Nuova Repubblica - anno I - n. 13 - 5 luglio 1953

L. 35 Spod!Zlono In abbonamento po•talo (Gruppo Il) A pag. 7 : Dewey: Economia totalitaria e democra 71 ~ . Claudio Cesa ul. • Vi';;.Canobio 7 cVARA • - Anno I • N. 13 QUINDICINALE POLITICC, Firenze • 5 Luglio 1953 Cna BJ>frtw:a cm ima i lat'Or(llo1·i (Jl. 2) - ('Ii\ t"l)IO C'E!'4\: BC'rli110 t•:-.l (1>. 3) HH'CAHUO J.E\'I: Noi vlndtod e battuti (p. 4) Hll~EPPE f."'\\.\'l'I: :--1 mor• don,> la <•oda. (1>. 5) (:tO\'.\XXI PIOLI: Sono nl-;tlani i IJl'r--t'<:utorl dl'I nl;-.thml t (p. 6) JOIIS D f-:\\ l•:Y: .. ~ronomia totalit<fil'la. e dt'lll()('l'l\,da. (I). 7). Strada nuova I 1. mancato raggiungimento dei q11omm ha rimesso in moto l'intero schieramento politirn ed ha costretto tutti i partiti, non soltanto quelli ciel centro, ad un ric:same approfondito cldle loro loro posizioni. I:: sintomatico che abbia dimostrato cli sentir meno ,1uesta esigenm proprio i I parli lo maggiore, che pure doveva trarre utili ammaestramenti dalle elezio– ni: ro.d.g. votato dal Consiglio Nazionale della D.C. e le dichia– razioni <lei massimi esponenti si limitano infatti a ripetere il ri– tornello della politica centrista e a dare rinnovalo vigore alla for– mula antilOmunista; inutile: sareb– be ,erure, per ora, l'indizio <liun.i politica nuova, capace di sostituire a queste formule stanche e gene– riche I avvio ad un piano di go– verno concreto, che si riprometta davvero di affront:ue con spirito rinnovato i grandi problemi sociali del paese. ~ probabile che questa posizione, cosl sterile ed immobile. sia frutto di una necessità cli com– promesso all'interno della D.C.: è difficile infatti non accorgersi che non soltanto alla base ma anche in certe zone direttive cli quel partito si è verificalo uno spo– stamento a sinistra ( si veda, per esempio, il significativo cambio del– la guardia nella presidenza dei gruppi parlamentari), a bilanciare iI quale deve essersi mossa con , igore la destra economica, che è riuscita a far passare Merzagora alla presidenza del Senato, e che si esprime per bocca di Piccioni per un rafforzato cl ima anticomu– nista e repressivo. In queste condizioni, la formula di governo che sarà probabilmentè adottata sarà quella del governo di minoranza monocolore: formula che in definitiva esprime soltanto lo smarrimento del gruppo diri– gente cl.e., e la sua incapacità di decidere. I:: evidente a tutti che un governo monocolore cli mino– ranza sarà coslre/lo ad aggiungere altri colori alla sua tavolozza molto presto, al primo urto parlamenta. re importante: e allora una strada bisognerà pure imbroccarla. Il go– verno d.c. estivo sarà dunque, con tutta probabilità, un governo di semplice temporeggiamento, in at– tesa di una maggiore schiarita al· l'interno del partito maggiore. Fra gli altri partiti di centro, su cui si è abbattuto il « tornado » elettorale, le reazioni sono state diverse: il P.L.I. sembra aver per– duto ogni mordente, e si prepara ad appoggiare passivamente il go– verno restandone fuori; più capar- bio ,I 1-'.R.I. che - dopo t•,scre quasi srnmparso dalla \llJ politi ca - riafferma ,mpunum·nle I.i valiclit.ì. della linea seguita e ,e Il prende con rnloro che aYc:,·ano condannato la ,ua politit.1. QuJJ\– lo al P.S.D.l., tsso i: propno il parti,o dei 1nirarnli: dw inf.1ll1 lo stesso esponente cli un,t m.tg gioranza rnnformista, apparc:ntislJ, go,ernatirn.fino alla cecità (al pun– to <li cacciare per « tradimento '> !"opposizione proporzionali:.la e ,111- tigo,ernativa), possa pe:rmtttc:rsi il lusso d, di,c:ntare, ndlo ,pazio d'una notte, il leader dell'opposi– zione a se stesso, è certamente: un bel fatto, degno piuttosto che <li cronad1c: politiche degli onori rii certa lc:ttcralura (non sapremmo .;e pensare a T.ularino <li_Tarascona, o al barone <li Mi.inchkausc:n). F.1. cendo ampio ricorso .1 conn:tti Ji una filosofia un po' ammuffita, o addirittura alla provvidenza , i– chiana, S,tragal si t accorto <li col– po che tull,t l,t sua poi itie1 c:r.t sb.1gliala, e: I.1 « Giustizia » usa or,1 un linguaggio che sembra a,er pre– so a rrc ,tito dalia polcmita t:h~ noi abbi.imo fatto da due anni contro la legge maggioritaria e la poi itirn governativa. Ce ne ralle– griamo, rnmunque. Anche se una c-lcmentare corrc:llezza politica a– vrebbe dovuto spingere il segreta– rio del P.S.D.I. ad abbandonare il timone di comando, e a rirnno– scere il « diritto d'autore» a chi qui;sto diritto ce l'ha. Intanto, un giudizio si può esprimere: che Sa– ragat sta ora scred itanclosi anche con l'ultimo settore di elellorato che gli era rimasto, quello dei go– , ernati,·i pavidi ed affaristi. Che TRIST1~0 fODIG~OU (e<mli11uaiu a• paq.) Alle ore 9,30 del 28 mug– gio, nellu sula del Circolo poli– grafici a Firenze, hanno avuto inizio i lavori del 1° Con\'e– ~no Nuzionule cli « Au1onon1ia Sociulistu ». Presidente efTeuivo il con11>ugno Greppi, ehe esercì• tuvu l'incurico affidatogli 1,cr tutta In durata del t."Ottvegno; al suo fianco il eon1pugno Pie– raccini, cui nel pon1eriggio ~t>– ~uivu l'ultJ'o ,cteruno del sociu– lisrno, Zunurdi. Dutu la purola u Codignolu, (1-uesti s,•olgeva una lunga rclu– zionc politicu, in gran parie trusfusu poi nella dichiarazione firmi<'. Altro inten•ento della n1attinata, queJJo di Vittorelli che richh.unalu critica1nente ui tentativi e nlle tecniche delle uni fìcuzioni JHtssutc, per sug– gerire un lavoro ·nuovo e orga– nico in fuvore dell'Unità so– cialistu, Erano p1·esen1i per gli a,nid di « Unitù popolare », Porri e Zuccarini, festosamente uccolti, Tanto il prin10 quanto il bCcon– do hunno rivolto il loro saluto ui « compagni della recente lot– ta elettorale »; Pnrri riprendeva In parola nel pomeriggio per chiarire esattamente il suo pen– siero 1u uno azione comune cU rinnovamento democratico, SOMMARIO IIASSP.GNE: ('r,macbo della libertà Italiano (p. 4) 15 giorni nel mondo. di Pnolo Viltorelli (p. 5) - Taccuino dell'economista, di Oino Luz.zullo (p. ••) - Cosi spar· lano ili noi (p, 6) - SpcccWo ùclla starupa, dl F'ranco Raoà (P- 8). ILCONVEGNO NRZIONR diautonomia Socialista Lademocrazia nonpuòconcepirsi al di fuori ttelsocialismo e un efficiente rappresentativo n npuòconcepirsi enzaun'apertura forzedemocratiche avanzate socialismo a tuttele L R elezioni del 7 KÌugno hanno riaperto il problema di una po– litica socialista e il crollo dei tr,· partiti minori ha improvvisamenu· fatto di qu,·sta politica 1·unica piatta– forma immediata dietro la qu'ale si possa dift'nden·, insit'mr con le rivf"n• dicazioni socialistl', anche le esigenze di una democrazia laica in Italia: quc~ste le conclusioni allf" quali sono giunti i 200 delegati del Movimen– to di e:Autonomia Socialista> riuni– ti a con\'egno a Firenze, il 28 giugno t 9,3, n,.lla sala orme, /limosa dc,I Sindacato Poligrafici di Via Bufa– lini (do\'<' si tenne il primo convegno dcl1a sinistra sociatclemocratica, ri– bellatasi S<'imesi fa agli accordi con– clusi da Saragat ,·on la Democrazia Cristiana, che hanno fatto perdere al PSDI un terzo dei suoi voti del 18 april<' 1948 e delle amministra– ti\'e del 1951-52). Al termine di questa fase burra– scosa della vita politica italiana « Au– tonomia Socialista :. si riuniva di nuovo a convegno nazionale, con lo stesso entusiasmo che aveva caratte– rizzato la sua prima dichiarazione di guerra al quadripartito, dopo i mo– menti di amarezza e di stanchezza Viu l'iu irllervenh•uno i rnern– bri del Coruitato direttivo nu– zionule e rnolti compagni diri– genli cli base. Tra gli altri, Guros•·i sviluppuvu degli appun– ti alla relazione politica, invi– tando n non furbi ilJusioni sul P.S.l., 1'oventu uccenhun·a la nece:!,sitì, di un partito sociaHstu autono1no, Caleffi si l'Ìchianrn– vu ul profondo significato del– l'alleunzu con le forze de,nocru– tiche progressi"e e dellu Resi– stenzo.,. Co1nune a tutti l'istanza di una organizZ'uzione ,noderna e l'apertura ai proble,ni concreti, secondo l'escn,pio del laburis1no ingle'Se. Nu1nerosa ed entusiasta lu rappresentanzu dei giOl'ani. Dopo una lunga e anitnatu discussione sulla dichiarazione politica e sulle modnlità teeni– co-orgnnizzath•e, ,·on alcune ,,o~ tn~ioni un(u1in1i o a "larghisi,ima rnaggioranza, Greppi chiudeva il Convegno di « Autonon1ia socinlista » (ore 22). E' stato riconfer1nato il pre• cedente direttivo nozionale nel– le persone dei compagni Coleffi, Codignola, Cossu, Costantini, Fi– nocchiaro, Garosci, Greppi, No• venia, Umbriano, Vittorelli, Zanfagnini. che avevano segnate le prime fa– si della battaglia che portò poi alla costituzione delle liste di « Unità Popolare > e al rovesciamento del 50,0 I o/e. (Furono cosl sottratti alla D. C. quei 315 deputati che al– trimenti, grazie al premio concesso dalla legge maggioritaria, avrebbel'O consentito a De Gasperi di contare di nuovo, con 40 per cento dei voti nel paese, su una comoda maggio– ranza assoluta democristiana alla Ca– mera dei Deputati). Il (;0J1ve.gno non ai è attard1i1to aul passato e non ha fatto sfoggio di rancori, ma ha cercato di identifi– care gli elementi nuovi che 11asce• vano dall'equilibrio politico e µarla– mentare creato dalla sconfit1·, del quadripartito. Attraverso gli interven• ti dei numerosi delegati delle va– rie provincie italiane si è profilato a poco a poco un quadro netto della situazione e si è manifestata un'unica visione complessiva delle prospettive aperte da questa situazione. In sin– tesi, ecco queste conclusioni: I) La sconfitta del quadripartito, pur lasciando alla DC una fol'za co– spicua di I l milioni di voti e di 262 deputati, sblocca la situazione parla– mentare ancorata fino al 7 giugno al monopolio democristiano e riapre pos• sibilità di dialoghi proficui e di nuo– ve maggioranze, spostate a sinistra: allo sblocco di questa situazione ha recato un contributo determinante e Unità Popolare>, la quale con i suoi l 71 mila voti, ha capovolto l'e– quilibrio favorevole al quadripartito; 2) questa sconfittl è stata partico– larmente dura per i tre partiti mi– nori, che non sono più in grado, da soli, di offrire più nessuna alterna– tiva di terza forza o di democrazia laica: la riduzione notevole del loro peso politico cd elettorale lascia anzi scoperto quel margine di funzione laicista che una effettiva autonomia dalla DC aveva conferito loro nella Camera del 18 aprìle; 3) un blocco laico o un partito laico, costituito con i rottami del naufragio dei tre partiti minori, non sarebbe in grado di formare una nave capace di stare a galla ma solo gli elementi di un nuo,·o e più grave naufragio : solo il socialismo può quindi diventare in Italia il baluardo della difesa di uno Stato democratico e laico; 4) e Unità Popolare >, che ha adempiuto ad un'indispensabile fun- zione il 7 giugno, non potrebbe quin– di, al di fuori del socialismo, pensa– re di avere una funzione di nucleo di una rinnovata terza forLa e po– trebbe ancor meno diventare un par– tito di democrazia laica, estraneo al socialismo; ma conserva tuttora una funzione importante comt' punto per– manente d'incontro tra forze sociali– ste e non socialiste, preoccupate di trnsforrnare l'Italia in un paese rin– novato e moderno, dove una sana democrazia non può concepi.rsi al di fuori del socialismo e dove un 10eia• lismo efficiente e rappresentativo non può concepirsi senza un'apertura a tutte le forze democratiche avanzate; 5) la ricostruzione del movimento socialista su basi unitarie risponde quindi oggi non più solo a un'esi– genza sentimentale o a un bisogno dei lavoratori socialisti del nostro paese, ma anche a un'esigenza strut– turale della società italiana, che sen– za un socialismo unitario non è più in grado di difendere le sue istitu– zioni democratiche e repubblicane e le conquiste politiche e sociali della Resistenza, e ad un bisogno di tutta la sinistra democratica italiana, che solo attorno a un socialismo aperto e non settario può ritrovare la sua uni– tà e la sua capacità di restituire un volto democratico moderno al nostro paese; 6) il socialismo è oggi diviso in Italia perché il proletariato è diviso nel mondo da blocchi contrapposti di potenze e la linea di divisione fra zone egemoniche di potenze passa per le carni vive del movimento sociali– sta italiano, t'encndolo in uno stato di debolezza e di soggezione perma– nenti: ma i cinque milioni di elet– tori italiani che, dal 1946 ad oggi, hanno conservato la loro fedeltà al movimento socialista, votando per i vari gruppi che lo compongono, sono la prova vivente della sostanziale uni– tà dell'esigenza socialista fra le masse; 7) l'unità organica del movimento socialista non può tuctavia passare per le vie già battute in precedenza sen– za alcun successo: non può rifarsi attraverso la raccolta di socialisti dei vari partiti attorno ad un movimento unitario di punta, come fu e Europa Socialista > nel I94 7; non può es– sere raggiunta spostando l'equilibrio a favore del PSDI, come tentarono le liste di e Unità Socialista ,. nel 19½8; non si può neppure tentare riunendo intanto i tronconi autono-

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