Nuova Repubblica - anno IV - n. 10 - 4 marzo 1956

2 I ITALIA POLl'l'ICA LESINISTRE DOPO MOSCA I L CO~CRESSO. di Mosca avrà conseguenze imme– diate, o almeno mediate, sulle sinistre italiane? Dopo l'articolo di Nenni del 2G Iebb1·aio, la cosa · se,nl>ra assai probabile. Nenni ha dotto abbastanr.a chiaro che la squalificii. del personalismo dittatoriale alla Stalin E>égerà un esame appl'Ofondito di un lungo ·enore, di una pericoloSa devia:done. Accennava ad un problerna sto- 1·ico, ma non esclude1·emmo cbe ne avesse presente uno politico, assai prossimo: quello del plura.lismo democra– tico in seno ai nostri stessi schieramenti di sinistrn. Certo dH molto te1;1po egli doveva attendere dalla cattedra so– vietica questo riconoscimP.nto cli un diritto di esistenzrt, che, all'epoca di Stalin veniva in URSS, ta1voJta conte– stato, nel timore che il PS[ avesse a indebolire i] PCI, e che dopo la morte del dittatore, el'a passato, benché amniesso, sotto silenzio. Oggi la dottrina sovietica rico– nosce in),ece la legittimità di più e divel'se esperienze so– cialiste; e il passo è breve e naturale, ad ammetb:;n·ne più d'una anche in un solo paese. Certo il· PSI non ave,,a_ bi– sogno di questa autorizzazione, dal momento che la sua o~istenza era ed è di per se stessa una legittimazione. A chi venga domandando come m_ai in Italia il proleta– riato esprime due partiti an,r,iché, come è più proprio e naturale, il suo partito, si deve rispondere che di pedan– tiismo, in sede di scolastica marxista, ce n'è anche troppo, senzà che si aggiungano, come Qt estioni provocanti, an– cbe questa, per noi comprensibilissima, in quanto l'unità della clas~e operaia può benissimo richiedere la concilia– zione di interpretazioni divcl·se, storicamente non sosti-. tuibili, del1~ sna esistenza e delle sue esigenzQ. Altrettanto o,r,iosa è la questione, se al termine avranno a scomparire i socialisti o i comunisti, o ambedue, o ohi p1·i111a dei due: O½iosa, pel'Chè vale solo per una « lezione~ metafisica del marxismo, che è in gran parte una invenzione degli av– versari per cacciare quest"ultimo in grottesche contl'ad– di:t.ioni. Che l'URSS potesse oggi arorivar~ al riconoscimento del pfurnlismo delle esperienze socialiste, va comp1·eso DODICI .ANNI no~o, ()NORA.NZE ALLA DIVISIONE MONTEROSA R:iceviamo e pubbl·ichiamo: I NFORMIAMO . l'opinione pubblica. della Gadagnana. che una grande offesa contl"O la rnemo1·ia di quanti caddero sulle nostre montagne pet· J'al'fermazione dolla libetlà. e delht democrazia si sta macchinando ad opera di nostalgici fascisti. Un coniitato milanese foi-mato da ex-appartenenti alla divisione M"onterosa: che fu costituita in Gemiania dalla RepubbJ.ica. di Salò per combatte1·e i patrioti ita.liani, e da altri inqualificabili elementi, sta cercando di ottenei-e, con fol'ti p1·essioni sulle autorità, i permessi ine1·enti alla costi-t1zione di un monumento-ossai-io ai propri caduti in Carfi1gn0na. Riteniamo opportuno precisl\l"e che la l\[onte,·osa venne formata in Ge1-mania, reclutando rnrntari itolìani inter- 1rnti dopo 1'8 settembre 1943 desidernsi di rientral'e in ltalia. per sottrarsi alla pl'igionia tedesca. Aderire a quel 1·epa1-to fu per la maggior pa1:te di quei militari (esclusa una esi·gua minoranza di violenti e facinorosi) cercar di salvare la vita, avvicinarsi alla propria. casa, e per alcuni significò addirittura un riuscito tentativo di rientrai·e iq patria. per 1·imbracciare un fucile e combattel'e i tedeschi opprnssor·i. Lo spirito combattivo di questi repi.trti non poteva ]ogicamente essece alto. Impiegati in· azioni di rastrella– mento contro i patrioti in éliYerse regioni dell'Italia set– tentrionale, nella Garfagnana furono stanziati sulla de– stL·a del Serchio a copertui-a del fronte contro teparti <Jella 02.a divisione Bufalo (V.a Armata americana) e contro alcuni distaccamenti del Btg. i\utonomo Pall'ioti X.La Zona « P.ippo ». Jlil1 di tremila militari de11a. l\Ionterosa attraversarono il fronte dandosi prig~onieri (vedi p1·ocesso Carloni) e per qt1esto furono costituite, alle spalle della prima linea, delle postazioni di mitragliatrici tlalle quali i tedeschi 'delle SS ed i fascisti delle Brigate nere facevano fuoco su coloro che cercavano dl attraversare la linea. del fronte. come un nuovo tributo allo storicismo, che I{ ruscev ha recato Allo sviluppo della dott1·ina, ponendosi fedelmente, su questa linea, al seguito del leninismo. Ma la conse– guenza è che oggi in Jtalia la. primogenitura all'uno o al– l'alti-o partito smette di ave1·e senso e pretesa; non è punto detto che, in una pl'ocodura di progresso s9cialista pal 'lamenta.re, il partito comunista abbia più serie qua– lifiche d~ _quello sociali$ta, fra noi, alrncno, dove real- 1nente il PSI J'iesce ancora, e anzi vieppiù, a intel'essare importanti sfrati della_ boi-ghe~ia c•he soçialisti non sono, mentre il PCI può trbval'e compagni di strada solo tra comunisti inconfessati, ma in 1·ealtà, giù, convertiti. La tesi krm,ceviana potrebbe avel'e tuttavia. più lar– ghe applicazioni? Una di esse è tentante; ed è quella della legittima pluralità delle conenti all'interno dei pa1·– titi di sinistra. Nel PSI, ullìcialm~nte, correnti non ve ne sono più da parecchi anni, ma vi restano tuttavia latenti, quando si vedano non giit come f1•azioni, ma davv~ro come tendenze, che del resto onestamente si equilibrano, r'ap– presentando l'una sopi-attutto l'istanza parlamentare e di responsabpità · virtuale di governo, l'altra l'appl'Ofondi– mento del lavoro di rnassa. E nel PCI? Che· significato possono avere in Italia la sconfessione dellll guida unica, .e il paradigma della dire,r,ione collegiale? La questione è abbastanza oscura. Quel pa!'adigma ha in URSS nn significato che non va ancora molto al di Jà della dit– tatu1·a, e sceglie 1'oligarehia an,r,ichè l'autocrazia del sin– golo. Si fa .$ col1egio » di uomini che 1·appresentano e guidano val'i settoi-i d('llla vita statale, si ammette la necessità del loro contrappeso: non per questo si ammette una pluralità di acccntua:,,;ioni ideologiche, di cui il «·col– legio» govemante sia una sintesi dibattiJta e mediata. J! partito comunista italiano supporrà di poter fa1·e ·al– t1·ettanto, giocando snl contrappeso delle sue organizza– ,r,ioni, dai sindati alle d•mne, dalle cooperative agl'inse– gnanti? In certo senso, bene o ma.le , questo si è semprn fatto; ma non n~ è mai nata quella democrazia intel'1la che ha la sua ce1•te:,,;zanel gioco di maggioranza e mi- Non biisogna dimenti~ inoltl'e le numcro"se CuCilazioni di elementi della l\ionte1·osa considerati sospetti dai te– _deschi e dai fasci$ti mentre colol'o cbe attraversavano il fron.;e;-...venivano dai patrioti muniti di abiti bol'ghesi e, se 'i..biianti al sud, quando ern possibile, avviati alle loro famiglie. Né si deve dimenticare i quattro giovani alpini, legati, uccisi ed abbandonati davanti ad una postazione italiana, per scoraggia1·e Je dise1·zioni dei povei-i volon– tal'i della l\fonterosa, Ciò non devè fat· dlmentictu·e che purtroppo facevano parte della Monternsa anche elementi facinorosi che si abbandonarono ad atti di violenza contro le popolazioni inermi. Non sa1·it perciò· inutile rico1·dare l'uccisione del calzolaio Stefano Franchi ~ ·ca!licano perché non poté alzare 1 e' ma.ni (era zoppo e camminava con due stam– pell~) ; la fucilazione cli una donna h1cinta di La Barca (Gallicano); Ja fuci!a:,,;ione, dopo tenibile sevizie, nel carce1·e di Cainporgiano, del combattente di linea {Btg. Autonon)o Patriot,i «Pippo») Adriano Tardelli; la fuci– lazione di una Cl·oce1·ossima (in clivisa) nei pressi del ci- 111.itero di Castelnuovo. Più barbara di tutte }'uccisione di due donne nei pres$i di Monte Giovo, i cui cadave1·i furono esposti su pali per scoraggiare il ti·ansito clande- stino dei profughi, ' Per t11tto questo, color·o che subirono o assisterono a queste violenze non vedrebbero certo di buon occhio un monumento che ricordi « le gesta.» della Monterosa. Un mausoleo a1la l\ionterosa sarebbe non un cimitero per. i Caduti che già sono on01·evolmente tumulati, ma l'esalta– zione di una idea che è stata sconfitta militarmente, poli– ticamente, e nella coscienza dei più. Sarnbbe come Se, al tempo, fosse stato oretto un monumento ai soldati italiani che cadde.-o combattendo nell'esercito dei bo1·bo– nici contro Oal'jbaldi. Nella deprecabile ipotesi che si giungesse alla. realiz– zazione di. questo progetto, non verrebbero esaltali i sin– goli caduti della Montorosa, vi{time anche loro della vio– Jen,r,a -fascista, ma l'idea per la quale essi furono con la forz.a costr0tti a comba.ttere. Crediamo che sarebbe reso un cattivo setvizio alla loro memoria e che i famili'ari non gradirebbero Che i non.1.i dei loro cal'i caduti servis~ sera, come già ha sctvito 1a 101·0 vita, all'esalta,r,ione del– J'idea fascista cl.ie essi non condivisero rna subirono. Invitiamo pertanto i nostd associati e le persone ami– che cui con la presente ci rivolgiamo, a diffondere queste nostre opinioni, e ad adoperarsi perché la Gal'fagnana non sia vittima ancora una volta di speculazioTii fasciste, tali che potrebbero farla tacciare immeritatm~-iente di zona fascista, retrograda e rea,r,ionaria. Associazione Pm·t·igiani l,ttcchese (PlAP)– IL COMITATO ESECUTIVO (100) · ·'·1mova ·repub'blica noranza.. Le tesi I di Mosca venanno quindi forse ad av– vantaggia.re il prestigio de] PSI dinan,r,i allo stesso PCI, in quanto i socialisti possono, pet· · il lorç:, costnme e la natul'a della loro rappresentanza, operare in un senso che resterà, ai comunisti, piÌI a1·duo. Oppu1·e i' comunisti ammettei-anno prop1·io un più libel'O svolgimento ideo– logico delle loro organizza,-,ioni parapr11-titiche? L'on.' Longo non avrà più opinioni in mate,·ia di esistenzialismo,. ad esempio? Altri dirigenti •lasceranno t1L cinema, pl'aticato da comunisti, la facoltà di seguire la p1·op1·ia vocazione an– ,;ichè una poetica di partito? Occone1·ebbe un grande di– na,nisrno intellettila.le di partito, per giungervi; e di esso non si hanno avnto sinoi·a prove convincenti, da molti anni. Cil'ca la politica di fronti popolari raccomandata da l\iosca, abbiamo dQtto il no~tro pensiero, La sua possibilitù, per le sinistre, dipende tutta, oggi, dalla derl1ocrazia cri– stiana. Se questa tiene fede, J)f'l' dire tutto in una parola, ~1l piano Vanoni, non c'è occasione di fro;,te popolare. La DC sa ·che essa av,·ù semp1·e a ciò il consens0 delle sinistre, senza nego,,,ia..-lo. ] I fronte popolare si giustifica e si verifica là dove prolebni;"tto e borghesia progressiva ~i sentano vincolati in una comune protesta, che salda uno slancio e nn moviownto unitario. Se la DC tl'adità il progetto di nn'economia di svit11ppo e di massima oc– cupa;,,ione, il fronte popolai-e è pofS:sibile. Si trntta pei·ò di sapere se esso non venga hoppo tardi, quando uno dei due partiti di sinisfra, il comunista., abbia, con la sua lunga ambiguità, deluso quegli strati borghesi che pur sono più inclini al progresso sociale; e se in questo cc1so il PSI possa rinunzia,·e a quel l'uolo cli alternativa clemoci·atica al quale ·è più evident.crnente chiamato, al di fuori di qna.lsiasi schicrament·o frontista. Al momento, por finire, si noterù cl1e Togliatti esce tuttavia benissimo dal congresso di Mosc;.1, perché mai ~gli si è disc?stato sostanzialmente dal frontismo, anche se in 11na pr·edicazione fatalmente statica. Ma oggi che gli viene davvero e così auto1·e,·oln1ente consigliato di vivifi– cal'lo, con il prestigio di chi iri passato non ha, teorica– tneote sbagliato, proprio oggi non gli accadrà di ,non poter più- mettere in moto questa mttcchina? E la tesi della di– rezione collegiale non gli p1·oclll'ol'il rrncbe, e questa volta non contestabili, una contn1i-ietà di coi-renti ostili, o al– meno di voci ostili? Cel'to i comunisti non si nascondono oggi, in Italia, queste diflìcolUt; ed hanno anche buon rnotivo di chicde1·si se, in rondo, il discorso di Kn1scev non abbia più giovato a. Kenni che a Togliatti. · ALADINO UNA LE'l"l'EHA 1)1 SAlVEIJIINl ELEZIONI CENSIME SORRENTO, 22 febbraio 1956 Caro H.overi, hai 0606 ragioaj. quando ti i-ifìuf·i di chiamaJ"ti labui-ista an:dché ·socialista (1). Bisogne1·ebbe 111ettcrsi allora a defì– nire o discutern il signifìcato della. parola laburismo. La pa– rola socialismo ha ormai un secolo e mezzo di storia, e indica una direttiva di marcia: la ricc1·ca di giusti,r,ia sociale as– sociata alla libet·tà politica. Pei:ché 1·inunziare a una trad;i– odone da lungo tempo indicata e;on quella parola? Capisco che è necessario cli8tinguersi dai socialisti– compagni-cli-strada-dei-coinunisti. Ma per distinguer.si (non dividersi in modo irrnvocabile) c·è la parola «riformisti»; e se -questa parola è discreditata da mezzo secolo di en·o_1·i,si può sostituirle la parola «gradualisti». Ma mi dici dove hai scovato il socialismo « salvemi– niano »? Ci mancherebbe altl'o ! Bisognerebbe allora met– tersi a definire anche il significato <li questo neologismo, che non riescirebbe più chiaro che quello del socialismo Ja– hurista. Meno novità. c,i sono 1wi nomi, e meglio è, a part~ il fatto che in questo caso la no.viti~ sorebbe anche ridicola. Hai GOGG ragioni anche nel desiderare il maggior nu– mero possibile di liste cornuni coi radicali per le prossime ele,.ioni amministrat.ive. Jo direi: non solo coi ratlicali ma con qualunque gmppo intenda rada finita con l'asservi– mento dei partiti cosiddetti « l~ici :t> alla democrazia cri– stiana. E aggiungerei: pa1·tecipRzione ali.e elezioni ammini– strative senza. nessuna illusione e nessuna promessa di vit– to.-ia, e quindi senza nessuno di quei patteggiamenti equi– voci che sono consigliati .dalle illusioni e promesse di vit– torja. La partecipazione a11a prova elettorale dovrebbe avere un solo scopo: il censimento di qu3nii in Italia non vo– gliono sapere né di demo~1-azia c1·istiana· e compagni di viaggio, né di comunisti e compagni di viaggio. Quando sia stato !atto in tutta llalia il censimento delle fo1·ze disponibili dai gruppi che intendono marciare per la tetza via, allora si discute1·à sulla base di quel censimento. Be– ninteso che, se qualche candidato s~1.n\eletto, non ci sRri~ da mettersi le piani nei .capelli; ma la elezione deYe essere un J·isultato e non lb scopo clclla. prova. Coi miglio1·i saluti aff.rno Gaetano 8(,lveniin.i (1) V. la lette,·a d·i Alessa.nd·ro Roveri: « Alleanze possibili», pubblicata in Nuova Repubblica del 19 feb– b-rci;io u.s.

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