Lo Stato - anno II - n. 5 - 20 febbraio 1961

•ste, Palermd. L'Intesa ha la maggioran- • ••·suoi amici' hanno scartato a priori quai- • za assoluta all'Università cattolica di Mi- siasi accordo con l'AGI, ma stanno con- iano e a quella statale di Urbino. L'UGJ ducendo in porto un'operazione politi- è in maggioranza assoluta a Bologna e ca di particolare gravità. Dopo le ele- • a Sassari _mentre le roccaforti dell'AGI zioni, il gruppo dell'UGI si è infatti :·~no Ferrara .e Milano governativa. A nettamente spaccato in due, dando vita ' Genova, dove la rappresentanza del a due formazioni autonome, una di .Glac all'interno dell'Intesa è quanto mai < sinistra democratica>, l'Unione Go- • forte, esiste un accordo AGI-Intesa men- gliardica Romana, ed una chiaratamen- •:tre a Messina vi è una giunta •a tre, te comunista, i Goliardi Autonomi, di- • _:AGI, UGI e Intesa. Le situazioni degli retta da Piero Craveri, noto esponente altri centri universitari, dopo le recenti giovanile della corrente «carrista> del elezioni di novembre-dicembre, sono an- PSI romano. Ebbene, pur di escludere• 'cora incerte. l'AGI da qualsiasi combinazione, Por- .. ·Particolarmente esplicativa in questo cacchia e gli altri dirigenti romani del- .senso è la situazione dell'Ateneo di Ro- l'Intesa, in ciò perfettamente d'accordo ma. Qui, le ultime elezioni hanno dato con i dirigenti nazionali dell'associazione • .questi risultati: 2.648 voti e 30 seggi pseudo-cattolica, proprio in questi gior- all'lntesa, 2.520 voti e 28 seggi all'UGI, ni hanno deciso di formare una giunta · 2,08_1voti e 25 seggi all'A,GI, 1,900 di maggioranza non solo con gli anti- voti e 22 st>ggial Fuan. Si vede quindi clericali dell'unione Goliardica Romana, .che gli studenti cattolici Romani, gui- ma persino con gli stessi comunisti di- •. ·•dati da Pier Vincenzo Porcacchia no- chiarati del gruppo Goliardi Autonomi! to esponente della sinistra democristiana, Le conseguenze di questa politica sui– avrebbero avuto ampie possibilità di cida dei dirigenti del movimento catto– formare una giunta di maggioranza con lico universitario hanno fatto sentire il ì. 25 eletti dell'AGI, senza dover assolu- proprio effetto negli ultimi mesi. Con tamente ricorrere all'UGI e scartando un l'elezione alla presidenza dell'UNRI del : eventuale accordo con i missini del para-comunista Mombelli, l'organizza- /: 'Fuan. Invece, non solo Porcacchia e. i zione rappresentativa di tutti gli stu- , 'denti italiani: ha assunto una netta.in -: tcnazione di sinistra -pro-marxista. I dirigenti dell'Intesa sono ormai a rimorchio dei marxisti dell'UGI come dimostrano gli ultimi avvenimenti ed in modo particolare il documento del– l'UNURI co1,1tro il governo presieduto dall'onorevole Tambroni, la solidarietà con coloro che promossero i fatti del lu– glio scorso, l'adesione alla giornata di solidarietà per l'Algeria. Proprio l'Intesa, inoltre, ancor prim_a• dei comunisti e dei radicali, prima an– cora dell'ADESSPI (l'associazione di sinistra sorta in « difesa della scuola laica>) si oppose all'emendamento Fran– ceschini al piano decennale per la scuo– la, emendamento con il quale si chiede– va di coprire con fondi pubblici almeno due terzi delle ingenti spese sostenute dalle scuole cattoliche per la formazione e l'istruzione dei giovani! E' difficile non dire a questo punto che quanto accade in campo universi– tario appare come una parte di un pia– no elaborato in ogni dettaglio per por– tare i cattolici su posizioni para-marxi– ste, con le conseguenze che non tarde– ranno a manifestarsi in tutta la loro pericolosa portata per il futuro del paese. Crisi della mezzadria i._ Sull'Unità del 19 gennaio scorso, in ' ··prima pagina con titolo a quattro co– lonne, veniva pubblicato un lungo arti- . colo che prelude ad una nuova azione comunista volta a consolidare politica– niente ed anche economicamente .la po– si~ione del PCI nelle nostre zone mez– 'iadrie. L'articolo riguardava la creazio– ·ne di cooperative mezzadrili in Tosca– I;ta in quelle zone dove il persistere del– la . crisi del settore e la pressione degli stessi comunisti ha indotto i contadini ~d_abbandonare in maniera sempre più , . estesa le campagne. Nella zona del co- ;.:.' .munc di Cortona, dove sono in partico– ì_ ·.. ~. ...• lare segnalate le recenti attività comu– •: niste, ormai oltre 1.500 ettari di terre ·:,'._ • .••.-p~ ad una buona parte dell'arca colti– . ,i • ·-.vabiledell'intero comune, sono rimaste incolte. Non si tratta di terre scarsamen– te· produttive o come dicono gli econo– ., misti extra-marginali, ma spesso sono •··zone ncche di vigneti ed uliveti, oltre :::_chè'di foraggere e di seminativo. Vi è Gli orientamenti e l~ operato dei governi succedu– tisi dal 1945 ad oggi hanno spianato la strada all'impegno comunista nel mondo contadino diffusa anche la coltivazione della bar– babietola e del tabacco ed anche l'alle– vamento ha dato sempre dei buoni ri– sultati: anzi i capi di bestiame della razza « chianina > (della Val di Chia– na cioé) hanno goduto specie un tempo fama nazionale. Cos'é accaduto quindi da poter scon– volgere in tal modo la vita agricola di queste zone se le terre sono ancora ge– nerose di prodotti e fino a ieri erano .così ben coltivate? L'agricoltura toscana e quella della Val di Chiana in particolare possono esser prese ad esempio del come, dal dopoguerra in poi, la politica delle sini– stre di vario indirizzo e gradazione, ha saputo deteriorare i rapporti sociali cd economici con una propaganda ed una politica volta a perseguire l'esclusivo in– tc·ressedei singoli partiti a danno della società nel suo complesso. Il primo provvedimento preso per ragioni demagogiche nel settore mez– zadrile fu quello riguardante la ricon– forma del vincolo posto alla disdetta dei contratti agricoli. Con la giustificazio– ne di « prevenire l'arbitrio padronale> in realtà si vincolava alla terra senza possibilità di spostamento secondo le necessità economiche e le capacità indi– viduali le singole unità familiari dei mezzadri. (continua a pag. 18) •··.·' .-·->·, •

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