Lo Stato - anno II - n. 14 - 20 maggio 1961

Ma la DC isolana non andò tanto per il sottile, e l'operazione venne condotta a termine. Il P. S. d'Az. con 5 consiglie- . ri. regionali, ebbe due assessorati com– pl"eso quello dell'industria. Tale opera– zione segnò l'inizio di un rilancio del PS d'Az. nell'Isola. Forti delle leve di potere loro concesse dalla DC, ed al fi– ne di garantire le pos1z1oni acqu1S1te con validi supporti romani, i « sarditi » diedero l'avvio ad una nuova linea po– litica, questa volta ispirata dal più orto– dosso « lamalfismo », che ha portato il P.S. d'Az. dopo, le elezioni amministra– tive del 1960, a formare in oltre 40 co– muni dell'Isola maggioranze con i so– cialcomunisti, pur continuando la « frut– tuosa » collaborazione con la DC nel governo regionale. La quale DC, prigio– niera ormai della formula « progressi– sta » varata nel 1958, ed in omaggio alle di~ettive della segreteria centrale di Ro– ma, mostra di non preoccuparsi del fat– to che la scelta del 1958 ha favorito, da un lato, l'estendersi nell'isola del con– trollo politico-amministrativo delle sini– stre, tramite, come si è visto, il P.S. di Az.; dall'altro il formarsi di una potente rete di interessi economici legati a posi– zioni estremiste sotto la spinta del radi– calismo lamalfìano. E' sintomatico, in– fatti, che dal 1958 in poi il P.S. d'Az. abbia largamente attinto nuovi quadri, attraverso una oculata distribuzione di favori, tra i professionisti dell'Isola (so– pratutto ingegneri ed avvocati) di chiara matrice « laica e radicale ». Il peso che tali elementi esercitano nel partito è già • rilevantissimo, ed in molte zone, sopra– tutto a Cagliari ed a Sassari, essi han– no soppiantato quello della « vecchia guardia». Tale stato di cose, sommato ad un possibile calo di voti della DC ed a un aumento di suffragi per le sinistre e per il P.S. d'Az., anche se non deter- .minerà dopo le elezioni del giugno una situazione di tipo « milazziano > nella isola, porterà indubbiamente i « sardi– sti > ad aumentare le l9ro pretese e la loro sfera di influenza. Cose queste che, alla lunga, considerato l'orientamento generale dei «quadri» sardisti e la in– sensibilità politica e « manovrabilità » della loro base elettorale, potrebbero mo– dificare sostanzialmente i rapporti di forza tra i partiti nell'Isola, e risocvare amare sorprese, soprattutto in vista della realizzazione del « piano di rina– scita Sarda >. 10 bibliotecaginobianco I comunisti nelle fabbriche Il PCI ha tentato un suo convegno operaio generale. Tale assemblea ha ri– velato la singolare condizione del PCI, fatta di due aspetti singolarmente con– tradditori: si tratta di un partito che ha perso vitalità rivoluzionaria nel senso marxista-leninista classico e che sem– bra compensarlo con una nuova vi– vacità di violenza e di movimento di invece di fronte a dei· giovani « catili– narii », spinti da un senso di insoddi– sfazione e desiderosi solo di novità. E'· una riserva di attivismo che il PCI può captare più in ragione del suo appoggio a taluni movimenti internazionali (il FLN algerino, il castrismo, la rivolta negra ecc) che in ragione di quel che è il PCI in se stesso. Il P.C.I. si impegna a fondo nelle battaglie sindacali e nello sfruttamento delle con– tingenze politiche interne ed internazionali tipo castrista; Decaduto come leninismo, il PCI sviluppa delle punte di dinami– ca di piazza e di azione diretta, prima ad esso sconosciute. Togliatti ha delineato con la consue– ta chiarezza questo fenomeno. « Ciò di cui sono convinte le nuove leve operaie e le donne mi pare sia un giudizio ne– gativo sull'attuale stato di cose: viene respinto il soprusql del padrone, viene respinto il sistemd che da origine al so– pruso nelle fabb~iche, e matura la vo-, lontà di combattere per spezzare questo sistema, per avere un sistema nuovo. Ma quale sia il sistema nuovo che deve essere raggiunto, è ancora confuso. E confusa è la coscienza della lotta che deve essere condotta. Per cui quando ci dicono: vi sono dei giovani che affer– mano che saranno con noi quando si tratterà di fare la rivoluzione, ma che. adesso parliamo troppo di riforme e di democrazia, ricordiamoci che questo è un vecchio discorso, un discorso che non vale». E' infatti il discorso dell'anarchismo di massa, privato ancora, nel caso at– tuale, di quel tanto di dottrinale, di co– scientemente rivoluzionario che era nel– l'anarchia. L'anarchia era una dottrina e formava quindi una coscienza poli– tica nei suoi aderenti. Qui ci troviamo Tuttavia il PCI non può non usare di queste nuove forze. Il PCI non di– mentichiamolo, era entrato •in crisi nel '54, prima di entrare in crisi nel '56 come forza politica. Queste nuove forze possono imme– diatamente essere usate come mezzo di ripresa della C.G.I.L. esattamente come sindacato politico, sindacato tesi, sin– dacato ami-sistema. Si può dire che tutto lo scopo della assemblea dei comunisti di fabbrica sia quello di lanciare questa nuova teoria della C.G.L. Ecco ancora Togliatti: « Sono d'accordo con quello che ha det– to il compagno Scheda, segretario della CCL, il quale ha indicato come oggi la piattaforma elaborata dai sindacati sia in sostanza una piattaforma su cui si muove tutto il movimento operaio, una piattaforma che tende ad investire il padronato nelle grandi aziende e a mettere in discussione il potere del pa– dro.'lato, a limitarlo tendenzialmente anche a spezzarlo. Sorgono quindi ri– vendicazioni nuove ivi comprese le ri– vendicazioni di organismi che possano esercitare un controllo operaio sulle fab– briche, orianismi previsti dalla nostra costituzione ».

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