Lo Stato - anno II - n. 21-22 - 30 lug.-10 ago. 1961

bi POLITICA ECONOMICA ITALIANO Lo svi/u,ppo eccezionale dell' E- 1·onmnia Italiana nei recenti anni e, in particolare, la confortante e– -~prmsione della produzione indu– striale hanno fatto pa.rlare, come è noto di " miracolo " Il buon andamento delle cose ha però .~uscitalo un'ondata di ecces– si1,o ottimismo, inducendo molti, e soprattutto uomini del mondo po– litico, in errori di valutazione del fenomeno. Sembra, infatti, farsi stmda la tendenza a considerare (erti risultati come nna buona. tap– /In raggiunta sulla via di quel rin- 11m·amento economico e sociale che fu a.mini.o, quindici an.ni fà, qua– le massimo impegno dalla nu01 1a democrazia italiana. Se i•ogliamo essere onesti, que– ·''° non si pui'i davvero sostenere. /Jer tentare un consuntivo, sia 1wre di larga massima, bisogna, di n,,,·essità. rifarsi a ciò che era sta– to m<>s.,o in prc>ventivo. Un giudi– =i11 sui risultati conseguiti può jor- 1111,larsi .~o/tanto ir, questo modo. Ora, se non andia.mo errati, in 1irel'entipo era stuto messo il rùm- 11mnento dell'economia. nazionale, , he .,i riteneva, e che si sostiene tuttora di ritenere, ammalata nel- 1<, s1w Mruttura di squilibri, pre– giudizievoli, a lungo andare, per il f 11.nzionamento stesso del nostro si.~tema. Il più grave di tali .~qui– /il,ri veniva indicato ne,[ du.ali- smo della no.~tra economia inteso .,oprattutto i.n senso geografiro (la 1111e.,t.ionemeridionale) mci anche 1 i/ erito ai singoli comparti e set– tori: cont:i1 1 enza, spesso in una .,tessa area, di atti11ità secondarie e terziarie particolarmente fioren– ti r·on attività a.gricole notevolmen– te depresse. Si sosteneva., e si so– stiene, che derivasse d.a ta.li squ.i– libri il rontrasto di int eress i fra f,, ratPgori.e. ritmwndo alcu11e di 10 ecaginobianco esse di sopportare una quota trop– po alta. del sacrificio comune per favorire lo sviluppo economico del Paese. Si pensava, e si pensa, che l'esigenza primari.a, sul piano eco– nomico, fosse quella di garantire uno sviluppo armonico che con– -~entisse inevitabili trasformazioni, o meglio evoluzioni, soprattutto ,,erso forme di crescente industria– lizzazione. Si era convinti, e si è ronvinti, che bisognasse superare con una certa possibile rapidità le /asi pesanti di tale evoluzione ,ul evitare inquietudini ed impazienze -~pecie sul piano sociale e quindi politico. Tutto questo (e anche di più) e– ra nei preventivi. Nei consuntivi recenti non si può dire che si, ri• trovino elementi tali da. f nr ritene– re molto positivo oggi il bilancio. Ché, anzi. proprio " fronte dc>lla rongiuntura particolannente f m 1 0• revole degli ultimi anni. si dovreb– be dire eh<' non si è I.ratto da e.~.~a quanto si sa.rebbe potuto per con - seguire migliori risultati .ml pia– no strutturale. Ch<' .~i n.wl dire con tutto ciò? Nient'altro che questo: che non è il raso di ripetere ogni. giorno espressioni di entu.~iasmo per il •• miracolo •• italimw e che tanto meno è il caso di ga.bellare le ron– f or tanti risultanze di 1111periodo di alta ,·011 giuntura per .~trabilian • ti risulta.ti di una linea di politi<·" er onnmica . . li " miracolo •· semmai è da rav- 1 1isarsi nel fatto che, pur di fronte a situazioni di/ ficili per le lacune non arirora. colmate, per gli squi– libri non ancora risolti, per i ritar– di ccw~mti talvolta. anche con leg– gerezza pur sapendo il rapido ap– pros.~imarsi di molte scadenze, sia– no stati ugualmente possibili otti• mi risultati .ml piano congi1111tura- le e anche un certo f/Vt•io a ww. conseguente, nat11rale soluzio11e di alcuni problemi strutturali. Giu• .~to, quindi, l'ottimismo quando es– -~o sin dettato dalla consapevolez– za ai poter finalmente (se lo si 1·11ole)romincia1·e a muoversi pw speditamente e con maggiori pos– -~ihilità e disponibilità 1,erso le me– te che erano .~tate fissate nei pre• 1:entil'i. Meno giustifìcahile, invece, ,,1rn11do 11011addirittura sconsiglia– bile l'ott.imi.smo che t 1 orrebbe dare per risolto molto di più di quanto in r<>altànon sia. Fu detto in sede autorevole. cir– cn un anno fa, che dnl miglior ,m.da.mento delle cose scatnriI 1 <1 spontaneamente 1111 m(lggior impe– gno nd ancor meglio guidarle. sor• vegliando attc>ntamente ogni mo– mè11to della e11oluzio11e della 110- stra economia. Sc> è ronsPntito muovere un 'os– -~en,a.zione ai politici. si deve di– re ,,Jie lc>i11decisio11 i <' i ritardi pilÌ dannosi .~i so110 ai•11ti ( più per, ra– gio11i 1wlitiche che e,·01111111 i,•/rp) Ì1roprio quando <>rr1 11ere.,.w1no a11- profittare della lwona occasione. Va ossen•ato che il perirolo 11011 <'• tanto di perderla. quanto ,,uello, una volta perd11ta. di dm·ersi 1wr jorza metter<' allo ri<·erca di .,ofu– zioni d,e potrebbero tro,·arsi in indirizzi di politiea ecm10111ica i11- terna. e di politica di scambi ro11 /"estero a.~.,ai JIDco rm,riliflbili ,·011 i 1iri11,·i11iero11omici, .w,ciali r• /1<!· lit.ici ai ,,w,li si di,·e. 11/111,,110. ,li 1•olersi i.\Jiirare. '!Vo11 ,·a fatto il proce.sso ad fli– cu110 e tanto meno alle i11t1•nzi1111i di olcu110. essen,lo que.~te ultime. aneli<' per rif1et11te e.~pliri11, dichia– razioni. tiiù che buone. V(I. sem– plicenw,r't<, os.,ercat.u r/11> 11011 si può co11ti11.11are a proporre la ne• ressità. cl'ww. linea. 1ii1ì decisa e co– raggiosa di 1ioliticn eco,rmnira p<'r 11011 arrin,r nwi né a definirla chia– ra111e11te "" ad att,wrl". Ma qui il 11roble111aè es.~enzial– me11tc politiro t! 11011 è qnesta la. sede per di.M·uterlo. 11é 110.~tro i• il co1111iito di l'raU-arlo. Si 11 110! .sol– tanto dire cfu, .~ul piano dello st11• dio e della rirerca eco11ornica. e. se vogliamo, w1die s11 quello del– l' attil'itcì eco1111mica, si può fare tutto quel cl,<' .~i può. 11111 oltre 1m certo limite si 1wofila 11,11 problema di scelt,e clii'. i11 lurg11 misura, so– no politiche.

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