Lo Stato - anno II - n. 23 - 20 settembre 1961

t, siderata dal comunismo come il primo passo che trasferisce quei paesi dal campo capitalista al campo socialista. L'unità dell'occidente La u coesistenza pacifica » si rivela un'arma potente nelle mani del blocco sovietico per– ché il campo occidentale mar– cia diviso, nonostante le appa– renze; manca di una unitaria piattaforma ideologica e, con– seguentemente, di una linea politica unitaria. E' in tale divisione che si in– cunea l'offensiva del blocco so– vietico. E' per questa divisione che il campo socialista può fa– re pesare impunemente la mi– naccia della morte atomica che è alla base della sua strategia e della sua tattica. E' di tutta evidenza che ad ogni iniziati– va del blocco sovietico l'occi– dente risponde in ordine spar– so. L'unità dell'occidente, la po– litica del « muro contro muro » lungi dal portare a conseguen– ze catastrofiche per l'umanità, porterebbe ad un reale equili– brio di forze, •1a sola condizione sulla quale possa fondarsi una ragionevole « coesistenza pacifi– ca » e « pacifica competizione ». Perché solamente una vera unità politica ed ideologica del– l'occidente farebbe pesare sul blocco sovietico la minaccia di un « costo impossibile » della guerra atomica, quella minac– cia che oggi il blocco sovietico, · .unito nelle sue direttive di mar– cia, fa pesare sull'occidente di– viso, e ne paralizza ogni consi– stente reazione alle sue inizia– tive. E' dunque nel quadro della preminenza strategica e tattica del principio di « coesistenza pacifica» che noi possiamo scor– gere nitidamente le direttive di marcia del comunismo, che co– me detto si fondano sulla col- . laborazione attiva dell'avversa– rio per affermarsi definitiva– mente in tutto il mondo. A questo proposito la lettura del programma del PCUS è ol– tremodo istruttiva, non ammet– te interpretazioni o equivoci, e Lo STATO ginobianco noi non abbiamo fatto altro che esporre in larga sintesi quanto nel documento appare amman– tato dalle nuvole policrome della retorica formale. E ta– le lettura offre pertanto an– che i più validi elementi di giu– dizio per la elaborazione di una strategia politica globale dello occidente, capace di contrap– porsi con ragionevoli prospetti– ve di successo all'azione comu– nista, nel caso che venga capita la lezione. Come a suo tempo Hitler, i comunisti hanno parlato chia- ro; Hanno cioè indicato i loro fini, i mezzi che si propongono di porre in atto per conseguirli ed i tempi di attuazione dei lo– ro piani. Di Hitler, si disse a suo tempo, che bluffava per ot– tenere ragionevoli vantaggi alla sua politica. Dio non voglia che l'occiden– te, anche dopo che il comuni– smo mondiale ha ufficialmente presentato i suoi piani, si com– porti nei suoi confronti nello stesso modo di come si compor– tò avan ti. ai programmi della Germania nazista. P.S.: la ripresa degli esperimenti nucleari da parte del– l'URSS deve considerarsi una conferma diretta alla tesi da noi sostenuta, secondo cui la strategia e la tattica del '' blocco socialista '' si fonda essenzialmente sulla certezza r.he /,o stesso sopravviverà tùtoriosamente ai colpi che in un eventuale conflitto atomico gli vPrranno inferti dal " cam– po imperialista ''. In Angola arrivano gli « aiuti > dall'Oriente. l9

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