Nuova Repubblica - anno III - n. 40 - 11 dicembre 1955

8 IL VANGELO DELI~AFIAT T liT'J.'I abbiamo letto il Vangelo o quanto meno ne ab– biamo preso conoscen,.a ait1·àverso i riassunti che ci facevano i maestri nella scuola elementarn o du– rante le lezioni di catechismo in prepa1·azione della· .cre– sima o della prima comunione. Le reazioni a tale lettura possono essere, ammettiamo, diverse, secondo il tempera– mento e l'inclinazione cli ciascuno. Noi, che pnre non ci consideriamo nel numeio dei creclénti cli stretta osser– vanza, abbiamo letto quel libro mernviglioso con sommo diletto e interesse e credevamo fino ad oggi che le storie e le· parabole di Matteo, Marco, Luc!\ e Giovanni avessero un valore universa.le comunque non 1·iducibile ad usu.,n del1>hini. Ora sappiamo che vi può essere un Vangelo per ogni categotia sociale a cui è destinato e secondo le mu– tevoli vicende della vita politica o sindacale. Come dire il Vangelo dei fasci e delle corporazioni, della Confindu– . stria, dei contadini, degli elettricisti e così via. Basta aclatta re ai sacri testi un commento appropria.to . Ce ne dà la prova un volumetto stampato a cma della Pia Società· San Paolo dal titolo appunto « Il Vangelo del lavoratore». Il libro è di formato tascabile con coper– tina a colori riproducente la figurn di Gesù che regge sul– l'incudine una sbarra rovente su cui cade il grosso n1ar– tello di un fabbro. Una specie di·· Cristo fra i metallur– gici. Infatti ci risulta che il ,,olumetto viene distribuito gràluitamente agli operai della FIAT, nonosta·nte il mo– dic!) prezzo segnato di li.re iÒ è sebbene una nota di com– mento' nell'interno avverta che le « cose regalate non sono stimate·•· Il libro- è ampiamente conedato, come è scritto sul ·frontespizio, di « note catechistiche e sociali'•· Le note, stampate in corpo pii1 ·minuto, supera.no larga.mente il te- sto e costituiscono insieme ad .un « indice analitico» il s'ale della pubblicazione. . Sono toccati ·tutti i punti più scabrosi, e più interes– santi. i problemi degli- operai a cui il volumetto, è desti– nato, con vivo senso di attualità e a scanso di pericolose interpretazioni a cui la lettura dei Vangelo potrebbe in– dun·e le semplici menti dei lavoratori .. Così, ad esempio, riguardo al passo Luca 6, 24-26 « Guai a voi, o ricchi» si spiega che per ricchezza deve in~endersi avarizia e così si I I ti ~+ ~ I ----111 ,, , 'J._ ··;I ~-(~dt;. ;! "1: l f"-1\ y \. \ I I r : ! .• li'.::> r j I \, (Di.<. di Gag) L'ultimo grido teologico Il LETTERE AL DIRETTORE Il OCCASIONI PERDUTE ./ .,_, commenta: « J.i'jnalmente, pur non senza difetti, è comin~ ciato lo ·spezzettamento dei latifondi, son proseguite le Eg,·egio Direttore, bònifiche è si attua ·1a riforma agraria. -11 Vangelo, se è la stampa, sia quotidiana che periodica, ha quasi la- PI.SA, 18 novembre a.pplicato per davvero e tempestivamente, non provvede sciato passare sotto silenzio il Convegno nazionale della· solo al Paradiso, che la maggior parte si augura venga il stampa stl1dentesca svoltosi a Roma nei giorni 4, 5, G ·no- più tardi possibile, ma può provvedere molto bene anche vembre a cura del Segretariato della Gioventù. Maggior alla vita. presente. Invece altri vogliono far crede,·e che si merito va quindi al suo settimanale che, fra tanti impor- possono occupa1·e· le terre sen,.a un indènnizw. Questo non tanti problemi politici, e culturali, ha voluto tener pre- . è lecito». E ·più avanti a proposito della pa.rabola O « Gesù ,sen~, anche questo particolare momento del giornalismo e i ,·ignaiuoli » si dice: « La· proprietà privata è un. forto? scoli.~tico e prospettare ai 1·edattori convenuti a Roma i niente affatto! se fosse nn fmto la proprietà privata sa- pericoli di un finanziamento c]:ie in ogni caso, a prescin- r.ebbe furto anche Ja paga dell'operaio, perché in fin dei dere dalla provenienza, finirebbe per compromettere la li- conti la paga è una proprietà in liquidi, mentre l'altra è bertii e l'autonomia della stampa studentesca, già dura- proprietà in solido». Dopo aver detto che Dio fu il primo mente colpite dall'ormai nota circolare Ermini. a stabilire a modo suo il sistema delle « ferie pagate», a La lettera di Annibale Orlando esprime benissimo lo proposito della « giusta paga.» si afferma che « vi sono spirito con cui gran parte dei giomali studenteschi hanno pareechi casi di piccoli lavori dove si trovano di fronte aderito al coJTvegno: con un senso critico assai sviluppato, dne situazioni opposte, senza cattiva volontà di nessuno. ·con la fiducia nell'incontro e nella discussione, con la co– Chi ha il lavoro da fare, non può spendere molto, perché scienza che solo affrontando problemi concreti il giorna– non ha i mezzi; d'altra parte· ci sono operai disocc.upati, i · lis1)10 studentesco può avere yna funzione determinante nel quali senza far crollare per nulla le conquiste sociali del processo di rinnovamento della scuola italiana. Questo spi- · proletariato, potrebbero trovare modo di campare per un rito è indice di una ·matmità politica che caratterizza molti· certo tempo in attesa di meglio. Ma per 1·iguardo e per giornali di scuola e che un contatto più frequente e, so- paura cli sua divinità, il sindacato, e in ossequio alle con- ·' prattutto, ·méglìo. impostato potrebbe estendere a tutta la quiste sociali, il lavc,ro i-imane _da fare e altri tira ]a cin- · stàmpa studentesca italiana, eliminando quegli·« splendidi. ghia, o campicchia col sussidio dei disoccupati. Ci pensino : · isolamenti » denunciati da Orlando, dovuti àll'incapaèità i sindacalisti». · della scuola di superare nel suo ·seno quelle profonde dif- A proposito delle parole di Gesù « Non di ,solo p~ne : ferenze stoi'iche ed ambientali esistenti fra Nord e Sud, e vivri, l'uomo», il commentatore fa osservare che in quel · in genere fra le varie règioni italiane. Ebbene, al Convegno · momento Gesù aveva fame percpé eran quaranta giorni e : di· Roma, it primo convegno in cui si è registrata la par- quaranta notti che non _mangiava, « mentre nessun disoc- tecipaziòne di quasi tutti i giornali studenteschi esistenti' cupato è arrivato a tanto». . oggi in Italia, questa maturità politica non ha avuto modo Dello sciopero si dice che Gesù non '.lo incoraggia « di- di esplicarsi e non si è riusciti nemmeno a creare un orga- · fatti biasima gli operai che se né stavano à. far niente è li · nismo centrale con ·funzioni tecnico-informative, che po-· manda .a .lavorare; è probab.ile che li avre_bbe· biasim.ati · tesse garantire in futuro quel con.tatto continuo tanto ancor di pii, se .avessero abbandonato il lavoro». auspicato e tanto necessario. I lavori del convegno si sono· 'ell'indice · registriamo ancora queste vÒci: ARBI- · ·svolti all'insegna dell'astrattezza ·e déll'inconcludenza, ed TRATO - E' un buon modo per risolvere molte. que- ·. i tappresentànti delle vari'e redazioni soiro tornati a casa stioni, come ha fatto Gesù quando gli apostoli litigavano · con· la precisa sensazione che ern stata perdti'ta un'ottima· fra di loro e si contendevano i primi post.i. COLLABORA- ·. occasione di incontrarsi e di prospettare le soluzioni mi-· ZIONE - Dio come vuole la collaborazione e non la di- · gliori per quegli innumerevoli problemi' della scuola ita- scordia frà i meml:>ri di ognf famiglia, così la vuole 'fra· liana, che da anni• ciascun giomale· va affrontando. · le classi sociali. CORPORAZIONI : La fçmna corpora.ti - · Le catise di" questo bilanciò negativo, che dobbiamo vistica è insegnata, consigliata e incoraggiata !la _Leo-' trane sui-Com:egno di Roma, vanno ricercate esclusiva--· ne XIII, da Pio XI e Pio XII. Una sana prosperiti, deve -mente nell'impostazione che ad esso ha v·oluto dare l'ente essere ricostituita secondo i veri prii1eìpi di un sario cor- · organizzatore; il Segretariato NàziÒnale della Gioventù. _Un porativismo, che rispetti )a debita gerarchia sociale. DE- MONI - Oggi il demonio non si accontenta più di pren– dere possesso di qualcuno, ma si seì·ve di organizzazioni com'è il comunismo, il quale presenta le caratteristiche particolari di una vasta ossessione diabolica sociale. IMPRESE - I lavoratori senza bisogno di rivoluzioni . né cli lotte, né di odio, portino sinceramente il loro con– tributo .consapevole specialmente in quelle imprese che già. hanno aderito all'Unione Cristiana Imprenditori e Di-· rigenti. Anzi i lavoratori stessi diffondano l'idea che la· loro impresa diventi una famiglia. Alcune imprese che di· loro 'iniziativa hanno dato a tutto il complesso l'anima di una gra.nde famiglia, come il conte Marzotto a .Valda– gno e Leone Harmel in Frnncia hanno ottenuto effetti ot– timi. MEZZADRI - Per quanto sia desiderabile che la· h?la. appartenga. a eh.i la lavora, tuttavia non facciamo B,u vv LJ v come i vignaiuoli perfidi, ma stian·,o ai patti legittima– mente stipulati. NON COLLABORAZIONE - E' condan– nata da. Gesù Cristo. CINE - Magnifica invenzione, ma da usarsi secondo le leggi di Dio. STAMPA - Oggi è ben difficile farne a meno, benché il conoscere gran numero di notizie per molti sia più di disturbo che di aiuto. Non conosciamo l'accoglienza che gli operai della FIAT hanno riservato a questo volumetto e dubitiamo che si– mili commenti possano giovare alla lettma del Vangelo, per quanto tutti i «visti», i « nihil obstat » e gli « im– primatur» di cui questa pubblicazione è corredata fac-' ciano pensare che le superiori gerarchie ecclesiastiche la ritengano molto utile. MARIO DORIGO (8~) nuova. repubblica ben determinato indirizzo che si ril,is-a- sia da come sono stati organizMti i la,,ori, sia èlaUe d~t\elazioni introdut– tive. sulla cui· base si è svolta. poi la 'cì.is 'cussione. ÌI fatto che il convegno sia stato iri'd-etto in margine al Premio, se da una parte ha assicurato una più larga 'presenza, di giornalj, dalra.ltra ha favorito un equivoco costante sugli scopi e i limiti dei convegni, facendo sl che questo della stampa studentesca finisse per perdeme tutte le é'àratteristiche e le prerogative. La formula con la quale ·i - giornali sono stati invitati, necessaTiamente vaga, non ha avuto modo di precisarsi in una serie di temi da di– scutel'8, anche per una ragione essenzialmente di tempo. Ci sia.mo trovati di fronte ad una relazione, quella di Cic– cardini, nella quaJe si esaminava « l'andamento dei gior. nali studenteschi, i problemi princii,ali che sono stati trat• tati e le tendenze da essi manifesto.tè >, vale a dire tutto, o quasi: sul giornalismo scolastico. Subito ·dopo sulla re• !azione Ciccardini aveva luogo la discussione, con inter– venti necessariamente improvvisati, oppure preparati in precedenza e quindi completamente slegati da essa. La stessa cosa è accaduta il secondo giorno per la relazio'ne di Pedrn,-zi, dove si poneva l'accento sni rapporti fra l'Isti– tuto Scolastico e il movimento studentesco. Tutto ciò va detto indipendentemente dal fatto che le due relazioni ten– d~vano a storicizzare il IDO>:imento studentesco, senza peih cercare di mettere in luce quei •pi'.oblemi• att\iali attraverso i qua.li i giornali studenteschi possono concretare le lo(o rivendicazioni ideali ·.e porre alla prova la loro prepara– zione tecnica ed organizzativa. I mimerosissimi intervent~ si sono quasi tutti orientati verso un esame dei motivi ge– nerali che stanno alla base del movill1ento studentesco, op– pure verso trc,ppo particolari questioni tecniche. · : Così al Convegno Nazionale della Stampa studentesca, dove si sono incontrati gli. elementi pii1 consapevoli e più preparati della massa studentesca, non si è avuto sentore eh'.' ·,a _sèno}a italia~a sta attraversando uno dei momenti yif1 cri_tici della sua storia . .L'agitazi9ne dei professori e· la riforinà della scuola d'obbligo doveva110 essere i « proble– ffi(, immediati> dà ··discutere. Ei-a anche l'occo~iòne per ;invigo1·ire un contatto con tutta' la base studentesca, coi prnfessori e con 'l'opinione pubblica, e far scomparire in molti giornali di scuola quel senso di sconforto nel sentirsi una él·ite pii, 'o meno qualificata e criticata. Risulta Òra evidente che il ·pericolo del convegno non stava tanto in un possibile tentativo cli irreggimentare il movimento dei giornali di scnola, tentativo che sarebbe ca– duto nel ridicolo dati i recenti trascorsi con la circolare Ermini, quanto nell'otientare il giornalismo scolastico sulla strada di un vuoto attivismo avulso dai reali e imme– diati problemi della riforma della scuola, e nel dare al– l'esterno, attraverso un éonvegno, la sensazione che questa si~ un'incapacità propria del movimento studentesco. Tale, r.Ìtengo, è il «servizio» che questo organo para-go,·erna– tivo è 1·iuscito a rendere alla stampa studentesca italiana. T.,.\mico aspetto positivo del convegno, e il merito non ne va certo al Segretariato, è stato quello di uTia chiara po– si,-ione antifascista. A Roma si parlava già cli un nuovo convegno eia te– nersi fra un anno a Tori'lo, per iniziativa dei giomali cl.i quella città. Ora, vien fatto di chiedersi se non sarebbe tempo, dopo tre convegni, che la stampa studentesca ita– liana tenesse il suo primo congrnsso nazionale, qualificato a discutere autonomamente ed a decidere su concreti pro– blemi di politica studentesca. Premessa essenziale dovrebbe essere appunto la costituzione di quell'organismo tecnico nazionale nato da « noi soli» e da una nostra « libera scelta». Su questo, penso, dovremmo discutere sin da ora. Ringraziandola anticipatamente, le porgo sinceri augmi per il sno lavoro. Gilberto Casini direttore de « Lo Scorpione) PREMIO ULISSE PER UNA STORIA DELLE ORGANIZZAZIONI OPERAIE Il Premio europeo Cortina Ulisse da assegnare annual– mente a un'opera di divulgazione scientifica è stato isti– tuito dalla rivista di cultura internazionale Ulisse, diretta da Maria Luisa Astaldi. Il VII Premio europeo Cortina Ulisse riguarda il grup– po delle scienze morali, e sa,:à assegnalo a un'opera che illus.tri, con .i crite,·i della. divulgazione scientifica., la sto- 1·ia delle organizzazioni dei lavoratori nel secolo scorso, fino alla v·rima guerra mondiale. Saranno prese in esame opere originali pubblicate pe.r la prima volta in Europa negli ultimi cinque anni. Il ter– mine di scadenza per la preseJltazione delle opere è fis– sato al 28 febbraio 195G. Le opere concorrenti dovranno essere inviate in cinque copie (dall'autore o dall'editore) alla direzione della rivista Ulisse. (sezione Premio euro– peo Cortina Ulisse), corso d'Italia n. 43, Roma. Sono escluse le monografie, gli atti, le memorie o relazioni acca– demiche, e le ·opere dichiaratamente scÒlastiche. Il Premio indivisibile cli un milione di lire sarà asse– gnato in Cortina d'Ampezzo entro la prima quindicina di luglio 1956. • La comnùssione giudicatrice è composta di sette mem– bri, nominati rispettivamente dalla presidenza del con– siglio dei ministri, dal ministero deila Pubblica Istruzione, dal ministero degli Affari Esteri,. dall'Accademia Na– zionale dei Lincei, dalla commissione italiana pre~so l'UNESCO, dall'Università di Roma, e dal direttore della rivista Ulisse.

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