Nuova Repubblica - anno IV - n. 41 - 7 ottobre 1956

·nuovB ·repuhl Comitato direttivo: TRISTANO COOIGNOLA (direttore resp. ), PIERO CALEFFI, FERRUCCIO PARRI, PAOLO VITTORELLI. Segr. d; redazione: GIUSEPPE FAVATI. Direz. e redaz.: Firen~e, Piazza Libertà 15, tel. 50-998. Amm.1 Firenze, Piazza Indipendenza 29, tGL- 483-207,8. Autoriz. Trib. Firenze del 30 dicembre 1952. ~rinted in_ltaly. St. Tip. de cla Nazione•. Firenze, Via Ricasoli 8. ~3! · ANNO IV. N'. 41 Un numero L. 40. Estero l. 50. Un numero arretralo · l. 50, Abbonamenti: ann1:,10 per Italia e Fran~ia L. 1500,· sem. L. 800, trim. l. 450. Estero: L. 2000, 1100, 600, Sostenitore l. 10.000. C/_Cpost. 5/6261, «la Nuova Italia», Firenie Gli ab,bonamenti de– corro·no dall'inizio del mese. Per pubblicità rivo1ger~i all'Ammi• nistrazione. Tariffa i l. 15.000 per inserzioni di mm. 70 per colonna. ESCE LA DOMENICA UN PARTITO NUOVO di PAOLO VITTORELLI 1: QUANDO j! sen. Pierre Commin, segretario generale ag- · .. ' -giunto de~la:SI([~, v_ollo definit·e i limit_i 1 d~H'unificu- zione, egh s1 servi d1 una formula assai pittoresca e suggesti1/a.• L'm,ifìcazione, disse, è tutto il 1:.sI, più il PSDI, più .qu11lche cosa. Qnel « qualche qosa > ha acceso le fan- tasie di tutti 1 comm~ntatori pol.itici. , . , Nessuno contesta, infatti, che se l'opÙazi9ne .d·i unjfica– zioné ·fosse· fatta bene, essa determinerebbe lo spostam_ento ,,~rso il. partito unificato non solo dei sostenitori de] PSI e del PSDI,' non solo dei gruppi democratici o socialisti mi– noti, coine, per esempio, Uniti1. popolare, ma anche di larghi strati· del corpo elettorale limitrofo, di. elettori•, cioè,· della democra'zia cristiana orientati. a sinistra, del partitò comu– nista o.rientati in senso democratico, di gruppi l)linori non - socialisti desiderOsi di e non disperdere il voto>. Si avrebbe in ·questo qiodo la foxmazione cli una forza._politica ed elet– torale ·superiore a.I PCI e solo di poco inferiore alla- DC., 11 tutto· sta però a creare un punto di convergenza per q,u~L « _(Jt;1a\che co~a », che non è formato da. antichi elettori o sostenitòri del PSIUP del 1046, ma da strnti « apolidi > c}t;)llasocietà italiana, che oggi sono parzialmente o ineffi-. c~cemente difesi dai partiti, diversi dai .socialisti, che li rappresentano in parlamento e nelle assemblee locali. Solo. attr~werso quel « qualche cosa>, che è suscettibile_ di espan– aione; fino- a· consentire un g.iorno al socialisn,10 di rappre– sentat·e tutta la .sinistra democratica italiana e di avere l'appoggio della maggioranza della popolazi·one italiana, l'op~rraz!one unitaria cessa di. essere il• 1·iconginngimento sentimentale e meccanico dei socialisti nel vecchio PSIUP e diventa una gross8. operazione politica, capace di mutare radicalmente l'equilibrio .interno del paese e cli modifi6a-re la funzione dell'Italia sul piano internazionale. Altri• n1enti, .no. Infatti, la semplice ricostituzione del vecchio PSIUP, · pur essendo un fatto senza dubbio importante, non toglie– rebbe. probabilmente ai comnnisti la maggioranza della sini– Stra italiana e la funzione di leadership dell'opposi,done, di un'opposizione che rimarrebbe cosi carattcl'izzata dal peso prevalente comunista, non riL1scendo a conseguire quel ca- 1:aitere di alternativa democratica che invece avrebbe con una prevalenza socialista nel suo seno; e non creerebbe una forza. sufficiente per aprire con i cattolici un dialogo in condizioni di par.ità, che gi.\ sul Ponte, nel giugno sco1·so, 011:-1picammodiv.enisse, grazie all'unificazione, « da potenza a potenza». E un partito socialista unifìcato il qnale non sover• cliiasse di peso i comunisti e non fosse di poco infei·iore come peso alla DC non avrebbe la forz;a d'impostare una .'ftrnpolitica operaia e d'imvo1Te il dialogo ai cattolici. Esso sarebbe dilaniato nuovamente dal problema.. dei rapporti con i comunisti e offrirebbe molteplici pretesti ad alcuni ambienti cattolici per rifiutare un dialogo non necessario porchè non determinante. _ Se vi "è qualcosa che ci htt, particolam1ente· sconcertati nt'll'ultirno comitato centrale del PSI, è pl'Ccisamente· di non aver saputo vedere grande. Non .siamo stati delusi, quanto ha finto di esserlo la stampa. borghese, pe.r il fatto che il comitato centrale non si sia gettato con entusiasmo $ulla traccia di l~ralognan. l:>mlognan indicava tutt'al plù · una mèta e non un punto di partenza. Comunque em per– fettamente lecito ,dissentire sul modo dell'operazione poli-' ticn attuata a Pralognan. No, il comitato ·centrale del PSI flon poteva - forse non doveva neppure, per l'equi~ib1·io dell"operazione unitaria - accettare sic et simpliciter quanto era avvenuto da Pralognan in poi. Ma doveva invece discutere, tradurre in realtà politica, organizzativa, um·ana, la grande rivoluzione nell'opinione prndotta dall'incontro di Pralognan e dalla prospettiva del- 1'.unificazione socialista. E doveva naturalmente iniziare l'esame dei problemi concreti; delle difficoltà da. superare, perchè l'opera~içme unitaria abbia i piedi per terra. Poteva farlo in due modi: riferendosi, come termine di partenza, tllla realtà PSI, concepita in dime~sioni pi(1 estese, o rife– rendo!>i alla realtà partito unificato, prescindendo dalla realtà PSI o PSDI. ' f~edda e ·che .Ja dist8nsio_ne favoriva l't.1niftcazione. Ma per·– chè ciò continuasse ad c_sse1:evei:o, perçhè quest'interpreta– zione storico-:politica, che riteniamo esRtbl, consentisse un rtavvicinainento non ~sigente nna dt'1plice autocritica, del PSI e· del PSD"r, od anche di una sola delle due "parti, cioè nOn fosse condizionati, da nn presupposto impossibile, oc– ccifreva precisamente che il punto di partenza delle discns– sion'i del CC fosso la iealtìi partito uflifìcato e non la real– tà PSI Ciò·non è avvenhto. Porfìno nella relazione Nenni, come è stata modificata dopo essere stata letta alla direzione del· PSI, si sente che la realtà PSI, a Hn ·cer to punto , p0r acqne– t8.re le diffidenze di base, lf riserve· di alci.mi dirigenti, si rifà strada a g~mitate per riprendere il posto della realtà pa1·tito unificato - ed anche della realt1ì. attuale e non solo prospettica rappr~sentata dalFnnificazione in atto negli spi-. riti e nelle fantasie, se pnre non ancora nelle cose, dopo Pralognan. E fino a un certo punto - ma non oltre - è anche giusto che il PSI tema. il !-taltr, nel buio. çhe si rifaccia a quello che è, prima di decidere di .far parte di qn'alcosa che senza dubbio sarà assai dh,erso. Ma solo fino a quel punto, perchè. alfrimenti il PSI finirebbe per concepi1·e il partito nn.ificato cg_w.~ un PSI allargato, allo stesso modo che il PSDI finii·elJbè per concepirlo come un PSDI allargato e di conseguenza il nuovo partito sarebbe non già tutto il PSI pit, tutto il PSDI piìt qualche cosa, ma unn parte del PSI, più una parte del PSDI meno qualche cosa. Solo pQchi degli oratori intervenuti nel· corso del dibat– tito al CC del PSI hanno avuto infatti la spregiudicatezza necessaria per affrontare• il. problema dei· l'apporti con i comunisti, dell'unità sindacale, del dialogo con i cnt.tolici iri .termini di prospettiva da partito unificato. E quasi tutti, pur ammettendo che il mito dell'unifìcnzione socialista_ è ormai entrato I\ella coscienza di tutti i socialisti, che ri– spetto a rralognan non si può più to-rnare indietro, si sono NRIOM CESA CLAUDIO Presso i:, · V1 ~onomett1 a Q. Sella; 20 o M e Nuova Repubblica a è settimanale poi,__,,.,._ ·-- A giornale murale, registrato presso Trib. di Firenze ........ n. 1027 del 21 luglio 1,955. Manoscritti, fotografie, disegni an• che se non pubblicati, non si restituiscopo. Diritti riservati per tutti i Paesi. Il periodico viene i11viato gratuitamente in saggio a chiunque ne faccia dchiesta. Spedi,z. in abbonam. postale Gr. li. 7 OTTOBRE 1956 - L. 40 preoccupati di mantenere e diFendere le posizioni che il PSJ ha avuto o è stato costretto .ad avere in una shuazione dove le due forze determinanti sono state la comunista e Ja cattolica, dove è mancata una vocO veramente socialista, piuttosto che d'indicare le posizioni ve rso le quali il partito tmificato, per conServare e potenziare.la ·sua sostanza socia– lista, dovrebbe tCn{lere,· secondo i -socialisti del PSI. Battuta d'arresto, dunque, coff1e vorrebbe la ~stanwa borghese? Involuzione antiunitaria del PSl! -I,robfll·bil– mente no. Ma insufficiente maturazione del processo uni– tario in seno al PSI, sì. E posizione probabilmente analoga in r:1enoal PSDI, dove si continna a concepire l'operazione: 11nita1·ia-•come un'operazione di vertici; mentre essa assume significato e 1·fapondo all'attesa deffopinione solo in quanto diventi ·lm'operazione di base, capace di estendere ]e sue pr'Opaggini verso i ceti non rnppresentati da nessuno nella societì~ politica itnl.iana. Ecco perchè si deve nsci.1·0dalle secche della dip1Qmazia - non solo di quella interpartitica, ma anche di quella interna di partito - per portarsi su un ter.reno capace di intere$sare anche chi fino "ad oggi non -è stato interessato nè' dal 1;,SIUP, nè dal PSI, nè dal PSDI. Ecco perch~ . bisognR che i socialisti l'inuncino a tentare, con acc ordi ai vertici, a fare un partito unificato che sia un po' co.me l'Italia federata che voJevn fare Gioberti, consel'vando gli staterelli tali e quali sotto la preside..nza di un papa,, che nel caso nostro potrebbe solo essere l'Internazionale Socin– listR. Ecco perchè anche· i principali compo.nenti del Jut.uro p-artito unificato devono affrontare i problemi dell\mifica– zione non in tannini che permettano lo~o di 1·imanere tali e quali sono oggi, con tutte le loro insnfficienr;e, !111:' jn ter– mini di er.;ten~ione dei confini del socialismo. Per questo non occo1Te mettere sul tappeto ~essun probfema. di 1·evisione ideologica, di ma1-xi-:;mo e non marxismo, ma solo un programma suscettibile crinleres– MU'e ht. maggiornnza degl'italiani. La situazione è maturR peJ'ché i socialisti, con l'unificazione, offrano 3agl'italiani 11n'nlternativa diversa ·da quella,. democristiana, cenb-i!-ttit o frontista, quali che siano g1i Scftierari1e~ti tattici con– tingenti en.tro i quali quest'alteroativa avri\ pos,~ibiliti~ di attuazione nell'immediato avvenire, dopo le elOzioni politiche. La situazione è matura perChé i s~cialisti ces– sino di (H·eoccuparsi di quello che· diranno i comunisti delle loro posizioni internaziònali, 'di quello cl1e diJ'anno i dernocr.istiani delle loro posizioni interne, e si rivolgano invece direttamente all'elettorato comunista e democri– stirino, invitandolo a vohu·e per il programma demonR– tico e socialista dei sociali~ti, come i comunisti e i de- Nenni disse molto giustamente prima. di Pr~Jognan che 1a scissione del 1947 era stata il prodotto della. guena FIRENZE, 29 SETTEMBRE 1956 - L'uUimo saluto (Foto T,occhii

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