Nuova Repubblica - anno I - n. 4 - 20 febbraio 1953

4 INCJO!IIPATI DILITÀ PA RLAlll ENTA R I L A votazio?e, al Senato, della leg– ge _sulle mcompatibilità parlamen– . _tari, ha rappresentato un punto positivo per l'esercizio del potere de– mocratico. anche se non "ada soprav– valut_at~- La l~gge è concepita in modo d~ d1mrn~ure notevolmente la panecipa– :,JOne de, parlamentari alla vita degli affari e soprattutto da far cessare lo scandalo del « controllore-controllato » del parlamentare che ha un interesse cii'. retto nei grandi affari, privati o para– statali, sui quali il parlamento può es– sere rhiamato .1 legiferare. Bisogna ugualmente dare atto a Don Luigi Sturzo dell'ostinazione con cui ha so– stenuto il voto sollecito e integrale della legge (alla quale erano opposte personalità come i senatori Guglielmo– ne e M:rzagora), al partito di maggio– ranza d1 essere stato sensibile ai fon– dati reclami ddl"opinione pubblica cir– ca alcuni aspetti più vistosi del « sot– t<;>g_overno », infine ai partiti d'oppo-. s1z10nee - come "edremo - ad uno almeno dei partiti fiancheggiatori di es– sersi impegnati seriamente sull'argo– mento. Naturalmente, noi non crediamo ai facili rimedi moralistici rispetto a certe situazioni politiche, le quali han– no la l?ro radice in strati molto più p_rofond1. E certamente possibile, pur rimanendo personalmente estraneo agli affari, prendervi parte attraverso l'ope– ra_dei parenti, dei figli, dei generi, dei d1ent1; e sptsso anzi iJ parlamentare che è invtstito di una responsabilit.ì diretta negli affari sente maggiormen– te il freno dtl pubblico interesse. pen– sando anche alle critiche che ropera sua può suscitare. a differenza del pri– \'ato o del funzionario. Ma tutto ciò non toglie che sia necessario sanzio– nare il principio della incompatibilità della funzione pubblica con quella di amministratore di un ingente interesse economico. Quando la spinta a oc– cuparsi della cosa pubblica sarà vera– mente autentica, anche i banchieri della nostra epoca sapranno, se il caso, ele– varsi al disopra del loro mestiere pri– vato e staccarsene. Ma l"importanza dd \'OIO della leg– ge sulle incompatibilit:ì. più che nel provvedimento in· sf sta nel tipo cli azione che esso in<li<.J pu~sibile, an– che quando un pMtitu ~I lui non ap– parttniamo t Ji '-:.:i non lonJi,idiamu le dirtttiw:, dttitne la maggioranza a:,,– ,oluta. I: sempre po»ibile. in Italia. con una campagna :,,tudìata a fondo. cht ~usciti J'interesse per il ~uo carat– tere non partigiano, ma generale, <.hc tro,·i solidarietù nelle persone perbe– ne dei vari partiti, migliorare sensi– bilmente il funzionamento dell'orgahiz– zazione democratica. Una sola di queste lell8i è poca cosa. ma molte rappre– s~ntano l'~vvento di un clima di mag– giore serietà, in cui è più difficile dgli avveoturieri antidemocratici. in1:te• rire i loro interessi e far leva ::,ulle masse. Se si fossero distratte meno le opinioni pubbliche. da un lato con una legge elettorale che è per lo meno un espediente scorretto. dall"altra con !"esercizio di un ostruzionismo che. i,e fornisce armi a una agitazione preelettorale, non permette neppure d~ "aiutare adeguatamente quali sarebbe– ro state le alternati,·e polùirhe pos– sibili a I voto della legge stessa. si sarebbe potuto fare del buon lavo11,. Dobbiamo dire che quel tanto di lavoro, in questo senso. che si è compiuto nel parlamento il cui man– dato viene oggi a scadenza, è stato compiuto in misura preyalente con la brillante assenza della socialdemo– crazia in tutte le sue forme, di de– stra e di sinistra. Riforma agraria e riforma fiscale (per quel tanto che vale} sono opera della D.C.; il rela– tivo riordinamento dell'industria elet– trica che è stato iniziato dal governo è stato largamente ispirato da un di– scorso di opposizione di Riccardo Lom– bardi; e, per quel che riguarda le in– compatibilità elettorali, non dobbiamo dimenticare che esse erano tra le condizioni che i liberali, più savi in questo dei socialdemocratici, avevano posto per l"approvazione della legge elettorale. li P.L.I. ha avuto per- lo meno J"intelligeaza di porre alla D.C. clf"llr rondirioni cli cui sapev,1 che po- o te\'ano essere adempite. a diff' eren.ta della socialdemocrazia che. legata dal congresso di Geno\'a a for modificare essenzialmente le tre lc:ggi restrittive da quando si parla della legge elet'. torale non s'è occupata d'altro. St proprio bisogna segnare un qualche punto all'attivo della socialdemocrazia in questo scorcio cli stagione parla– mentare, non sapremmo indicarne altri che quello dell'inchiesta Tremelloni sulla disoccupazione: e ancora non siamo sicuri che l'onesto parlamentare lom_bardo non abbia troppo fatto fi. duria, nello svolgere il suo lavoro ai « tecnici >> che in realtà orientav~no l"inchiesta nel senso desiderato dalla confederazione padronale. Che i liberali, del resto, pur ,·o– tando_ la legge elettorale, dimostrin~ maggiore personalità politica dei so– cialdemocratici, è indicato non solo dal voto della legge sulle incompati– bilità, ma dall'attenzione con cui Vil– labruna segue le vicende della legge per l'Alta Corte Costituzionale e dal– l'energia_ che! contro tutta la stampa governativa mteressata, ha saputo di. mostrare l'assessore Cattani a Roma in fatto di applicazione onesta ciel piano regolatore. • Certo, la collaborazione con la D.C. è un peso, è un peso e una gra,·e responsabilità; ma quel che crea le crisi è che, appena collaborano, ai so– cialdemocratici sembra non resti più niente di proprio, se non qualche frase di propaganda o qualche gesto di prestigio offeso. I: poco per sopra,·– ' h·ere, è pochissimo per affermarsi. Certo, il problema numero uno - lo osservava recentemente Calogero - è di a,·ere programmi. 1fa, con i so– < ialdemocratici il problema numero uno e mezzo è di avere programmi :1 cui si tenga fede; è di avere un minimo di personalità. un minimo di forza politica. Per la socialdemocrazia sembra esistano solo i problemi su– premi: la scelta tra Oriente e Oc– cidente. tra democrazia e totalitarismo, tutto ciò che può permettere di citare Marx o Goethe; un problema di af. fermarsi politicamente non c'è. Qui, e non altrove~ neppure nel problema della legge elettorale, come ingenuamente pensano tanti compagni socialdemocratici, è la crisi della so– cialdemocrazia. L'opinione pubblica, o almeno l'opinione dei fedeli d'un par– tito. è disposta a tollerare a questo partito qualsiasi necessario' compromes– :-.o. quando ricavi l'impressione cht i 1..0mpromessi sono fatti da chi ha una ~ua linea da far prevalere, e cede su un punto per vincere su un altro. Ma nts:>uno è di:,,posto a c.·oncedere indt– finitarntntt la propria fiducia sulla b:1~t di un puro nonw. O ccorrerebbe una sovrumana for– za d'immaginazione per determi– nare quantità e qualità dei modi aura,·erso cui un'esistenza può t:ssere troncata, magari senza a,·cre il tem– po di accorgtrsenc; e secondo una progressione di crudeltà stupefacen– ti. li fatto che raccogliamo e altri chr seguiranno se appena ripen- sati con roncrcta solkcitudine e non ricacciati nel musco della pigrizi~ persona Jr- (oltre eh~ dcJregoismo) -· • dovrcbb!'ro dar il loro posto a ele– menti molto precisi e molto terreni: sicché meglio si avverta l'importanza dj un nostro impegno, nell'obiettivo ridursi di un potere di fronte al qua, le l'uomo sembra solo nudità, cecità, impotenza. Giorni addietro. Alessandro, ull bambino di quattordici mesi, che soffriva da tempo di taluni disturbi, cominciò a sgambettare pili fatico– samente e a chiamare papà e mam– ma con stanchezza: il medico disse che si trattava di deperimento e di altro, gli facessero queste iniezioni. E scarabocchiò la ricetta: fiale di Novo B,, una volta al dì. Il padre tornò al suo posto di lavoro, tornò a farr i suoi calcoli di geometra per NUOVA REPUBBLICA L.A fllJINDICIN.A P.ARL.Al•ENT.ARE 1 "MINORI" NON VOGLI LI1f I TARE LE SPESE ELETTORA-LI Respinta dal Senato l'urgenza del disegno di legge sulla disciplina della propaganda L A commiuio11e degli inferni del Senflto, 11 cui è JlfllO demt111- da10 l'esame /Jl·eliminare della riforma elmorale approvala dalla 111ag– .._i:iora11za della Cfll!let'adei Depu1,11i, ;, .dia sua 11ent~1i111a ed11Jfl.Altretlall/e .red111e10110previste prima rhe il pro– .i:e110 fJOJitt esure lrtlimes.ro ( rer10 il 4 marzo) ali' AJJemblea. No11 è affal/o vero rhe dal diballito Jt)IUllorialenon sia emerso (come Ii afferma d11 parie democristitma) alc1111 elemento nuovo •rispe110 al diballito wollosi alla Camera dei Dep111a1i. L' ele– mento 11110110 non solo f è, ma è .nuhe importanle, eue11do co1Jil11ito dtt quel tale problema delle responsabi– lità slorico•/Jtnali che fu sollevalo do– po la Liberazione nel/' Alla Corte di Giu1tizia nei co11fro11ti rJi coloro che 11el 1923, a11spiceil governo fascista, si fecero p.-omolori di quella riforma elet– torale maggiori/aria a cui è legato il nome di Giacomo Acerbo, allora sollo– segretario alla Presidenza del Co11si– glio. S11/ rapitolo delle ,·esponsabilùà h1m110 soprallullo parlato i sen. La11- ze11,1,Berli11g11er,Mi11io 1 Spano; e di– remo che i loro diuorJi non sono Ct1• dliii nel vuolo. Infaui il liberale sardo Sa1111a-Randarcio, che ha arcella/o il gra,•oso i11cariro di /1ire il relatore di 111aggio1·,111z11 della riforma, colpito d11l– la rievocazione falla dai commiJJari proporzionalisti del processo ad _'Acer– bo, ha 1e1111/o a preciJare a 1e11atori e giomalisti rhe tale incarico egli ha ,1uellato peffhé 1pecifical"'ne11Jede1i– !!,1u110 dal Jt•g,·e/11riodel 111n par/ilo a1•r1. V ill.1br1111,1. No11 111,110 ro/J,ili su11tJ ri111a11i 1.,/1111i fommiJJ"ri • demoni11ùmi e i11 /Ntrticol,11·111odo il se11. 'f11pi11irhe pr,– Jit,de lt1 rommiuioue degli i111er11i. POPOLO llD~IJ'l'O ALFABETO della morte il Genio Civile e gli runici. che a,-e– vano chiesto notizie, commentarono con un mezzo sorriso: i bambini, si sa, e poi questo tempo! A distanza di ore, Alessandro chiamò papà e mamma con estrema e disperata dol– cezza e sgambettò malamente per l'ultima volta. Fu dopo la seconda iniezione ricostituente; che in effetti era a base di bismuto (Novo BI), an– ziché di vitamina, e cosl da usar– si per la terapia luetica, ogni due o quattro giorni. Sembra sia accaduto dunque <i: un fatale cquivocQ,,» alla radice del qua– le stanno i geroglifici del medico. l'estrema somiglianza nei nomi dei due prodotti (peraltro il primo era esattamente: Novo-Vit B 1 ), uno sba– glio di traduzione da parte del far- D•l:No•••• eerrl•tt•Nflettle it•••••eNf•r~ nonostante rhe n,J 1922-23 foue J/1110 a fianrò di Don Sturzo per difendere lt1 proporzionale dalle insidie del/,, ror,-e11te fauiJJ,1•111,1ggioriJaria che, nel Partito pof,olare, facn-a capo a Egil– b, 1·10 Martire. lii AJJemble11 q11eJJi steJJi discorsi JOIIO de1tina1i a mellere in 1erù1 dif– Jiroltà quei sena/ori del gr11ppo di maggioranza che, ro1>1eil 1en. Sfll- 1·,11oreItalia, pubblico mi11is1eronel /1roceJJo Acerbo, chiese la pena di morie contro il 11/tlJJimofor11111latore del JiJlema maggioritario fascista: DiJ– ,e allora I' avv. Italia che la legge Acerbo coslilu/ il primo colpo di pic– cone in/erlo alla tradizione de111ocra– tic,1 riJorgimentale e, per tale precipuo motivo, colui che si rese mauimo re– spo11sabile della rollura de/l'euritmia proporzio11alista, doveva pagare con la morie la ma grltviJJima responsabilità. Un sellimanale romano ha già. chiesto al Je11. Italia (che, se 11011andiamo errati, ha approva/o l'urgenza chiesta dal s110gruppo per /'eJt1me della rifor– ma elellorale democrÌJliana, nella qua(e Giacomo Acerbo, in pubbliche dithia– razioni, ha n111viJ,1to un,1lampante rein– carnazione della " J11a" legge maggio– ri/aria), di chiarire la 111apo1izio11e11ei co11fro111idella legge Acerbo 1111mero d11e. Lo farà il Jtll. Italia? Noi 11011 lo sappiamo. In questo 11/– limo uorcio di legiJl,1111ra bbiamo aJJiJtito a /ali co111orcime111i politici da parie di uomini rhe pure del/ero nel paJJt/l0 1111 qu"lrhe co111rib1110 a/111 c11111a della democrazia, che q11al1ia1i p,·e11i1io11e 1arebbe azzardai,,. Certo , che l'fllleggiame,110 di p,11·• lr11ue111ari come il Jell. lJ(l/ia Jarà 11/- 111111enle iJ1r1111i110 per ili ele11ori det macista. Certo non si può pretendere dai farmacisti una assoluta sicurezza in fatto di egittologia;" né d'altra par– tr si può costringere un medico o un aspirante medico a frequentare dei corsi di calligrafia, che poi hanno fatto il loro tempo. Ma obbligare a 5cri\'ere le ricette a macchina e~ in mancanza di questa. semprr a stam• patello, è cosa possibilissi111c1, meglio ancora dando ulteriori precisaziofti. terapia c. noml· dt=lristituto farma– ceutico che distribuisce il prodotto. Ma c'è di pii,. L"Alto Cotnmis– sariato per l'Igiene e la Sanità Pub– blica dovrebbe preoccuparsi di non registrare preparati che siano affini nelle loro denominazioni e che, per uno scambio, laddove ci si aspetta magari u,na pront~ guarigione da un po' di deperimento, diano inve– ce una morte rapidissima e beffarda. Due anni fa, una bambina di nove anni si spense per veleno, mentre credeva di inghiottire un semplice ricostituente (Jodazone, Jodazol). Qccorrono forse altri e pilL nume• rosi esempi, perché si cessi finalmen• te di giocare a questa specie di al– fabeto cldla morte? GIUSEPPE fA.UTI /)(ffliti 111i11ùteriali,co1ì come 10110 Jlrl/i ù1ru11i1 1 i l 1 llrce11,1zio11e d11 pm·/e dei se,u,tori del P.S.D.I., del P.R.1. e d,/ P.L./. della procedurfl d'11rgenza rhiesta per la legge ele/torale gor•er- 1111/i," e il rigetto della JUJJa prort'• tl1m1 per i diseg11i di legge Rizzo e 'f'errari11i,il primo direi/o a f111 1 orire i pircoli p,crtiti 11e/!t,propag,md" e/eJ. 1or,J/ee il 1econdo /"1·0,-e,:ole.al ,.i,or- 110alla /Jroporzio11àle pura. l,1 br1111r1 fig11.-r1 /alla, i11 quella ri.-– rifC011,111z11. dtd un. Corflllini che prima ,11 1 e,•a dat,1 la SNrt aderione al/ 1 urge11z,1 l' che, poi, richiamato al/ 1 ordine dai ruoi ,1111irimaggiori/ari, la urgenza negò ,1 uu, ro/Ja: ,,,, a dimo1Jrare in quale sùtuazio,re paradoJJale 1ia110,-i. doni i socialdemorratiri di destra. Ne//'aula di P.,lazzo Madama, qual– c,1110,rivolgendosi al setlore dal quale a11era110preso la parola Cosa/lini per il P.S.D.I., Macrelli per il P.R.I. e_ CaJali per il P.L.1., parlò di "morte rivi/e". L'es/JreJJio11e f11 a tal punto forte rhe Borco11i crede/le oppor1u110 di fare 011e111,11ame11le i riluali Ùo11- gi11ri. Ma al di Ili delle polemiche ro11- 1i11geuti Jie1·111a11e il fallo graviuimo che Ji 1ù1 respi111ad"i /Jartiti miuori (rhe come tali dovrebbero essere sprov• 1-isti di quei larghi mezzi di rui di– spo11go110 i gra11di parti/I) la 11rge11te approvazione di 11n diseg110 di legge dire/lo a favorirli nella campagna elet– torale, disegno di legge che un a11110 fa, a firma di Calamandrei e di al– c1111i altri deputati del P.S.D.I., a11che della dest.-a, /11 preJeulalo a Monlc– rilorio ma rhe. come 11111i /1roge111 111.Jll gradili .dl., o.e., è rimaJ/0 chiu– ,(J 11t-ic,uu11i dd/'011. Gro11chi. Tale JJrogello, limitd11do ri!!orOJtt· 111e11te la propag,111d.1elel/omle e isti- 111e11do 1111 rislrellu 1111111ero di quadri per l'affiuione dei 111a11ifes1i - comi! in Francia - uguale /1er ogni partito, al di fuori dei quali sarebbe l'ieta/0 imbrallare i mu,.i, permetterebbe anche 11i parJili poreri di figm·are acc,mto 11gli "Itri. con """ (pna rido111,,in ro11di,io11i di parilà. l'opporsi a tal, miJu,,, J1g111fua d, far correre il ,.i- 1ch10 ai partili mmori rhe 11011 di- 1po11go110 di 101 m111imo d, 500 1m– lio111 per la p.-opag,111daelellorale, di t'JJNe ,offoratt dal ma,·e di rar/a e d, 1111l"1rdi dei grandi partiti Jo1 1 ve11;;1'J- 11a1i.L'orti/11,ì de, Ire /Jfll'Ji!i minori ,1/l'urge11z,1 di 1r1/ele/!.ge f,1 legi11imt1- 111en/e111/1porre cb(• e.ui 11011 Je111a110 di affrontare le enormi 1pese di 1111<1 c,u11/"1gm1 in regime di ,, libe,ùmo '' elettorale e di II Jot•renzioni 11 • L'ECO DEliLA STAMP Uf/icio di ritagli do giornali e riuiste Direttore: Umberto Frugiucle Condirettore: Ignazio Frugiuele Via Giuseppe Compagnoni, 28 MILANO Corrispondenza: Casella Postale 3549 - Tt:lt:gr.: Ecosta.mpa

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