghe!'ia, Alge,·ia, Pa.lestina ed altri paesi non meno felici. C'è sempre tempo per cominciare e per seguil'e l'esempio di un Danilo Dolci.. Ci .vuole più co– raggio. pe1· seguire i precetti della nonviolenza chè quelli dell'emismo tr~dizionale e i gio\rani.sani. sonò conlggiosi e Jlo_nchiedono cli meglio Che battel'e strade nuove. J>er na– ti,ra sono pcidati ~Il.a clifficlenia· ':erso le cose che sanno di stantio o sono Ìl'O.ppo oomplesSe per esser·e limpide. Sl~O ALESSANDRO BRENDA avrà appreso, a suo tempo, alla scuola della Farnesiria senza che nessuno tacesse notare la scarsa oJ)portunità di tale guida, anche sul piano strettamente intellettuale prima che politico. Ad un altro liceo della stessa città,· il preside 111 persona, oltre a permettere che elementi fa– scisti estranei alla scuola distribuissero propaganda al– l'interno. ha fatto il giro delle classi dicendo Che chi voleva partecipare. alla manifestazione ,, patriottica>> po– teva uscire, chi non Voleva doveva restare a scuola. Non c1 risulta che alcun insegnante di quell'istituto abbia reclamato presso il provveditore o denunciato alla pub– blica opinione un modo di procedere tanto indecente. Ma forse i nostri educatori fiutano già la (< licenza de' superiori»· anche nelle alte sfere; e chi potrebbe dar loro torto, se leggono sui 'giornali della « ma~cia su Roma )f in sedicesimo organizzata da sparuti gruppetti di studenti cattolici con la complicità dei gruppi giovanili della DC? Ad attend.ere una ventina di studenti - sì è no - c'erano trecento attivisti dc mobilitati per l'occasione, e, guardi caso, la marcia è avvenuta per larga parte del percorso in treno - da parte di qualcunq, mussoliniani fino in fondo, perfino in wagon-lit. Se in alto le marce hanno tanta fortuna, chi vorrà compromettere la propria contrastando il « patriottismo >>di un maestro di ·ginnastica o di un vecchio .arnese dello squadrismo ricompensato con la presidenza 1i un Liceo? Difficili scelte incombono sugli insegnanti di schiena diritta: auguriamoci· che sappiano muoversi con Ja necessaria energia finchè sono in tempo. OCCIDENTE RIVISTA INTERNAZIONALE DI STUDI SOCIALI E POLITICI Redattore generale: ERNESTO DE MARCHI Redatt6re italiano : FERRUCCIO ROSSI LANQI Redattore_ iri.gles~: ASA BRIGGS Si pubblica sei volte l'anno. '...:...Redazione e Ainministrazione: via s. Francesco da Paola, 2 Torillo • Telefono 527-864

RkJQdWJsaXNoZXIy