Lo Stato - anno II - n. 5 - 20 febbraio 1961

TAMPA bi pre un salutare potere: lo spirito di Ralpallo ci an– nuncia sempre il capovolgimento delle alleanze. I socialisti ed i liberali si preparino al « cha.ngez de damme » nella nostra quadriglia di governo. La nostra "Fine " L'on. Andreotti, ohe è uomo di spirito, ha rispo– sto all'on. Gagliardi, deputato di Venezia, che invi– tava il partito a curare le istanze sociali dei gio– vani a « stare attenti che non facciano poì ld fine di Baget Bozzo ». NMostante le apparenze, il passa,ggio dalle « istanze sociali » (se seriamente sentite) alle posi– zioni del· rinnovamento dello Stato è più facile di quel che non si pen~i. L'on. Andreotti ha dunque ra– gione. Le vie di Dio sono infinite e possono l]Jassare q,ddìrittura pe/1" le chiesuole della sinistra demo- cristiana. • • L'_on. Andreotti ci passi il cattivo pensiero, ma ci con·senta di dire che almeno la sinistra democri– stiana si batte per quello che crede: per usare la famosa frase di Seyes, era nulla ed ora è tutto. Forse di Zi si può dunque tirar fuori un giorno qualcosa, ma chi potrà mai far della fa rin a con il grano di primavera? Pochi lettori per "La Tribuna,, « La Tribuna » da settimanale si tra,sf ()(T'merà in quindicinale. I lettori sono troppo pochi e Malagodi ha pensato che tante spese sono inutili per un pe– riodico che quasi nessuno legge. Il segretario del P.L.I. si è più volte lamentato con i redattori della rivista perché a suo giudizio, gli· articoli pubblicati sono-<<monotoni» e non suscitano la minima curio– sità. Il fatto è che monotona è la politilca di Mala– godi, privo _di ogni idea valida e originale. I redattori, per quanto bravi, non possono dare -la vita ai morti. Ed il P.L.I. è un morto che non può ritornare a re– spirare neppure con la bombola del centrism;. Il "balilla,, di Tambroni Così ci definiscono· amabilmente i carristi per la penna, crediamo, di Carlo Falconi. Ci fa piacere che i c~rristi ci considerino tanto giovani, perché sta se:ritto che molte volte Dio rivela la verità al più giovane. • Falconi ci dice che « un cattolico militante do– minato dal complesso del comunismo e ·che n~n si voglia appagare di compromessi non ha dinanzi· a s.é che due vie: o quella 4ella rinuncia alla lotta politica o quella della resa alla reazione più· ra- dicale». . • E' ovvio qual'è, per .Falconi, la definizione di rea– zione: la reazion·e è soltanto il sinonimo di anti– comunismo. Ma così il suo ragionamento è una pe– tizione di principio. Il cattolico che voglia essere coerente al giudizio cattoli'co sul comunismo (,« in-. trinsecamente perverso ») non può non essere an– ticomunista e questo ci dice in fondo « Moruio Nuovo». Spogliata dei giudizi di valore, la sostanza oggettiva della posizione di Falconi è francamente la nostra. Tra avversari agenti è facile la chiarezza. In che senso, poi la nostrà posizione evochi « il Lo STATO nobianco rag_azzo di Portoria » (visto che, purtroppo, come scriveva Andreotti su « Concretezza » non siamo più giovanissimi) non lo intendiamo. Forse perché ·« ai nemici in fronte il sasso, agli amici tutto il cor? ». Ma nessuno meglio dei carristi dovrebbero apprez– zare questo: non è in sostanza questa la loro vera te-si politica? E non potrebbe un autonomista ri– torcere la spiritosaggine e chiamarli, visto la loro dedizione all'unità di classe i « balilla del PCI »? Spezia dorotea La cau:sa dell'apertura a sinistra è passata nelle mani dei doroteì. A La Spezia, feudo elettorale e di partito dei <J,oroteì Taviani e Gotelli, l'apertura a sinistra è stata fatta a regola d'arte. L'« Avanti! » • non smentito annuncia che la nuova giunta comu– nale, cui segue quella provinciale, ha avuto come base l'accettazione integrale del programma del PSI da parte degli altri partiti. I democristiani hanno fatto la dichiarazione antifascista, ma i so– cialisti non hanno fatto quella anticomunista. I neoconvergenti hanno << constatato la netta contrapposizione programmatica del loro a-ccordo nei confronti della destra economica ». Inoltre si sono impegnati « a opporsi ad ogni forma di discri– minazione». Molto bene. Il PSI ha ottenuto tutto: e lo ha ottenuto non dai basisti, ma dai dorotei. Il doroteismo è la posizione politica che consiste nel non averne alcuna, accodandosi ai vari potenti, non diremo del giorno, mq del minuto. Quando un doroteo muta politica, questo è un segno, come .quando i gatti si lavano ·o gli uccelli volano basso: vuol dire che il tempo muta. Dopo la giunta di Genova, non c'è alcun dubbio sulla direzione di marcia della DC. Socialità ed ignoranza << Paese Sera » ha iniziato in margine al processo « Fenaroli » la (solita) campagna a sf011,d,o sodal– populista attra-:;erso la quale mettere sotto accusa la «grassa» borghesia (lombarda). • Accusatori i (soliti) Quasimodo, Pioveve e Musat– ti, che attraverso una intervista di Adele Cambria ci hanno fatto sapere che il Ghiani (proletario) e l'Inzolia (piccolo borghese) sono vittime (se lo sono) della sete di potenza del « pes,cecane » Fenaroli e della « tarata ~' magistratura italiana. Ma la intervistatrice non si è limitata a sentire i giudizi dei tre. Per meglio « tasta,re» il polso dei milanesi (bene) e sottolineare la loro indifferenza al << dramma sociale » del pro-Zetario e del piccolo· bor– ghese ella ci dice ohe•'si è portata nel foyer della « Scala » per intervistate •« ingioiellate » signore che non avevano fatto in tempo ad entrare in sala. pri– ma dell'ini•zio del seco.ndo atto della « Bohéme » e che di li « ascoltavano rapite l'aUacco struggente di - bimba dagli occhi pieni di malia ... - ». Dalla quale cosa si deve dedurre che se è vero che Adele • Cambria appare .particolarmente adatta per certo genere di inchieste politico-sociali, è altret– tanto vero che si manifesta (particolarmente) igno– rante nel campo della musica operistica, cònsiderato che « bimba dagli occhi pieni di malia ... » è una ro– manza della•« madama Butterfi'y ». 17

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