Nuova Repubblica - anno III - n. 26 - 4 settembre 1955

Bi 2 un'azione di sinistra sul piano europeo senza essere fon– rlamentalmente éli sinfat.-a· su ogni piano, __ e chi si è 9ua– lificato di sinistra sul piano interno, lo ha· fatto- non peréhè fosse nazionalista o anti-europeo, ma perchè finoi·a il piano iuterno è .stato l'unico in cui la gente sia stata concreta– n1eu.te chian1ata a prendere posizione, in cui si sia schie– i·ata dalla parte del progresso o della conseryazione perchè era da questa parte su 1m piano generalmente umano. . Altro discorso meriterebbe la qualificazione o meno d1 sinistra· delle [orze comuniste e probabilmente sarebbe dif– ficile risolvere questo problema con l'a.flermazi~ne sbr!ga• tiva che il legame dei comunisti con la Russia h s1t1~a uecessa.riamente e sempre su un piano reazionario, ossia non liberatore; la valutazione delle posizioni comuniste è infatti molto più complessa e deve_ inquadrarsi non so!o nei rapporti dei comunisti con la Russia ina anche in quelli cbe non si possono ignorare, che essi hanno con i ceti lavoratori. :Ma la conclusione alla quale vogliamo ginngere è che; non essendosi fatta l'Europa nel p,erioclo cli. c~s del– l'immediato dopoguerra in cui sembrava poss1lnle rag– giungere quest'obbiettivo di progresso più _ra,pidamente e 1neglio di ogni aUro, occorre 1·1valutare oggi l azione euro– pea in tern1ini che escludano in partenza i due equivoci ai quali si è testé accennato. , . Dato e concesso che l'unità europea e uno degh ob– biettivi pii, rivoluzionari che si pongano tuttora all'azione ùclla sinistra europea, non si può sganciru·e l'azione d_i i·in: novamento destinata ad abbattere le strutture naz10nah dall'azione in corso all'interno di ·queste stesse strutture; e siccon1e il rinnovamento interno è vo~uto principalmente dal f_eforze di progresso, non solo operaie, il rinnovan1en~o europeo deve compiersi soprattutto· col concorso, o m~gho _per iniziativa, di queste stesse forze, non essendo poss1b1le distinguere una sinistra democratica europea_ dalla somma delle va1·ie sinistre naziona.li che occorre integrare per prime e delle quali occorre coor_dinare meglio l'azione. li metodo seguito finora è stato m gran parte sbagliato e occone cambiarlo per imboccare veramente questa volta la via dell'Europa. PAOLO VITTORELLI Note romane I L CONSIGLIO NAZIONALE democristiano della l\Ien– d?la ha avut~ ~trascichi piuttosto _c~riosi _negli_am– bienti democnsbam. Dunque. Tutti 1 cons1gl1eri DC furono d'acco,·do nell'approvare la relazione Fanfani e il se~retario politico sì sentì autorizzato a parlare di rinno– va~a unità interna. I gioma.li paragovernativi gli fecero coro e Rumor, vicesegretario della DC, credette bene di mettere un punto fermo alla questione con un'articolessa sul Popolo. Contemporaneamente accadeva questo: Conella ,·ibadiva la sua opposizione; Peli a ispirava "tma nuova agenzia, la DIES, per far sapere che lui resta sempre il « grande escluso» della DC; Togni, di volta in volta, ap– plaudiva sulla Kosmos a' Gonella e a Pella; Vanoni, che è l'emjnenza grigia della co1.Tente ntilanese « La Base», non smentiva le voci secondo, le quali, d'intesa con Mattei, pre– sidente dell'ENI, avrebbe ispirato un nuovo giornale da stamparsi a Roma e alla cui direzione si chiamerebbe Augu– sto Guerriero;- Scelba, infine, faceva spiegare dai suoi amici che non aveva preso parte al consiglio nazionale pe1·ché era inutile discutere là dové Fanfani contava una maggio– ranza assoluta. Contemporaneamente -ancora, alcuni porta– voce della ex-concentrazione annunziavano per i primi di settembre un convegno a Napoli dei vecchi popolai-i, con– vegno - si diceva apertamente in giro - che avrebbe dovuto segnare una fase nuova nell'organizzazione poli– tica dei cattolici. Chi non conosce gli uffici d_i piazza del Cesù. deve sapern che si trovano in un vecchio palazzo e cl:ie, tutto sommato, sono bui e grigi. Stan7,0ni grossi come case si snodano uno dopo l'altl'O e molti di essi sono di– visi da paratie di legno compensato, che sorreggono i mà– nifesti del pel'iodo aureo che coincide col 18 ·aprile. Fan– fani n·on vi ha più messo piede dal ferragosto. Si assicura che egli sia riinasto sfavorevolmente impressionato dal fatto che nessun giornale conservatore abbia .avuto nulia a che ridil'e· sulla sua_,famosa relazione sociale al consi– glio nazionale. La cosa, dato che lui Vl!,Olead ogni costo passare per il riformatore numero uno della DC, lo avrebbe infastidito ai punto da chiedere soccorso al suo amico,· il· sindaco di- Firenze e questi, con la foga che gli è propria, . sarebbe partito lancia in restà in un'interprètazione molto volenterosa del discorso- di Fanfani, Interpretazione· che, sotto certi asp,etti ècl anche per la persona che la dava, è" stata giudicata quasi rivoluzionaria. Subito i giornali conseravtori hanno sparato 'le loro batterie ed Il Popolo, con un lungo·corsivo, è imniediatamente intervenuto a di– fesa del -sindaco di Firenze spiegando, con l'aria: di dire una cosa ovvia, che egli,- in. fin, dei conti, non aveva fatto altro che ripetere con altre parole gli stessi ·concetti che aveva già illustra.t-0 Fanfani, alla Mendola. · I giornali con– servatori, .quindi, se la prendessero con Fanfani e non con La Pfra. · Il Popolo scriveva queste cose di primo mattino. Alle Il, il Giornale d'Italia, nella sua prima edizione, così rispondeva: .: Il Popolo ci rimprovera quasi di non aver attaccato il segreta.rio della DC che 'a Trento avrebbe espresso· gli stessi concett.i del sindaco di _Firenze. Noi, (74) nuova repubblica · 1 I T A L-1 A P O L I T I C A r LA DESTRA SVELA é M. ENTRE I MAGGIORI paesi europei, Francia, GCl'– mania, Grnn Bretagna, banno notevoli gatte da pe– lare che nessuno loro invidia, che cosa di più sein– plice e tranquillo degli affari italiani? , . , , Non confondiamo la calma d'agosto con la seremta d1 un paese forte e in ascesa. Se, veramente, l'Italia può al– lietarsi di non avere profondi problemi di politica estera da risolvere, il che può anche essere rassicura_nte a dieci anni -eia una guena pe,·duta, la sua politica interna dà piuttosto segni di ristagno che cli tranquillità. I ~iglio!·i con 1 1nenti romani degli ulti1ni giorni hanno fatto g1ustiz1a della falsa unanimità della democrazia cristiana, dove tutte le tensioni restano inalterate, sotto la copertura di una con. .i!Ordia su nulla, .sotto la maschera cli una conciliazione che J'on. Gonella- si è affrettato a spbito denunziare, sotto l'ipocrisia di una ten1atica che inconUn~ia. e finisce col piano Vanoni, senza che, come sempre, s1 sia osato porsi la questione dei mezzi politici per l'esecuzione. Né le cose sono molto più brillanti presso altri par– titi. Il PSI continua nella sua delicatissima condiziof'<L ~i « astenuto», condizione che da un lato vorremn10 cons1- glia1·gli di abbandonare, per assumere, di contro alla J?C, la funzione cli un partito che si prepari ad una alternativa . di governo dinanzi ad un elettorato eh~ già nel 195?, per le amministrntive, si proporrà problemi o almeno_ md1- cazioni e orientamenti di politica e di scelte generali; ma che dobbiamo pm comp1·endere nella sua stasi, mezzo astuta e rnezzo passiva, grazie alla quale deve pur stare a vedere che cosa consegua, in sede politica, al declino sin- invece, quel discorso lo abbiamo apprezzato e lodato in quanto poneva e pone la funzione della DC nel giusto mezzo: partito interclassista ispirato alla "p·arabola dei ta. lenti "; politica di riforme che accentui il carattere pro– duttivistico dell~economia nazionale felicemente sposato al carattere sociale. Ma senza demagogiche condiscendenze, senza conta1n.i1razioni, senza vio1enze e senza soprusi; con esatta valutazione della 1·ealtà e delle possibilità che essa consente e con la massima lealtà verso tutti ... !'on, Fan• fani è un uomo politiè~ ed 11a la sua statura, l'on.- La Pira, no. Questa è la differenza». Come dire, in altre pa– l'Oie: Fanfani dà assicurazione che le sue parole non con– ta11e un bel nulla. Sono fumo. Ha la « sua statura» ed è. un 'triòÌitico. Un semplice sillogismo di pri~o grado porte– rebbe a concludere: è un politico di piccola, statura. Questo ma'.gnifico servizio è stato reso a Fanfani pro- ' p1-io mentre a Roma erano_ avvia.te _ le discussioni italo– americane per l'esame della situazione finanzia1·ia. La lèt, ter~ di La Pira .era stata scritta e pubblicata, quasi si– curamente, anche con lo scopo di impressionar~ favorevol– mente il governo di Washington sul buon. USO-a scopi SO· ciali che il governo di Roma avrebbe fatto dei futuri even– tuali fiuanziamentì americani. Si immagini quale conforto abbia dato la polemica Popolo-Giornale d'Italia. Si tenga inoltre present~ che gli ~mericani, _questa voTta, non vo-· gliono far «prestiti»,. ma solo concludere «affari». Si pensi, quindi, quanto siano stati avvantaggiati nel loro proposito di sfuggire ad ogni discussione di carat– te,·e sociale e· politico, proprio avvàlendosi del pretesto che, iu foudo irt fondo, le tesi sociali di- Fanfani e della ·-DOnon sono prese sul serio <la nessuno. Di tutta• _questa confusione, tanto per rimanere in casa democristiana, si sforza di av~ vantaggiarsi Gonella. L'ex.-segreta,:io democristiano vuol ràrsi perdonare _certo suo tipo di anticomunismo ante– sette giugno. Ha abbandonato le .tesi oltranziste e, tutto sommato, si è discostato anche dalla « concentrazione» per• ché « sàpeva troppo di conservatorismo ». Ora è sotto l'ala del Quirinale. Al .consiglio nazionale dc, oltre a tutto quanto è noto, ha anche detto che « l'errore democristiano è quello di ricercare prima le alleanze e poi di adattare ad esse i programmi », Il suo parere _: ci1e in verità è _·sensato - è invece di fare ·prima un programma e poi ricercare, le possibili· convergenze politiche. Per qÙesto, stà ora preparanèlo un nuovo progran;ima sociale e, via via con. vincendosene, va assumendo atteggiamenti socialmente aperti. Della simpatia con la quale la gente segue Ìa sua azione politica si è reso ·conto ai recenti campionati mon• cli.ali di ciclismo, ai quali ha assistito per due giorni filati. Quando si recò a congratularsi con Ranucci, campion!l dei dilettanti,_pare che questi l'abbia scambiato pe.r un vecchio corridore. La gente assiepata lungo il circuito, quando sulla - macclùna dell'UCI seguì eia vicino la gara, lo riconobbe e lo guardò con simpatia, da tifoso a tifoso, dimenticando che si trattava di un ministro democristiano. I giornali, sti sportivi non gli potranno perclo~are però di aver gri– dato, ài ri10mento dell'arrivo dej professionisti, che quella . che si intravvedeva diet1·0 l'ultima curva era una maglia azzurra, Lo speaker l'intese; ad un ministro non .si poteva _ non credere e· quindi annunciò la -cosa '81 microfono. La màglia azzurra invece era quella blu-cerchiata del· belga Ockers. * da.cale dei comunisti. I n1inori cli governo. non dànno in questo momento segni di ripresa autunnale. Agosto, poli– tica non ti conosco, pensa l'on, Saragat: il sno partito è all'ordiì1e del giorno solo per l'azione, che si dice volon– terosa, ma strettissimamente contenuta da _dati di bilan– cio, dell;on. Rossi, nei riguardi dei professori medi. I re– pubblicani passano fo1'Se,e perciò prolungano, per la prima volta, le loro vacanze di pensionati governativi, con l'at– tesa, un pochino voluttuosa, di una « rentrée » generale che permetterà alla Voce Repubblicana ed al suo di,·ettore di· riprendere il quotidiano sfogo di bile anticomunista, Quanto ai liberali, essi continuano nelle lo)'O consuct11clini, Si sono ripl'esi i corsi di forrnazione giovanile, cui presie– devano un tèmpo i Compagna e gli Scalfari, e che pa– trocina ora, sotto l'ala di Malagocli, l'avvocato D1·sello, ap– poggiato, per far dispetto a Vìllabnma, da egregi consi– glieri conrnnali e provinciali cli"Torino. Sul Giornale d'l t°:. Zia Lupinacci chiarisce quello che ormai è di tutta evi– denza, la missione conservatrice ciel partito; Il Mondo iro– nicamente concorda, per climostl'are che quella missione è, appunto, conservatrice, e perciò, per i liberali, cosa morta. Noi, sazi ~ questa polemichetta di parole, stanchi di tutti i clilen1111i, ci prepal'ian10 · senzà passione al congresso liberale di novemb,.e, curiosi solo di vedere quale profitto sapl'à trnrre !'on. MalRgocli dalla nuova situazione instau– rata in Italia dal patto d'unità cl'a,ione stretto tra gli ono– revoli Covelli e Michelini. Dell'agosto italiano, questo sai-à stato, se non en·iamo, il risultato più notevole. Non possiamo che felicitarcene, perché con esso sì pone termine finalmente ad uno stupido equivoco, per il quale qua.Icuno poteva ancora dubita1·e del carattere eversivo dei monarchici italiani. Questi per . molto tempo sperarono cli legarsi alla destra democri– stiana. Si entrava in un loro co1nizio, e si udivano applausi a non fì1~ire l'ivolti a Pella e 'fogni, quasi che mancassero loro duchi e marchesi ai quali prosternarsi. Ma in Pella e Togni essi vedevano l'ipotesi di un loro identico pro– gramma, nazionalistico e corporativistico, che certo alberga anche in quei generosi animi di statisti, n1a preferisce ve--. geta,·e all'ombra della grande quercia democristiana, anzi– ché dell'esile sambuco monarchico. Inoltre, ad un certo punto, Covelli ha dovuto convincersi che « Concenti-azio– ne », coi suoi esponenti, lavora, quando lavora, per sé, cioè per impadronirsi possibilmente della DC, non per ac– chiappare clientele in nome delle quali non potrebbe an– dare al potere. Dal corteggiamento della destra democri– stiana, i monarchici sono così passati alla,« alternativa»; e qui dovevano incontrare Leo Longànesi, e anche qualche cosa di più sostanzioso: il movimento sociaÌe italiano. L'incontro è, dicevan10, chiarificatore, e norn1ale. Non c.'è -mai stato per gti ·a.ntifascisti (i soli che potessero veder chiaro in questa materia) nessun dubbio che· le due cause, , delta monarchia e del fascismo, fossero, per la fatale con– dotta del vecchio sovrano, identiche, anche se_questi aveva · avuto l'iniziativa del defenestrarnento cli Mussolini, quando dal suo compare non ·poteva più ottenere berrettoni im– periali e sarcastici omaggi. N uIla- di più sincero del patto d'unità d'azione testè concluso, nulla 'di più utile. Di chi, ora, il merito di'- aver sospintò a questa cbia– rificazione storica 1 Noi nòn discordiamo del tutto da coloro che ne riferiscono la causa immediata nella « ch_iu– sura a destra » che si viene operando _nella democrazia cristiana. Ma. vorremmo qui essere espliciti: la "destra -de– mocristiana· è. divenuta, malgrado Fanfani e sotto FanCani, molto più' forte (tre suoi ministl'i seggono accanto a Se– gni, come non· avveniva l).eppure sotto Scelba) è non dà affatto per scontato di non riuscire a progredire, senza bisogno ormai -di aiuti esterni, Anzi, ·la ·condizione- per una ùlteriore riuscita è; per' la destra democristiana, pro– prio l'esibizione ciel suo lealismo verso il partito. Di qui ·l'inutilità di Ùn alleato di -estrema destra per un partito che dispone, per esempio, dell'appoggio dell'on. Bononù. Questo è unò degli aspettì ,della ·qtrnstione, il meno bello. L'altro, il migliore, sta nella coscienza che pure· si fa stradà nella DC cli dover prima·-o poi (il metòdo, come abbiamo visto, e le scelte conseguenti tuttora non esistono) attuare quei postulati· di Napoli, che,· se pur. volessero c_ompiersi - fuori di ogni contatto 'con- le sinistre, mai potrebbero avve– rarsi nell'alleanza con ie destre. Così, le destre fasciste sono state obbligate a fare finalmente da sè. L'occasione di .trarne profitto viene adesso ai liberali, e !'on. :Malagodi, da quell'uomo astuto che crediamo, non se la lascerà sfuggire. E'. elementare infatti che egli teorizzi ora la dottrina del conservatorismo « uno e due », quello costituzionale e mÒderato, quello fasullo ed eversivo; che si rivolga quindi all'elettorato conservatore, paludato dei bei panni della virtù, e sempre più risoluto ad impedire in Italia ogni riforma, mentre saranno, proprio i monar• chico-missini ad enunciarne #toli e -formulette per <limo, strare, come sogliono, che essi non sono, no, la des~ra italiana, ma il partito del progresso nell'ordine, senza _comprom!lssi col demone comunista, a differen~a della DC, la quale, come sappiamo, è ·invece irrimediabilmente com– promessa con Nenni. Se le cose andranno a questo modo, H congresso libe– rale sarà una bella tribuna di luoghi comunissimi, sin d'ora .prevedibili, tanto da sconsigliare gli amici del Mondo, che sono tutto sommato person.i di intelli~ente èleganza, cl all'occuparsene. ALADINO - ...

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