Nuova Repubblica - anno III - n. 39 - 4 dicembre 1955

2 parte de1nocratica, sotto ogni aspetto rispettabili, che ri– tengono che, per il n1ornento, l'unica operazione realiz– zabile sia quella del quadripartito con ricambio di quadri bici, in attesa della « matn,·azione » del PSJ. Essi fa– ranno certameJ1te cose utili. Mli non sono le no8tre cose. :'ìoprnttntto, chiediamo a lor-o la· chiarezza e la lealtà ne– t!fJ.'isa rie. Pe.l' coHto nostro, poiché siamo pel'suasi che il l'S[ diventerà parte essenziale del giuoco democrntico ita– liano anche nella misura in cui altri gli daranno fiduci'a continueremo a battere la nostra strada: persuasi pa1·i– rnonti che la dinamica delle forze in moto farà ricono– sce,·e a tutti, 1)l'ima o poi, l'esattezza delle nostre posizioni. Abbiamo parlato spesso ciel «versante» della nostra sc,,lta. Questa scelta è inevocabile. Si tratta di rafforz.ire · sul serio le lo,·ze della sinistra italiana, di renderle atte al governo, per lo n1eno ad una alternativa di governo; si irntta perciò cli determinare un piano d'incontro fra so- . eia! isti e democristiani che non sia cli compl'Omesso, ma <l"intesa; che qualifìchi contemporaneamente certe forze ~ocialiste e certe forze cattoliche; che ri ro on<ra jn ter- 1 11,ini diversi eia uelli t..aclizionali cli rottura o di .· o·– e ma,,io~ il rnblema cle1ra orti dei socialisti .coi comu- 11isti. E' mai possibile fare tutto questo rispolve.ranclo ~olitica « cent,·ista»? Il PSI h,i compiuto molti passi avanti '(si veda la recente dichiarazione in me1·ito al piano Vanoni), e li ha cornpiut.i - com'è evidente - per un suo sviluppo interno (sulle cui modalità e condizioni con– ve1Ti, separatamente torna.re ): ma spero di non essere tac– ciato dal comp. Mazzali di presnnzione se aggiungo: li ha compiuti anche, sia pure in piccola n1isura~ perché esiste - per merito preciso e caratteristico cli UP - una nuova prospettiva di sinistra democratica in Italia. E' ancora a questa p1·0spettiva che chiamiamo a collabornre tntti i so– cialisti e tutti i clernocràtici, in quelle- forme elastiche ma 1·eali d'intesa che sono molto più forti delle unità parti– tid1e che, per essere troppo facilmente e rapidamente rag– giunte, si rivela110 ben presto fittizie ed equivoche. A questa prospettiva non rinunceremo facilmente. Quanto pii, confuso e complessò appa1·e· il ·panorama politico, tanto r>lù avren10 il dil'itto di esi:stere se non ci confonderemo, se sapre,)10 non smarrire la sti-ada. TRISTANO CODIGNOLA Note romane I A RICHJESTA di Sarngat per l'anticipato scioglimen: .J to delle Camere e la coincidenza delle elezioni Iran~ cesi banno indotto non pochi a. parlare di elezioni po– litiche. L'ipotesi pi,, attend.ibile resta sempre quella, inYece, delle « amministrative »èTieperò. = e ene mettere su– bito in chiaro - assumono oggi il valore di una vera e propria prova generale delle «politiche». A convincern che si tratti delle seconde e non delle prime, stanno non pochi fatti precipui il ,cui valore in– dicativo non può essere trascurato. In primo luogo, non s'avverte in parlamento il tintintò che, in genere, accom– pagna gli ultimi tre mesi di una Camera: i deputati sono ilari e soddisfatti e non fanno la corte ai resocontisti parla. menta.ri. In secondo luogo, i programmi dei partiti sono ancora in formazione: per il momento si batte solò sui tasti psicologici: si gettano, insomma, le fondamenta. della costrnzione elettorale. Si «creano» le idee e le opinioni, quelle stesse che poi verranno elaborate e presentate nella lol'O forma politica cli attualità e delle quali si vonà poi · J·accogliere il frutto sotto forma cli voti. In terzo luogo, vi è un elemento che si ricollega alla tradizio,ne, che « fa precedente» e che, come nei pronostici ciel Totocalcio, an– che in .politica conta qualche cosa: Don Sturzo ha parlato. Si deve sa.pere che il prelato cli Calt",'.lirone, con tutta prubabilità, non sa neppme che le «amministrative» bus– sano all'uscio; egli punta sempre èd esclusivamente sul– l'en plain delle «politiche», n,a regolarmente, per una fatale coincidenza, si muove sotto le elezioni comunali e provinciali. Il suo congenito distinguere tra « fon.a d'azio– ne» e « forza morale», nonché la sua costante opzione per la seconda, rendono indispensabile un lungo periodo cli tèmpo per il processo di maturazione e di trasformaz.ione delle sue indicazioni ideali in atti cli vera e pl'Opria poli-. tica. Egli stesso ne è consapevole ed è prop.-io per questo motivo che prende la volata, per così dire, alla lontana. Sarebbe davvero strano ed innatura.le che, nell'occasione presente, si fosse regolato in modo diverso che per il pas– sato. Il defunto pre~iclente del Consiglio Francesco Saverio Nitti, che lo conosceva bene, quando seppe della sua fa– mosa «operazione» per iÌ blocco delle destre contro le sinistre, disse subito ad alcuni suoi amici ciel « Rinno– vamento» e della « Lista Cittadina» eia lui capeggiata a Roma, che non v'era motivo cli allarme per l'elezione di cui si era alla immediata vigilia. « Lo conosco anche troppo, quel vecchio prete - egli disse - vagheggia an– cora di metterci la tonaca a tutti quan.ti . Ma non c'è eia p,·eoccup_arsi; finisce sempre per calarsi la sua! ». Un altro eleme·nto - oltre a.Ile promesse cli onorifi_– cenze cavalleresche cli cui s'ocle parlare nei ministeri e nelle prefettme - a conferma che si sia ormai al 'limite del periodo elettorale, è la storia delle speculazioni fina.n– i,;iarie. Le elezioni costano ed anzi, tranne pochi casi for– tunati, chi vince, in genere, è sempre colui che più di– spone. Con la morte cli De Gasperi e, prima ancora, col mancato scatto della «maggioritaria», il partito di piazza · ciel Gesù venne a trovarsi indebitato sino al collo. La bo– ria cli l?anfani non agevolò il processo cli rinsanguamento ùell.e sue casse: d'altra parte, la pretesa di metter fuori dalle Camere i vecchi popolari provocò la perdita dei gra- B10 10 eca l:JI C· (87) nuo11a repubblica I 1 1' A J; 1 A P o L 1 'r I e A I CASI DI COSCIENZ P l1:RTODICAMENTE, con .immutato fastidio, la bor– ghesia occidentale sente ripetere da Krw,cev che essa, jn pacirìca conco1Ten:--.a, sar.\ in1111nncabilmente scon– fittn. E' uno di quei pl'Onostici che guastano il sangue. Tant'è vero che i partiti bo,·ghesi classici, le formazioni libera.li , in Germania, in Italia, in Fmncia si dibattono in ·casi di coscienza sempre più frequenti e sottili, e_non c'è abilità tattica che valga a smascherarli. In Italia, questa settimana, l,i scissione liberale è Jlrrivata alla piena pub– blicità. A Milano Villabnma e Carandini, in un. comizio aHollato ed elegante, hanno dichiarato nettamente l'intento di fonclar·e un nuovo partito; in- Francia, la tensione {ra Menclès-:F1·ance e Faure si annunzia OJ'n1ai insanabne; in Gern1ania, solo jl ti1nore di vedersi impone da .Adena-uer una legge elettorale iugulatrice obbliga i liberali a rima– nel'e uniti, e, mordendo il freno, a confermare con dichia– razioni sofisticate la loro fedeltà al Cancelliere, mentre in coscienza questa ha già incominciato a fortemente oscil– lare, è il partito è diviso fra la tentazione cli passal'e· al– l'opposizione, e il desiderio di non perdere i vantaggi ciel governo. Sotto a ciascuna cli queste lacerazioni, si palesa forse un'unic>i crisi: il liberalismo ha perduto l'iniziativa .. O avrà il coraggio di trasforn1arsi in un radicalis,no deci– san1ente orientato verso il socialismo, o n1orfrà, rin1piaz– zato da fo1·ze conservatrici più conseguenti: legittimiste in Italia e in Germania (PNM e Deutsche Partei), cli schietta reazione vichi sta e sociale in Francia. Non si può negare, a que~to punto, la serietà del pronostico di Kru– scev: quando egli minaccia, o prevede, la vittoria del co– munismo in alcuni paesi dell'Occidente, il giudizio è ba– sato sulla incapacità dei pa,·titi borghesi ad assumere so– luzioni politiche che cost,·ingano il comunismo a negoziare. Quello_· che è yero per i sovietici in sede internazionale, ziosi favori di alcune tra le più quotate aziende capita– listiche così come, non si può fare a meno di dirlo, la ca– duta cli Scelba dal governo ha messo in sospetto i finan– ziatori d'oltre oceano. Si è dovuto col'!'ere ai ripari. Quando la Camern, alcuni giorni addietro, approvò; sia pure per pochi voti, il «catenaccio» cli Anclreotti sul prezzo del caffè, i responsabili amministrativi cli piazza ciel Gesù tirarono un grosso sospiro di sollievo e non ci fu sezione democristiana del Lazio e dintorni che non se n'accorse. Non si chieda cli spie~ le ra·gioni,-ché, alti ;imen.ti ,-s· sa1·ebbe costretti a riferire cli quelle voci corse nei corridoi di ~\'3L!tecito1·io secondo cui, allorché il «'catenaccio» fu resd, cH· pubblica i·agione, vi sarebbero stati in Italia quat– tro o cinque personaggi per i quali il semplice aroma della popolare bevanda apri,·a orizzonti cli si-nisurati e poco fa– ticati guadagni. E neppure, per carità cli patria, si chieda cli spiegare ]e ragioni per 1e quali, nel breve volgere di un n1ese e mezzo, tra l'estinzio"ne delle scorte e l'accumulo della nuova produzione, iJ prezzo dell'olio sia cli punto in bianco au– mentato ciel 25 e poi del 50 per cento, minacciando cli rag– giungere eia un momento all'altro il costo delle mille lire al l'itro-. Anche qui, se già non,S'i è appreso dalle intenoga– zioni che diversi deputati si apprestano a presentare, si sa– rebbe costretti a dire cli quel «consorzio» formatosi set– tinrnne addietro in Liguria, e che elesse a sua ragione so– ciale l'acquisto cli tutta la produzione olearia nazionale a prnzzi supe,·iori ciel JO per cento rispetto a quelli praticati dall'« ammasso». Il governo _pare voglia correre ai ripat-i non si sa bene con quali disposizioni relativamente all'olio di semi o -al– l'impo1·tazioni. Ma i classici buoi sono ormai fuggiti dalle · lor stalle e la campagna elettorale democristiana in Li– guria può considerarsi finanziata. Il bello è che alcuni or– gani cli stampa economica controllati eia piazza del Ges/1 gettano la croce addosso sni. commercianti, sui 1·ivenclitori e, poveretti loro, persino sui contadini che in tutta la vi– cenda, se proprio lo si deve dire; fanno la figura cli coloro che prima perdono la moglie- e poi le buscano pure. In vista delle «elettorali» s'annunciano· nuovi giornali . quotidiani, per ora, a Milano e a Roma e, poi, anche a Na– poli e Bologna. Si annimcia nella capitale lombarda l'alza– bandiera de Il giorno, diretto da Baldacci, e con una edi– zione romana della sera alla cui testa, se le trattative in corso andranno in porto, dovrebbe figurare l'ex ministro ciel Tesoro Epicarmo Corbino. Si trat-terebbe cli un foglio portavoce del nuovo partito radicale di Villabrnna, ma il Clll'ioso, o forse l'importante, è che i finanziatori saranno un cel'to industriale cli nome Cacciabue ed un famoso edi– tore, chiamato Del Duca, del quale ultimo non sono ignoti i rapporti cli parentela con l'attuale ministro degli Interni, on. Tambroni: le mogli dei due sono sorelle. Un altro ·quo– tidiano ciel pomeriggio avrebbe, inoltre, in gestazione l'ex senatore libe_!'ale Angiolillo, direttore e fortunato proprie– tario del 'I.'empo·: si tratta ciel Ra,pido :·ma lo è così poco che, pur parlandosene dal giugno, ancora non vede la luce. Ai quattro quotidiani sono poi da aggiungere la Stanvpa, il Mondo e l'Espresso. Se al batiaye giornalistico e propa– gandistico si accompagnerA un'adeguata impostazione pro– grammatica, cosa su cui è ciel tutto prematuro pro– nunciarsi, al partito di Villabrana non mancheranno i suffragi e si potrà avere forse una possibilità in pi,1 per quella manovra politica che i clericali vorrebbero vede-r Ì'iclotta a.i minimi termini, . !i=. potrebbe palesarsi vero anche nella sede delle singole po- Jitiche nazionali. ' Ma in Italia l'alternativa Carnnclini ci dari1 lit sah·ezza·? Riusci,·à a trnvare un seguito generoso nella bo,·ghesia? A giudicare dal discorso clell'on. Villa):iruna a Milano, non ci sentiremmo di giurarlo: discorso fiacco, stanco, che ten– tava, facendosi forte la voce, di garantire che il pa.rtito li– berale è morto, ma. l'idea liberale n<l. A noi pare,·a il giu– ramento cli un onesto vecchio, il giuramento della santa fedeltà di una candida vita: qualsiasi programma politico tuttavia ne esulava, qualsiasi proposta cli av,·icinarsi ai ceti popola1·i '1·i111anevaunicamente nell'attesa delusa degli ascoltatori. Il discorso di ·caranclini è ap1)arso altrimenti. energico. bfa quale senso poteva avere la ennesin1a ripe– tizione della fiducia. dei liberali nei socialdemocratici? Forse che l'alleanza cli borghesi benintenzionati e 1 di social– de,nocratici n1inistet·iali costituisce d.i per sè la solwdone dei _problemi politici presenti? La socialdemocrazia rap– presenta oggi solo alcune posizioni personali, a.nche stima.– bili, mar è ciel tutto inadeguata a risolvere il pl'Oblema po– sto eia Kruscev, l'assimilazione cioè cli uno dei due princi– pi, e cli chi lo segue, da. parte dell'altro: il comunista, e il liberale. Il riferimento di Caranclini alla solita. terza forza laica,, pur espresso con vigore, resta una bella idea: non veclia,:no come possa inserirsi in questa torbicl,i realt,\ democratica italiana, che richiede chiarimenti profondi da cui siffatti schieramenti restano lontani anche nelle loro manifestazioni pi,1 degne. } L 111OMEN1'O più torbido, questa settimana, è mppre- sentato dalla intenogazione scritta. ciel senatore Sturzo contro Grnnchi. Ben rivestita cli orpelli e cli cautele, l;in– terpel'lanza· mira direttamente a Gronchi, anche se sembra mettere in causa solo la stampa ed eventualmente il go– verno. Non sappiamo se don Sturzo sia solo il po,·tatore di un'opinione personale, o, volontario o 1neno, di un va– sto, impreciso, ora celato ed ora scoperto schieramento della destra che intende, attrnverso la sua accusa, mettere tutto in gioco per abbattere lo spirito più vivo della demo– crazia cristiana: lo spirjto che anitnava il messaggio alle Camere del Presidente, e, meno energico ma egualmente sincero, il programma cli imparzialità civile e di iniziativa sociale ciel presidente Segni. Ma fosse anche un,i trovata personale cli don Sturzo, la sua mossa è servita. a identi– ficare qne_llo schieramento: l'opinione italiana· si è imme- iatamen ·e v,siì;-pro--0-con:t~m- gesto di sospetto e di stizza, e si è rivelata ancora una volta contrastata in se stessa, come quella borghesia che i liberali sanno e non sanno più rappresentare, e che è tuttora la nostra classe clil'Ìgente. In questo momento, una cosa soprattutto ci premerebbe accertare. Malgrado il malanimo che possa dividerli; mal– grado il rancore della. elezione cli sorpresa, Fanfani si rende conto che chi tocca Granchi tocca la migliore eredità del congresso di Napoli, il miglior avvenire ciel suo pa,'tito? Perchè, quanto più Fanfani proclamava cli chiudere le porte all'alternativa cli sinistra, tanto più i nomi cli Gran– chi e Segni venivano a raccoglierne le possibilità future; e oltr'3 un certo limite, se Fanfani negherà la sua testinio– nianza a questi uomini clél suo partito, questo tornerà pi,, p1:ofondamente a dividersi, e gli sfuggirà di mano. Forse, l'attacco stesso cli Stnrzo è già dovuto proprio alla inca– pacità di Fanfani cli stringere il partito al programma e soprattutto allo spii-ito cli Napoli. Se è vero che esista SLL taluni punti cli fondo un dissenso. tra Quirinale e piazza ciel Gesù, un dissenso al quale Granchi non ha cla.to tut– tavia n1ai n1anifestazjoni extracostituzionali; se è vero che il Presidente possa. troyaJ'si in disaccordo con la maggio– ranza, questo non è dovuto al fatto che il Presidente.si ri– veli diverso eia quello che era, ma al dato, a tutti visibile, della incapacità della segreteria uscita eia Napoli cli otte– nei-e dal grnppo parlamentare lo svolgimento fedele del– l'orientamento della base, che il congresso aveva rivelato. Noi pensiamo che Fanfani non abbia tempo eia perdere a cercffr cli ,·icomporre in se stessa la maggioranza demo– cristiana: l'episodio Sturzo è il segno della sua frana, più che la causa cli essa.; e il segrntario della DC dovrebbe preoccuparsi, non tanto da democristiano e eia cattolico, ma eia italiano e da dirigente politico, delle fratture che la divisione democristiana sta già apportando alle istitu– zioni democratiche italiane. ALADINO L'ECO DELLA STAMPA UFFICIO DI RITAGLI DA GIORNALI E RIVISTE Direttore: Umberto Frugiuele Milano, Via G. Compagnoni 28 Corrisp. Casella Postale 3549 Te!egr. Ecostampa

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