Nuova Repubblica - anno III - n. 38 - 27 novembre 1955

(;E.;SA ~LAUDIO R·UOVll Via Risorgimento,3 presso Terreni P [ .S A • r Comitato direttivo, TRISTANO CODIGNO_LA (dir_ettore resp.), PIERO CALEFFI, FERRUCCIO PARRI, PAOLO VITTORELLI.Segr. di redazione: GIUSEPPE FAVA TI. Direz. e redaz.: Firenze, Piazza libertà 15, tel. 50-998. Amm., Firenze, Piazz~ Indipendenza 29, t~I. 483-207i8. Autoriz. Trib. Firenze del 30 dicembre 1952. Pdnted in ltaly. St. Tip. de «la Nazione», Firenze, Via Ricas'oli8 .. 86 - ANNO III • N. 58 :IL GIUDIZIO DI PILATO N ELLA V J CENDA delle Yotazioni per la Corte Co– stituzionale vi sono due _fatti semplici che devono essere registrali in pl'ima linea. Il primo, è l'atteg– .,i~mento del Pa1·.lito Socialista Italiano. Che esso non w,.:·hbe in questa circostanza abbandonato, con la difesa d~·,' tandidato comnnista, la causa della tolJe,.anza, 0l'a ciò che attendevamo con assoluta certe7,za. Fo,·se l'opinione j~ubblica è ancora troppo fanatizzata e di,·isa per appl'ez– zare il caral tere democratico di questo atteggiamento; si crederi1 eia una parte (la sinistra), che si tratti osclusiva– monle di lealismo al patto d'nniti, d'azione, e di contrac– <·ambio all'assistenza comunista, non precedentemente pat– kggiata e non perfettamente prestata, alla elezione del p1•or: Bracci; si penserà al centro e a destra che si traiti cl~l solito sociall'usioni~mo. J\Ia in politica i proces~i alle intenzioni sono atti concl'eti nella. 1nisura aln,eno in cui siano traducibili jrt propaganda e jn caccia ai voti, e qui non è i) caso. Qui gl' irrigidimenti democristiani hanno conferito essi stessi, quando anche le intenzioni cli Nenni non fossero palesi, una giustificazione cli pmo principio al patrocinio che il PSI ha assunto del PCI in questo pro– blema. Da una battaglia cli corridoio, la questione della C'orle è divenuta, per merito o colpa del pa,tito cli mag– gioranza !'elativa, una questione cli valori politici. Per la seconda volta dal 1()53 il partito dei cattolici ha offerto a quello dei socialisti l'occasione, che questo ha saputo subito raccogliere, cli _una grande battaglia. liberale. Come nelle elezioni ciel 7 giugno, quando. si batté per la. realiz– zazione della rappresentanza proporzionale, anche questa volta il PSI ha saputo elevarsi senza dubbio a ragioni cli democrazia pura. Fn una ·grnncle lezione, che, nella pre– cedeute occasione, fossero i partiti ope!'ai a portarsi al– l'avanguardia di una risoluzione liberale e che in questa, la feclelti, al patto d'uniti, d'azione venga a coincidere con intel'Ossi strettamente formali (per una ,·olta questa pa– rola significa sostanziali) ciel metodo democratico. . E veniamo all'atteggiamento della DC. Esso non po– te,·a essere meglio definito che dalla presa cli posizione, domenica scorsa, cl!?jll'on. Fanfani al convegno dei mez– zacl,1 di Perugia. La tesi clell'ol\, Fanfani è che non è vero che la DC ricusi un comunista alla Corte Costituzionale, mH che non voleri, per il candidato comun•ista, per man– tenersi fedele al mandato dei· suoi elettori, che non hanno nominato i deputati democristiani per appoggiare i pt'O· grammi, le manovi·e e gli uomini ciel partito comunista. La pl'ima cli queste affermazioni significa, contro l'appa– renza, che la DC non vuole il giudice di parte comunista; giacchè non occol'l'e far rilevare all'on. Fanfani che, senza i ,·oti dei suoi colleghi, né questo né altro giudice pal'la– menlare può ent,·are in Corte. La proposizione dell'on. Fan– fani potrebbe, in nna Camera diversamente composta, a,·e– ro. solo un altro s.ignificato: che, riuscendo (senza i voti dep1ocristiani) eletto un giudice comunista, la DC non impugnerebbe per questo la legittimità della Corte, non farebbe la ri,·oluzione, non si ritirerebbe sull'Aventino. Sic– come qnesta possibilità non esiste, anche questa serie cli esçlusioni resta puramente ·teorica, e la vel'ità sta nel non volere puro e semplice il candidato comunista al su• premo fastigio giurisdizionale della nazione. Ma il fana– tismo democristiano appare nella seconda parte della. pro– posizione fanfaniana. Oiacchè il votare per il, candidato · cotnunfsta non è già inchinarsi al progran1t11a dej co1nu. nisti. La nomina della Corte non è una preferenza dei co– munisti, ma una prescrizione costituzionale, che la DC ha posto sempre, con una coerenza che è ordinaria ammi– ni~trazjone, nei suoi programmi. o E cli quali manovre comuniste pa~·la mai l'on. Fanfani 1 J comunisti sono, in questa circostanza, in una posiziono d'attesa; non hanno fatto manovre cli so!'ta; non hanno dato i loro voti ad Ambrosini non più cli_quel_ che i clem9- crist.iani abbiano· votato per Crisafulli, in votazioni nelle u lj lCll Un numero L. 40. Estero L. 50. Un numero arretrato L. 50. e Nuova Repubblica • è settimanale politico e di cultura. E' anche Abbonamenti: annuo per Italia e Francia L. 1500, sem. l. 800, giornale murale, registrato presso Trib. di Firenze con decreto trim. l. 450. Estero, l. 2000, ÌlOO, 600, Sostenitore l. 10.000. n. 1027 del 21 luglio 1955. Manoscritti, fotografie, disegni an- C/C post. 516261, «La Nuova Italia•, Firenze. Gli abbonamenti de- che se non pubblicati, non si restituiscono. Diritti riservati per corrono dall'inizio del mese. Per pubblicità rivo 1 gersi all'Ammi• tutti i Paesi. Il periodico viene inviato gratujtamente in saggio a nistrazione. Tariffa : l. 15 .000 per inserzioni di mm. 7_0.....c..p_er_c_o_lo_n_n_a_. _ __ c_h_iu_n_q"-u_e_n_e_fa_c_c_ia_r_ic_h_ie_s_ta_._S"-pe_d_i_z_. _in_a b_b_o n am_. .p_o_s_ta_le_G_r_. 11. ESCE LA DOMENICA 27 NOVEMBRE 1955 - L. 4-0 (Dalle tabeu) Ìuoposie dal 0011er110. ri.rnlta che i profcs.iwri di grcl(fo 11, cioC J:1 gr;rnde maggioranza dei do(·Cnti, Q/Jerrehln.•ro in uia defi11iti11(t I .. :19:i() 11u•11- .tifi i11 me110 rispetto ai miylioramenli giit olte111iti con la solu.ziuue Poule) ( I>is. cii Dino no,,d,i) Soluzione truffa quali erano in causa i sol.i candidali della DC e ciel l'SI, o in votazioni da cui erano sinora esclusi i rappre– sentanti delle minornnze. Non si vede a quali manovre a.lincia il segretario democristiano. Il son ·o quindi delle sue parole è uno solo: egli dimostra cli non volere distinguere tra una comune votazione politica, cloYe la no1·ma che egli esprime è naturale, ed una cli conten,uto costituzionale, dove si tratta cli costituire organi che sono al cli sopra delle parti politiche, e per le quali si richiede l'apporto di tutti i gruppi più rappresentativi. Negare al secondo partito ciel paese la prerogativa di rappresentanza, sia questa gradita o ~gradita ai nostri sentimenti, è già fanatismo. Ci dispiace clove1· schematizza re le cose al segno che Nenni si identifichi col metodo della tolleranza, e Fanfani con quello ciel fanatismo. Aci essere giusti, dobbiamo ag– giunge,·e ché sappiamo non meno clell'on. Fanfani che i regimi comunisti non hanno Corte Costituzionale e· non hanno metodi plu.ripal'titici, che garantiscano la autenti– cit,\ delle rappresentanze. Sappiamo altresì che nei paesi a l'egirne cattolico, come la Spagna, accade esattamente lo stesso, a segno che la Chiesa stessa è costretta, attraverso il cauto coraggio dei suoi vescovi, a sche1·mirsene. lVIa in• ,·ocare la prassi delle democrazie popolari o dei regimi corporativi per non affrontare la questione italiana se1·,·e e vale assai poco; è il solito guardare a che cosa fa il yi– ci no, per esimersi dal propi·io dovere. Nel caso nostro, alla domanda se il quindicesimo giu- ' dice comunista abbia o meno il potere di altetare una norma di obbiettivo funzionamento della Corte Costitu– zionale, non si può rispondere che col sorriso, essendo del tutto inconsistente; e si tratta di sapere allora, per la DC, se essa si senta o meno in grado di assumere in proprio e cli difendere in Italia, servendosi dei suoi stessi avver– sari, i comunisti, il principio della democrazia come tolle– ranza. L'on. Fanfani, nel ~uo atteggiamento eia. Pilato ( riescano pure i comunisti, ma senza cli noi), sembra in– vocare una norma cli libertà. Abbia pazienza, in Italia la definizione della libertì, è tuttora in giuoco, e si viene ela– borando ogni giorno proprio nell'equilibrio instttbile, e con– tinuamente da rettificare, tra una interpretazione garanti– sti,ca che è quella cattolico-liberale, ed una sociale, dei' di– ritti dei cittadini. Si accontenti questa volta la democra– zia cristiana cli qualche cosa cli assai· meno perfetto della. liberti,, appunto la tolleranza; essa sola è il clima e la .. premessa, in cui può definirsi quella liberti, della per– sona, alla quale l'insegnamento politico _dei cattolici fa così spesso a!Jusione, e cli cui mostra poi cli dimenticarsi qu~nclo si tratta cli eleggere gl'islitnti çhe debbono ga– rantit'la. Note .romane U X MESETTO addietro, precisamente a Torino, ]'on. Giuseppe Saragat sostenne, cli punto in bianco, là _ necessitì< di un'anticipata consultar.ione eletlorfdc ciel paese. I ci,·coli parlamentari e giornalistici ne furono messi a rumore. un settimanale a rotocalco fece un'.ln– chiesta alla Camera e venne in chiaro che favorevoli a quella tesi erano solo i socialisti e, con qualche allenua– zione, i comunisti. Tutti gli altri non furono d'accorcio e persino una larga rappresentanza' cli socialclemocralici, comprendente anche due ministri e un sottosegretario, dis– se1·0 di non vederla come il fondatore ciel loro partito. Lo stesso Saragat, per quanto direttamente interrogalo in proposito, non seppe, o non Yolle, d,ue ragione clelln sun presa cli posizione. Passeggiava. per il 'l'rn11satlantico di Montecitorio, come al solito, con la· testa nelle ntl\'Olo e le mani incrociate dietro la schiena; prima cli affe,·rnro l'argomento sul quale· J'jnvitavano ad april'~i pa!=;~Ò non meno di un minuto; poi, rosso in volto o con l'aria cli colui che Yecle, imp,·ov,·isamente, interrotto un suo bel– lissimo sogno, rispose secco con un profetico « ,·cdrelo ». « Vedrete - disse - vedrete che forse quella è l'unica strada buona eia seguire :o; ciò detto, voltò rapidissimn– mente i tacchi e riprc.se il suo sognante solitario andi– J'Ìvieni. Da quella mattina sono trascorse non pitt di tre set– timane, ma per quanto bre,·e sia stato il lasso cli tempo e ben pochi i pezzi ciel mosaico politico che sono anelai i a posto, il perché della proposta Saragl!t. ha comincialo a do– linear'si. Le votazioni per la Corte Costituzionale, con gli accesi commenti che hanno determinato e le molte mano– Yre politiche sulle quali si sono 'ìmperniate, hanno fatto da « cartina cli tornasole». Saragat ha patll'll: ,·eclo so111- rnerse le snc posizioni; si sente accerc·hiato eia tulli .i lati. De Oasperi, col suo chiodo fisso del « centrismo ad ogni costo» non c'è più. Non vi è nemmeno la possiuilili, cli tentare ancora la « legge ti-uffa». I repubblicani stanno sul filo del 1·asoio; i liberal i hanno quasi perso la batta– glia coi monarchici che, rovesciando a proprio vantag– gio l'antitesi che si eril creata con la politica clegasperiana tra loro e i seguaci cli Croce, sono quasi giunti a minac– ciare alcune posizioni democristiane e si accingono olla lista t111icR,sotto il segno cli un nuo,·o « partito conser– vatore italiano :o con i fascisti. Fanfani, dal canto suo, punta tutto sul secondo 18 aprile, abilmente sfrnl landa le diverse colorazioni pohtiche che sono torna-te. a precisarsi

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