Lo Stato - anno II - n. 5 - 20 febbraio 1961

della questione, la Gerarchia ha già parlato e più volte. La situazione del cattolico, sia dal punto 'di vista del diritto che della dottrina, è certa. Egli non può legarsi ad una cooperazione con il PSI, se questi non rompe in modo chiaro e pre– ciso con l'ideologia comunista e con la cooperazione con i comunisti. Quindi oggi ogni cattolico ha il dovere di fare quanto· è in suo possesso per lottare contro il co– munismo ed i suoi cooperatori, anche contro co– loro che si dicono cristiani. Il modo e le forme pos– sono essere diverse, secondo le circostanze e le vo– cazioni, ma oggi è tempo di non voltarsi indietro e di lasciare che i morti seppelliscano i loro morti. Un cattolico non può « associarsi con i comu– nisti». LA SETTIMANA G. BAGET-Bozzo Il discorso di Rapallo Parlando a Rapallo il 12 u.s. a chiusura del convegno nazionale del Movimento Femminile della DC lo on. Fanfani ha detto fra l'altro: « ... sia ciascuno di noi tanto umile da non pretendere di anteporre il proprio giudizio al giÙdizio dei più, rispettando sopratutto l'avviso -dico– loro cui affidammo la responsabilità di di-r1'gerei (l'on. Moro ed i suoi amici "n.d.e.") »; e piu avanti: <<... persuadiamoci tutti che se nelle cose che riguardano lo Stato e la struttura fondamentale della nostra società, la DC tiene fermo; chi ha il dov·ere -di ripensare, di riflettere, di saggiare (sempre l'on. Moro ed i suoi amici), potrà attendere a ripensa– menti, riflessioni, assaggi s,enza r-i– schi o pericoli ·per la demoicrazia ». L'on Fanfani ha fatto tali affer– mazioni dopo che aveva sottolineato la necessità che i dirigenti politici italiani - uniformando-si ad un pre– teso spirito << di revisione » che sa– rebbe alla base di un <<nuovocorso» della politica mondiale - si impe– gnino a « sperimentare gradual– mente soluzioni ritenute valide », si impegnino a « saggiare la bontà di nuove vie e di nuovi mezzi per· rag– giunge.re nuovi equilibri ». Il tutto p er « ac quisire generosamente nuovi sostenitori dell,a nostra repubblica fondata sulla libertà e aiperta so– cialmente al progresso ». Chi conosce le idee passate e pre– senti dell'on. Fanfani sa perfetta– mente che il suo dire allusivo sopra riportato sta a significare, espres– so nei termini concreti posti dalla realtà politica italiana di oggi: 1) la necessità di operare atti– vamente per il superamento da par- Lo STATO bibliotecaginobianco te della DC della pregiudiziale anti– marxista nei confronti del PSI; 2) la necessità per la DC di fa– vorire ogni possibile atto inteso a rendere concreta la partecipazione del PSI all'esercizio del potere a tutti i livelli; 3) che nel quadro di tali obbiet– tivi bene operano gli attuali respon– sabili della politica DC; 4) che frapporre ostacoli al loro operare significherebbe porsi contro un processo irreversibile che trove– rebbe la sua radice nelle componenti essenziali della realtà politica mon– diale. Non attendevamo a così breve scadenza una tanto autorevole con– ferma a quanto da noi scritto sul n. 3 di questa rivista, a proposito della interpretazione << amministra– tiva », priva cioè di sottofondi poli– tici, e quindi innocua, che l'on. Moro avev_a voluto dare alla sua azione intesa a portare la DC a collusione con il PSI in alcuni grandi centri ed in alcune provincie italiane. Il discorso di Rapallo ha, infatti, ridicolizzato la tesi << am.ministrati– va >> dell'on. Moro, dal momento che tra la « volontà » espressa dall'ono– revole Fanfani_ di << revisionare » il quadro dei valori e dei metodi at– traverso i quali affrontare la realtà politica italiana, e la azione << pra– tica» dell'on. Moro s'è manifestata piena concordanza ed operante so– lidarietà. E la controprova di tale fatto è data dai commenti che alle parole del presidente del consiglio hanno· dedicato i « compagni di strada » Social Democratici e le varie sini– stre interne alla DC., che hanno in- . travisto nelle parole dell'on. Fanfa– ni la possibilità di accelerare, sotto la spinta di avvenimenti definiti <<ineluttabili», il processo di acco-. stamento alle posizioni del PSI, av– viato ·apertamente dall'on. Moro do-– po il 6 di novembre 1960. Un tale riconoscimento già di per se è im.portante, dal momento che pure esso conforta la te-si da noi so– stenuta circa la volontà della at– tuale dirigenza DC di giungere ad una collusione aperta con il PSI. Ma il discorso dell'on. Fanfani deve considerarsi importante anche per un'altra ragione. Esso, infatti, fungerà da cartina di tornasole per misurare la vera sostanz_a di quel . che pensano dell'attuale momento politico quanti, all'interno ed allo esterno della DC, sino ad oggi si sono mimetizzati dietro la tattica felpata e polivalente dell'on. Moro. Perché la linea di intervento « re– visionista » dell'on. Fanfani, condi– visa in pieno, a quanto egli ci ha d_etto, dal segretario del partìto, in– veste in modo inequivocabile anche la politica estera del nostro paese. Tocca, cioè, temi e posizioni consi– derate sino ad oggi da cer'ti uomini e settori della DC del tutto fuori da ogni possibile discussione. Sarà pertanto interessante vedere come reagir.anno al ventilato << nuo– vo ccrso i- fanfaniano in politica estera tutti coloro che, in consiglio nazionale ed in seno al governo, per anni si sono posti come i garanti di una linea di intransigente op-po– sizione al neutralismo oltre che al comunismo. A questo proposito, a conferma– re ulteriormente la volontà « revisio- 5

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