Lo Stato - anno II - n. 19 - 10 luglio 1961

bi L' UNlTA' D'ITALIA NELLA STORIA ASPIRAZIONE ECUMENICA E COSCIENZA NAZIONALE Una delle più serie difficoltà, fra quelle che si presentano agli odierni studiosi del Risorgimen– to, consiste nella ne,cessità di stabilire una relazione continua e coerente fra la storia ita:liana del Medio Evo e quella del perio– do unitario. L'ostacolo non è grave in se stesso, anche se tra l'uno e l'altro ciclo intercorro– no lunghi secoli del ,predominio esterno e della quasi assoluta passività 'interna nella vita della penisola. Alla comprensione ed alla 'Soluzionedi questi problemi si oppone però ,generalmente una pregiudiziale di ordine dot– trinario, accetta,ta 1a quale di– viene praticamente impossibile collegare i fatti storici fra di lo– ro e scorgerne l'organica con– nessione. Viene dato infatti qua– si sempre per scontato, che il fi– ne ultimo al quale tende la sto– ria europea attraverso tutto il Medio Evo sia }a forrmazione del– le•Nazioni, e che di conseguenza anche :la storia d'Italia debba avere come meta e come sbocco La nascita della Nazione italia– na. Su questa strada si può giungere a qualche risultato al- 20 "'caginobianco meno in apparenza apprezzabile, per quanto riguarda la storia degli altri paesi, ma si urta nel muro di insormontabili contrad– dizioni, quando si prende in esa– me :la storia italiana. Non vi è dubbio infatti che il Medio Evo italiano sia dominato nel suo complesso dalla presen– za delle due grandi idee univer– sali della Chiesa e dell'Impero. La lotta fra gli istituti nei quali queste idee si incarnano, assorbe le forze politiche e militari della penisola, indirizza, conduce e condiziona ogni manifestazione della vita medioevale italiana. L'aspirazione aU'universalità preminente in entrambi i campi, provoca per secoli una alUssima tensione spi.rituale, che assorbe in forma esclusiva e totale ogni altra manifestazione del pensie– ro e dell'attività politica. Il con– trasto fra questa Italia medioe– vale che persegue - sia pur at– traverso due vie divierse - un fine universale, senza alcuna preoccupazione di conseguire :la propria individuale ,personalità, ed il processo di formazione na– zionale che secondo lo schema moderno avrebbe dovuto svol- gersi, conduce in una strada sen– za uscita. A questo problema si è cercato nel secolo soorso, non meno che in questo, di dare so– luzione, senza peraltro giunge– re mai a dei risultati pienamen– te soddisfacenti. Sono sorte co– sì la scuola neoguelfa e quena neoghibellina, che hanno cerca– cato ciascuna di dare una }egit– timazione « nazionale » ad uno dei due poli della universalità medioevale. In contrasto •con es– se, il Croce ha taglia:to corto alla questione negando in blocco che si possa parlar 1 e di una storia d'Italia nel Medio ~vo, seguen do lo stesso principio ohe lo ha indotto a negare l'appartenenza della storia di Roma alla storia d'Itali:a. Da parte loro storici re– centi, come il Salvatorelli, si sforzano di individuare, prescin– dendo sia dalla Chiesa che dallo Impero, dei singoli elementi e dei fatti parziali che allineati lungo il corso dei secoli possono dimostrare la continuità di un « problema politico italiano», attivo .come forza formatrice della Nazione. Della introduzione al volume di Luigi Salvatorelli « Spirito e

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