Nuova Repubblica - anno III - n. 21 - 31 luglio 1955

nuova r Comitato dirett., TRISTANO CODIGNOLA (dirett. resp.), PIERO CALEFFI,PAOLO VITTORELLI. Segret. di red., GIUSEPPE FAVATI. Direzione e redaz.: Firenze, Piazza della Libertà 15, te!. 50-998. Amministra·z., Firenze, Piazza Indipendenza 29, tel. 483-207/8. Autoriu. del Tribunale di Firenze, n. 678 del 30 dicembre 1952. Printed in ltalv. St. Tio. de cla Nazion~•. Firenze, Via. Ricasoli 8. 69 - ANNO III • N. 21 ANTIFASCISMO IN LUTTO D AVA 'TI ALLE BARE ancor fresche di Rodolfo Mo'. 1·andi e di Ruggero Crieco, tornano alla mente le parole che Antonio Gramsci vergò, apprendendo la scomparsa di G. M. Senati, col quale aveva pure tanto polemizzato in passato: « La morte di Serrati rivela in D)Odo drammatico che l'atroce im·isibile lotta, che i ri– voluzionari devono saper condurre per mantenere integre, nonostante tutto, le posizioni del proletariato di fronte alla classe dominante, richiede il sacrilicio della vita». Anche Rodolfo Morandi e Ruggero Grieco sono morti al loro posto cli lavoro e di combattimento, estenuati dalle persecuzioni subìte e dagli infiniti, laticosi sforzi quoti– diani richiesti eia incessanti gravi esigenze cli organizza– zione, cli studio e di lotta. Gli esponenti della classe domi– nante h;mno a loro disposizione tutti gli strumenti che il potere e la 1·icchezza possono offrii-e. I militanti del mo– vimento socialista, come i. proletari che rappreEentano, non dispongono che della prop1·ia energia cli lavoro. Come la più umile delle candele ha insegnato loro, sanno che per poter dilfonclere un po' di luce, val la pena di ardere e cli brnciarsi. Non è soltanto il movimento opernio, però, che porta il I utto per il decesso di Rodolfo Morandi e di Ruggero Grieco. Non soltanto i socialisti e i comunisti haanno per– duto, negli Scomparsi, due grandi dirigenti. Il lutto è co– mune a tutto l'antifascismo, a tutti coloro che credono nella Repubblica democratica iiscita dalla cospirazione per la Libertà e dalla Resistenza. Rodolfo Morandi fu chiamato a presiedere il massimo organo della .Resistenza, il CLK per l'Alta Italia, nel mo– mento dell'insurrezione nazionale, non con i soli voti dei socialisti e dei comnnisti, ma con deliberazione unanime di tutti i partiti della democrazia antifascista. Sapevano, tutti coloro che lo elessero, che egli aveva affrontato il .Tribunale speciale, scontato molti fatali anni di carcere, 01·ganizzato e diretto settori e azioni importanti della lotta cli Liberazione, con l'occhio volto non solo al suo partito, che pure intensamente, appas ionatamente amava, ma alla rinascita di un'Italia libera, pi,, pura, più austera, pii, degna del sacrificio dei suoi migliori figli che, per dirla con Giovanni Amendola, « nel buio della notte testimo– niarono per l'esistenza del sole». Alla testa del popolo che era insorto per liberare il paese, Rodolfo Morandi fu chia– mato perciò anche in ricordo della sua giovanile corag– giosa partecipazione al movimento unitario dell'antifasci– smo, della democrazia militante, iniziato eia Turati, Treves, Amendola, Donati e 1·isuscitato nell'illegalità da Carlo Rosselli. Gli ultimi mesi cli vita cli Rodolfo Morandi hanno avuto, di nuovo, il significato cli una lezione di unitit. Lo si riteneva riluttante, per elfetto dello stesso aspro, sfibrante, talvolta esaspe1·ante sforzo cli riorganizzazione classica, quasi operaista del suo p11rtito, da ltù sostenuto in una situazione cli pressione reazionaria dei poteri po– litici ed economici costit1ùti, al nuovo corso annunziato da Pietro Nenni, all'ardita, spregiudicata iniziativa avente cli mira lo sbloccamento della rigida di visione imposta al paese, il ricorso ad un nuovo dialogo fra socialisti e catto– lici, per ridare elasticità cli movimento alla vita dello Stato e della società, in lta lia. Invece, pur senza tacere le proprie riserve dottrinali o fatintive, al congresso di l'orino avallò decisamente la svolta politica cli Nenni e ne assicurò, in quella sede, il successo, bene promettente an– che nella più vasta arena politica della nazione. Ruggero Grieco si era formato in tempi più lontani. Egli si maturò in un clima di violento contrasto fra le speranze rivoluzionarie della classe operàia e i compro– messi della vita parlamentare borghese, e di violenta pole- ~----,___ _-, . Un numero L. 40. Estero L. 50. Un numero arretrato L. 50. Abbonamenti , annuo per Italia e Francia L. 1500, sem. L. 800, "trim. L. 450. Estero, L. 2000, 1100, 600, Sostenitore L. 10 000. CIC post. 5/6261, «La Nuova Italia», Firenze. Gli abbonamenti de– corrono dall'inizio del. mese. Per pubblicità rivolgersi all'Ammi– nistrazione. Tariffa: l. 15.000 per inserzioni di mm. 70 per colonna. ESCE LA DOMENICA NR.31.12.55 S 1 a:. PIERI ANNA ~a Campana 4 S I E N A ... ,,.,.,,_, del 21 luglio 1955. Manoscritti, fotografie, disegni an~ che se non pubblicati, non si restituiscono. Diritti riservati per tutti i Paesi. Il periodico viene inviato gratuitamente in saggio a chiunque ne faccia richiesta. Spediz. in abbonam. postale Gr. Il. 51 LUGLIO ·1955 - L. 40 (Il Demanio ha re.,tiluilo agli eredi .\a– cmi<t parte dcoli immobili, in atte."a ~,(,f oiudi:io dcfi11ilivo della Magistratu,:a) Allenamento per il finale { 01seouo di nino Boschi), noternle contributo di Ruggero G1·ieco, le pr·emesse di qu<.'l– l'alleanza clemocrntica fra proleta,·iato e celi medi ciao si rivelò poi nella Resistenza e che, malgrado errori cli ogni genel'e, anticl,i e recenti, co111messi eia una parte e dal– l'altra, costituisce pm· sempre la sola reale possibilità cli iri1mecliat" progresso politico e sociale, nella situazione italiana oclioma. T ..isti sono le giornate di lutto, specialmente quando la mo,.te ha rapito uomini d'azione o cli studio, sulla cui opera prolungata si contava ancora. Serva almeno il lutto a distendere i ranco1·i, a supe.-al'e la sterilità dei risenti– menti e delle paure, ad avvicinnre il momento del sereno, anc0r!,è ,)er di coscienza e dell'azione rinno- n1i<'a, jn seno allo stesso roovin1cnto operaio, non solo fra. gradualisti e intransigenti, ma anche fra pochi genuini rivolu,,ionari, ciel cui primo nucleo cli,·igcnte faceva parte; con Arnocleo Borcliga e molti massimalisti eia comfaio. Con– tinuò nell'inflessibilità, imperterrito, « con le mani insangui– nate», come disse al clrammat-ico processo intentato. dal governo cli Mussolini alla direzione clol partito comunista, anche in mezzo al terrore squadristico sf,.enato, e al crollo cli tutte Je spe,.~nze. Imparò clafl'cspcricnza, quando vide che era giunto il momento cli 1·iromincia1·e da capo. Con Gramsci elaborò l'idea, con Togliatti e Longo e Secchia educò i militanti di una 1·ivoluzione italiana non soltanto operaia, ma anche contadina' e per·ciò anche meridiona– lista. Ne venne, pi11 tardi, l'unili, antifascista più larga, pi,, ampia cli ogni tentativo preesistente e si gettarono, con $.. vat.;_lfÌ ;,i,, f . " LEO VALIANI Ricorrenz~e I L 17 LUGLIO u.s. il Presidente della Repubblica ita– liana, Giornnni GJ'Onchi, ha inviato al caudillo Fran– cisco Franco il seguente telegramma: Ricorrenze, Fe– sta Nazionale ofjremi gradita o(·casione di esprimerl,e in npme del mio Paese e personalmente fervidi voti augumli per il prossimo avvenire dell'an.-ico popolo spagnolo e_per l'Eccellenza l' ostra. Giovanni Gronchi. E' opportuno ricordare ·che cosa significa la Festa Na– zionale del 17 luglio, nella storia del popolo spagnolo. Non Iu abbattuta una Bastiglia, non fu ri~peclito con foglio cli ".ia un manipolo cli gesuiti intriganti, non fu ricacciato al di là delle frontiere un esercito di invasori. No: il 17 lu– glio 193G il generale traditore Prancisco Franco, calpe– stando il gimamento di fedeltà prestalo alla Repubblica democratica, sorse in armi contro il governo spagnolo, lacendo appello alle orde marocchine e ai mercenari fa. scisti e nazisti. li 17. luglio, annive,·sa,·io della sedizione militare, è diventato naturalmente, dopo la vittoria falan– gista, festa nazionale spagnola. · Nes&uno può, nessuno deve ignora re che cosa sia lo stato falangista sorto da una guerra civile che è costata immense ,·ovine morali e materiali e un milione e mezzo di morti. Un regime medioevale di ipocrisia, di abbiezione, di schiavitè,. Un apparato fasto ·o cli burocrati e di mi– litari; in' pompa magna e con sonanti medaglieri, che ir- "fl '~ di lugl • io in ispecie delle plebi i:"ranco dovevan10 n1an-- ride alla lame e all'abb. ,.,,;i contadine. E proprio a Fran'ft.s., dare i nostri auguri? -~ C'è qualcosa cli più. Nel mese cli luglio sono cadute altre due feste nazionali, questa volta cli libere democra– zie. Il 4 luglio, anniversario della dichiarazione cli In– dipendenza, è la festa nazionale degli Stati Uniti cl' Ame– rica; il 14 luglio, anniversario della presa della Bastiglia, è la festa nazionale della Repubblica francese. Non ci ri– sulta che per le due ricorrenze siano stati inviati dal Qtù– rinale · telegrammi cli auguri. O forse la stampa indipen– dente hà preferito sorvolare? Non crediamo. Eppure il 4 e il. 14 luglio sono due date luminose nella storia della re– denzione umana. · Non c'è altro da dire. Quando le contradclizio_ni del regime falangista esploderanno in piena luce, troveremo ancora uno Spadolini disposto a spiegarci come e qual– mente non poteva accadere che così. Ma intanto si taco. E la fame e l'oppressione del popolo spagnolo non con– tàno proprio nulla, non possono turbare un tanto spon– taneo idillio. On. Presidente: il nostro rammarico avanza una 1·ispettosa domanda: come conciliare i rallegra.men ti per una festa nazionale che ,,,•g .ò la fine della libertà del popolo spagnolo con i « fPrvidi voti augurali per il prossimo avvenire» cli quello stesso popolo?

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