Nuova Repubblica - anno IV - n. 39 - 23 settembre 1956

(t29) l!!fOVa. ri}pubblica 3 L' INDUST,RIA PETRO.LIFERA LE SETTE VIE DEL PETROLIO La produzione del Medio ·Oriente condiziona il mercato mondiale, sia per il costo enormemente basso, sia per le preoc– cupazioni politiche e militari, che fanno coincidere gli interessi ciel Pentagouo con quelli ciel cartello internazionale. La Via ciel Petrolio, disseminata cli innumerevoli battelli che attraversano il punto uevralgico di Suez, è l'arteria aorta del profitto economico per le , sette diramazioni del cartello e della sicurezza militàre nel quadro del patto atlantico II L O SVILUPPO della produzione petrolifer~ canadese è molto recente, in quanto ha avuto ini,1,io solo nel 1947. Nel J955 il Canadà. ha prodotto 17.000 migliaia 'di t., di cui Ja grande parte nello stato di Alberta·. L'in– dustria petrolifera canadese è strettamente integrat·a con quella degli USA; infatti le zone orientali del Canadà con– tinùano ad importare petrnlio dagli Stati Uniti, o addi- 1·ittura d8l Medio Oriente e da.l Venezuela, ·a causa della lontananza dai giacimenti e dell'alto costo dei trasporti via terra., rnentre ri,;ulta. conveniente esportare grandi quan– tità di greggio dall'Alberta alle zone centro-settentrionali e nord-occidentali de~h USA, attraverso due oleodotti, di prOp.rietà a!'1ericana, diretti al Pacifico e ai Grandi Laghi. Pertanto il. pt·ez;zo del greggio è strettamente ancorat_o a quello americano e le norllle sulla conservazione e sul ra– zionamento ricalcano quelle vigenti negli USA; de.Ile cin– .que principali com1fagnie, quattro sono americane, aderenti ar cartello interna:,-.ionalc. Tuttavia il 8istema delle concessioni diffe1isce notevol– mente da quello statunitense, principalmente a cau.sa del– l'appartenenza allo Stato del sottosuolo dell'Alberta per oltl'e l'86% della superficie. Il regime delle terre private, analogo a quello americano, ha quindi scarsissima im_por– tanza, mentre per quelle statali vige il sistema così ·detto deJla scacd1ier·a. Tutto il territorio è diviso in townships, quadrati di 0654 Km. di lato e 9320 ett~ri di superficie; successive suddivisioni danno luog9 a sections di 2G0 ettari e a quarter ~eclions di G4 et.tari. Il permesso esclusivo di Ticerca (reservation) è ben distinto dalla concessione per sfruttamento e può raggiungere i 4000 ettari continui, fino ad un totale di 80.000 ettari nello Stato, ma i con– trolli sui collegarne"nti delle società non sono tali da im– j)edire gli acca.ptn·ramenti. Fatta la scoperta, il ricercatore deve sospendere ogni perforazione e richiedere entro tre mesi la concessione, o lease, di ,regola per un periodo di 21 anni. L'estensione del lease non può però superare il 50% della rescrvalion, cioè un totale di 20.000 ettari, con l'obbligo di fra:i-;ionamento in quadrati o in rettangoli non contigui, -di 2300 o 2G00 ettari ciascuno. Gli scacchì non assegnati in concessione,. o, in certi casi 1 un conidoio mai-ginale laygo un miglio, tornano allo Stato come riserva della corona. Lo Stato pone all'incanto queste aree, già inclizfote, e l'asta si svolge anzic11é sulla pe1·centuale della 1·oyalty, conìe per lo pt"ft negli USA, su dì una somma, di regola piLittosto cospicua, da versare all'inizio q.ello sfruttamento. La royalty è detem"rinati:l proporzionafmente alla produzione, e oscilla -da- un minimo del 5% a un massimo del ]G,2/3%. Alle aste possono partecipare anche i titolari dei..permessi di ricci-ca, senza limite al– cuno: il 1·esultaÌo• è stato che, dopo i primi anni di svi– luppo, i piccoli e medi prodtìttori sono stati quasi com– pletamente eliminali, a vantaggio delle grandi compa– gnie, che detengono oggi 1'80_% della produzione, a nome proprio, o cli socieU~ di corn,odo o, addirittura, dei loro steSsi fun:,-;iona.-i. Sul piano fiscale, gli int,angible/J sono consentiti soltanto per i redditi da industria petrolifera, ed anche Ja depletion allowance" è fissata in misura infe- 1·iorn che negli USA (fìno al 33,50% del reddito netto), ma, dato che l'industria è ancora in Una fase iniziale di sviluppo, il gettito fiscale risulta lo stesso piuttosto esiguo.- La con,;ervaz;ione e il razionamerito sono di compe– tenza del Petrolemn Conservation Board,, creato sul mo– dello delle analoghe istituzioni amer.icane; esso determina il Maximtnn P(~rrnissible Bate (vedi MER ·americRno) e tende a « stabilizzare .il mercato» assegnando le razioni di produzione in ba~e alla, domanda-: la prodt1Zione effettiva non supera jJ 70% di q11ella potenziale. Jn defin..itivn, i limiti ·sulle concessioni sembrano essere stati introdotti più per ossequio formale a tendenze anti– monopoliste che per .impedire efficacemente la formazione dei monopoli. L'industria canadese, a causa della man– canza de!renonne frazionamento che negli USA è dovuto all'esistenza delle tcl're private, risulta _più accentrata di quella americana. Il sistema permette però allo Stato di Albe1·ta fodi (~ntrate mediante l'esercizio degli incanti. Il rapido sviluppo della produzione, nonostante il regime di monopolio,. è dovuto alla convenienza di trasporto verso determinate aree indushia'li degli Stati Uniti o del Canadà e alla tendeirna delle stesse compagnie, .appoggiata dai governÌ, a costituire alÌlpie riser\•e sicure in caso di guerra o cli enie't·f;enzfl: E' possibile pertanto che, satùrati mel'– cati più lontani dal mare, la p1·oduzione canadese non venga ulteriormente sviluppata dalle grandi compagnie, a -bene– ficio delle importazioni dal Medio Oi·iente. Il prnzzo dei prodotti pet.roliferi non risulta comunqtie dim,inuito, nel Canadà, a segoito delle scoperte di questi ultimi anni. Passando a considerare l'Amedea latinfl e il Medio Oriente, ·òccoi-re premettere trattar;e;i di ambienti assoluta– mente diversi da Ql!elli dell'America anglosassone o, po~ niamo, dell'Europa, pet· tre diversi o.rclini di mgioni: far~ di FRANCO FESTI relratezza industriale e tecnica di quei paesi, inca_p!.\ci cli assolvere alle necessiti~ di ricerca, l'instabilità po-litica, so– ciale e giuridica, al punto da scoraggiare ogni investi– mento al capitale di entità non illimitata, la frequente mancanza di vie di comunicazioni e di "installa:i-;ioni di sog– giorno pl'eesistenti che aggrava enormemente gli oneri al– J'inizio de"ll'attività. In compenso esistono molto più ampie possibilità di sfruttamento della mano d'opern locale e di influenza sui gover~i, per lo più deboli, arretrati, o addi– rittura corrotti. Tipico esempio il Venezuela, che, dal 1925 in poi, ha visto uno sviluppo costante della produzione, fino al li– vello cospicuo di 111.000 migliaia di t., il secondo posto nel mondo. Il 95% della produzione è in mano al cartello internazionale, dafo che, accanto a norme minuziose ,di controllo tecnico e di assegnazione in concessione della sola metà delle aree .in permesso di ricerca, lo Stato può aggiudicare le aree reSidi10 con contratti speciali a chi meglio creda, senza alcun limite al cumulo delle con– cesSioni. Le concessioni durano, di regola, .40 anni, ma· anche qui i pote1·i discrezionali del governo sono pratica– mente illimitati; il· regime• fiscale, compresa una royalty fissa del l(i,2/3%, sarebbe studiato in modo da garantire allo Stato il fi,/fAJ and fi/t1/) cioè una entuata par-i al pro– fitto netto delle compagnie. Ma, sono previste larghe pos– sibilità di esonero, quando ciò corrisponda « all'interesse dell'econoinia nazionale t, sempre a discrezione governa- . tiva. In sostanza, dato che, notoriamente, i gover.ni vene– zuelani sono direttamente -legati al cartello intern!"zionale (e per questo nel Venezuela.è in atto da tempo un regime del tutto dittatoriale), l'industria petrolifera è largamente protetta anche in Venezuela, con la differenza che, ri– spetto agli Stati Uniti, invece di protegge.re una industria nazionale per preoccupazioni rnili~a1·i, si protegge una indu– stria straniera per esserne aiutati a mantenere il paese in condizioni soggette. Non risulta- neppure che il prezzo ·dei prodotti pètroliferi sia inferiore, in Venezuela, al prezzo internazionale, nonostante che. la produzione superi larghis– simamente i~f.ttbbisogno locale. L'unica garanzia, che evi– dentemente ormai i-ientra nei desideri del cartello, sono i controlli tecnici per impedire le coltivazioni di rapitla. QHeste ultime furono la l'Ovina dell'industria petroli– fera messicana, che nel 1927 era ht seconda del mondo con 27 .000 migliaia di t. ed oggi, dopo essere discesa a valori minimi, è risalita soltanto a 12.800 migliaia. Il Messico ebbe la fortuna e ]a sfortuna di divenire_ oggetto di, ricerche petrolifere sin dal 1880 circa, quando negli Stati UniN vigeva la ntle o/ capt-ure, ai tempi del più sfrenato pionierismo. Le compagnie americane più' forti e int.raprendenti, che si sa-;-ebbel·o piùiardi riunite nel cal'~ tello internazionale, estesero presto Je loro ricerche al Messico, dove ernno minori possibilità. cli concorren1:t1. cla parte dei medi e piccoli operatori e si poteva redu– ta1·e mano d'opera più a buon mercato. I migliori giaci~ mellti furono sfruthlti senza alcuna precauzione, al punto che, se anche Je ricerche sulla struttura geologica del l\Ies– sico ricevettero un rapido "impulso, ricchezze naturali in– calcolabjli a~darono pe1·clnte e nessun vantaggio fn arre– cato all'economia messicana e al tenore cli vita di quella. popolazione. Nel 1884 fu abolita Ja; proprietà pubblica sulle ric– chezze. del sottosuolo, sotto la pressione delle compagni6 che riuscivano ad accordarsi più vantaggiosamente con i p.l"Oprietari tenici-i che non con lo Stato. Vari tenta– tivi di riprisÙnatla fallirono per l'opposizione degli agrari, sostenuti dalle industrie petrolifere; di conse~ guenza. la questione pefrolifera si mescolò a quella agra– ria come causa del lu~go periodo di rivoluzioni e di disordini che -il Messico attraVersò nel quindicellnio 19J0- lù25. Le compagnie petrolifere del cartello entrarono· in tutti i moti, appoggiando ora l'uno ora l'altro uomo po– litico, e qualche volta. dettero addirittura origine ai rivol– gimenti. Tali interventi, che ebbem luogo principalmento in appoggio a Huerta contro Madero nel 1913 e a Pe– laez •contro CarJ·anza nel 1920; sono ampiamente docu– mentati dallo studioso amerfrano Merrilt Rippy (El Pe– troleo y la .Revoluc·iòn Mexiccma, Mexico 1954). Cià la. Costituzione cli Carranza, nel 1917, proclamava di nuo.vo la prop1·iet.à pubblica del sottosuolo, ma la norma non assunse concreto significato fino a che, nel 1925, il go– verno messicano fu abbastanza forte da promulgare una. nuova legge petrolifera, in cui si &tabilivano limiti di tempo e di estensione per le vecchie e nnove concessioni. Le compagnie :resistettero fino al 1938, quando Carden3s, approfittando del loro rifiuto di ottemperare alle nuove disposizioni salariali, procedette all'espl"Opriazione e alla nazionalizzazione. I.e struttu i-e geologiche messicane erano state quasi completamente esplorate, ormai, e il governo poteva pensare di valo1·izzr.dP diretfamente per il migliore svi– luppo dell'economia. nazionale: ciò nonostante la pro– duzione si arrestò quasi del tutto, fatto che fu attrjbnito dalle compagnie allit incapacità di gest.ione della Pe.Me~ .• la nuova azienda statale, e dalla Pe.Mex. alla cultura di .rapina delle compagnie che aveva reso inutilizzabili'. i migliori giacimenti. Fu dato pure ampio rilievo ai trucchi contabili di ogni genere cui si ricorreva. per fro– dare il fisco messicano (in alcuni anni la compagnia El Aguila, del cartello, aveva guadagnato il 177%). La 'reazione delle compagnie fu violentissima; riti- CONGRESSO DC - Le forche di Trento ( Dis. di Gag)

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