Nuova Repubblica - anno IV - n. 24 - 10 giugno 1956

Comitato dJrettivo 1 TRISTANO CO0IGNOLA ( direttore resp.), Pl~RO CALEFF_I,FERRUCCIO PARRI, PAOLO VITTORE~ll. Segr. di redazione': GIUSEPPE FAVATI. Direz. e redaz.: Firenze, Piazza liber"tà 15, tel. 50-998. Amm.: Firenze, Piazza Indipendenza 29, . te!. 483-207,8. Autoriz. Trib. Firenze del 30 dicembre 1952. Print&d In 1t1ty. St. Tip. de «la Nazione», Firenze, Via Ricaso'!i8. . :Ì.14 '. ANNO IV • N. 24 Un numero L. 40. Estero l. 50. Un numero arretrato L. 50. Abbònamenti: ànnuo per: Italia e Francia L. 1500, sem. l. 800, trini. l. 450. Estero: L. 2000, 1100, 600", Sostenitore L. 10.000. CIC post. 5/6261, cla Nuova ltaliu, Firenze. Gli abbonamenti de– co'rrono dall'inizio del mese. Per IJUbblicità rivolgersi all'Ammi– nistrazione. Tariffa: L. 15.000 ;.:er Inserzioni di mm. 70 per colonna. ESCE LA ·· J)OMENICA r s A e Nu9va RepuPbli~a » è ~etti.manale politico e di cul_tura. E' anchs giornale murate, regishato presso Trib. di Firenze co·n ·decreto n. 1027 del ·21 luglio 1955. Manoscritti, foiografle, disegni an– che se non pubblicati, non si restituiscono. Diritti riservati per tutti i Paesi. Il periodico viene inviato gratuitamente in saggio a chiunque ne faccia richiesta Spediz. in- abbonam. postale Gr. Il. . 10 GIUGNO 1956 • L. 40 SECONDO ECENNIO violazione. Non si tratta. di un!\ repubblica presiclenzia.le; 111a cli una repubblica 1>arla1nenta,·e in cui· i poteri dei governo sono lim·itati dalla Costituzione e in cui jl pre– sidente della Repubblica è re~ponsabile della ·auuaziorie p1·og.-arnm~tica. di essa. di PIERO CALAMANDREI Nel programma politico segnalo dalla Costituzione vi è in pril'na linea la pro,nessa cli creare una Repubblica in cui tutti i cittadini abbiano « pari dignib\ sociale senza distinzione di religione o cli opinioni politiche::. e in cui sia garantita « la effettiva partecipazione di tutti i lavo_– ratol'i all'organizzazione politica ef'onornica e s ciale dol Paese». . DICONO çhc questo primo decennio abbia servilo a . rnffo1 ... t are e a collaudare la Repubblicu: la quale fi- nal_~nente, dopo dieci ll.nni, è ))assala in giucl_icato. Può d1Hsi: quando si pensa ai voti f'ho lu monar·ohia rac– colse al referendum del 2 giugno 194G, e a qu~lli che hanno raggraueltnto nelle ultime elezioni amministrative gli estr~n)! sparuti rirrn:,sugli d@i va1·i pa1·titi monarchico-fa- . sci,iti (i voti di T.tuno, a Napoli, non sono voti della mo– narchi~; sono, più semplice-mente, voti della pii'1 spudorata corruzione), ci si rende conto coi nurner·i del ptecipiloso clecfiri.o dell"idea mona,·chica in questo decennio. ·Anche i Bol'boni, dopo l'unificazione italiana, ebbero per qualche anno i loro fedeVi; gente oll11sa, rispettabile per la testardaggine più che per la intelligenza. i\Ia ad 11na re~taurazione borbo11ica nessuno n1ai pensò r::.111 serio: pt'Ovvecle la mo1·te, dopo ogni trapasso stoi-ico, a spazzar via silenziosamente i rottami. Anche oggi, carne allora, per il faial""é"'7fnnovarsi delle generazioni, i mona1·chid muoio– no, e non ne nascono pili (o se qualcuno ne nasce, son da metter:si sotto spir·ito, come esemplari rari di ·una fauna che sta per scomparire). La consunzione parallela del par– tito, repubblicano ha la sle~sa rngione: è un partii-o che non ha pili antagonista. Se nell'antitesi mon~rchia-repnh– blica si vuol vede1·e Soltanto un dilemma di forme politi– che, q11esta antitesi oggi in 1lalia non ha più senso: un . problema di scelta tra monarThia e repubblica per noi italiani non esiste più. 1\Ia in 1·ealtà questo p.-oblema cli forma poi itica ha cessato cli essere attuale fino dal giorno in cui la Repub– blica fu pl'Oclamala: mai, in questi dieci "anni, la Repub– blica è sta'ta minacciata da nn pea·icolo di restaurazione monarchica. Se altri pericoli l'hanno minacciata e la mi– nacciano, sono stati 1iericoli di ordine confessionale e plu– tocr~lico, non di 01·dine dinastico: la dina.i::.tia si era gin,. dicata eia sé, fino da quanclQ, il 28 ottobre 1022, 8Veva consegnato l'Italia. al fascismo; da allora mana 1·chia e fasci:-:mo, nella coscienza popolare, formarono sempre più cl1ian1rnente una sola macchia e un solo tradimento. Anche dopo il 25 luglio, anche dopo 1'8 settembre, la monarchia non seppe fare un gesto che non fosse cli fuga e di viltà: dalla corona stinta era scornparsa, da quando il i-e aveva ceduto al duce il comando delle forze armate, ogni doratura di gloria militare; la 1·ottura della t1·egna istituzionale e la funebre farsa del « l'e di maggio:. fu rulÌimo atto di fellonia. Per questo il referendum del 2 giugno fu per la mona1·chia soltanto la pietra tombale; 1a fo.... sa se l'era giit scavala da sé. Di1'emo cli essa quello che si legge su un vecchio sepolcro in una chiesa Jìoren– tjna: « Dio gli perdoni le peccata». Oggi il problema attuale è un altro: non si pone più il dilemma tra monarchia e repubblica, ma tra repubblica e 1·<>p11hblica. Quale repubbli(•A abbiamo oggi in Italia? E' qur-;.;ta la repubblica che la RC'sistenza aveva segnato? E' q·ir---ta la repubblica segnata dalla Costituzione? :--;i legge sui manuali di diritto costituzionale che pos– sonu ('.... ; ;e1·vidue tipi cli r<'pubblicii: quella parlamentare e (!lll'!la pr·esiclenziale. La no.i::.tl'a,si dice,' 'è una repnbblica parl~tnl(>ntare; e quando si è detto que:sto, si crede di aver detto tutto. C'è ima tendenza semplicis'tica a considerare j\ c11rnbia'.nento istituzionale come una semplice sostitu– zionè, RI vJrtice 'dello Stato, del presidente al monal'Cfl. · Il presidente ~élla Repubblica non sarebbe altl'O che un re pio, v1so~10 e borghe~e senza c:wallo e senza gallom; ma anche _lui irresponsabile 1 come era il re che « regna 1na non governa :a.. Mes:si in soITitta scetlro e corona, tutto il resto, esercito b111·ocnu:ia clero e finanza, dovrebbero ri– manere quelli di prima. T.-oppo somplice. La Cost'ituzione che ci regge· non è una tr;cluzione in forma repubblicana dello Statuto alber– tino; non è una repubblica pa rlamenta1·e nello stesso senso in cui er·a parlamentar-e la 111011archia.Ogni Costituzione è un unù·imi: va presa per queno che è nelle sue disposi– zioni conc1·ete, non per le clns~ificazioni scolastiche che ne possono dare i manualj_ La nostra Costituzione ha due ca– rutte1·i che la rendono profoncli:nnente divel'sa da ogni or– dinamento precedente; è una costituzione ri(Jida ed è una r-ostituzione 7n·oarmmnatù·(,. Coslituzione rigida vuol dire che il P~1rlt1nienlo non è pili onnipotente: che jJ governo non è pi,'1 il solo artefice dell'indirizzo politico. Costitn– :,;ione v1·oorammaticct vuol dii-e r-he l'attività legislati,·a e ri;,cli1·izzo politico devono svil111~~rsi secondo il progrnm– rna trncciato dalla Costi1uzio11e, la quale ha segnato le mète cli una tt-a,,;forf!la'.1.ionesociale che a tutti i costi deve attuare. Di- ~esta feclelti~ del Parlamento alla. Costitu– zion6 è ga,:anle la Corte costituzionale; di questa conti– nuitii di indirizzo politico in senso prog1·essivo è ganrnte il presidente della RPpubblic11., il quale non è pili inespon– sabile, come il re, ma risponde personalmente clell'osser– van'Z.8 della Costitu;r,ione, ed ha poteri per impedirne la Questo è scritto nella Costi.tuzione: questo è il pro– gl'an1ma che dev·essere tradotto i~ realtà. TI 2 giugno 195G non è soltanto la data che chiude 1111 decennio: è la data che ne apl'e un altro. Questa Repubblica che ha già dieci anni, Continua a sorniglinre troppo, nelle sue struttu1·e so.. ciali ed economiche, alla monai-chia ingloriosamente de– funta: « repubblica monarchica dei preti», disse arguta~ mente un tHgutissimo umanista. fiorentino. li compito storico del decennio che comincia sarà quello di attuare, sotto la forma re-pubblicana che nessun& 1·imetle più in questione, la tra~formazione sociale che 0 ancora appena agli inizi. Gli italiani hanno diritto di avere una « repubblica democratica fondata sul lavoro:,; non una rnpubhlica co~(f'~.._ionale,. fondata i::.111 pl'ivilC':gio c)ella ricchezza. Lo strumento per attuare qursta trasfonnazione nelle ,·ie democratiche della legalitil costituzionale' è rn:-lle mani del popolo italiano: auguriamoci, per la pace del nostro pac-se, éhe nel decennio che si ap1·e le fo1·ze reazionar·ie non siano così cieche da sfidare a loro rischio questa le– galih\, illudendosi di poter ritarcla,.e o ostacolare il fatale rinnovamento segnato dalla Co.o;;tit 11;,,ione. ( Dis. di Dino Boschi) LE SORPRESE DELL'AUTOMAZIONE - 1 cervelli elettronici hanno attribuito la vittoria al centro

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