Nuova Repubblica - anno I - n.9 suppl. - 5 maggio 1953

8 POSTA DELDIRETTORE DIFESA DEU,E LIDEDTi.\ RllLIGIOSll N EL riuscitissimo comizio elettorale al Teatro Odeon di Milano ( 19· IV-)3), Ferruccio PARRI, duran– te la sua esposizione del programma di Autonomia Socialista, è stato inter– rotto da una voce del pubblico, che gli ha chiesto: « Che ne dite dell'art. 7 della Costituzione? ». « Che debbo dire? » ha risposto Parri esitante. « Che occorre prudenza... C'è la tentazione di fare dell'anticlericalismo .... : e noi vi resisteremo fin quando ... » (puntini). Qualcuno allora ha gridato : « E la persecuzione reiigiosa? >> Uscendo dal comizio, sotto i porti– ci, un gruppetto di professionisti fra cui mi trovavo - tra essi qualche pro– fessore ed anche un ex-sacerdote - commentavano così questa dichiarazio– ne, con critiche pacate ma ferme: « E così, anche il Movimento di Autonomia Socialista non ha posto nel suo pro– gramma - di fronte all'imperversare della strapotente tolleranza clericale, al– le persecuzioni contro le Chiese non cattoliche, all'imposizione nelle scuole di Stato di pratiche di culto in orario scolastico, al veto per i libri di testo che non travisino la verità in ossequio al clericalismo, e al manten·imento, a dispetto della Costituzione e dei Dirit– ti dell'Uomo, della limitazione al di– ritto dei Sacerdoti che abbandonino la Chiesa alla libertà di lavoro, (e per– fino all'inibizione fatta ad Antonio Caliandro di condurre la sua opera umanitaria di riqualificazione di Sacer– doti, che hanno onestamente lasciato una professione che in coscienza non potevano più esercitare) -, non ha po– sto altro che: « Prudenza ..., guardarsi dalla tentazione di fare dell'anticleri– c,lismo, fino a quando ... » (puntini ». E Parri ha denominato il Movimento di Autonomia Socialista: « il Partito de– gli onesti, dei galantuomini ... » Ma è 011esJ0 1 nell'attuale situazione, limitarsi al non fare dell'anticlericalismo, senza accorgersi che il limite di sopporta• zione dell'oppressione clericale è da molto tempo superato; che la serie dei puntini si prolunga, nella sua fase più acuta, già da 25 anni, ed è asso– Jutamente necessario porre ormai un " full stop " : un punto e basta? 1, forse fare dell'anticlericalismo il ri– chiamare i professi cattolici al dovere di rispettare i diritti civili e la li– bertà religiosa? Ed è onesto dissimulare a sé stessi, che è la stessa prudenza opportunistica, la stessa illusione tem– poreggiatrice e la stessa ingenua fur• beria quella che ha indotto i I comu– nismo a votare per l'art. 7, i liberali e i socialisti democratici a cancellare dal loro programma la difesa della libertà religiosa, « fonte di tutte le libertà », acquiescendo al partito della maggioranza, e i repubblicani a man– dare in soffitta la figura religiosa di Mazzini - e tutti gli altri partiti a fare, più o meno, del mimetismo? In che cosa l'A.S. si distingue, allora, dagli altri, se non è disposta a intro– durre apertamente nel suo programma e proclamarla nei suoi comizi Ja pie– na applicazione degli art, della Costi– tuzione che riconoscono la libertà di professione religiosa, privata e pubbli– ca, la uguaglianza di tutti i cittadini, anche se ex-sacerdoti, la indipendenza e la laicità della Scuola di Stato - salvo l'insegnamento, a ·titolo di sola cultura, della dottrina cattolica, a esclusione delle pratiche di culto a cui provvedono le singole chiese per quelli che ne sentono il bisbgno? I puntini posti da Parri non servono che a riabilitare l'opportunismo dei partiti dei quali aveva fatto la criti– ca.... Vale allora la pena di dare la preferenza all'A.S. nelle prossime ele– zioni? >> E uno del gruppo riscosse l'appro– vazione degli amici, quando rivoltosi al sottoscritto, lo invitò a comunicare al– l'organo del Movimento di A.S., che la simpalia e l'adesione ad esso di molti sinceri liberali di vari partiti dipenderà da questa prova di onestà: inserzione nel suo programma e pro– clamazione nei suoi comizi di una esplicita specificata dichiarazione di di– fesa della libertà religiosa. « Non » anticlericalismo, che li confonderebbe coi persecutori, ma difesa della vera religiosità, che non può essere se non è libera. Qualunque esitazione a prendere una posizione netta pregiudica l'esistenza stessa dell'A.S. ». Ho accettato e assolto l'incarico af– fidatomi. I tempi sono forse maturi per la ri- · scossa. La prudenza, da sola, senza la fiducia nella bontà della propria causa e il coraggio di servirla è una pessima consigliera non meno della paura; e la rivendicazione della libertà religiosa - cioè, semplicemente, della religiosità - non può partire che da spiriti più profondamente religiosi che i fanatici persecutori. Con distinti saluti O1O\'ANNIPIOLI Via S. Vincenzo, 8 Milano Aggi1111gopoche pa,·ole a queJJa levata di scudi del/'amico Pioli, 1olo al fi11e di rassicura,./o 1111/e i11te11zioni di A.S. in merito ai /Jroblemi d,, lui po11i. Pioli afferma che 11011 i trai• la di ft1re del/ 1 11111iderift1lismo 1 11u1 di ,1JI11111ere noi la difest1 dellt1 1 1 ert1 re– ligio1ità, cioè del/" libert,ì di religio– ne e di coscienza. Rispoudo che sono, rhe sia1110 interamente d'accordo co11 lui: e che A.S. è ben couiente che la pri11u,battagli" da dare in Italia è ap/nmto quella che lui 1te110 in– dica con lanttl eloquenza. Scuola di Stato {e 110111c11olttco11fe11io11ale), /11enalibe,·tà e parità di 11,tti i culti (e 11011persec11zione delle minoranze religiose), revisione del Concordato lflddor•e e110 1a11cùcedùparità di di- llllROPA, ll\lGIULTllRRA, Il AIIJTI A.illllHl()A.l\11 Si Jwbblica, ogni mese, a Londl'(l in liug11a ingle1e e J,-aurese ima Re– vue de J'Europe, che ha per 101101i– tolo « Revue internationale indipendan• te consacrée à l'Unité Européenne ». Nel 11. 30 (aprile 1953) di q11e1ta rivi– Jla, che 1110110 probabil111e11te ,ùpeahia le idee ben note di Churchill i11fatto di U11io11e, co11trappo11ad 11110 Stato federale e11ropeo, compare 1111 edito– rù,le su « La fine di una illusione» rhe me,-ita di eIJere seg11ala10, in q1l(m- 10 rileva, aIJai J1ilì chiaramente di q11a11tonon risulta dalle notizie dei nu,ggiori q11otidia11i,io Italo d'a11i1110 e la corre111ed'idee che predomi11a110 oggi 11ei ceti dirige111id'oltre Ma- 11ica11e//amateria fo11da111e111ale della bilancia dei pagamenti e dei rapporti economici fra i maggiori Stati del mondo. Nella prima parte 1i fa la diagno1i del maggiore dei mali di c11i1offre ora l'economia europea, la "fame di dollari". L'A. considera inevitabili delle re1trizio11i11e//eimportazio11idi derrate pagabili i11do/lari i11 Europa ed i11tutta I" zona del/a 1terli11a, fi- 110a raggi1111ge,·e la differe11za fra il t•'11ore delle importazio11ie q11e//odelle e.r /1orlazio11i, 1timala a 4 miliardi di dollari ogni a11110, « a meno che gli Stati Uniti 11011 preferiJCa110 di ,egui– lare a metlere a disJ101izione dei paesi de//'U11io11e E11.-o/,ea dei Pflgame11ti I" sommt1 neceJiaria a colmare la brec– cù, ». Ma a questo proposito egli os– serva subito: << E in ·verit,ì 1111a strana i//111io11e quella di prendere dei dollari nelle tasche del co11Jrib11en1e america- 110 per provvedere ali'acq11i110 di gra– no, cotone, carbone, tabauo e mac– chine». E aggi1111ge:«l11 realtà il governo a111erfrm10, dopo la glie"a, in /Mrle per gene,·osità verso l'Europa, in /Jarle per poter 111a111e11ere il pieno i111/1iego, 10pra1111110 1eipae,i del md, hi,1 auo11se11tito a venare a1Ji11ge11do tilla Tesoreria, la somma di dollari m/Jicie11te per permettere ai prod111- 1ori americani di 11e11dere i loro pro– dotti al reJto del mondo, piu/10110 che creare dei dùoa11pa1i mentre gli altri pae1i mancherebbero del nece1- 1ario ». Egli crede 1ia ormai pro11i1110 il momento in cui si dovrà abbandonare queJla dif/111a i//111io11e; ma 11011 cre– de ne111me110 che l'equilibrio poJia es– Jere rùlabilito con la libertà delle esportazioni europee negli Stati Uniti, anche Je que,te fo11ero favorite da una ulteriore svalll/azione della ster– lina e delle altre 111011ete europee. U11 tale sogno, Jecondo l'A., non può avverar,i per I' oppo1izio11edegli i11- dustriali americani, per i quali mM i11vaJio11e di 111an11fa11i europei rappre– senterebbe 11n disastro. N uo V A RE p u B B L re A ri11i fra i ci/ladini; sono fra i cardini eJienziali della nostra azione: di cui verrà data conferma nei punti program– matici che ci ripromelliamo di pub– blfrare nel prossimo numero. T. C. ORMEGGI DI ()ARTA I prof/. E111a11uele Ca1tori11a e Ago– s1ù10 Pastorino di Catania hanno di– rei/o al " Mondo,, la seguente let– tem aperta, che /mbblichiamo per espreua 1111torizzazionedei due firma– /ari. Catania, 23 aprile 1~53 Ili.mo sig. Direttore, profondamente convinti della inco– stituzionalità e del carattere liberticida della nuova legge elettorale, non pos– siamo non provare la più viva stima per uomini come Codignola, Cala– mendrei, Parri, ecc., i quali si sono rivelati - a nostro parere - i soli veri democratici, capaci di qualsiasi sacrificio elettorale piuttosto che di ve– nir meno alla propria coerenza demo– cratica. Per tale motivo, se da un lato ab– biamo letto con sincero compiacimen– to sull'ultimo numero del Suo apprez– zabilissimo giornale, del quale siamo e resteremo assidui lettori, la difesa parziale (ahimè, molto parziale) della democraticità dei suddetti « ribelli », dall'altro lato continuiamo a chieder– ci perplessi, e ne chiediamo a Lei autorevoli lumi, in che modo i tre partitini apparentati potranno « ancora- « Se dunque, com'è probabile, i dol– lari uon devono pirì arrivare 10110al– cuna forma, 11011 ti ha dubbio che la scomparsa improvvisa dall'Europa e dal/a zona della Jterlina di 1111a parie importante delle merci ch'eue ,-icevo- 110a11ual111e11te dagli Stati Uniti e dal Canadà si ripercuoterà seriame/JJe sugli scmnbi. Ne potranno risultare per qualche tempo, come dur1111te la guer– "', delle difficoltà e del/e penurie. Ma d'al/ronde 11011 è natio che 1ia i111po11ibile di 1viluppare rapidamente delle flltre fo11ti di produzio11e,e 11e seguirebbe 1111aumento di pro1perilà nelle regioni intereJiale, particolan11en- 1e 11el/'ag,-icollut'a. Questo creerebbe 1111senso n11ovo reale di unità ed anche di grt111dezza,perché questa nuo– va e1pamio11eno11potrebbe far1i che mila bau di 1111a Grande Europa, e si sviluppe-rebbe per mutuo consenso con la cooperazione sincera de/I-e 20 e pirì ndzioni riunite 11ell'U11ioneEu– ropea dei Pagamenti». « ... Del/e Je111· plici comiderazioni eco110111iche ba1ta– no a mostrare ali'Eu,-opa occide111ale come eua debba riorganizzare il com– mercio (non solo delle sei nazioni ma del/e 15 11azio11i e dei loro asso– ciati d'oltre mare) m ,ma base co- 1111111e d'i11dipende11za e di progre110 autonomo». « '1' 1 el/'avvenil'e l'Europa deve ,pendere il 1uo de11arodoti eua lo guadagna, e guadag11arlodotleJJa lo 1pe11de. QueJJo 11011provoca i mala1111i del puro bi/ate,·ali11110 Je la zona interessata si estende alla Grande Em·opa ». « E a que110 rùultato 1i potrà giungere qualunque sia il me– todo impiegato: lice11ze,tariffe doga– nali, e semplicemente un abbassa111e11l0 del ca111bio nei pani dell'Unione e11ro– pea dei pagamenti». * Di questo articolo, è pienamente accettabile la parte che, riguarda la diagnosi del male: siamo tutti d'ac– cordo intorno al pericolo gravissimo che rappreunta per l'Europa il ug11i– lal'e a fare aJJegname11to sulla co111i- 1111azione indefinita degli aiuti ameri– cani in una misura che 11011 può eJiere inferiore ai 4 miliardi di do/lari I' a,1110. Ci si permei/a 1111 ricordo storico: la n11011tr Italia, tra il 1861 ed 1865, si era trovata di fronte alla Francù, i111111 rapporto 1110110 a11alogoa quel– lo in cui l'Europa si trova da 7 anni di fronte agli Stati Uniti. BaJIÒche la crùi gravi11i111a 1coppiata 11el '65 a Parigi i111po11e11e ai capitaliJJi fra11ce- 1i di ritirare i fondi collocati i11Ita– lia e a sospendere per vari anni ogni crFdito, perché il nostro paese allravel'- 1a11ebem/ 1111 breve periodo di gravi difficoltà e doveue ricorrere al cor10 forzo10, 111afo11e a11che i11do110ad ef/et111are1111a politica di 1Ùa11amen10 finanziario ed economico, che in pochi anni diede ri111lta1iinsperati. re al centro », << sviare dalla destra », ecc. ecc. quella D.C. che, qualora l'apparentamento raggiungesse il q110- r11111, otterrebbe senza dubbio la mag– gioranza a11oluta da Jola, sì da po– tersene poi del tutto infischiare dei poveri ormeggi di carta che dovreb– bero ancorarla, frenarla, sviarla, ecc. Ci chiediamo anzi- ed anche su ciò Ella potrà debitamente illuminar– ci - come mai la sinistra liberale e particolarmente il Suo giornale, be– nemeriti verso il Paese per la loro sana e costruttiva opera di critica contro il progressivo slittamento anti– democratico dei partiti al governo, pos– sano avere approvato una riforma elet– torale che di tale slittamento costitui– sce - cosi crediamo - la più cla– morosa rivelazione. Non riusciamo a comprendere come « Il Mondo » pos– sa continuare la sua critica politirn, sociale e morale, senza ritenerla in netta antitesi con l'approvazione di una legge che, o non riuscirà ad ope– rare, oppure estrometterà definitiva– mente dalla Camera ogni possibilitù di rendere utile ed operante (quanto meno su un piano « ricattatorio ») '3 critica suddetta, come qualsiasi altra di qualsiasi altro genere. A meno che non si creda realizzare la sognatrice ipotesi che i tre partitini apparentati r:iccolgano da soli un terzo dei voti, e conseguentemente del premio di mag– gioranza, rispetto alla D.C .... ! Con rispettosi ossequi: AGOSTINOPASTORINO, EMANUELECA.STORINA Ma il consenso diventa molto più difficile e dubbio quando dalla diag1101i del male si paua ai rimedi. In soslan– za qual'è la situazione che si va– gheggia? Che 11011i parli pi,) di 1111a Piaola Europa, di 11110 Jlato federftle cioè, già in vùt di formazione, fn, i Joli sei Stati (Francia, Germania, Ita– lia, Benelux), o che pe,· lo meno que– sta Federazione minore sia ùulusa 11ellaGra11deE11ropa,la q11alecom– prenderebbe 11111igli Stati europei, /11oridel/a 1/era d'i11/l11e11za 1ovietica, i loro domini d'oltre mare, e alcuni Stati del vicino e medio oriente: una Unione, non federazione, in cui ogni Stato conurverebbe la propria 1ovra11i- 1à, e che farebbe capo al Regni Unito. Ma a11che pitì significativi e preouu– panli sono alcuni accenni dell'articoli– Jl.t ai provvedimenti, che dovrebbero rendere po11ibile il rùolleva111e1110 eco- 110111ico del/'Europa unza gli aiuti americani. Si protesta cioè contro il regola111e11to dell'U11io11e 'Europea dei Pagamenti, che subordina il 1110inter– ve11to in favore di ogni stato membro ail'flbbando110di og11i politica pre– ferenziale, si invoca, come misure tille a migliorare la bilancia commerciale, la 1valutazio11edella moneta, ed - eventualmente - l'ina1prime11to di al– cune tariffe doga11alie 1opra1111110 le variazioni delle tariffe da pane a pane. ltr co11d111io11e l'articolo de11a il 101petto che 1i voglia trovare la 1al– vezza (di chi?) 11elrito"1Joal 1ùte111a del/e preferenze imperiali, i,111a11rato nella co11fere11za di Ottatva a'el 1932 ed e1te10, oltreché a ciò che 1oprflt'• vive nel Conmonvealth brita1111ico,ti tutti gli Stati co111pre1i11e//'U11io11e Europea dei Pagamellli. Ma noi 11011 poJiiamo dimenticare che quel sistema è staio 11110 dei maggiori 1·espo111abili del trionfo del/'autarchia in 11111i gli Stati che da quelle preferenze 1i vi– dero gravemente minacciati, e che oggi il ritorno a quel sistema sarebbe anche pitì grave, in quanto che eIJo assume– rebbe il cara11e,-edi una dichiarazione di guerra economica agli Stati Uniti d'America. Per 11oi il rimedio vera111e11te effi– cace resta ancora quello che i Jiuceri federalùti ha11110 Jemp,·e a111pica10: che cioè la riduzione progreIJiva degli aiuti americani proceda di pari pa110 con l'i,11ta11ra,·1i,nel Ctunpo politico, mili– tare ed eco110111ico, della Stato federale e11ropeo. Solttt11to q11a11do la Piaola E11ropa, abitata da 160 milioni di uomini, sarà dive1111laun unico mer– cato, in cui merci, capitale e infine anche il lavoro, possano mùoversi li– beramente, solo al/o,-a si potrà 1·i111m– ciare complet"me11te agli ai111i ame– ricani, e gli Stati europei, che fi11ora ne 10110rimasti fuori, sara11110 allrtlllÌ ad entrare nella Federazio11e. GINOLUZZA1TO I PUNTO CONTRO PUNTO I LR SCUOLR DELL'OD Gli alunni delle 1euole elementari di un grande centro dell'Alta Italia hanno avuto in dono un libriccino dal titolo Non date voti all'orso rus– so, consistente in una serie di im• magini che - succedendosi rapida– mente le une alle altre con la tec– nica dei cartoni animati - costitui• 1cono una 1toriella compiuta: quella di un ono con falce e mart,llo a cui viene offerto in pa1to uno sche– da di voto, e che fini1ce per divo– rarsi tutto intero l'uomo che teneva la scheda in mano. Una storiella piacevole, come ji vede, e che - quanto a verità - potrebbe adattarsi in eg11ale misura ad un or10 che invece della falce e martello portasse dipinto rnlla 1chie- 11.1 lo JC«do crociato o il pi-bi-ga1 dei fa1eisti. Ma non è q11e1toche ci interessa. C'interessa invece che questo tipo di propaganda viene svolto in scuole pubbliche, nei confronti di bambini di 6, 7, 8 anni 1 che non hanno, ci sembra, diritto al voto. Può darsi (non lo 1appiamo) che nelle scuole russe s'insegni prima ancora dell'al– fabeto a odiare il « mondo capita– listico dell'Occidente>; 1appiamo di certo che Hitler e Mu11olini not1 mancarono di ricorrere a metodi ana• loghi p. e. contro l'It1ghilterra « plu– tocratica ed egoi1ta >. Con quale ri– sultato? ci potrebbero rispondere quei giovani adolncenti che la cri– minosa irresponsabilità del regime gettò a morire inutilmente nell'in– ferno di Bir-el-Gobi; o le centinaia di migliaia di giovani fanatici nazi– sti che restarono inchiodati alle ro– vine di Stalingrado. P: po11ibile che in un pae,e che si dice democratico queste cose pos• sano impunemente avvenire? e che il governo della 1cuola 1ia giunto a tal punto da tollerare che es,a di– venti la 1euola della g11erra e del– l'odio? IL NOSTRO VENT « Oggi, a distanza di un mese dall'apertura dei seggi elettorali, si calcola che molti saranno gli aste– nuti e molti saranno anche i citta– dini che, per dispetto, daranno il loro voto alle formazioni denomina– te cavalli di Troia che di fuori por– tano Corbino o Codignola e dentro all'oscuro ventre nascondono i co• munisti :>. Questa robusta prosa ap– partiene all'Europeo del 14 mar,o u. s.: dal quale dunque apprendia– mo non soltanto che il nostro ven– tre è oscuro, ma anche (implicita– mente) che è ampio, avendo la ca– pacità ..di portare entro di sé « i co– munisti». Avevamo cercato d'immaginare che cosa mai potessero portare nel chiaro ventre i Romita, i Saragat, i Villahruna e i Reale, che stanno contrabbandando per democrazia merce alquanto avariata: ma vi ab• biamo trovato soltanto fame, tanta fame di seggi e di servilismo. NUOVA REPUBBLI fllJll\lDfCfI\TAI,E POLITICO Esce il 5 e il 20 di opi mese in ottopope Comi1a10 Diriufoo: P. CALEFFI • I. CODIGNOLA • A. GREPPI • P. YITTORELLI Red,.. i.on• 1 Flrense. Piasza della Libertà 15 (50.998) A.mm ini,,rasion•: Firenze. Pinza lndipendensa, 29 (22.058) e/e poetale 5/6261 (La Nuoca I1alia) Firenu Abbonam. annuo L. 800: Semestrale L. 450; Estero L. 1000; S01tenitorf' L. 5000: S01- toscrittore quota mensile di almeoo L. 200 u,.a copia L, a6 .. A.rrelral4 L, 60 Autortu. rS•ITrib. di Flren1, n. 878 rStlB0-12-1952 Stabilimenti tipolitografici Vallecchi Firenze, Viale dei Mille, 90 Responsabile: TriJ1a110Codig11ola

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