Lo Stato - anno II - n. 21-22 - 30 lug.-10 ago. 1961

'AFF La crisi di Biserta, se era stata dit,isata. da Bourghiba per indebo– lire l e posizioni francesi, ha otte• ,m.to tale effetto contrario da in· durre al paradossale sospetto che sia stata «concordata >> con De Gaulle. Bourghiba si è bruciato su due fronti: quello della Lega Ara• ba e quello interno. Ha chiesto do– po anni di boicottaggio l'aiuto di N asser « magna pars » del sodalizio annaspando di fronte ai paras fran– cesi di cui aveva annunciato Lo sfratto per il giorno dopo; ha per– duto definitivamente la partita col Marocco nel controllo del fronte di liberazione algerino. Come se non bastasse ha fornite le migliori car– te alla Francia per rifiutare a chic– chessia il co-sf rntta.mento del pe• trolio algerino; ora, infatti, Parigi può sostenere a ragion combattuta. che la questione del Sahara sarà ri– solta con la Francia solo quan.do sarà risolta fra i pa.esi ar abi inte– ressati a quel deserto: Ma.rocco, Mauritania, Libia. e Tunisia. Cioè a dire mai; come dimostrano le a.e• cesissime dispute degli ultimi gior– ni a Rabat dove Farhat Abbas a stento è riuscito a strappare al Sovrano, Hassan II, un documento di generico bene placito alla tesi al– gerina del Sahara: cioè l'FLN trat– ta a Lugriu con la Francia, la. que– stione petroli/ era, in virtù di un mandato senza rappresentanza. Co– me dire che il mandante potrà co– me n on potrà accettare ciò che è sta.to concordato a seconda che gli convenga. Benché giuridicamente tutto ciò è un pasticcio che muove al .~orriso chiunque abbia un minimo di no– zioni di • diritto internazionale, il suo val.ore politico è su/ ficiente a far ritenere <( scavalcato » Bourghi– ba, aggirato cioè sul fianco maroc– chino, molto più pericoloso che su quello ,wsseriano, giacché Algeria e Marocco sono praticamente il 95 per cento della futura confedera.- Lo STATO ginobianco POLITICA ESTERA E DI zione del Magrib. E del resto chi assicura Bourghiba che ad un cer• to punto la Francia non accetti di cedere la base di Mers-el-Kébir agli algerini e ai marocchini in cambio del loro appoggio alla sua perma• nenza. a Biserta.? Dopo lutto l'i.m• portanza strategica di Biserta è di gran lunga superiore a. quella di Mers-el-Kébir: questa è solo un an– coraggio f orti/icato di nessuna im– portanza il giorno in cui l'Algeria non fosse più francese; quella ta– glia in due il Mediterraneo, a.~sol– vendo ad zma funzione interna::io– nale. Bourghiba tutto questo lo sa benissimo. Per questo ha. precipi– tato la questione di Biserta. Ora con il ricorso all'ONU, spera di ot– tenere da Hammarskjoeld ciò che già riuscì a Nasser: lo sgombero de– gli occupanti in virtù di mozioni del consiglio di sicu,rezza. Ma la situazione è alquanto diversa: la NATO non può prit>ar.~idi una ba– se così importante. Suez è blocca– bile, militarmente, in qualsiasi momento: allora. si trattava di una questione purnmerite finanziaria. Biserta no. Chi ha. Biserta, o me• glio chi non ha Biserta non ha. il controllo del Mediterraneo. L'erro– re commesso dall'Italia nell'ul.timo conflitto di non insediarvisi subi– to' dopo l'armistizio con la Francia, ne è una prova. Queste ragioni stra– tegiche hanno indotto Bourghiba a non attardarsi o agire subito col massimo chiasso o essere oggetto di un pericoloso baratto. Non ci sono altre ragioni percÌié Bourghiba VO· lesse subito Biserta, quella. Biser– ta che gli frutta un sacco di miliar– di tutti gli anni sotto forma di fitti, sovvenzioni, facilitazioni di espor– tazioni in Francia, eccetera. A par• te questo, oggi, dopo lo, sposta• mento del baricentro dell'indipen– dentismo algerino da Tunisi a. Ra– bat, Bourglribll rischiava di restn– re isolato. Acuire la crisi con la Francia poteva. e può significare il ISE giung ere ad una posizione coricor– da.ta della. questione petrolifer9: Biser ta in cambio di nccesi sflim~ riani. In tal modo gw. interessati tu– nisini verrebbero en1u:lesti dal con• testo maghrebino e .~oddisfnJti in via diretta. con la Frnncin. i11misu– ra, forse. molto di. pitÌ ro11f.{run. Nel contempo. però n/1<,Fran– cia viene offerto il destro di ,,eri– fìcnre· ai pretendenti af rica11i al petrolio sahariano che la. questio– ne può_ essere ri.·olta. $Olo in modo paritario, il che equirale n non ri– solverla anzi, perché gli interessi sono contrastanti e si elidono a vi– cenda. Oppure, non ultima. ere11ie11zala Francia viene a travar.~i i11 condi– zione ideale per bnttere separala– mente i pretendenti al petrolio sahariano uno alfa rolta. isolata• mente, secondo la tattica degli O– razi. Tutto questo ha significato la crisi di Biserta .. Si tratta di .,,edere se le manovre di Bourghiba sian.o state sufficienti! Ad ogni modo per la Francia la crisi non pote1 >a.es– sere più propizia: adesso, petr olio a parte, altre carte militari Bour• ghiba non ha. Quelle che aveva le ha giocate così male che pensare di re iterare il tentativo di prendere la ba.se d'assalto è veramente paz• ze sco. In oltre, c'è da dire che se al primo assalto la solidarietà araba non ha opera.t,o, non c'é moti110 di illudersi che operi al secondo. Resta ln. via politica. Ma secon• do noi, quella dell'ONU è la più sbagliata, Bou.rghiba deue trattare con la Francia, come .si conviene ad un piccolo paese senza risorse e senza pretese. con una. gran.de po• tenza mondiale. Altrim enti r'è la via di Mosca, quella tracciata da Fidel Castro. ifo in tal ca.~o. /"om– bra di Nasser precederebbe qu.ella di Krusciov. 9

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