Nuova Repubblica - anno IV - n. 10 - 4 marzo 1956

I RAGAZZI TERRIBILI. - (1 Papà chi era Stalin ? n. (Di1>. di Di110 Boschi) u StaHn, Stalin .... Non ricordo, caro ,1. lUUSSOIJNJ, CLARETTA E IL COLONNELLOVAI,EHIO -LA STORIA ROlVIANZATA N IENTE da fare: a qnando a quando la nostra educa– trice « Stampa di informazione», sulla scia dei roto– calchi, deve rimestare fra i detriti del beneamato re– gime per .darci sei-npre nuove versioni della sue ultime vicende e per· concludere che insomma quei dannati par– tigiani sono orrendi· assassini perché hanno avuto il co- 1·aggio di sparare su Mussolini e la sua amante. Ora ha 1·icoroinciato il solito settimanale Oggi con una « inchiesta e. una. « testimonianza», segt;ito a ruota. dal– l'Europeo che contesta la versione di Oggi. I due settima– nali di Rizzoli, il primo para fascista, il secondo «liberale», sono commoventi nel loro scmpolo di dividersi le partì in commedia. Il quotidiano serotino dei cementieri e dei repubbli– chini, La notte~ non poteva stare indietro e ha 1nandato un suo giovincello in quel di Dongo a frugare la verità storica nei luoghi in cui avvenne l'orrendo misfatto. Seno:1ché il giovincello, abbordato l'ex pa.rtigiano Moretti, ne ebbe una versione molto convincente. « Se andé minga via ciapi un legn », s~ non andate via prendo un bastone, disse :Moretti; e quello risalì sull'auto e si squagliò. Ma ecco venir fuori il Coniere d'informazioni, edizio– ne serale, come sapete, del Corriere della Sera. Qui sì che siamo a posto: la grave serietà di quest'organo, la effi– cienza dei snoi servizi, la sovrabbondanza del suo materiale d'archivio gli -consentono di polverizzare qualsiasi concor– renza. E poi, il Corriere d'informazioni ha a portata di mano il suo storico della Resistenza che è Ferruccio Lan– franchi, autore di quella Resa degli ottocentomila che effet– tivamente ha fornito molti elementi sulle ultime vicende della guerra in Italia. Intendiamoci, Lanfranchi in quel periodo era al sicuro in Svizzera dove compilava diligen– temente e contemporaneamente il settimanale dei cattolici fno.rnsciti e il settimanale dei liberali fuorusciti, e ·si dava da fare anche con qualche socialista. Venuto. in Italia nel tardo maggio, sua prima cura fu quella di accertare che cosa. era avvenuto durante la sua assenza: e venne alla con– clusione che Parri era un fesso, che il barone Parfilli era un eroe da romanzo e che i partigiani erano strame ..Allora non disse proprio così perché l'atmosfe1·a non era tale da consentirlo. Lo ]asciava filtrare fra le righe. Lo dice ora, con qt,rnlla obiettività che il Corriere della Sera insegna e ordina. a tutti i suoi redatto,ri. In tutte queste campagne rigalleggiano le figure dei protagonisti di cui i lettori hanno generahnente sentito par– lare: Mt1ssolini, la Petacci, il colonnello Valerio, la parti– giana Gianna, il capitano Neri e Pedro e così via. Ma il problema· dei problemi oggi è un altro: Claretta è stata uc– cisa da Valerio o da Moretti? Domanda angosciosa, dalla cui l'isposta dipende tutto il corso della nuova storia d'Ita– lia. E 1 poi: Valerio ha sparato con una pistola o col mitra? Mussolini è morto subito o ha avuto il colpo di grazia? J'erché a Mussolini è· stata fasciata ia testa con una benda mentre veniva trasferito da una località all'alt1'.a? Lanfranchì, nelle sue drammatiche puntate, liquida tutto- le versioni dei rotocalchi di Rizzoli e ricostruisce la verità storica. Ha saputo tutto dalla Gianna e da Pedro. La prima non può più parlare, povera diavola, il secondo, come dice Lanfranchi, non vuole più scocciature. Valerio è inutile interros.arlo; tanto, è comun,ista. E allora la '\,erità vera non viene a galla, salvo la verità elementare che Mus– solini è stato fucilato e che la Pétacci è andata incont/o forse volontariamente alla morte. Intanto si trova il rnodo di dire che in quel tempo« chi ne aveva. il potere» aveva proibito, horribile dictu, la con– tinuazione della pubblicazione del Corriere della Sera, e che al s~::::.posto era nato il Corriere d'informazione, sotto Ja direZione di 1\:Iario Borsa, impostò da quei cattivoni del CLN. I quali, è bene ricordarlo per la dovuta sanzione del– la storia, in mancanza· di quella del popplo, hanno. sulla coscienza anche la condanna a morte di Mussolini. E così, cari amici, è venuto il momento di rivedere nuovamente le bucce a tutti quanti. Del resto, è recentis– sima la revisione storica della morte dei Rosselli. Se ne è incaricato, come ricorderete, il movimento di « Pace e Li– bertà», notoriamente indipendente da qualsiasi influenza americana, il quale ha affisso sui muri delle città italia.ne un bel manifesto multicolore-,èhe urlava la responsabilità dei comunisti nella uccisione di Carlo e Nello. Talchè non sai se a suo tempo siano stati più imbecilli i giudici nel condannare il colonnello Emanuele e il maggiore Navale come mandanti diretti del cagoulards assassini, o gues.ti due ultimi ad ammettere le loro responsabilità e quelle di Cianc,i e Anfuso. E ' ORA di finirla con la rievocazione dei pretesi crfmini fascisti e nazisti; è ora di finil'la di ricordare che un– dici milioni di uomini, donne e bambini, sono stati distrutti nei campi di '-sterminjo; è ora di fìnida di ricordare Marza. botto e S. Anna e i pal'tigiani uncinati o crocefissi o impic– cati per i piedi mentre i cani Itlpo gli mangiavano la testa. Vivaddio, la lotta contro il comunismo esige la massima intransigenza. Bisogna unire tutte le forze per la santa crociata, e assoldare anche le ombre dei fucilati perché ·nes– suno manchi all'appello. Bisogna creare il clinia, e per crea– re il clima bisogna riabilitare tutti' coloro che le affrettate ., cond~nne della sollevazione antifa_scista hanno messo al muro. E poi l'occasione è buona. Fra qt~~lche mese vi sa-• ranno le elezioni e allora tutto fa.. La democrazia cristiana, sorniona, lascia scatenare compiaciuta J~ campagne di stampa e spera di profittarne. I socialdemocratici sono nel– la scia. I pi-efetti e. i questori lasciano affiggere i rnanife. sti di « Pace e Libertà», esenti da· bollo e tassa, e cercano di mettere un po' di inqÌ.1ietudine i·n còloro i quali non . sanno decidersi a scindere le loro responsabilità, se ne lutn– no avute, da quelle degli uomini di sinistra durante la Re– sistenza. O qnadripartitisti e magari fascisti, o comunisti. Le nuove leve di elettori nulla sanno degli avvenimenti passati e allora i giomaloni e i rotocalchi pensano loro a propinare ai giovani la « verità storica », con pacchiana volgarità taluni, con proteste di obiettività tali altri, ti1)() ·corriere d'informazione. Ci sorge però un dubbio, che .cioè'·gli italiani siano molto meno fessi di quanto credono i padroni del vapore e i loro servitorelli: e che in definitiva la figura da fessi, come il 7 giugno, 1a faranno costoro nonostante l'esorta– zione di Alighiero De Micheli ai suoi adepti di partecipare. più attivamente alla lotta politica. Volete scommettere? PIC (100) nuova repubblica JUODA E SANGUE BLU ILPREST DEL PAE di MARCELLA OLSCHKl ERMETTE una domanda?», ha chiesto il pre- •sentatore Carroway della TV americana alla contessa Consuelo Crespi. « Lei fla sposato un uomo o un conte?». A ql{esta domanda formulata con. tanto squisito tatt~, si sarebbe potuto rispondere magari un po' volgarmente, ma con un~ certa dose di spirito. Le aristocratiche amba– sciatrici della nostr~ moda, leggiadra.mente inquadrate nel « video», rimasero invece di sasso, e tutto sommato non possiamo proprio dar loro tutti i torti. Il guaio si è che gaffes di questo genere,, niente affatto involontarie, erano da prevedersi come necessaria reazione ·allo strombazza– mento, inverosimile, che ha circondato un avvenimento di importanza di per sé relativa. Si è voluto per forza e in ·tutti i modi calcare la mano su titoli e nomi altisonanti ·per far leva sullo snobismo notorio del pubblico medio americano, notevolmente afflitto da vari complessi di infe– riorità: è evidente. che qtrnlcuno rion se l'è sentita di par– tecipa.re al giuoco « to.to corde», e forse .per spezzare con una bo tata il massiccio alone di falsa gloria provocato da abili propagandisti, è andato troppo oltre nel controgiuoco. · Il viaggio trionfale delle nostre contesse era stato mi– nuziosamente preparato qui da noi con una pubblicità clamorosa .. Decisi· a rifarci numerose verginità e un ·pre– stigio nazionale attraverso una mezza dozzina di gentil• donne indossatrici, fermamente convinti di aver finalmente imbroccato la strada giusta, abbiamo preso tutti i provve– dimenti necessari perché la cosa fossè presa veramente sul ·serio e ~e fossero allontanati tutti quegli e'-v'èntuali ele– menti di ridicolo che avrebbero potuto intaccare la: solidità delle impalcature costruite. Così facendo, è passato un po' in second'ordine quello che veramente doveva essere messo. in luce, e cioé l'importanza economica del lancio della no– stra moda all'estero, mentre la stampa, per creare le pre•; messe di 1:.1n successo snobistico in America, si è gettata a corpo morto sulle contesse che si sono improvvisamente trovate ad esse1·e le cocche del nostro pubblico insieme a Mike Bongiorno e al ballerino di boogie-woogie. Nei quin- -dici giorni precedenti la partenza, cronisti e fotorepo-rters sono stati sguinzaglia.ti per Roma, Firenze e Milano: le gentildonne sono state seguite, .fotografate, intervistate. Il pubblico aveva fame di notizie, voleva sapere tutto~· i cro– nisti si sono imbevuti di particolari di vita intima: alcuni episodi vengono riservati solo agli amici. Gli altri, invece, i particolari p0r tutti, vengono infior(;lttati, imbellettati, dolcificati e appaiono così, belli cai:-amellosi,. sui rotocalchi del nostro cuore. D ONN~ di elette virtù, madri esemplari, mogli fedeli, straordinariamente atte a casa, abili artigiane che cQn– fezionano da sé, nell'intimità della loro cameretta, stupendi vestiti con carolina da 200 lire al metro: queste sono le nostre ambasciatrici. E non si rida. Ridere è perme~so, caso mai, soltanto a loro, e avranno riso, se hanno spirito, di que~te santificate sé stesse, ·fra un cha-cha-chl.!, e l'altro nei_ locali notturni da loro lanciati. Hanno avuto un mese di gloria. Sono partite ))e1·l'America sul più bello dei·nostri transatlan_ti.ci (peccato non sia stata inclusa unaJermatina . a Cascais), e nonostante il furioso mare di febbraio, hanno stoicamente sfilato in anteprima per il- publ:ìlico. ni:,vigante su passerelle dorate, fra stucchi e bollicine di çhampagne ' francese, tutto un· fruscio di stupende sete itali.ane. Sarte e sarti italiani dai nomi ormai famosi, hanno creato ad– dosso a loro, per il mercato americano divenut~ famelico, toÙettes meravigliose per mattina, pomeriggi◊, cocktail, sera. Durante le giornate pilt bunascose hanno indossato un delizioso tailleurino dal nome suggestivo di « Conato Blu». Sono anivate esauste ma felici e fiere. Lf!, NBC le aspettava impazientemente per le, sette del m~ttino, mi– lioni e milioni di americani le hanno ammirate S\Jgli scher– mi televisivi, Li/e le eternerà. Si sonò gettate nelle acco– glienti b~·accia di Elsa Max~vell~ la giornali.sta ,dal dolce carattern le ·cui frecciate al curaro sono netta.re Perchè san– cisc·ono- una notorietà. ·uccidimi, ma rendimf.farnos'a. Il prestigio d'Italia è in rialzo. Al suo risnrgere contri– buirono l'anno scorso le nostre attrici cinematografiche al– l'insegna de.i seni, quest'anno le contes$e all'insegna delle . palle nobi,liari. Noi che seguiamo al di qua dall'oceano i loro trionfi che son◊ anche i nostri, ci domandiamo se il · •Viaggio del nostro· P~·esidente non cad~ in un momento psicolog.ico sbagliato~· Gli americani lo troveranno, al pa– ragone, u.n po' squallido, poco divertente. Potrebbe anche darsi, allora, che il viaggio risultasse controproducente, e i1:}queste cose di prestigio nazionale bisogna andarci piano.

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