Lo Stato - anno II - n. 14 - 20 maggio 1961

Il nuovo compito del sindacato è ben chiaro. Esso dispone dello strumento di azione diretta delle masse che è rico– nosciuto dalla società liberaldemocratica, il diritto di sciopero. Accanto allo scio– pero, si manifestano delle forme para– violente di lotta che vengono tollerate o colpite al massimo come abuso parti– colare in genere legittimato dalla tradi– zione. Ad esempio il picchettaggio. To– gliatti cita con particolare rilievo che il picchettaggio sia stato fatto anche da elementi delle ACLI e della CISL. Dunque in una situazione in cui delle tensioni violente e attivistiche giocano dalla parte del PCI: nel momento in , cui cont~mporaneamente le tradizioni meno rivoluzionarie accettano però di fatto la lotta sindacale come prati– cata dai comunisti; e lottano anzi in– sieme ai ~omunisti, allora è giusto che il sindacato assuma come di fatto la guida organizzativa generale del « mo– vimento operaio », cioè del movimento marxista. Tanto è evidente questa prospettiva di guida politica affidata al sindacato che Togliatti, subito dopo aver approva– to le osservazioni di Scheda, continua: « Credo però che sarebbe sbagliato rite– nere che il passo avanti rappresentato da questa piattaforma rivendicativa sia già stato pienamente conquistato da tutta la classe operaia italiana. Badate, che se tutto i! movimento operaio si muovesse /~ià oggi su questo terreno, la crisi lpo– lùica .;i accelererebbe per diventare crisi rivoluzionaria. Non siamo ancora in una situazione simile :1>. E' dunque ben chiaro che il program– ma sindacale della C.G.L. è di per se un programma politico rivoluzionario. La cosa non potrebbe essere espressa più nettamente. Tuttavia si tratta di una via rivolu– zionaria che vuole legittimarsi con la Costituzione: « mettiamo in luce gli elementi positivi che sono contenuti nel– la nostra Costituzione e di questi ele– menti positivi e. del carattere del nostro regime facciamo un punto di appoggio Lo STATO bibliotecaginobianco ITALIA 1961: Il ministro Trabucchi ha dichiarato che nel nostro paese il carico fiscale è ancora suscettibile ·di aumento per riuscire a muoverci e ad andare avanti». (Togliatti). La linea comunista consiste dunque in lotte di massa molto accese e molto attive che hanno come guida il sinda– cato e che certheranno di avvicinare sempre più la lotta sindacale a obiettivi politici, a domande di politica, in or– dine alla politica economica e sociale e persino alla politica generale. In questo modo il PCI cerca di su– perare la crisi di stasi in cui cadde il Partito Comunista Francese, chiuso nel– la sua torre ideologica, e di dare spazio agli elementi di attivismo « castrista » che si trovano certamente oggi in Italia e di cui il laicismo estremista degli in– tellettuali e l'attivismo violento dei gio– vani sono un'espressione. D'ora innanzi lotta sindacale e lotta politica andranno di comune accordo: la lotta politica e la lotta politica rivo– luzionaria sarà inclusa nella lotta sm– dacale. Amendola ha conchiuso il convegno dichiarando che avremo un'estate mol– to calda. Date le premesse, non ne du– bitiamo. Riuscirà la nuova linea attivistica del PCI? Questo dipende in primo luogo, dagli altri, cioè dal governo, dall'opi– nione pubblica, dalle forze morali e ,po– litiche del paese. Lo schieramento che i comunisti. muovono non è uno schie– ramento che abbia la vittoria in pugno. Ha ragione lo stesso Togliatti quando pone in rilievo l'inconsistenza e la de– bolezza dell'attivismo. L'attivismo è forte solo quando è sicuro del successo: altrimenti si scioglie come neve al sole. Il PCI ha perso le sue forze e le sue prospettive migliori con Ja crisi un– ~gheresc: questo attivismo di prima esperienza. non può compensare queste perdite sostanziali. La debolezza degli avversari del comunismo potrebbe offrire invece a questo schieramento di ventura insperate possibilità. • 11

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