Nuova Repubblica - anno III - n. 36 - 13 novembre 1955

2 I ITALIA POLl'flCA FANT~4SMI LIBERALI N ON CI SARA', come sappiamo, una lotbt congres– suale per i liberali italiani. La vastità di orizzonti che ha conferito vitalità e nobiltà alle assise cloi radicali (i più allìui ai liberali) in Francia, mancherà totalmente eia noi, <lacchè sappiamo che il centro farà il pesce in barile e la sinistra non comparirà. Tuttavia, 1111 tentativo c·è .stato, questa settimana, eia parte dell'on. Ma– lagocli, cli elevar·e il tono precongressuale con il suo cli– s.corso al Teatro Niccolini di Fir.E\nze. L'on. Malagodi ha infatti tentato di richiamare il PLI a taluna delle tra– dizioni più commendevoli ciel suo partito, quella, ad esem– pio, dell'avversione, su due fronti, contro il socialismo e contro il cattolicesimo. E noi non negheremo una certa coerenza ideologica a questa b!'ttaglia dell'on. Malagodi. Sociali. mo e cattolicesimo per molti motivi costituiscono d11e poli contrui·i, ma c'è un tema solo chi' potrebbe rav– vicinali, quello del bastione, fatalmente classista, da costi– tuÌl'e contro il prepotere dei grandi monopolii in Italia. Ora l'on. Malagodi ha dato a Fit-enze una riprova per– sonale, involontar-ia ·senza dubbio, di una "dottrina tipica del marxismo, quella delle sovrastrutture; quando infatti egli, come a Firenze, tenta di difendere la tradizione laica del liberalismo dal connubio socialista-cattolico, che cosa, in realtà, gli sta a cuore, se non un fenomeno cli strut– tura: la lotta che i cl11e partiti, ove si concretasse sta– bilmente il loro avvicinamento, abbraccerebbero contro la domi-nante versione reazionaria del capitalis1no italiano? Ma, contestato ora il diritto a Malagocli cli far passar·e per laicismo quella che è invece la sua consueta funzione di avvocato ciel grande capitale, sarà bene dire che sioo a questo memento i socialisti non hanno dato adito nep– pure per un momento al sospetto di voler rinunziare alla difesa, per loro naturale, della laicità. In questa sede abbiamo più volte discusso i termini dell'apertura a sinistra. Ma su un punto ci sembra si possa dare al Paese la garanzia che l'apertma a sinistra non porterebbe quei ·suai clericali che Malagocli preveclr. In primo luogo, la «base» socialista non lo tollererebbe; anzi, le difficoltà che il PSI incontra nel diffondere il suo orientamento cli « apertura» stanno, in parte, proprio nella .reazione della pcrilc,·ia, della provincia, ad ogni lontano sospetto cli au– toimbavagliamento per alleam,a clericale. In secondo luogo, lo sole resistenze al cle · ~mato, esistenti .. .•. :.......... , ~•'-' : -..•n.>,in mouo continuato) dai socialisti. Un paio di esempi bastera-;;;,o ; fugare i fantasmi malagocliani. Solo un deputato ciel J.'SI, l'on. Malagugini, ha sinora cer– cato cli impedfre il conferimento legale della abilitazione per anzianità agli insegnanti, menti-e è evidente il· profitto çhe ne trarrebbe eminentemente la scuola privata. Solo il PSI, per bocca cli Nenni, ha contestato il principio che la ' diplomazia italiana debba lare propria la causa delle mise sioni cattoliche in Cina, al punto eia considerarla condi– zione ,ine qua non dell'instaurazione dei rapporti diplo– matici con Pechino. Su questi temi gridanti clell'invaclenza clericale, n6 l'on. Malagocli né il suo partito hanno avuto nulla da ridire perché si dà egli tanto pensiero, allora, del pericolo paolotto ciel connubio socialista-cattolico? L'altro aspetto interessante ciel discorso di Malagodi, è un certo suo piano economico cli lungo periodo. Pur– troppo manchiamo di dati sufficientemente precisi per esa– minarlo, ma sembra che il leader si preoccupi soprattutto del deficit ciel bila11cio, e che pertanto si proponga cli ri– durre la spesa pubblica incoraggiando invece l'iniziativa privata con una congrua climjnusione della prnssione fi– scale. Si intende che, pel' ottenere questo effetto, è neces– sario che la pressione diventi lieve sulle classi abbienti. non sono queste particolarmente dotate cli «iniziativa»? Anche !'on. Malagocli presuppone, come Vanoni, « lo svi– loppo regolare dell'economia nazio,nale »; ma la differenza è chiara. L'on. Vanoni vuole ritrarre, dal regolare incre– mento ciel reddito nazionale, un programma d'intervento e cli perequazione distributiva ciel reddito stesso; l'on. Ma– lagodi, semprn mjgliori profitti clell'« iniziativa». Non si potrebbe più chiaramente stabilire che il I'LI è divenuto, it-remissibilmente, un partito cli classe. L'altro evento politico della settimana è stato il di– scorso dell'on. Fanfani al congresso delle ACLL E' 11n clj– scorso cli una certa limpidezza. Alla richiesta delle ACLI, di poter conscguir·e una più seria impronta nella vita pub– blica italiana, l'on. Fanfani ha risposto eia «laico>: « en– trate nel Partito>. Quanto clil'e: accettate senza dissimu– lazioni la re?ponsabilità cli un confronto con le altro forze politiche, fate il cammino comune che affrontano tutti, in un paese a regime rappresentativo. :Ma che significherebbe d'altra parte una presa mag– giore delle ACL! sulla DC? Forse non esattamente ciò che !'on. Fanfani si attende, bensì una spinta ben più decisa al clericalismo democristiano. E frattanto, una• immediata, ulteriore complicazione cli correnti in seno al partito. Le ACLI coincidono, eia quanto è risultato, con la• CJSL, sol– tanto· in un loro settore; cli contro a questo, sta il « rapel– lismo >, stl'ana pianta che non riesce sinora ad attecchire, ma che, con un forte seguito aclista nella DC, potrebbe divenire ancora più pel'icoloso che non l'on. Pastore con la sua fiducia nelle « relazioni umane ». Ma a noi viene !atto di pensare che l'invito clell'on. Fanfani, sostanzial– mente, sarà declinato. Le ACLI sono una delle formazioni èl~II'Azione Cattolica, e questa non ha alcun interesse a ri– dursi nel partito: tanto poco, al.meno, quanto la Chiesa abbia jnteresse, e principio, cli idcnt.i(icarsi con la vita or~ ganica dello Stato. Del congresso delle /\CLI ritcrr-emo quindi soprattutto, e vo'lentieri, quanto ci è parso sicuramente positivo: l'op– posizione alle sistemazioni contl'attuali n1eran1ente azien– dali, ed alle discriminazioni politiche contro le commis– sioni interne. Qui le ACI.l hanno fatto mostra cli una ri– so) utczza che la CISL è ben lungi dal concliviclere. La speculazione intorno alla tattica parlamentare delle sinistl'e è continuata tutta Ja scol'sa settirnana, e continuerà forse, ancor'I_ un pezzo. La democrazia cristiana non ba mi– gliornto la sua tattica difensiva, che consiste nel gonfiare il petto, !! dire: « sono lor-te>. L'avvocato cli turno della DC è stato, questa volta, il vicesegretario Rumo,·. In man– canza di meglio, ·egli ha insinuato che Nenni non dispone se non cli una carta inesistente, la « carta cinese•· Ma Rn– n1or di1nostra cosi di non aver c8pito, in prin10 luogo, che la carta cinese esiste, e nòn già per le mil'abili immediate entrate degli esportatori italiani, ma come indirizzo cli po– litica estera, al quale ognuno dei paesi europei, salva la Germania Federale che hà ragioni specialissime e non tutte valide cli opporvisi, viene pian piano aderendo. C'è cli peg– gio, a carico ciel cervello politico cli Rumor, ed è che egli non si sia reso conto che la carta cinese è solo un aspetto della politica nenniana, di cui i tratti maggiori restano quelli che si riferiscono alla sua capacità cli una spinta a tergo alla den1ocrazia cristiana. Cornprendia1no che sia sempre spiacevole riconoscere che qualcuno ci sospinge eia quella parte. Ma quello che tutti vedono, è inutile negare, Si rischia la figura, per lo meno, clell"ingenuo. ALADINO Note romane D ALLA CONSULTA ad oggi, non si ·era mai visto un'assemblea parlamentar·e piir cli questa che attual– mente siede a Montecitorio fatta cli «taciturni•· Oggi i deputati si atteggiano ad « eminenze grigie • e sul– l'esempio cieli'« ermeticl) > Piccioni ascoltano, sorridono, ma– gari annuiscono, qualche volta parlano rna poi, stringi stringi, non dicono niente incuranti ciel rischio che cor– rono d'essere scambiati per quei sacerdoti orientali - i bonzi -:x .... che a· f~rza d'osservare la ;egola ciel silenzio hanno finito col sembrare esseri dalla ragione e dai sen- tirnenti inariditi. Qualcuno ba tentalo di spiegare la cosa con la po– tenza dei «partiti», ma s'ò visto subito che la spiega– zione non reggeva: con1unisti e socialisti che, a buori cbritto, possono vantare un pl'Ìmato in materia cli orga– nizzazione cli partito, basta stuzzicarl-i su qualsiasi argo– mento, politico o no, contrario alle )oro idee o favore– vole, che •- sàlvati - non si sa più .come ferrnarli: se si fa bene attenzione le trentadue agenzie cli stampa che quotidianamente si pubblicano a Roma vivono pra– ticamente sulle loro dichiarazioni e sui loro commenti. E' stato "detto, allora, che il vizio ciel parlamento non stava nella « mutolezza > genernle, bensì nell'estrema lo– quacità delle sinistre, fol'ti, per così dire, della dialettica marxista. Ma anche qui, s'è dovuto constatare che non s'era nel giusto: i n1onarchici e i fai:;cisti si gargarizzano ad ogni pie' sospinto pur di farsi udire dai lol'O amici ciel loggione. Si è dovuto constatare, a conferma della sua gracilit.1 politica, che la malata era la maggioranza qua– clripartita e che l'incapacità o l'impossibilità ad esprimersi era proprio dei parlamentari ciel cosiddetto' « centro de– mocratico». In effetti la situazione è questa: i clemocri, stiani sono in lotta tra loro e pér• evitare cli scoprirsi l'un con l'altro o l'uno agli occhi dell'altro, quando gli si rivolge la parola - poniamo - sul problema dei rappo1·ti con la Cina sono capaci cli darti risposte ciel genere: « non n1i faccia pronunciare >; ~ non IJ ancora venuto il mio momento cli parlare»; « mi lasci consul– tare prima coi miei amici >. E, intanto, incuranti cli quanto accade intorno, cli quel che scrivono i grossi giornali d'opinione e cli quel che dicono e fanno gli operatori eco– nomici, continuano a ripetere, in tutti i toni e in tutti i dialetti, il elisco. del Povolo, secondo il quale « sì, va bene, Nenni· è stato a l'echino, ma ne ha riportato un pugno cli mosche e una prova di più d'essere asservito ai comunisti ». E in quelle « mosche » - si badi - si deve vedere una cli quello battute cli spirito che ancora oggi fanno sganasciare dalle risa le -eclucancle e i semi– naristi. Liti intestine, confotmismo cli partito e cli chiesa im– pediscono ai democristiani cli esprimere liberamente le loro opinioni. Naturalmente, ogni tanto si presenta sulla scena politica uno cli quei grossi problemi sui quali non si può fare a meno cli pronunsiarsi. « Beato Iclclio, ci si può scoprire - dicono i democristiani - cli fronte ai nostri avversari interni! ». Ma poi la cosa preme ed al– lora ai giornali giungono le diverse agenzie con « note nfficiose », segnate in rosso dagli zelanti addetti stampa. Ravajoli ed una branca della disciolta «concentrazione» sull'Aisa; Scelba sul S-ib (un nome maschio, come si vede, che si aclclice all'uomo d'azione!); alcuni ex gron• (84) nuova repubblica chiani sull'Avi; Anclrcotti, inYecc, sull'Ave; Vanoni me– diante l'Interpress; Taviani e Piazza ciel Cesù sull'Italia. Sono agenzie (tranne l'ultima che ha un carattere, per così clirn, governativo) che costano poco: insieme a tante altre ciel medesimo tipo, le loro comunicazioni Yengono clistr·ibuite a pacchi negli uffici dei giornali e, se non fosse perchè in qualche modo alleviano la disoccupa– zione jn campo giornalistico, non sérvirebbero proprio a nulla. ]] motivo di così severo giudizio sta tutto rac– chiuso in questo particolare curioso, 1na vero come Ja luce del sole: un clep11tato, uno qualsiasi cli quelli nominati, dice la sua opinione nel modo ufficioso che abbiamo visto. Sulle sue parole si apr·P, a buon conto, una polemica politica e giornalistica. La cosa arriva sino alla Direzione cli l'iazza ciel Gesù che si vede, a sua volta, costretta a prendere posizione inevi\abilmente in contrasto con l'opi– nione ciel parlamentare. Si cletetmina, allora, questo fatto estremamente istruttivo: il deputato fa una dichiarazione pubblica e «virgolettata» per smentire l'agenzia ed affer·– mare che lui è perfettamente in linea con la direzione ciel suo partito o, all'occasione, ciel governo. Nel ·con– tempo respinge come provocatorie le opinioni attribuitegli e inoltra subito una sdegnosa lettera cli smentita al diret– tore dell'agenzia, quello stesso che lui o la sua organiz– z_azione paga per fa re l'ufficioso. Il gioco si fa molto più complicato quando si tiene conto delle «impressioni» dei diversi capi ufficio stampa e dei por-tavocc; pazzesco aclclirittura se lo si guar·cla sulle pagine dei giornali e delle pubblicazioni periodiche, rotocalchi o no. Scelba, ad esempio, se un quotidiano di Catania presenta un programma fascista della pi,1 bel– l'acqua; in Toscana e in Emilia il suo fascisn10 si tra– sforma in « den1ocrazia a.niicomnnista »; più al nord, nel Veneto o nel Piemonte, il suo « fascismo democratico anti– comunista > si ammanta delle bianche vesti ciel crociato cristiano, difensore elci poveri, dei diseredati, degli op– pressi e, perchè no, anche della fede. Alcuni senatori, gua1·– clando alla situazione, hanno giuclicàto che quello cli Scelba sia un gioco grosso. Se si guarda bene però, il trasfor– mismo dell'ex presidente ciel consiglio, sia pure raffor– zato dalla carica che può elargii il « cultmame > o un discorso « tipo Guastalla», non è poi molto clissin1ile e non va molto al cli là di quello che molti altri de– mocristiani svolgono con le loro agenzie « ispirate ». Pog– gia eia un lato sul conformismo e dall'altro sulla ambi– zione che di quel conformismo è imbevuta. Non ha con– tenuto democratico; non ha base sociale; non si inserisce nella realtà ciel paese ciel quale, al più, confonde le idee. Sul blasone di siffatti deputati si potrebbe incidere un molto che in passato fu celebre: « non parlano ma fanno parlare». Dopo la lìne della prima guerra mon– diale esso fu riferito ai don Chisciotte dell'epoca, inca– paci cli anelare al fondo delle cose per un'astratta fedeltà a supposti principi cli democrazia e cli libertà: e si ebbe il fascismo. li timore dei nostri clernocr-istiani cli a,·or·e nna propria opinione sui p1·oblen1i della vita. naziona. e, assecondalo per· ragioni che è inutile rispiegare dai Saragat o dai Jlialagocli o dai Pacciardj, se p,·oprio non rischia cli regalare al paese l'integralismo cli Fanfani, il papi mo in borghese, non giova cli certo al movimento cattoli90 né, tampoco, alla vitalità ciel parlamento. Questa, almeno, è l'opinione cli quei pochi deputati democristiani che, ad onore ciel vero, si trovano nel gruppo dc così come un Utrillo (tanto per onorare la memoria ciel pittore scom– parso) si t-rover·ebbe in una mostra cli Tu reato. * Edizioni -• Einaudi Norberto Bobbio Politica e cultura «Saggi» pp. 282 L. 1200 Norberto Bobbio ha raccolto, in questo volume, i saggi che è andato scrivendo in questi anni intorno al problema dei rapporti tra politica e cultura, e a quelli - immediatamente connessi - della libertà e della democrazia politica. Anche chi, per avventura, non concordi con le conclu– sioni dell'Autore, sarà costretto a riconoscere l'im• portanza del contributo recato da questi all'impo– stazione e alla soluzione di alcuni problemi cruciali del nostro tempo, · MOTORI POMPE VENTILATORI ARZIGNANO

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