Nuova Repubblica - anno IV - n. 24 - 10 giugno 1956

(114) nuora repubblica vanO cercai·li in Comune; gli ri,:;posern che il Comune aveva t,rntO lavoro ·~, ·dovendo rifal'e gli schedari, « sca– ricaya »· un po' 3.i Gommi:-:sàriati quando gli mancava qualche dato. Lo studente, che gifl aveva pensato: schedari? questo nome non mi è nuovo, decise di non insi:-;tere, un po' per _n_ol] .!<sentirsi rispondere « Lei non faccia tanto il logico, ,c~pito », nn po' perché pensò che, tanto, i suoi dati li " avrebbel'O avuti lo stesso e magari con qualche « inevi– tabile» inesattezza. La fabbrica dei delusi PAESE CHE VAI Improntitudine L A LETTERA che segue è st.ata affissa sull'albo, riser– vatO ai manifesti e agli avvisi studenteschi, dell'.bti– tuto Universital'io di Cù Foscari, a Venezia. Il giorno i1inanzi era stato esposto l'avviso che giovedì 17 maggio il J"Jrof. Gino L.uzzatto avrebbe commemorato Ja Resi– ~ten:-.a (affiancata all'avviso era una poesia di Paul Eluard « l\foi·te di un partigiano»); la lettel'a ern quindi una ri– ~i)osta a quest'avviso. La prima delle firme che seguono lt1 )('ttern è quel.1,a di Lidia Battaglia, moglie di Italo Bat– taglia, attuale doge di Cà Foscal'i, candidato della listfl del l\fS.[ alle elezioni amministrative: l'una e l'altro stu– denti, da una decina d'anni, della Facolti\ di Ling11e. 11 .Rettore dell'Università,. prnf. It i-1.lo Siciliano, non ha pr('so posizione contro i finnatari della lettera, benché e:-;sa ,3ia apertamente prnvocatoria e illegale (vedi att.· 200 del Codice Penale che punisce con la reclusione da sei Jnf'f.:i a fre anni chi pubblicamente vilipende le forze della Libennione). Tutto il fatto si spiega pensando al clima particolare della vita studentesca di Cà J!'o,3cari. Qui il livello della . ,·ita universitaria è basso, nel senso della preparazione c.,. sopratti1tto, in q11ello della partecipa:-.ione degli stu– denti, e della coscienza dei problemi degli universitari ita– liani {è da ricordare l'alta percentuale degli studenti che J1anno un .lavo1·0 e di consegnenza ·possono freqnentare o •Tll)lla o poco). Vecchi atteggiamenti goliardici di giovani sfaccendati che serenamente prolungano il loro « passag– gio» nel bell'edificio dell'Università, riescono ancora a te– ne1·si in piedi; anzì, ciò che è più ..grave, prpprio in virtù di hli atteggiamenti, e dell'.issenteismo così diffuso di cui . -;i diceva, parecchi studenti, attivisti o simpatizzanti per i (Mrtiti neofascisti, sono pervenuti a far parte dell'orga- - ni,;.:mo rappre~entativo e· della redazione del giornale, e a svolgere così una politica di inqualificazione culturale, :.,quando non apertarnente fascista, facendo prediche di pa- çifìcazione e di amol'e, salvo poi ad « esprin-1ePè pnbblica• . 1nente il loro disprezzo» per chi osa ricol'dare Ja g1·ancle . for·za ideologica e la sostanza morale della Resistenza . italiana. Ecco il testo integrale della lettera: « A dieci anni dal termine della guena civile, oggi, 'per· iniziativa di un g1·uppo di studenti - con la parte– , cipazione di un docente èan.didato ·alle prossime elezioni , 1Hf!'11inistrative - si vuolè tico1:clare i? pagina piì1 igno- bile della storia italiana. A ·quei docenti e a quegli stn• _ denti che, celebrando i massacri a sistema· staliniano del 1!145, rievocano e giustificano u1~ clima di vendetta di stile balcanico, a costoro che risuscitano in inodo irre– sponsabile l'odio fraterno, rico1:diamo: l'assassinio di Giovanni Gentile, di Goffredo Coppola - retto1·e dell'ateneo bolognese -, .di Pericle Ducati, do– cente dello stesso ateneo. Ai rappresentanti della "nuova" cultura ricordiamo . l'etica esistenziale di Moranino, nltii;no in ordine di tempo dei molti "eroi" ridimensionati a stabu·a di semplici de– linqnentì. Agli intellettuali che pretendono. elevare il tono dì code~ta sagra di sangue che si chiama "liberazione" con versi di poeti m~rxisti, :ricordiamo il poeta italiano Car– Jo Borsani, cieco di guerra e m~daglia d'oro, fucilato e, successivamente, trnscinato per le vie di Milano sn un canetto di immondi,-,ie, con 1m cartello derisor-io. Così, vista mutihi. e offesa l'aspirazione sincera di unfl par-te di que"sta comunità nnive1·sitaria a voler supe1·are nel segno della Cultura e dei pii', alti valor·i nrnani le vicende e. le tragiche divisioni -della guerra civile, vista i"nutile la sof– ferta volontà di raggiungere e cli difendere una rinnovata coru,:;_ql'cliaper un avvenire costruttivo, siamo costretti a prerldère posizione in norne degli ideali per ct1i combat– temmo ed a reagii-e con queste parole alla manifesta1,ione insultante che riporta nella università italiana. l'odore e la vergogna dei mattatoi umani, voh1ti, sn ordine comu– nista, dai CLN. A costorn che mentre dicono 1·ivendi– carne gli eterni valori, ·violentano .oggi la Cultura come iel'i i libératori stupravano le Ausiliarie pl'irna di abbat– terle a colpi di mitrn, ESrRTMIAMO PUB.BLIGA-· MENTE IL .NOSTRO DISPREZZO». Bollini ròssi e blu C H[ SEGUE un po' la Vita etlturale italiana. (no, non volevamo alludere a lei, on. Scelba) avrà notato il 1:umore suscitato da un cielo di conferenze sulla Costituzione che un gruppo di studenti milanesi orga– nizzò l'anno scorso. Prima lo schiamazzo dei giornali no– stalgici, po.i l'offensiva Em1ini insa.bbiatà, co·me direbbe Nenni, « dalle ·cose stesse», infine la lettera del prof. Calamandrei all'allora. ministro, apparsa su Il Ponte. Lei credeva, prof. Calamandrei, che tutto finisse lì? : Sì, ce n'era abbastanza, d'accordo, ma come possono fare, • queste benedette Que·sture, per. so.pe.l'e quando· ce n'è abbastanza? Ecco qui l'ultima puntata del rorrlarizÒ. Come si usa fare in tutte le conferenze di qnesto mondo, c'è statò chi, all'inauginazione del corso, ha pre– sentato il programma, ne ha brevemente 'indicato i fini e ha dato là pàrola all'oratore, che era·apI)punto il prof. Ca– lamandrei. Si tratta\,a di uno degli organizzatori, unci stu– dente quindi, che pa1·lava a. nome del comitato promo• tore. Ha avuto, è vero, la faccia tosta di dire che la Costituzione è la legge suprema della Repnbblica-. Poi, dobbiamo coi,fessai·e allche qÙesto, s'è anche ispirato alla Resistenza; infine, 16 diciamo propriÒ pei·chè vogliamo esser sinceri, ha e"saltato la figura di antifascista del ·prnf. Calamandl'ei. l\1a con parole pacate, sehza pugni snl ta– volo, senza inveire. Perdoniamogli comlmque la ·legge- rezza. Com'è come non è, una mattina nn poliziotto in borghese va a casa sna, lo trova e gli dà un big'liettino con l'invito a presentar.si al Commissariato tal dei tali in giornata « per comunicazioni». <~ Che ·comunicazioni?» dice lui. « Ma.. dei dati anagi-afìci » fa quello. Sul foglietto era stata cancellata cori un tratto di penna la stampigliatura che dice che Colld_ che non· si presenta, viene punito ai sensi dell'art. tal dei tali, ecc . ecc, Era come dire: « Vieni 1 caro, dal tuo commissario che ti vuole tanto bene, vedrai se non troverai le fragole con la panna». Le fragole con la panna, manco a elido, erano l'uf– ficio della Squadra Politica (mettiamo rnai1.1scolo anche l'aggettivo pei-ché nelle Questure si usa cosi). L'oscuro studente ebbe un bel dire che i dati anagrafici pote- Gli,chiesero da quanto tempo abitasse lì, dov'era 1,rirna, éhe co~a studiava, cosa faceva il papà (« l:'a il morto>, rispose testualmente e questo dì sicuro aggravò la sua. posizione), co'3a faceva la. mamma, cosa avrebbe fatto· lui da grande (manca.va che gli chiedessero come avrebbe svolto 'il te1lla « La pioggia baf.te sui vetri della mia ca~ ·meretta »), non. gli chiesero se gipcav~_ a carte né Se fa-equelltava le ca.se cli toller;mza, .e lo congedarono a.f– iabilmente. Quello esce, non vi dico quanto feljce di aver niari– nato la frequenza obbligatoria. all'università, e· assume la. .faccia ilare, se pure ormai un po' trita; dello « .scheda.lo' ». Nella vaga illusione che ci fosse stato un eqnivocO, dopo qualche giorno va a.· cercare in Questuu un funzio~ f!atio .che conosceva appena, .ma piuttosto importante. Gli dice il ca~o, gli. c,hiecle di inte(essarsi per vedere ~e non c·è 1m e1~ro1·e, e Quello gli fa: - Lei è i.scritto a-partiti politici? ---;-Cosa c'enJra ! Uno può is·c,iiv~•·st al p13 ..rtito che vuole. - Certamente. Ma lei è o non è isç1·itlo? -· Casualmente no, ma solo per·ché non c'è, o non c'è ancora, il parti!o a cui possa isc:,rivermi. - Dunque_ lei si occupa. cli politica.? - Naturnle, come credo debba fare ògni buon cittadino. -:- Sì sì, cel'to. Ma c'è· politica e politica, no? ~ - Non capisco. - Voglio dire: lei pel' esempio non ha 11,ai fatto ciei discort-ii un po' accesi, in pubblico, in modo da dare nel– l'occhio? - No. Ho ·solo presentato un conferenz_iei-e. - Ah ecco. Lo vede che ha parlalo? Si è scaldato un po' nel pal'lrne? - Cosa· vuole che mi scaldi a pi;esentare un confe– renziere. Non ero mica io il conferenziere: - E il conferenziere non ha detto qualcosa che possa aver dato noia, non so, esagerato per esempio? - Ma insomma, io -non so cosa voglia dil'e dar noia, esagerare. ·r...ui parla, è un professore nniversitario e dice quello che deve ·dii-e. Se ui-to s'annoia può anche andar via, a un certo punto. E poi cosa c'entro io col confe– renziere, non son mica il suo tptore, io. - T~cco: chi ha.. or-g;rnizzato la conferenza! - E' un cotso di conferenze. L'abbiamo organizzato noi studenti universitari e medi, invitando dei prnfcssori a par-lare. -. Anche lei ha organizzato? - Sì, certamente. - Vede che oltre a pa1·lare ha anche organi:;, ,z.a.lo· !__- Su che cosa erano le confel'en1,e? - Sulla Costituzione italiana. r\ - Eh, ma è roba politica.! Non è rnica roba così... cultur-ale, qui c'entra la politica. - La politica c'entrn sempre. - Dia retta a. me, giovanotto, Jasci stare la politica ché non c'è mai' da guadagnarci. Faccia il suo mestie1·e, i suoi studi se studia e lasci perdere. Sì sì, mi interes- se1·ò del suo caso, ma certo che se le cose stanno così... Ci rifiutiamo di commentare. Aggiungiamo solo che qualche tempo dopo, non riuscendo ad avete il passa~ porto, quel giovane mandò la madre dal funzionario. La buona signora si sente dire: « Dica a suo figlio di non insistere e di non tentare .-nemmeno. Ci ha già dato abbastanza noie. Gli dica cli smetterla, per il suo bene, ma per ora non insista.». Al che la madre, sbalordita, nella sua ingenuità obbie.tta: « Ma come, mio figlio è a contatto con gente molto pel' bene, con Fer~uccio. Parri, per esempio, che è stato capo del governo!». E lui: « Appunto signora, proprio con quella gente lì: è gente che è sempre in mezzo alla politica, non Io sa?». Be' non drammatizziamo, adesso. Il passaporlo l'ha avuto sì O no? Sì? E allora basta. C'è qualcosa da dire? C'è da dire che il cugino di quello studente, monar– chjco s.fegatato, era schedato in Questura col bollino blu. M~ è riuscito a farselo togliere. Invece pare che il bol– lino rosso lo facciano con un inchiostro pili dnrevole, dif– ficile da cancellare. Anzi più duraturo, si diceva una volta .. E' uscito LA CINA ·D'OGGI NUMERO STRAORDINARIO FUORI SERIE DE « IL PONTE.,. DI PAGG. 728 - 100 TAV. f. t. E ILLUSTRAZIONI NEL TE– STO RIPRODUCENTI DISE– GNI DI ERNESTO TRECCANI Prezzo di vendil(l at pubbtico: L. 2.700 Condizioni speCiati agli abbonaU di « Nuova. Repubblica » (B-,,rba)

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