Nuova Repubblica - anno III - n. 37 - 20 novembre 1955

,., CESACLAUDIO Via a1ao~g1mento,3 ·r · ·u presso T•rren1 p 1 s ; I ~ ' ; ' - J . . .. . ~-- ~ ' . Comitato direttivo: TRISTANO CQDIGNOLA ( dirett;re resp. ),' PIERO_ CALEFFI, _FERRUCCIO PARRI, PAOLO VITTORELLI. Segr. di redazione: GIUSEPPE FAVATI. Oirez. e redaz.: Firenze, Piazzai libertà 15; tel. 50-998. Amm.: Firenze, Piazz~ Indipendenza 29, t~I. 483-207:8. Autoriz. Trib. Firenze del 30 dicembre 1952. Printed in ltaly. St. Tip. de cla Nazione», Firenze, ,Via Ricasoli 8. 85 • ANNO III • N. 57 . Un numero L. 40. Estero L. 50. ·un numero arretrato L. 50. ,Abponamenti :· annuo per Italia e Francia. L. 1590, sem. L. 800, trim. l.,450.,Estero, L. 2000, 1100, 600, Sostenitore l .. 10.000. CIC post. 5/626.1, cla Nuova Italia•, Firenze. Gli abbonamenti de– corrono' dall;inizÌo ..del' me1e._ Per· pubblicità rivolge.rsi all'Ammi• •nistrazione. Tadffa: l. 15.000 per· inserzio1'i di mm. 7Q per.colonna. ESCE LA DOMENl,CA (DIS. di Dr.. Boschi) (Oòn Starw ha 11ropo ... to elle la <:~rie cn.tlitudn11ale · 11 .t,t(Jlt,.t.letta •~~tl l'arlameutu et mc,.ggiorauut nmplice) Il SOfRO di Stvne AL ·PUNTO CRITICO L • UNI1'A' di !\filano del H nov., dichiarando < astrat– ~ ta. > la «polemica> di Unità Popolare, intorno · alla politica della sinistra italiana (nel rendiconto del comizio tenuto da Farri e da Codignola· al Teatro Nuo– vo di Milano, domenica 13 nov.), ha commesso, ci sem– bra, due errori. Il p~imò è di credere che .siamo in pole– miça, con noi stessi o con altri, su qnesto problema; il secondo; è di non voler fare lo sforzo di penetrare il nostro · J?lÌnsiero, ci,e;p~rtanto n()n può non apparire aprmnto, ai comunisti, astrattò, cioè inattuale. Ci sono invero· due · posizioni che, nellà nostra visione della politica di sinistra, noi consideriamo inèflìcienti, e con cui siàmo in discui;sione, ma non l!Ono queste che interessano, ben s'intende, i co– munisti: la prima è quella che vorrebbe sboccare alla· for•. .J\'lav..ione di un'ennesima eresia socialista, di un < tero:o par,tito.>; la seconda, è quella che auspica di farsi ponte tra la democrazia cristia.na e la sioistra italiana, senza tut– tavia· abbracciare, per quel che la riguarda, un prog•·'),m!Ua di sinistta. Ma se queste discussioni interessano noi ed a.1- cuni .a.miei nostri, e taluni gruppi _politici minori, ci ren' diamò , ben cofito che non ·a queste cose dà importanza l'opinione comun.ista: bensì, che noi persistiamo, verso il l'C{; in un alloggiamento di ,tutta chiarezza, ma ·non cl.i.resa, : · Da pochi è stato detto in modo così impegnativo come da ;;o·i,.che non si può fare una politica cli sinistra in Italia senza ò 'contl'O le forze comuniste, cioè senza o contro la rappresentanza politica di milioni di lavoratori, che vi sono in.tel'essati; n1a noi abbiamo aggiunto, é manteniamo, che per far trionfare questa politica occorre, alla sinish-a italiana, una solidarietà di correnti clemocl'atiche, cui ri– pugna la leade,·ship comunista, causa i fini ultimi, punto .inconfossati, della sua interpretazione della democrazia: e che il convogliamento di queste fo1-1,e,e quindi la qua– lifica cli una condocisione alla politica di sinistra, ci spetta, per le prove gii1 da noi fornite di capacità democratica, ad nn ce,to punto .decisiva, dal 1953. Se aggiungiamo che il PSI ha pure bisogno del nostro apporto, speriamo di non offendel'e nessuno. Sappiamo bene che la nostra esi– guitì, può fal'ci scambiare, a volonti,, per compagni cli strada o pel' mosche cocchiere. Ma a dispetto delle inter– pretazioni spedile e maligne, sta il fatto che il nostro nu– cleo resiste come un punto di attrazione cui possono rife– rirsi le forze in crisi dei partiti di centro (liberali di sini– stra, repubblicani, socialdemocratici, anche democristiani) ; e che· se esso ric11sa di irrigidirsi in partito, è per due ragio– ni: primo perchè il centro democratico italiano è in situa– zione fluida, e nnò statuto di partito ci rendcrQbbe piì, elisa- ca Gino Bian o gevole farcene una tribuna di risonanza e di rielaborazione; secondo, che, partito minimo di si11istra, saremmo fagoci– tati dai partiti gm.~si, sino a_d un .esito finale che è facile prévedere: probabilmente proprio quella realtà « concreta > che i CQmtmisti auspicherebbero, un po' perché ormai adu– sati ad un metodo unico di lotta politica (unico, malgrado le sue varianti interne, ormai, però, tutte saggiate e pre– viste), uri po' perchè sèolastìcamehte sordi a fenomeni sto– rici- non 1·.iconducibili a scheini di ·classe, ·come lo è ·1a pre– senza.•·in Italia. ·di un· ceto· medio, spregiudicatamente affine al• proletai'iato, ma intransigentemente democratico neI principio del pluralismo delle rappresentanze, e dei metodi e dei corpi politici. Ponendoci al confine fra questo ceto ' medio e il proletariato operaio, c.-ediamo. anche di· porei nel pun.to criticò della democrazi_a italiana, che non può rfaolverè le sue contracldÌzioni senza l'appo,·to CÌ'avanguar– dia delle masse. popolari, ma noh· può neppure, .per ra– gioni evidenti di tradizione politico-sociale e di dati ilitei·nazionali, perveni1·vi col· fronte po-polare o con con- . gegni affini. •S'intende che·, rihadite queste ovvie posizioni, il nostro antimaccart.ismo cli sempl'e; la ·nostra apél'ta considerazione· della funzione dei comunisti nel. gioco democratico.-italiano, restano intatti. E' appena necessario dire, ad esempio, che, nella 1unga e vessata questione della Corte costituzfo. . nale, la nostra p1)sizio·ne resta di una chiarezza elementare. · ·E' per nc.ii fuol'i discussione, che la pa,-te fascista e mo: narchica non abbia voce· per· essere elevata ad arbitia • della legittimità éostitnzionafo d'i un J)aese, dove ess·a ha· avversato il regime tepubblicanò e democratico, in nome di un passato .che ne era la violazione storica sostanziale. _ Che invece vi abbia accesso la .rappresentanza comnnista, è cosa per noi non solo legittima, ma necessaria: altret- ' tanto va,.,·ebbe dimenticare la pa,·te dominante che le forze · partigiane comuniste hanno avuto nella liberazione demo-· c~atica del_l'Italia, e quella cospicua esercitata dal PCI per l'adozione della prnsente Costituzione. E' anche do-'. veroso ricordare che nessuno pili dei comunisti, in Italia, ha sperimentato le violazioni autoritarie della Costituzione in questi anni, dal 1948. Potremmo infine aggiungere, per· riferirci alla appassionata e densa commemorazione mo-· i-andiana di Nenni, che noi come lui consideriamo l'unità proletaria italiana come un dato da difendere senza fles– sioni: l)nche se, com'egli sa perfettamente, noi non siamo tenuti, come lui, a ri1ietere il giuramente delle• formule marxiste, che nel PSl ha sempre un poco l'a1·ia di una cauta assicnrazione contro ogni sforzo di aggiornamento idee logico. · * .e Nuova Repubblica •. è seJtimanale politico e di cultura. E' anche giornale murale, registrat~ presso Trib. di Firenze con· decreto n. 1027 del 21 luglio 1955. Manoscritti, fotografie, disegni an– che se non· pubblicati, non si restituiscono. Diritti riservati per tutti i Paesi. Il periodico viene inviato gratuitamente in saggio a· chiunquè ne faccia richiesta. Spediz. in abbonam. postale Gr. Il. 20 NOVEMBRE 1955 - L. 40 IL VOTO ·DEI FURBI· d'i PIERO CALEFFI I O STUl'Et,'.\CE:>l'l'E voto delle sinistre a favore j della legge .Moro sui Tribunali militari, che ha mi– . · glioratCl la_ ~ituazione preesistente in ·qnanto ha sot– tratto alla. loio giul'isdizione in tempo di pace i reati di opinione com,;,essi eia cittadini in ·cong~ùo illimitato, ma che ha lasciato sussistere, per certi reati, l'illiberale e anticostituzionale principio della ginrisdizione speciale a d11nn~ dei cittadini ancora· soggetti a obblighi 1)1ilitari, la-• scia• adito ad amare riflessioni. · Si è giustificato·il voto, da parte delle sin-istre e par– licolarme11te ·dagli on. Nenni e Basso, con il fatto che il loro voto· contrar·io av1·ebbe .pr·obabilmente determinato, la bocciatura del progetto Moro e 1·iport.ato la situaz(one · aÌlo stato pristino, proprio mentre giacevano sul tavolo del ministro della Giustizia alcune diecine di richieste di pmcednra contro giornalisti e propaganclisti di sinistra, • che sarebbero staÙ pertantò incarce, ..ti. Noi vogliamo cre– dere alla giustificazione e. non ,·ogliamo dare che relali,·o credito alle insinuazioni cli un machiavellismo complicato che avrebbe indotto i socialisti e i comunisti a inserirsi piì, valicl.amente, col voto ·favorevole, nei gioco parlamen- • tare pe1· salvare un min(stero che ha troppi nemici a destra. Peraltro, avanziamo forti dubbi ,sulla validità -di una • tale giustificazione. Non è certo, intanto, che il progetlo · !l!Ol'o sa.-ebbe caduto senza il voto delle sinistre. Non sia~10 qui a fM conti, altri !'ba fatto ed è arrivato alla còn9h1- sione che il progetto sarebbe passato egualmente col voto d!)lla democrazia cristiana, di una P!lrte dei minori e de_lle destl·e. E poi, volendo· ammette,'e la bocciatura del pro– ge.tto, avrem.mo voluto vedere con quale ardire· ii mini– st,·o d ella Giustizia av,·ebbe autorizzato gli arresti dei cie– ntmciati, dopo lo scalpore .e la reazione dell'opinione-. pnb– _blica eh~ avev~n~ sns,cit:ato gli arre_sti di Bologna. Il go– verno stirebbe entrato in crisi r Nemmeno questo crediamo,· ta~to è vero ·che esso non ha posto. la question-e di. fiducia prevedendo un voto contrario della Camera; né le dimis– sioni di .l\foro avrebbero indotto S,egni e la stessa demo– crazia cristian& a mandare a picco l'attuale formazione, date le èno,mi. diffìcoltà _di. una soluzione diye1·sa o di u!l ritorno a Scelba .. (Per lo ,meno ·non è ancor giuI1to il n1omento per ùn tentativo siffatto). Quanto ~Ila preoccupazione per se stessa di un ritorno– alle disposizioni del codice fascista, non .sappiamo quanto lusinghiera sia· per gli attivisti dei <;!nepartiti di·estrema s~nistra codesta grande preo(l_cnpazic;me per la loro libel'là personale, preoccupazione che giunge sino a far votAJ'o u11a.legge )iberticida. e anticostituzionale, sul cui discreto uso da parte di certi organi è legittimo più di un dubbio. Se un militante di estrema sinistra, per lo pi,, investilo di incarfohi direttiv·i non è disposto a sacrificare qualche mese di carce_re l?er çlifendere un principio lib_ertario~e. la Cpstituz!o!)e ~el suo insieme, dop() che mol_ti suo( <,Qfl'.lp_agni , i'l, altm epoc,a h~~f!o· sacrificato la ".ita pernhè il!! Po.stj\11-· zi_one-fosse. pron;rnlgata, vuol· dire che l_ospirito co,_n}:,<!tti,,o dei rivoluzionad è oggi molto in ribasso. Ma noi c1•eicliamo che· tale preoccupazione sia stata quanto meno ccce.s§iva, e. troppo s~rsa Ja fid1Ìcia dei parlamenbui nello spirito di sacrilìcio dei loro compagni di partito. . ., . ·Sta di .fatto ·che oggi; qualunque sia statQ. il mo1;ente d~l voto deile. sinistre·parlamentari a\- progetto llloro,-tulla la:-quest,ione de'! codice militare in· tempo di pace è com– promessa; e ·non ·ci si· venga ·a clirç: che rimane semprn. il ricor·so alla, Corte costituzionale, non appena essa avri, vÙa .. Chi produr,·i\ il ricorso? pl'oprio i parlamentarl clre h~nno approYato la legge che la Corte dovrebb11 cassaret Q_nanto. alla normale revisione legislativa, campa cavallo. I casi di SP.ionaggio è ,di tradimento son'! p~r ,fortuna as– sai rari; e rimane il bel principio· secondo il qual!) il col– pevole non soggetto a obblighi miljtari,. ultrasessantei:m,e· o q11illdicenne o di sesso -fe01m_inile,.verrà giudicato .dol ,g_iit– dice ordinario, mentr·e il cittadino, libero, ma ancora. sog– gqlto a 1-ichiamo, sarì, giudicato dal giudice mililat·e. E vor– remmo vedere con quale opportunità e con quale coragf:•O.

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