Noi Giovani - n. 5 - maggio 1917

2 . NOI GIOVANI di già pagato il fio !... ancora ferve e chiede ven– detta il sangue cli mille martiri, ancora gemono popoli oppressi. Ma già le tombe scricchiolano ! La vendetta è vicina ! Oh ! come sventolerà glorioso il nostro bel tri– colore, là sulla VETTA NOSTRA, là sul nostro Quarnaro ! .... Signifcr, slat1te signmn, hicma11ebini11s optùne! t~lal.Pd'? Il Cristallino. --• , ------•-- WILSON Fino ad ora, in questa guCrra immensa, non si era rivelato ,un uomo geniale. una figura luminosa che fosse in una parola, la figura rap– presentativa della guerra. Qu~sto si spizga col fatto che questa guerra è guerra di 1)()policontro popoli, di organismi ~amplessi e numerosi. Co– sicchè la personalità gcomparc, si annega in questa massa. Un uomo· solo, però, si erge ora al dis)pra di tutto e di tutti. Dal basso, ove la nostra errata concezione l'aveva confini.tto, · quest'uomo sale sale e salirà tanto ancora .... Qt:est'uomo è "'ilson. Il pacifista convinto, estremo, è dunque en– trato in guen a ! A prima vista lo si •direbbe in• coerente cd anzi, molti lo chiamano« l'uomo dalla magnifica incoerenza». Invece la sua opera t: quanto mai logica, chiara, onesta, diritta. · Noi che viviamo in questa atmosfera satura di sangue\ di guerra, di stragi, siamo e dob– biamo essere forzatamente soggettivi. Ed era cd è naturale che al tempo dcllé famose note, noi prendessimo in giro l'uomo che propugnaYa una tale politica. Invece avevamo di frvnte uno spirito pratico, calmo, ragionatore. roi vedevamo rosso, lui bianco. Noi eravamo eccitati e lui calmo. Noi volevamo che tutte le nazioni entrassero « ips, facto• in guerra, e lui ci chiedeva: perchè? Noi infine, prendevamo in giro quest'uomo eh<:'avendo in mano il destino di novanta milioni di uomini, è stato, natural– mente, indccis:, sulla via da prendere. Quelle non sono decisioni facili, semplici a prendersi, · pcrchè il problema /· complesso e difficile. · E quando il problema è 1ale, si tentano num.C'rosc vie. Poi, trovata la buona, si seguita per quella strada risolutamcntr. Co~ì \Vilson. Prima è stato remissivo, poi cercò d'imporsi con le buone, p<:,i cercò di metter pace .... e quando alfine ebbe tentate inutilmente tutte queste vie, si decise per la guerra. "Quanto ci ha messo pei decidersi 11, si dice– va. 1\la per una nazione quale )'America, ·entrare in guerra significav~ e significa r,erderc mate– rialmente per guadagnare mo1nlmentc. E prima di decidere, di co1n~incere un popoJo a· far quc– <;to, ci vuole un lavorìo pazi~ntc e silenzioso; biscgna che questo popolo sc11/a la guerra, pcr~hè la guerra non la fa più un presidente od ur:iacasa rcgJ1ante. I.' America presta i suoi miliardi, dà la sua flotta, prepara un esercito. E tutt,:> qu~sto per che cosa? Per vincere, per abbattere l'ideale fantastico cd opprimente di un popolo <inqucmila miglia lontaJJo. Ebbene, 111n è bello, non è nobile tutto questo ? E noi vogliamo condannare l'uomo che ha sa• puto vincere !'istinto mater.ialistico del suo po– polo, che ha saputo eàucarlo? . ' :-<o,Wilscn è più che uomo . .È il lato vero, il lato grande, immenso clellà guerra. Egli ha chiesto ai popoJi di riunirsi tutti fra loro per un ideale comune. E per questo ideale, irr~gg.iungibilc coi n,ezzi pacifici, _egli ha dato il suo popolo, ha p:iuocata la sua popolarità. · Per fortuna nostra e sua, gli uomini gra.ndi rie– scono quasi sempre. Ed egli ha vinto e si è rnosso. l\Ia ecco che ci si sente dire: « L'America do• vcva entrar prima~. E pcrchè? In fondo la Gcr· mania le aYcva affondate alc11ne navi (contro le promesse fatte). Ebbene ; la cosa era certamente grave. Ma per un popolo coSciente, oggettivo e calmo come l'America, Ja causa non era bastante. I popoli latini, più facilmente impressionabili, si sarebbero scatc1lati. Essi no. Soltanto quando a queste ragioni, gravi sì per se stesse, ma n"ln abbastanza in rapporto alla lotta terribile, hanno accoppiato le ragioni più ,·ere, ideali e sante di questa guerra, sono en– trati nella lizza. Vi ~0110 entrati srmpliccmcnte e non hanno detto: faremo da noi. :Ila bensì : aiutateci, voi che avete la dura esperienza_ di tre anni di sof– fere1ne, di lotte. } fanno, e faranno, e danno e daranno tanto e tutto, perchè hanno capito il !ore dovere. To mi rico1:dcrò sempre la frase di quel senatore· Americano, rhc disse : anchr se dei Yent i miliardi che presteremo agli Alleati, non ci fosse reso nçanche un soldo, saremo ugualmente contenti pcrchè- saranno stati spesi bene. /\ merica, se fino ad ora cri grande per il peso dei tuoi miliardi e per la favolosità delle tue rio.:hezzc, ora sci ancor più grande. · La tua bandiera con le quarant'otto stelle luc– cica al solr mirabilmC'nk-; tu sci fr!1 le più no• bili delle nazioni. Civis,

RkJQdWJsaXNoZXIy