Lo Stato - anno II - n. 21-22 - 30 lug.-10 ago. 1961

Non se~uiremo ora la reazione dei partiti laici del centro-sinistra in tutto il loro svilup– po. Che i repubblicani, e in specie l'on. La Malfa fossero per la tesi della crisi a ottobre, non faceva dubbio anche prima. Il fatto nuovo e stato -dato_ dal rovesciamento delle posizioni da parte dell'on. Saragat. E nulla di meno che questo termine : « rovesciamento delle posizio– n.j » si conviene ad un discorso come quello svolto dall'on. Saragat sulla « Giustizia » del 27 luglio. Questo articolo, dal titolo, « Il PSDI ed il PS:I » rappresenta un apprezzamento nuo– vo e diverso del problema socialista da parte del1a socialdemocrazia. L'articolo comincia con il problema del go– verno: e parla al riguardo un linguaggio singo– larmente nuovo : « I compagni della destra del partito affermano che non è possibile andare alJe elezioni come convergenti. Le stesse .cose dicono i compagni della sinistra. La maggj"oran– za del Partito, non può, ovviamente, non tener conto dell'opinione identica deJle due ali. Le alternative al1a << convergenza >> potrebbero quindi essere due -.- esclusa l'ipotesi assurda di un governo di centro - e cioè l'opposizione democratica o un governo di centro-sinistra ». Si noti che, dopo aver chiamato in gioco la de– stra del partito in quanto critica della conver– genza a pro del centrismo, l'on. Saragat ne esclu– de la conclusione e ipotizza due formule am– bedue gradite alla sinistra. Là nuova impostazione dell' on. Saragat La novità vera dell'articolo sta nel reintro– durre un problema che -sembrava ormai chiuso : il proplema dell'unificazione socialista, il pro– blema di Pralognan e di usarlo nel senso di at– tribuire ad esso, come condizioni determinanti, quei t~rmini di confronto che, precedeniemente e ancora nello stesso recente dibattito parla– mentare,. l'on. Saragat aveva posto come con– dizione della partecipazione del PSI ad._una po– litica di centro sinistra, e quindi come condi– zione della concreta possibilità di questa po– litica. 4 b1011otecaginobianco Infatti il problema del carattere obbligato– rio deU'adesione dei socialisti alla CGL o l'al– tra, della preferenza data dai socialisti ai partiti di centro e di centro-sinistra nel caso di mag– gioranze alternative, erano state evocate da Sa– ragat, nel dibattito parlamentare come questio– ni che potevano far dubitare della effettiva vo– lontà del PSI di partecipare effettivamente alla politica e alJa maggioranza di centro-sinistra, non come ad un espediente tattico, ma come ad una politica ideologicamente impegnativa. Era ben chiaro che questi testi venivano invocati in ragione del << dovere di controJlare se nel caso del Partito sociaHsta ci troviamo di fronte oggi ad uno slogan oppure di fronte ad una politica responsabilmente perseguita ». Ma le cose invece cambiano de] tutto nel- 1 'artico lo sul1a « Giustizia ». Quei punti vengono ora invece posti come condizione delJ'unificazione socialista: e le rea– zioni del PSI ad essi vengono considerate tanto negative che diventa « ovviamente assurdo por– re il problema dell'unità socialista salvo che in termini di prospettiva storica ». Dunque è ben chiaro che per ora non c'è nulla da fare con il PSI nè sul terreno dell'autonomia sindacale e nemmeno alle preferenze << amm1mstrative » per il PCI. Il discorso sembrerebbe dunque chiu– so: ma invece si riapre integro, ponendo ne] nulJa i risultati negativi del discorso preceden– te: è morto il PSI, viva il PSI. E' in riferi– mento ad un PSI che si è accertato trovarsi su] terreno del « frontismo » sindacale e ammini– i-trativo che si apre il discorso del centro-sinistra. « Resta in piedi però l'altro problema e cioè quello della parteci_pazione dei socialisti a una maggioranza organi ca o dell'appoggio dei socialisti dal1' esterno ad un governo di centro– sinistra. Le due soluzioni, in realtà, non sono molto diverse anche se nella progressione delle cose è inevitabile che si debba cominciare dalla soluzione più facile: e la prospettiva non è qui storica ma politica ». Nel discorso alla Camera Saragat aveva con– trapposto « centro-sinistra » e << svolta a sini– stra » e aveva rilevato il carattere equivoco di questa espressione, chiedendo per· poterla ac– cettare, che essa venisse ridotta a sinonimo di centro-sinistra. Ora invece il centro-sinistra non è più una formula politica di respiro ma una formulà di governo necessariamente transitoria, valida co-

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