Nuova Repubblica - anno IV - n. 41 - 7 ottobre 1956

2 mocristiani, per dieci anni, lrn.nno mietuto Jargamente in un elettorato potenzialmente Rocialista per. larsi la guel'l'a fredda fra di lol'O e tenere in stato di soggezione il socialismo. Jl programma socittlista non può O.':if-ei·e tuttavia mono– tJolio di nessun piutito socialista. ] L PSI ba ora in can– tiere un progl'funma economjco e sor·ia.Je che Unità popo– lare e forse anche il PSDI potrebbero facilmente sotto– scrivere. Si ponga l'elaborazione pl'Ogrammo.tica su un tol'l'enO comune (fn quanto non è concepibile che proprio mentl·e si propone di dar vita a un più largo partito m1ifi– cato il PSI - o il J>SDI e altr-i - faccia un prop1·io prognunma di partito, che pregindioherebbe la po.~sibi– litù di fame uno in comune con gli altri). Si fissino gli obiettivi· limitati ma jmpegnativi di una politica da par– tito unificato (che solo un pa1·tito unificato, con le pro– spettfre che gli si ~prono, avrebbe la forza di attuare). E se ne traggano le conseguenze politiche, sul piano go– vernativo, come su quello dei rapporti e dei dia1oghi con la DC e con il PCI. L'uujficaz.ione non sal'-à. .una cosa se1·ia finchè si con– tiouerù a discutere sui n;iodi di ineontrarsi e non sui fini d~ 1>.aggiungel'e. La «: politica delle cose, 11ou può esse1·e sOlo la politica delle cose da fare subito, divisi, con due t:>.."lrtiti che sono uno all' opposizi one e uno al governo, ma. deve essNe soprattutto quel.la •delle cose che si debbono e si possono fare solo già unit,i. Né può consistere nel r0tnt:>ere q:ue·llo che c'è, ,da una parte o dall'altra, senza s11pere che cosa ci sarà e sì farà dopo. L'uni[i-cazione di– vet1ta una cosa se1·ia clal momento in cui, coscienti detla. fo1·za che 1·apprese:nteremo tutti uniti, si indica al paese - e ai mi1ita.nti o ai olirigenti a·ecalcitranti dei due _par– titi - che cosa ci si propone di fare con una forza -0ome quella èel partito unificato. E si invitano quindi i con– gressi dei partiti socialisti a. pronunciarsi sulla politica. l'esa possibile dall'unificazione ,e discussa nei suoi ter– rnini programmatici oo.ncreti ptiiu1.a clell'L1nilica:1,ione. Questo., ,lo si può Ia1re subito, rinuncianclo a giL1dicare com(l Nenni si è compo1,tato con i comunisti con un _i1)ar– tito di tre o qoatho ipilioo·i di e·le!t01:i e come Sarl,\gat , si è comportato con i democtistiani con o.n partito di uno o <lue milioni di elettori. Quanti esponenti di Oritioa So– cW.ùe rimasti nel PSI dopo Ja scissione sMo diventati « fusionisti:, e quanti esponenti' della stessa che costitui– v,mo l'est.rema destra cl.el PSIUf' sono diventati l'estrema sinistra del PSLI o del PSDI ! Il rovescio rPllÒ accadere OOR l'unificaz.ione. Si cessi ,quindi solo di condannare. E eia giuclici si cominci .a ctivenia1·e protagonjsti. Il par– tito uniif:icato è tutto da Lare. Si com.inci subito a faTJo eonoordando quello che ,può e -deve .fare. Si ha invece l'impressione che molti socialisti .pl'e.fel'iscano discutere f)lù dcl partito da non Ia,:e che di quello da fa;re. PAOLO VITTORELLI Note romane Q. UELLI che si vivono a Roma, in attesa del congresso democdstiano cli Trento, sono giorni di intensa atti– vità. politica. E' infatti ovvio che ogni futura pre– vjsi,one politica è condizionata dalle scelte che saranno, fatte a Trento; e non è Clifficile prevedere che il cong1·esso sa1·à vinto daJl'.on. :Fanfani. Ancore una v.olta· egli riuscir;\ OOJ'l -sofo a neutralizzare l'attacco delle lllinoranze di si– nIBtra e di destra, ma anche a oontenere ent.ro ]imiti ri– stretti:ssìrni le pretese dei gruppi, come quelli che fanno capo agli onorevoli Andreotti e Pastore, i qna1i aspirano ·ad ottenere una notevole rappresentanza in seno agli or– ga11ism.i dirigenti della DC. Questa previsione si fonda, fra l'altro, sulla conoscenza dei metodi che sono stati adottati neUa.. preparazione or– ganizzativa. del congresso. Un caso tipico, che vale di esempio per il resto d'Ita– ·lia, è Ja Sicilia. I dirigenti < fanfaniani > delle nove pro– ·vince dell'isola denuncia.no complessivamente 193.635 iscritti, ma è accertato che gli eftettivi democristiani nel– Fioola non superano in ,1·ealtà 1e centomila unità.. La provincia siciliana che meglio si presta ad un'in– chi,gine chiarilicatrice è quella di Messina, di cui è segre– ta.rio provinciale democristiano il ,dott. Gullotti, contem– P<?raneamente anche segretario regionale. Messina denun– _oia. 21.837 iscl'itti e sai·à presente al congresso cÒn sette delegati della maggioranza e due della minoran:1,a. ~fa si sa che gli iscritti effettivi non superano i novemila., e, in ·ogni caso, il rapporto tra i ·.aeJegati cli maggioranza, e quelli di minoranza non è esatto, nel senso che la mino-' 1·anza avrebbe potuto av:ere almeno quattro delegati con– trç, i cinque della lllaggioranze.. A questi resultati il dott. Gullotti è potuto perYen:ire yol sistema del gonfiamento de1le tessere. Il congresso, in un ·p1·imo momento, avrebbe dovuto tenei-si sulla ,base .delle forze reali aderenti ali;. DC alla data del 31 gen– naio; senonchè, il consiglio nazionale del luglio scorso, con deliberazione segreta, spostò quel termine al 20 mag– giò Hl5G. Si dava c.osì modo ai poco scrupolosi dirigenti ·loca'li di falsare il quadro defle forze reali. Da Messina . oltre diecimila. « ti'Onconi » di tessera furono inviati a :)iazza. del Gesù e furono olllologati, senza accertaTe se :e altre due pal'ti della tessera - la «madre> e la « fi– :_;lia > - fossero state regolarmente depositate negli ar– chivi della federazione ed effettivamente consegnate agli in.tffltat.ari. Natrn·almente il tesseramento artificiale è stato fatto ·solo' neHe sezioni democristiane dove i segretari davano (151) nuova repubblica ._ __ I_'T_A.LIA POLITICA I UN' INTESA PE R. L'ALTO ADI L 9 OPJNIO~E intertHt~ionale (ad esempio l'editoriale del Tinies del 2 ottobl'e) si gunr·cla, in.queste setti– . mane, clall'ingranchrè artificiosHmente la « questio– ne:. dell'Alto Adige: Italia ed Austria. possono facilmente mettersi d'accordo, e, si 0iiserYa, la cosa sarebbe già fatta, se da un lato il governo italiano non <lo\·es.'Se in questi giorni dail'e la priorità a.U'esame della. sua politjca di Sue,,.,, e se dall'altra nOt'I fosse inten·enuto lo sciagul'ato episodio di Egon Mayr. Veramente, guardata con oochio ~pl'&,:::iudicato, la qne– stione potrebbe essere pacatamente riso'ltn, anche se bi– sogna subito riconoscere che, cla una. ttanqui.lla intesa, ad una autentica assirni1azione itaTi.flnfl dei sentimenti di 'lea– lismo altoatesini, corre una certa diffe1·enza, da tTadursi nel tempo e neU'espm·ienz.a dj qualche g<'nera:-'..ione ancora. Ma la prima. difficoltà, è quella dei criteri dn segui1·e, appunto, per intendersi. La prim.a questione, è l11segllente. L'Austria ha qualche dfritto di ingerirsi nella tute:1a dell'antonornia culturale e a111ministrativa della pl'Ovincia di .IJolzR.no? Da parte ita..– liana v'è stata una presa di posizione molto netta, quella di Tarnbroni a Bohano·: lo questioni che l'igual'clano i rilpporti 1.l'a una parte della comunità it.a.liana e lo Sta.lo itali, o,– sono di puro diritto intemo. Ora questa affermazione è oggi contestata dall'Austria, con l'argomento che tale iden– ti.6.ca, -,MJne del «popolo> con lo « Siato > è un sesiduo ideo– logico fascista, non più accettabile ia 1·e:.gime di democi·azja juterna,-,iouale.; che l'es.ibizione italiana del.la frontiern, in– vtiJicabiJ.e daUa discnssjone inte.1•,11azionale, del Brenne1·0, si 1foollega· ad una ooncezi~ne strategica. deHe frontiere che è del 1ru.tto superata oon la seconda gue.r.1·a mondiale. Non ha del resto pro_pl'io un goveJ·no itabano., il go,·e1·no Polla, chiesto fa.utodete1:rn-inazione e il 'leferendum pei· la contro– versia di Trieste? Qnesti a1·gomenti valgono quello che valgono: sono, cioè, ideologici anzichè politici e djplomatici Bisogna pertanto att-en.dersi ,che ~'Austrcia ~e faec:i-a valeJ'e altri, meno facil– nnente accant0nabili L'.au.t.onomia della provincia di Bol– zano è stabilita per trattato dj -pace (a1-ticolo 10)' e in forza degli aecortdi De Gasperii-Gn~ber; anzi, l'a.1:L 10 del Trattato oon fa che e prende.re dto > di quegli aocOJ·di, che vengono non inser,iti, ma considerati ,con~ allegati. Qui nasce una garanzie di segr~tev..za e di -comp1jcità. politica. (Tusa, Mj– stretta., Motta. D'A.fferrno, Retano, Santo Stefano di Ca– mastro, Sant'Agata. di Mi1itello, S,mfate:Uo, Sa.n Muco D'Alu,Kio., Galati Mamertino, Longi, ì\Iìrto, Frazzanò, Na– so, Sà.:it"àn,gelo di B1·01o, Montalbano, Santa Marina. di i\fjlazzo, Gualtieri Sicarnino, Santa Tei·esa di Riva, Furci Siculo, l\felia e Caste.Imola, e di'i·eJ·se importanti sezioni do~ nali d.i Messina). Truccata così la situazione statistica degli iscritti, si sono adottati i segn-enti metodi, per impedire cJ-1e a 'l'l'euto rtnclassero peT.sone sg1•adite a pi.az?..a 001 Gesù: 1) I congi-essi comunali non sono stati indetti nei modi e nel tempo prescritti. A Pettineo, per esemt)io, la convocazione è stata fatta meR? di 24 ore prima dell'as– seo1blea e, an,-,ichè per lettera, mediante « banditore>. A Mirto, la stessa comunicazione è stata fatta oon messo .comunale due gio.1·1'µ prima del congresso sezionale. 2) Nessuno degli iscl'itti, e nemmeno i dirigenti delle sezioni, sono stati informati dell'effettivo numero degli iscritti. Non si sa,peva., ,pe1·tanto, quante potevano essei·e le candidature e qual.è fosse il quorwm nécessario per la· presentazione. A Sant' Agata di Uilitello, il locale con– gl'essO di sezione fu p1-esenziato dallo stesso Gullotti ed eg'li io persona si 1ifiutò cli dare notizie precise sul tes– seramento. Data 1a J"eazione dei presenti, l'assemblea do- vette essere sospesa per irregolai·ità. ' 3) In numerose località si è impedita la p1'esentazione delle liste di minoran:1,a e ciò, in particolru· modo, a Pet– tjneo, a Mirto, a Nasa, a Santa Marina di i\filazzo, a Santa Teresa di Riva, a Melia ( dove ron. GuZ?..ani, che presiedeva., si. spacciò pe.r vicesegretario .regionale mentre non lo è), ·e a GuaJtieri Sicamjnò. 4) In al.enne sezioni, dove la maggioran7..a .fallfaniana era ce.rta di perdere, i oong ..essi uon sono sta.ti affatto te– ·nuti, così come ,è accaduto a -Castelmo'lo, a Gran.iti, a Fi– c,al'!'o e in diverse altre Jocali.tà minori. Con questi ed altri mezzi, i dirigenti fanfaniani di l\:Iessina ha.nno vinto il cong1-esso provinciale. I riflessi cbe se ne avranno a Trento saranno naturalmente note– voli, tanto più se si considera che i médesimi sistemi sa– ranno facilmente trasportati anche in sede nazionale. Ecco percbè la previsione di una vittm·ia dell'on. Fanfani pog– gi.a su basi sicure. * La famiglia di Piero Calamandrei commossa dalle attestazioni d'affetto ':ricevute e imPossibili- 41,ta a ringraziare personalmente, esprime la propria .grati– tudine a quanti hanno partecipato al suo dolc;,re. questione soth.le: l'« allegato l>, d,~,·e 1·0n~iclera1·si, nel suo contenuto, « garantito jntei·na,-,ionalmente » dalle poten~e fi1·matal'ie del Trattato, o rneno? La qucr-:tione diede origine a pal'eri assaj di8cordi sin dal l!HG e ·.n. La tesi di Molotov era che si dbvesse confinare f1101·i del 'fl'attato (e perciò da esenta1·e da gal'anzie intemazionali) il testo De Gasperi– Grube1·, in quanto el'a un accordo passato tra due potenze vinte., che non r,iguardava i vincitori. 1\Ja l'Austria potrebbe jnvocare l'in.te.rp1·etazione opposta, e in questo caso appel– larsi ai fi.nnatarj del frallato italiano, o all'ONU, o studiare a1tre fo!'me, per riaprire una. questione -internazionale, ]à dove l'Italia i~tende invece esclude1·l.-1. llo l'impressione che que,::ta sia la via ehe il governo cli Vi-f'nna si apf)resta ad adire, in quanto le 1.iltime dichiara:--.ioni di Ra.ab dicono che bisogna, sì, riconoscere che l'Halia ha fatto molto per dare esecu?..ione agli aCOOTdi De Gasperi-Gniber, ma che è sull'in– tetpl'efarione di questi, che oorJ'0 attualmente la cohh'o– versia. In altre parole, Vienna non insisterebbe per voler supei·vedere l'esecuzione italiana. dPgli acco1tli, ma per tol'– nai'e a. mettere ln questione il Joro senso au,tentico. Per essel'e onesti, si deve senz"altro ricono:-;cc1·e che gli accordi De Gasperi-Grub!3r, quando accennano Al «quadro» entro iJ quale debba attuai'm l'auff,~omia dell'Alto Adige, non contengono alcnna allusione nè rifc1·i111ento all'istituto re– gionide: l'Austl'ia pohebbe oggi f'cccpi1·e che, in qnanto « quadl'O esecutivo:,, la regione non ha realizzato quanto e11:tnei voti dei dL1e statisti firmatal'i deH'accordo. Questo dal pnnto di vista formale. Dat 1rnnto di vista politico, va subito avvertito che .i11nessun momento il go– verno allstriaco ha fatto propria ,Ja .,·i,·hiesta più .azzardata della. Siidt.iroler Volks'partei, di un 1·eie1-e.ndum a fini annes– sionistici nei riguardi dell'Austria. Sempre si è detto uffi– ciaJmente a. Vienna, che non s-i'hanno propositi di rivendi– cazione irredentistica; bensi di tnleJa dell'autonomia di Bolzano e della popolazione di lingua tedesca. Il governo ita1iano per bocca di Segni ha peraltro replicato che invano si è sollecitata a Vienna una carta de-lle doléances che spe– cifichi le presunte j-nadempienze ita'liane: questa nòn è mai stata presentata se non sotto forma di accuse generiche. Tuttavia sappiamo benissimo di che si tratta. i'inter– pretaz.ione austriaca. dell'autonomia del1a provinc-ia di Bol– zano è .che questa debba realizzarsi non entT0 1 ma fuori del quadro regionale. Se n'ha Ja -ripro,-a e il segno dalla disputa ngionale intorno all'articolo 14 dello Stah1to regionale, che consente che la Regione deleghi alle pro\7Ìnce (di Trento e cli Bolzano) i poteri amministrativi. Bolzano chiede questa delega, cioè, in pratica, l'estJ:Omissione della. provincia dalla Regione. L'art. 14 è un altro di quest; testi ambigui, ebe abbisognano di una intrep'retazione auten~Com'è noto, perchè questa si verifichi, occorre un intervento della Gorle Costituzionale. Con una lealtà, che 'i partiti minoritari ita– liani della Regione non intendono apprezzare, la DC si è comportata, nell'ambito regionale, in modo da consentire aUa Volks.partei di provocare e ottenere un verdetto della. Corte. Occorr'eranno parecchi mesi prima che questo sia. reso. IL problema politico resta, tuttavia: perchè se la Corte giudicherà che dell'art. 14 debba dinsi una applicazio-ne ristretta, nel senso che la Regione deleghi a sua discrezione ce:rtj compiti puramente esecutivi (per i qu.ali non dispone di""una propria burocrazia) alla burocrazia provinciale, i tedeschi dell'Alto A.dige si ritenAnno un'altra volta fm– sh'nti, e potranno dimc3frame i1 risentimento astenendosi dal partecipare alla giunta re3ion~le. e O:ME abbiamo visto,_ c'è òunque nna questione dispu– tabile dal punto di vista interm1.zi- 0-:"tale,e una dal ptm– to di vista interno. Ovviarnent.e, tutto potrebbe essere ri– solto con b.uona volontà. da. tl~tle le parti: I) se il govern o italiano, per qu:rnto sta in lui, integrasse sc.1· upolosamen.te alcune 1·esidue nu1.ncanze ( particolarmente nell'ol'dine della bil.in, guità) ddl"applicazione dei patti De daspe1·i~G1·uber e deJlo statuto regionale; 2) se la Volkspartei si rend<'"sse definitiva:nente conto che non ricever& mai dall'Austl'ia alcuna assistenza per una azjone irredentistica., alfa quale tçsn(lono i suoi capi più esaltati e fanatici. Si aggiunga che: 3) il tono della politica italiana deve essere, a sua volta il più ps.cato possibile. Non c'è dubbfo che il caso del fer– roviere Mayr (l'austriaco che, lungo 'una ferrovia italiana, scar, i.cò un pacco di manifest.jni secessionisti, e fu condan– •l;tato a t-.-.re anni) è di quelli che inaspr,iscono pericolosa– me.ni.e una situazione. I giuristi del mi.n.iste.l'Odegli esteri austriaco ammettono che Ja condanna è di per sè inobbiet– tabile.. Tuttavia è ancl1e vero che _il p1·C>Cesso si è ceJebrato sotto l'inipressione del < fo1te > discorso Tamb1·oni e che il pubblico ministero, che aveva chiesto quattordic{ anni di reclusione, ha irivocato appunto questo discorso, con una. discntibjle mescolanza. dj argù:'nenti girn•jdici e politici. Una mes(}Olanza, che in questi casi sa1·ebbe sc.rupolosamente da evitare; 4) i due gove1'lli, austriaco e italiano, non devono tar– dare u'lteTiol'nwnte a spiegarsi. Ogni ritardo non può che far presumere alla Volkspartei di poter contare su ehi sa quali eccezionali appoggi politico-·giuriclici dell'Austria e fincita a manifestazioni, che trovnno Je loro punte in ;tti tenol'l– .S"tici irresponsabili, ehe Ja .giustizia italiana iion può nè ignorare nè condonare. ALADINO

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