Lo Stato - anno II - n. 12 - 30 aprile 1961

l ! Francia '61 Quando nel maggio del '58 il gen. De Gaulle as– cettò di rovesciare la quarta repubblica e di essere portato sugli scudi degli insorti algerini, disse ai lor@ capi le stesse cose sull'Algeria che ha detto un mese fa alla televisione francese? Ha cioè dichia– rato di essere disposto ad accettare l'ipotesi del– l'evacuazione totale dei francesi dall'Algeria, di sra– dicare il passato civile di quella terra? Ha dichiarato loro che la sua politica era il contrario di quella che essi erano in diritto di attendersi? E se questa po– litica maturò successivamente nei suoi pensieri, po– teva pensare di poterla compiere senza venir meno a un impegno d'onore? Ciò che De Gaulle ha fatto negli ultimi giorni è difficilmente credibile: armare la piazza (e non era nemmeno necessario ...) e dare ordine di spara– re su quelle persone cui aveva dato tante assicu– razioni di fedeltà, è cosa sbalorditiva. Si ricordi bene: quello che sta nascendo in Africa del Nord è un razzismo arabo, un razzismo intollerante e as– solutista. Lo sanno i nostri connazionali di .Algeri, che hanno conosciuto il regime di Bourghiba, o quelli egiziani che hanno conosciuto quello di Nas– ser. Uno Stato che rovina ebr.ei eà europei, uno Sta– to che si fonda su una rivolta contro l'Europa, abu– sando sì del sentimento islamico, ma in realtà gio– cando su un nazionalismo a tinte razziste . . Questa è la verità: e la Francia ha il dovere di difendere i francesi e i musulmani fedeli dai tiran– ni. Se fosse possibile la politica di De Gaulle (una A.lgeria indipendénte con la convivenza padfica del– le due comunità), non ci sarebbe nulla da dire al riguardo. Ma De Gaulle stesso sa che la vera pro– spettiva è l'abbandono e comincia a dirlo. Quanto a Bourghiba, il mediatore, egli consiglia il F.L.N. a pigliare l'indipendenza alla De Gaulle per realizzar– la poi alla maniera forte. Se la Francia volesse pro– testare, America e Russia difenderanno lo Stato nazionale algerino ... . Si pensa che in queste circostanze la collettività francese di Algeria non abbia nessun diritto? Che i suoi morti siano morti invano? Che lo sforzo che la Francia le richiese possa venire violato senza alcuna legittima reazione? Ma il FLN ha la benedizione laicista e l'appog– gio comunista. Questo basta per fare dei coloni una massa dannata che si oppone al progresso. Ma che cosa si crede di aver risolto ad Algeri? O la Francia è morta o il generale sta preparando lo scoppio di una reazione nazionale di propo-rzioni in– calcolabili. La Francia sacrifica a disegni astratti di potenza atomica la sua presenza in Algeria e la sua vittoria sul FLN. Questo significa spingere i fran– co-a:gerini ed una parte dei francesi alla dispera– zione. Si pensa veramente che la Francia vedrà la soppressione della comunità franco-algerina senza reagire? Cuba, l'Angola e le N. U. La commissione politica dell'ONU ha votato una mozione che chiede l'inchiesta delle N.U. in Angol·a per ristabilirvi i diritti umani. Anche l'Italia ha contribuito con il suo voto positivo all'approvazio– ne di questa mozione. Ma l'ONU non penserà mi– nimamente di fare un'inchiest-a sui diritti umani a IL OOM Cuba. L'ineffabile organizzazione funziona soltan– to per quei' paesi che gli S.U., avendoli in qualche modo nella loro zona lii influenza, obbligano a sot– tomettersi. Verità e giustizia non hanno nulla a che fare con le decisioni dell'ONU. Conta solo la forza: chi è forte si sottrae sempre ad ogni inter– vento e ad ogni adempimento. L'ONU funziona perché gli S.U. ne trovano co– moda esistenza come forum internazionale, e come mezzo per mascherare l'assoluta assenza di un mi– nimo di ordine effettivo nella società internazionale. Così si crea una fittizia opinione pubblica in– ternazionale, dominata dagli stati afro-asiatici, che fa il bello ed il cattivo tempo ed è disputata dagli USA e dall'URSS. Ma mentre l'URSS ha anche una influenza ideologica su questi stati, un'influenza ohe le consente l'azione più spregiudicata, gli S.U. han– no solo due armi positive nei loro confronti: i dol– lari e soprattutto la loro capacità di costringere gli europei. L'America non dimentichi: chi semina vento, raccoglie tempesta. E Cuba non è altro che il primo cenno del temporale. Al di là dei Pirenei Alcuni giorni fa si è riunita a Parigi una com– missione internazionale per chiedere l'amnistia dei detenuti politici in Spagna. Ecclesiastici e laici, uo– mini di sinistra e di destra sono intervenuti in gran copia per la nobile causa. Costoro però hanno "esa– minato" la Spagna che mantiene ancora un carat– tere normale e legale al suo regime di repressione del delitto politico: ed hanno dimenticato "l'univers concentrationnaire" che va dall'Elba al Mar Giallo. Di questo non si parla. Il delitto contro la libertà comincia soltanto quando a commetterlo non è uno Stato comunista né uno Stato afro-asiatico. I russi hanno i missili e le astronavi, i cinesi le masse e la volontà di progresso, gli afroasiatici sono tanti. Il mondo afro-asiatico è dominato politicamente da un senso di reazione e di negazione della civil– tà europea: per questo esso converge con l'altro tipo di reazione ostile alla civiltà europea, cioè il comunismo. L'antica e la nuova forma, quella razziale e quella intellettuale, di ostilità alla civiltà euro– pea, cioè a quel tanto di vera civiltà che oggi esi– ste al mondo e di cui partecipa ogni nazione che vuol dirsi civile, sì che ogni incivilimento è neces– sariamente una europeizzazione, una assimilazione dell'Europa, convergono facilmente in un'unica po– litica. Gli americani sono parte della civiltà euro– pea, il frutto di tutti i popoli europei. Eppure gli USA oggi scelgono in modo sistematico la causa del razzismo antìeuropeo. Per l'opinione dei giornali, oggi il progresso civile è ovunque o quasi: il mondo va nel senso giusto o quasi. C'è solo wn punto del mondo che è contro l'in– civilimento: ed è la penisola iberica con i possedi– menti portoghesi. Solo qui comincia la persecuzione alla libertà: questo è lo sfogatoio del mondo .... Tale l'idolum fondamentale dell'opinione pubbli– ca mondiale·: pensate presso a poco così e sarete nella scia dell'opinione di maggioranza. Noi sapiamo che la Verità si fonda in Dio: e mai ci siamo sentiti come adesso, secondo l'espres– sione di S. Paolo, "cittadini del cielo". La giustizia ha veramente abbandonato la taccia della terra. ~ t.... - ..................................................... - ----------------------------------•-'"J"..".W,•.------·-·------------- ... -· ................ --• ····· 16 bibliotecaginobianco

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