Lo Stato - anno II - n. 12 - 30 aprile 1961

MENTO Che nessun innocente perseguitato abbia mai bi– sogno di questa opinione pubblica che difende la giustizia, l'eguaglianza ed i diritti . umani! Scoprirà che i Gorresio di tutto il mondo sanno intonare soltanto un inno: quello di una sola parola: il "cru– cifigie". Guai per costoro a chi non è potente. Oggi attaccare gli stati iberici, che sono ditta– ture del tipo tradizionale e tacere sull' "universo concentrazion,ario" dell'Est: attaccare Salazar e sor– ridere con bonaria tolleranza a Castro e con umile ammirazione curvarsi allo sforzo di Mao-Tse– Tung è recare sfregio a quella verità che è l'unica tutela dell'innocenza ()ppressa, Jean-Paul Sartre e i suoi umili sfruttano non servono la causa dei dirit– ti umani. Mai come oggi la causa dell'innocente è nelle sole mani di Dio, oggi che nessuna parola sul– la terra ha il coraggio di dire verità in modo di– verso dalla burocratica difesa d'ufficio. Si, si abolisca il delitto politico, forma superata dalla coscienza civile. Ma non si dimentichi che i tempi totalitari hanno conosciuto, ed il caso Eich– mann né è ben una prova, la persecuzione senza delitto altro che quello di esistere o di appartenere a una certa classe sociale o a un certo popolo o a una certa religione. Insieme alla "pantera" Eichmann sono esistiti Stalin, Beria e Suslov il massacratore dell'Ungheria? E' esistita l'eliminazione fisica della classe dei Kulaki? O i genocidii delle popolazioni collaborazioniste di Crimea e del sud russo? Finis Poloniae Vediamo sui muri di Roma un manifesto che invita a una conferenza sulla Polonia. Numerosi gli or,atori: tra gli altri, l'on. Del Bo e il sen. Ter– racini. Noi non sappiamo più ormai quando usare il nome di cattolico, tanto esso serve ormai a copri– re contenuti opposti e disparati. Non ci sentiamo di negare questa qualifica a un deputato democristiano, certo non per i diritti della verità, ma soltanto per quelli della consuetudine. Ci soccorre la Fede: Dio interviene a difendere il Suo Nom&._J!_rofanato. Dunque, diciamo pure il "cattolico" Del Bo. Costui non si perita di parlare della Polonia con il comunista Terracini, in un momento in cui la Chiesa Polacca è di nuovo attaccata dal potere co– munista ed il Primate di Polonia deve dire a difesa della Chiesa le forti e severe parole che tutti cono– sciamo. Queste cose una volta sarebbero state incredi– bili, tutta la coscienza cattolica si sarebbe sollevata. Ora sono ordinaria amministrazione. L'on. Del Bo rimarrà un cattolico di buona coscienza, almeno per quanto riguarda gli uomini. I rinoceronti Abbiamo visto con consolazione il dramma di Ionesco: un messaggio di verità nel mondo della menzogna. Gli argomenti del "mondo" contempora– neo, del progressismo di Ògni colore, quelli che ve– diamo ogni giorno impiegati a giustificare ogni vio– lenza, vengono visti chiaramente come argomenti anti-umani, oppressivi, tirannici come tirannico è l'errore. Il bestiario ha fornito ancora una volta lo spun– to alla satira: e gli argomenti progressisti sono sta– ti usati per giustificare la necessità di diventare ri- ibli .tecaginobianco ~=:~1 massa, l'uomo che non cerca la verità ma solo la maggioranza, il comportamento dei più, sollecito solo dei beni materiali e desideroso di non pensare a nulla altro che al proprio benessere. E il dramma conchiude con l'affermazione disperata dell'uomo, dell'ultimo uomo non diventato rinoceronte di voler continuare a essere tale contro i rinoceronti ... . - Il velo della pavidità e del cinico conformismo si è appesantito sul mondo, nei giorni della viltà dei potenti. Per questo il messaggio di un uomo vero, un messaggio conforme a verità, è appe– santito sul mondo, net giorni della viltà, dei potenti. Per questo il messaggio di un uomo vero, un messaggio conforme a verità, è veramente il segno, in questi giorni difficili, che le porte dell'inferno non prevarranno. Un generale che protesta A Bergamo il generale Troisi ha lasciato il palco delle autorità, dove rappresentava l'esercito quando l'oratore socialista ha difeso Castro e attaccato gli insorti di Algeri. Il generale ha fatto benissimo. Castro è un tiranno ed un tiranno della peggiore specie, un tiranno comunista. Lo Stato italirmo ha il dovere ed il diritto di non organizzare manifesta– zioni in suo onore. E se è soltanto un mfii:.are a ri– cordare al paese questa elem,entare no.,.ma di di– gnità, questo dice molto sul livello dei nostri poli– tici. Il generale non ha fatto un atto r.olitìco: ha fatto quello che il Capo dello Stato avrebbe dovuto fare se fosse stato al suo posto. Non ha affermato un'eccezione, ha affermato una regola. E se oggi altri vengono meno ai doveri della dignità e del– l'onore, questo non è una scusa per nessuno. Il ge - 1:erale Troisi, facendo soltanto il proprio dovere, oggi ha finito con il dare un singolare esempio. Il PCI avanza Le convergenze di una politica di incertezza e di equivoco portano ad un solo risultato: il comu– nismo progredisce nel paese. Questo è il solo com– mento possibile ai risultati delle elezioni ammini– strative di Rimini che sotto riportiamo. Ecco ì risultati: POI 20.807, 39,0% - 16 seggi; (16.570 nel '57; 18.894, 35,37% nel '60). PSDI 2.589, 4,8% - 2 seggi; (2.501 nel '57; 3.034, 5,68% nel '60). PRI 1.314, 2,5% - 1 seggio; (1.613 nel '57; 1.721, 3,22% nel '60). PSI 6.972, 13,0% - 5 seggi; (5.868 nel '57; 7.584, 14,19% neI '60). DC 18.370, 34,4 - 15 se.gg '1; (17.504 nel '57; 19.118, 35,77% nel '60). MSI 2.130, 4,0% - 1 seggio·; (999 nel '57; 2.014, 3,77% nel '60). PLI 1.073, 2,0% - O seggi; (912 nel '57; 1.043, 1,95% nel 1960). BDlUM 142, 0,3 - O seggi. Nel '57 i s ,eg.gi erano sbati così distribuiti: PSI 16; PSDI 2; PiRI 1; PSI 5; DC 16; PLI O; MSI O. Il Mo– vimento Socia1e ha quindi guadagnato il seggio per– duto dalla DC. 17

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