Lo Stato - anno II - n. 21-22 - 30 lug.-10 ago. 1961

Spriana, l'intenzione apologeti-. ca è ancora più evidente. Dopo averci illustrato dettagliata– mente la vita e l'attività di Go– betti, egli passa ad esporne il pensiero politico, e lo fa in mo– do che è poco definire esagera– to. Parla infatti di Gobetti con un atteggiamento quasi religio– so. come di un profeta o di un apostolo, attribuendogli qualità e meriti che, obbiettivamente, egli non poteva avere e non ha avuto. Scorrendo questa intro– duzione vien fatto di domt'ln•• darsi se lo Spriana sia un gran– de ingenuo o se· piuttosto non sottovaluti troppo l'intelligenza dei lettori. Come può supporre che la sua agiografia gobettia-– na venga presa per buona? Co– me può supporre che si faccia credito alle sue gratuite affer– mazioni? Noi non contestiamo, benin– teso, che sia possibile indivi– duare e porre in rilievo i nessi profondi che legano l'ideologia liberale a quella social-comuni– sta per tramite del radicalismo. Sappiamo perfettamente che esse partono dalle stesse pre– messe materialistiche e si diffe– renziano soltanto per un diver– so grado di sviluppo, che nel marxismo giunge, più coeren– temente. alle sue estreme con– seguenze. Non ci meravigliamo quindi che in un Gobetti i mar– xisti vedano, se non proprio u– no di loro, almeno uno che è sulla strada di diventarlo. ~a è l'eccessivo zelo col quale 'la– vorano per dimostrare questa affinità ideologica, che sta giuo– cando loro un brutto tiro. Ci sembra infatti « controprodu– cente ,, che, allo scopo di dare maggior peso alle inclinazioni marxisteggianti di Gobetti, es– si pretendano addirittura d1 farlo essere diverso da quello che fu. Cioè di farlo essere un pensatore solido e organico, 30 b u u ecaginot;>ianco quando tutta la sua opera, per– petuamente oscillante tra libe– ralismo e socialismo, è lì a te– stimoniare la sua tipica inca– pacità a darsi una misura di pensiero che fosse comunque definita. Gli scritti politici, gli articoli e i saggi gobettiani che essi riportano nelle loro raccol– te rappresentano la più lam– pante smentita data alle tesi da loro sostenute nelle prefazio– ni e nelle introduzioni. Piero Gobetti fu certamente un. giovane di vasti interessi culturali e di doti d'ingegno non comuni. Ma fu più portato alla prassi che alla teoria, alla azione piuttosto che alla specu– lazione. Di qui il suo dinami– smo, di qui la sua nota intra– prendenza, che gli consentì di entrare in contatto giovanissi– mo con personaggi illustri del– la politica e della cultura. l'✓la di qui anche la fragilità e la frammentarietà delle sue inter– pretazioni e delle sue asserzio– ni dottrinarie, che gli hanno impedito di lasciare qualcosa di veramente duraturo dir.tra di sè. Cercar di presentare Gobetti in termini diversi da questi, ben chiari a chiunque si sia av– vicinato con serenità e obbiet– tività ai suoi scritti, significa esporsi al ridicolo che copre tutti i tentativi del genere. Non· è nostro compito assu– mere le difese di Gobetti. Ma crediamo che da parte di tutti, av.versari od amici, gli si debba il rispetto umano che si deve ai morti e che, prima di ogni co– sa, impone di dare a ciascuno di loro nè più nè meno di quan– to si è meritato .in .vita. Per questo, ci pare che i « chieri– ci >> infeudati, sforzandosi ai metterlo su di un piedistallo che non gli spetta, stiano ren– dendo un cattivo servizio alla sua memoria oltreché alla cau– sa per la quale asseriscono di lavorare. EZIO GHERARDI LE TRAPPOLE FACILI Ingenuamente avevamo cre– duto che, per affrontare il tema della conquista comunista del mondo degli intellettuali italia– ni attraverso una azione edito-, rial e e bibliografica, avremmo dovuto ricercare nelle librerie, nei cataloghi delle case editri– ci e talvolta nei testi la mani– festazione della cultura marxi– sta nelle sue forme di interpre– tazione della storia, della scien– za, dell'arte, della vita. Avremmo, a dire il .vero, com– piuta una fatica superflua chè la nostra ricerca si sarebbe sen– za dubbio rivelata meno com– pleta di risultati di quanto non lo sia stata la modesta fatica di scorrere le quattro pagine di un supplemento settimanale del quotidiano comunista della se– ra dedicato ai e< libri ». Una let– tura sorprendente ed interes– sante, utile ad identificare sem– pre più chiaramente le prospet– tive, gli obiettivi ed il campo d'azione del comunismo in Ita– lia in riferimento alla parola scritta. Il Partito Comunista ha na-• turalmente delle proprie case e– ditrici semiufficiali come la « Editori Riuniti » o « Rinasci– ta u le quali pubblicano preva– lentemente o atti del partito o

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