Lo Stato - anno II - n. 12 - 30 aprile 1961

Il bilancio alle Prossimamente al Senato avrà inizio ii dibattito sul Bilancio dello Stato per l'esercizio finanziario 1961-62 che, per grosse cifre, si presenta come segue: - spese effettive: 4.315 miliardi; - entrate effettive: 4.030 miliardi; - disavanzo effettivo: 285 miliardi. Portati gli impegni di spesa ad un aumento di 373 miliardi (erano, infatti, globalmente di 3. 942 nel precedente esercizio), valutate le entrate con un incremento di 383 miliardi (nell'eser– cizio in corso erano state valutate di 3.647), si è giunti ad un deficit di 10 miliardi in meno nei confronti del pre– cedente (295). Per quanto concerne gli oneri dello Stato essi riguardano non soltanto quelli normali delle varie Amministrazioni. ma anche quelli derivanti - per le pri– me quote annuali - dagli stanziamenti per i piani pluriennali in corso di di– scussione (s<:uola, autostrade, Sardegna, fiumi); il cosiddetto « piano verde» re– lativo all'agricoltura, troverà la sua co– pertura, dopo l'approvazione, con la emissione di obbligazioni, a cura degli enti qualificati per il credito a lungo termine. Circa l'entrata si è valutata la possi– bilità di un incremento naturale, corri– spondente all'aumento del reddito na– zionale, e si è provveduto ad apportare alcuni aumenti di certe imposizioni. Ora è indubbio che ci troviamo di– nanzi ad un insieme di cifre pratica– mente « falsate » in partenza, perché non tengono conto della « realtà » eco– nomica che l'esperienza non consente di considerare in modo preciso e sopra– tutto stabile. Tale affermazione non è la conse– guenza della nostra poca tenerezza ver– so l'attuale formula «convergente», ma viceversa la conclusione alla quale si giunge attraverso una serie di conside– razioni sulla estrema pericolosità di cer– ti" previsioni e sulla esagerata imposta– zione di alcune programmazioni a ca– rattere sociale. La ricerca affannosa di una « socia– lità » generica, alla quale non corrispon– de quel concreto impegno realmente « sociale » che significa tener conto delle vere possibilità del Paese e delle con- 12 biu1uL8caginobianco Un'approvazione preco• stituita (anche se critica) non corrisponde al dove– roso impegno del Parla- mento seguenze ultime dei provvedimenti ela– borati, conseguenze guardate a vasto Spese effettive Entrate effettive Disavanzo Un breve studio di questi giorni, ap– parso su una diffusa riv-ista economi– ca (1), ci richiama a vedere che i risul– tati di consuntivo sono alquanto dif– formi da quelli di previsione. La spesa accertata per l'esercizio 1959-60 è risultata di ben 531,1 miliar– di superi'ore alla previsione, cioè è ar– rivata a 4.004,8 miliardi; l'entrata ha potuto aumentare solo di 340 miliardi arrivando a 3.648,0 miliardi. Il disavan– zo di parte effettiva è quindi salito a 320,8 miliardi; ed è questo il dato da confrontare utilmente con i disavanzi dei due esercizi successivi. Secondo i primi dati a disposizione si ha che per il 1960-61 la situazione sarà alquanto diversa, in senso positi– vo: è sempre lo stesso studio che per– mette cli valutare un andamento com– plessivamente regolare delle spese, e re– lativamente favorevole per le entrate. Le prime potranno subìre qualche riduzio– ne per minori impegni, compensando in qualche misura le maggiori spese che affluiranno nell'ultima parte dell'eserci– zio. Le seconde daranno un gettito che supererà presumibilmente la previsione di oltre 100 miliardi. Il disavanzo non dovrebbe gran che allontanarsi dal previsto. E' forse significativo che il 1959-60 {I) Il cammino del b-ilanc·ioitaliano - Su • Monc 1 o Economico , del 15 a-prile 1961. Camere respiro, ha portato alla stesura Ji un Bilancio che può provocare « sorprese » poco piacevoli nel futuro. Abbiamo la netta impressione che non si sia troppo a fondo guardato ai risultati di certe previsioni passate, per– ché un conto è il confronto con le pre– visioni medesime ed un conto il con– fronto con i dati consuntivi. Per i tre esercizi più recenti abbia– mo i seguenti dati sugli stati di pre– visione: 1959-60 1960-61 1961-62 miliardi di lire 3.473,6 3.941,8 4.315,2 3.344,0 3.647,0 4.030,0 -129,6 -294,8 -285,2 riguardi con i suoi risultati nega– tivi - un Governo pre-convergente (perché gli stati di previsione furono elaborati dal Gabinetto Fanfani del '58-60), mentre la relativa stabilità per il 1960-61 riguardi in notevole parte l'attività di un successivo Governo a impostazione politica completamente diversa. Tornando comunque al Bilancio in discussione va notato che l'incremento futuro delle entrate è stato calcolato su un reddito presuntivo aumentato sulla base dei risultati ·c1el 1960 e cioè di quell'anno ciel « miracolo economico», la cui ripetizione è molto improbabile. In materia cli spese si è così largheg– giato, oltre una oculata misura, andan– do al di là di quanto è possibile con un Bilancio tuttora in fase di assestamento: lo Stato ha •in verità oggi esigenze note– voli, derivanti dagli aumentati bisogni della popolazione, oltreché da alcune deficienze strutturali che vanno affron– tate, ma nessuno pensa alla possibilità di formule taumaturgiche capaci di ri– solvere i problemi rapidamente. Entrano qui in giuoco le questioni del gradualismo e del coordinamento, problemi essenziali per una politica di sviluppo economico e sociale. Recentemente, aprendo il secondo triennio di attività del Consiglio Na– zionale dell'Economia e del Lavoro, il presidente del Consiglio stesso on. Cam– pilli dichiarava che siamo convinti che

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