Nuova Repubblica - anno IV - n. 39 - 23 settembre 1956

8 Note romane I L CONTROLLO della stampa ha costituito sempre uno dei principali obiettivi politici della classe clii.-i– gente italiana e per controllo si è.sempre \·oluto iì1- tendere la ljmitàziono, se nOn prnp1·io reli_ù1inazio11e, èl.clle pubblicazioni, quotidiane e ·Periodichò, pol'tavoèe "di_nuo\'e idee sociali, pro"gressiste ·e sociafo;t:c. CJ·ispi - è J>ellouX si Sèr– Yi1·ono della- censura,· 1•u110, e della Soppl'essione de-i dii·itti della stampa l'altro. ]I fascismo realizz~ il Sogno di Napo– leone J I.[ del « giornale di Stato». Diversi wno i mezzi ai quali si ricorre per cornbat– tel'la, n1a le lince direltdci rirnangono quello trndiziom,1i del « taglio» dei finam;iamenti e del contemporaneo mas– ·siccio svill1ppo della stampa anticomunista. CÒntro i nove quotidiani di sinistra (cornunisti, socialisti e dernocratici) Se ne stampano altri !)2 orientati in senso conservatore. - Questo eccezionale sviluppo della stan.1pa conservatrice ha posto nnme1·osi problemi di caratte1·e organizzativo e ti-a essi quello di alimentarn costantemente le pnbblica– zioni della stampa quotidiana e periodica. A tale esigenza si è provveduto, fra l'altro, con l'incremento delle 4:: agenzie di stHmpn >. Enrico Lucatello, uno dei più noti giornalisti politici cattolici, occupandosi sull'Enciclopedia Cattolica dr-l_la questione, ammette che le agenzie sono per la stampa ,?he noi \chi~miamO conSel'vatrice « )a fonte Jìl'incipale cli nd.i: 1.ie >, riversando quotidìa1unnente sui tavoli delle reda– zioni una qnantiti\ enorme di informazioni, di cui ogni _giornale adopera all'incirca un terzo. ,, Così stando le cose. non occorrono molte spiegazioni Per dire come )a grandissima parte delle agenzie sia erna– na;,,ione delle diverse centrali politiche dell'attuale classe dir.igente. Un elenco prnciso delle «testate» non esiste ·ueppme presso gli nffici della prnsidenza del Consiglio .. E' un dato di fatto, però, che delle 74 che si conoscono e che ~"Onoa frequenza per lo più quotidiana, solo la lfro– _nos è mo1to vicina agli ambienti socialisti; la SPE si mantiene in nn ambito di centro-sinistra. democrnticp; Notiz•ie Giud-iziarie, diretta da Luigi Tira!erri, ha un ca– .rattere più che altro pl'ofcssionale; l'Interpl'ess cerca di inserirsi nel dibattito politico con una propria carntteriz– ~azione di .indipeudenza giornalistica. ,., ·Tutte le rimanenti agen;,;ie, pili o meno, debbono col– lccai-~i nel sett01·e conset·vatore, subendo esse, più o meno apertamente, l'influenza dei pa1·titi e degli enti, governa- 1:jvi o no, i cui obiettivi politici sono quelli dr\la lottH con– tl'O i partiti di sinisti:a. Fatte pochi'ssime eccezioni, esse vi;,ngono offerte gratuitamente ai giornali e per ciò stesso demmciano la. loro specifica funzione politica, non poten– dosi. immaginare come altrimenti facciano a «vivere» se J)OÌ1 avvalendosi di interessati fi11anzlarnenti. Divise per settori politici, le agenzie di stampa oHl'Ono questo quadro. Due - l'agenzia URBE e il Cent.ro Gat– _tolico Stam11a - sono. porta\·oce dei circoli cattolici. Cin– que passano per « \1Hiciose » dei parli ti di destra:· .La Na– zionale e la SASI del MSI; l'Agor e la Stam1Ja Ital-iana dei circoli monarchici e [,a. Destni che si ispirerebbe al~ l'azione politica cleffon. Cantalupo e del « filosofo> Cione, j:,ropngnatori della cosiddetta « grande destra>. I partiti « mino1·ì > sono piuttosto sprnvveduti. Solo il PR.I dispone di 1rn'agenz-ia, i'ADE. Soc.ialdemocratici e liberali non ne 'hanno, La democrazia c1·isl.iana, tl'atlandosi del pa1·tito che ·lu-1, in mano tutte le leve, o quasi, del potere politico ed eco11ornico, è rappresentata ~a un nllmero incredibile di ·agenzie, portavoce di « COl'renli > di partito, di personalità ·isolate, cli Enti ed orgailizzazioni va1·ie. Se ne contano in tutto una trentina e di esse citeremo le più accreditate, citando tra parnntesi i pérsonaggi o gli. enti della cui po– 'litica si fanno portavoce: ]a Dies (Pella); la l(osnios ·(Togni); il SIB-. (Scelba); L'Eco di Roma, il Sl7' (Tam– bl'Oni); l'AR.l ('l'upini ·jn. e PiazzA del Gesù); la B-usso/a ·{desti'a dc filomonarchica); i'APE {Andt·eott.i); l'API (ambienti delln «Base» ed· ex-gJ·onchii:rni); AGLl (bol• 'lettino dell'oJ"ganizzazione omonima); l'Agenzia Gontinen– ·tale e l' lnfornw.zione Italiana (Taviani e, in genere, am– bienti della DC). V.i è poi il cosiddetto gl'nppo Ravajoli, portavoce dei c-.:_istiano-sociali che si ispirano all'azione politica di Gonella e che, nell'ambito clericale, rappresen– tano fo1·se il settore pili « libel'ale ». Questo gruppo com– j_nendo I' Al SA (ben nota per la sua. battaglia in favore delreJe.,ione di Gl'Onchi e che è diretta da Antonio Am– hra), l'Agenzia Milano Informa=ione, l'Agenzia Democra– ti.ca Informazioni, l'Agenzia Venezia Infor'rnazioni e l'Agen- · Zia Na,poli Informazioni. Assai vicina a questo grnppo, in– fine, è l'ltalia ca.ttolica, diretta da Benedetto Todini, che è soi-ta dopo le ultime elezioni amministrative: 1-,ei·forza di cose anche le agenzie della Cassa elci Mez– zOgiorno (AGIM}, clell'Eni (EN.l), dell'Ente del Turismo .(ANI2'), de.i Consorzi Agrari (ltalpress e AGRI) e di molti altri enti statali, parnstatali o no, subiscono l'in– }luenza democristiana. E lo stesso si deve dire .per le due m.aggiol"i agenzie di stampa italiane: l'Italia e l'ANSA. ·La prima, che ora si è collegata con l'agenzia americana JNS e che starebbe assol"bendo anche la vecchia Stefani -· la quale si pubblica. oggi saltuariamente come « nuova ·serie.» - può considerarsi po,tavoce dei circoli uffic·iali •dflla po e del Governo; la seconda, pur essendo sorta come cooperativa dogli editori giornali - e comprendendo quindi· anche j giorn8li comunisti socialisti e democratici - .è completamente soggetta alle direttive del governo. Senza alcun per.icolo di smentita possiamo dire che oggi una qualsiasi notizia dell'ANSA che abbfa carattere politico passa al vaglio çliretto del sottosegretario alla Presidenza per la Stampa e Pl'Dpaganda il quale come è facilmente riscontrabjle dalla «lavorazione» del I~ notizie politiche, ha praticamente trasformato lo strumento d'in– lorrnazione di tutti i giornali in uno strumento d'influenza demOcristiana sulla stampa. (Dis. di Dino Boschi) u ~ice che il rialzo dei prezii dipende da noi)). LE MEDAGLIE DELL'ON. ROSSI A VEVAMO sottoJineato il dinamismo del rninistr~ Paolo Rossi: siamo stati buoni pl'Ofeti. Prima i dogmi socialdemocratici, poi 1a repressione del mo– vimento studentesco, adesso. il conferimento della meda~ glia;., ;oro al merito dell'istruzione al professor Nicola Pende, insigne endocrinologo, nonché i-az.zista, e, dopo il cambiamento di regime,.. miracolista. Può darsi che, più del manifesto antisemita e delle ricerche endoc1·inologiche ~mll'inferiorit{i psico-fisica degli ebrei, gli abbia assicurato l'ambita distinzione il miracolo da lui descritto anni fa, cli una immagine del Cristo che si disegnava, chissà perché, ~rnlle pareti del domestico appartamento. Coi tempi che conono un miracolo fa sempre fìgura ... A costo di passar-e per miscredenti, diciamo franca– mente che nessun miracolo, neppure l'apparizione della Madonna in ca1·ne ed ossa irl casa del p1·ofessore, può far dimenticare la prostituzjone cli una scienza che avallò, con ridicola quanto olimpica ricerca, discriminazioni e massacri : non se lo dimentica 1'0no neppure gli studenti di Roma, quando inflissero al 1·edivivo indegno docente unu delle piì.1 meritate umiliazioni mai viste. Oggi, forse, il compìto e laico millistro Rossi ha voluto ripara1·c i torti e pren1iare i mii-acoli: uno sconcio di più nella Scuola italiana'? Che importa, al 1rnnto in cni siamo: evyiva il prQfessor Pende! Se non ·altro, illustra la Patria, dato che certi suoi studi, prima degli ebrei, erano di fama mondiale. · Ma perché non impiegare tanta mel'itata foma. a più utilitarie e attuali dimostrazioni? Gli ebrei interessano poco, ora come ora, tanto sappiamo gii\ che il contributo alla 8toria del pensiero di Spinoza, Ricardo, Marx, Freud, Einstein fu meno che niente:· perchè il prof. Pende non applica il sno talento a cliruostt·are l'irrimediabile infe– riorità di tante altre razze rompi-uova-nel-paniere che oggi turbano i sonni codini dell'orbe terracqueo? Gli suggeriamo noi come istituire l'esperimento, sui viventi, bene inteso: nn esame fisio-psichico comparato su due gn1ppi di Soggetti, da una parte Mao-tse-tung, Nehru, Soclrnrno, Burghiba, Ralph Bunche e Kenyatta, dall'altra Nixon, Mao Carthy, Paolo Rossi, l\ialan, Peròn e Amin– tore Fanfani. Libero di dedurne, il professore, l'irrime~ cliabile inferio1·ità cli tartari, cinesi, malesi, indù, arabi e negri rispetto alley razza bianca (p(irdon ... ariana) . Chissà che tanta fatica non accresca la faffia mondialo del Pende al punto da pro,·,ocarne la chiamata nell'Uni– versità de!lo Stato di Alabama o in qualche glorioso Ateneo (rigorosamente ( l.pa, rtheid) dell'Unione Sud-Africana. Che pacchia! Che alto riconoscimento! Che perdita lacrime– vole, però, per la cultma italiana! Noi non ne soffriremmo gran che: paventeremmo soltanto che, riconosciuta l'ori– gine, ahimè irrimediabilmente te1Tonu, del professore, egli non venga. rispedito tra noi per ragioni razziali da quelle· pul'issime qnanto nordiche comunità. Ma potrebbe sempre accadere u~1 miracolo, quando uno è in grazia di Dio .... (129) nuova repubblica I NO[·.··E :(il~-1ALTRI VIETATO L'·INGRESSO AI NON ADDETTI Al LAVOIU L ' OR~A~O della_ sinish.a socialdcruocratica, Unità socia/11:lla, ce l·ha. decisamente con noi. No11 ri– spondemmo a suo ternpo alla lunga e severa diatriba di Cil'olamo Congedo; forse incoraggialo da questo nost.-o silenzio, il foglio di Zagari ci ha dedicato, nel suo numero dell'8 settembre, uno svelto trafiletto, 1·incarnrlclo la dose de!raciditA. SoUo il titolo di «causidici» (epiteto che si presta splendidamente a gettRl'o delle cortine fumogene intorno a chi cerca di vede1·ci chiaro), si legge che « lo zelo dot– trinario di Codignola domanda sudate gestazioni ideali più che non immediate con\'ergenze reali, come se vi fosse il tempo per elaborare una sorta di Summa uniricatrfoe e non già il pericolo di essei-e battuti nel tempo dalle forze cÒnse{·vatrici >. L'importante - si sa - per cei·ti socialisti d1 casa nostta è non pensare:_ altrimerttit. che ci starebbe a fare la politica? La politic~ è quella cosà che si fa pre– sto e inale, senza sapel'e p&rché si fa, fna facendola in fretta, ché altrimenti· si è battuti nel tempo. Eppure \'e~ Sperienza dovrebbe aver insegnato a tnlti i socialisti ita– liani dove li abbia portati il complesso del vietato pensare! Il corsivista del giornale «amico> continua affermando che noi vol'l'emmo una « introdw-,ione p!'opedeutica che accogliesse tutti i precetli e le casi::;tiche chiare e distinte della sinisti-a democratica» (si legga: i soliti azionisti, travestiti da socialisti, spaccano il solito capello in quat– tro, e sono i veri responsabili delle solite sciagnre socia– liste). Infine, il corsivhta s'indigna pe1·ché, considernndo il PSDI come l'ala destra della sinistra democratica italiana (e che potevamo dire di rneno?), ci siamo dimenticati della battaglia «risolutiva» svolta dalla sinistra socialdemooJ"a– tica. Ma pernhé avremmo dovuto parlarne, quando ci li– mitavamo a dare un giudizio d'insieme sul PSDI? E poi, via, la sinistra socialdemocratica avrà tanti meriti: ma con qLÌella battaglia elettorale del 7 giugno sullo stomaco, u11 po' più di modestia non ci starebbe poi tanto m< 1.le ! ; l\la pe1·chè Unità Socialùta ci mostra tanta acrimonia, .quando da parte nostra non ci siamo mai permessi di fare altrettanto?? E' una domanda che ci danzava nella testa da parecchi giorni, quando, rileggendo il trafiletto, ab– biamo trovato la risposta. « l\ienhe C. chiede l'utilizza– zione di questa forza, detta come -tale utilizzazione debba. essere goduta, sostituendosi ai vrot.agon-isli della opera– zione». I protagonisti dell'operazione: PSI+PSDI. E ba– sta. Punto formo; I po:3ti non sono poi tanti da poterseli spartire con allegra incoscienza, perdio. Per gli altri: vie– tato l'ing,.esso ai non addetti ai lavo1-i ! RAZZISMO IDEOLOGICO A NCI-1~ I'on. La Pira, che pure è un santo, ce l'ha, chi sa perché, con gli «azionisti,, con questa stl'ana categoria cli creature, il cui ricordo evoca tristezze dolori e lacrime. Una volta si diceva: i turchi. Tutti capivano cosa si voleva dire. Poi si disse: gli eb·rei. Anche questo era un concetto chiaro e distinto (ne vennero poi, di con– seguenza, le camere a gas). Ora, un po' per celia un po' pQr non mori re, si dice: gli c,zionisti. E uno immagina cli trovarsi, la sera, in una strada buia, di fronte ad uno di questi animali selvaggi, dal pelo irto e dalla coda corta, che al pensier rinnova la paura. L'on. La Pira è un santo: ma un po' di razzismo ideo. logico che male fa?, Ecco, dice, a me piacerebbe un bel partitone soeiaUsta, proprio democratico, buono e sereno: con cui si possa pal'lare un po' della città di Dio, della città teologale. Son sicm·o che vi troverei tanti buoni amici, e faremmo insieme tanta strada (io Sindaco s'intende). Ma, vedete, c'è nn pericolo in tutto questo: « l'infiltra– zione azionista» (cfr. l'Um'tà del 4 settembre 19.56). Quelli son capaci anche di lasciar perdere la città- teologale e di venire al sodo! Come faremo allora? · Òià, è la preoccupazione anche. clell'on. Fanfani. Ma foise né l'uno né l'altro si sono accorti che il pensiero po– litico moderno ha presentato i conti da un pezzO al pen– siero teologale del medioevo. Altro che a'Z,ionismo ! Evocare gli spettri non basta per shtggi1·e alla ·realtà. nuova repubb1.zca -ABBONA ME!\ 1 I : Anni.o 'L. 1500 .~ .. ·~ Se111estl'ale 800 Tr1r estrale " 450

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