Lo Stato - anno II - n. 5 - 20 febbraio 1961

troppo le vicende della politica univer– sitaria o per ingenuità, o per scarsa esperienza o perché troppo giovani o prrché troppo impegnati nello studio. Così, le liste vengono preparate dai di– rigenti dell'Intesa senza alcuna partr– cipazione della « base » che, molte vol– te, non è nemmeno interpellata. Così si trascina l'equivoco di migliaia e mi– gliaia di giovani che votano, senza mi– nimamente sospettarlo, per dei para-co– munisti travestiti da cattolici, e da que– sti vengono coinvolti in avventure aper- liberali. Nell'UGI, fin d'allora, non mancavano però pericolosi fermenti an– ticlericali, piccoli gruppi di radicali e di socialdemocratici; di elementi, in de– finitiva, con i quali la collaborazione, sia pure sul piano gogliardico, presenta sempre vaste zone d'ombra. Pressocché i5olati erano il Fuan all'estrema destra e i Cudi (centri universitari democrati– ci italiani), in cui confluivano sociali– sti e comunisti, all'estrema sinistra. I tragici fatti d'Ungheria e una certa evoluzione nelle generazioni goliardiche L'« Intesa » è convinta di guidare la politica Universitaria turiste, in manifestazioni di laicismo che non condividono affatto. Se questa è la situazione all'interno dell'associazione, una situazione di pre– dominio di un gruppetto di settari che si arrogano il diritto di rappresentare tuttti gli studenti cattolici italiani, la situazione esterna, cioé i rapporti tra l' « Intesa » e le altre associazioni go– liardiche, indica ancor meglio la peri– colosa involuzione. Fin dagli inizi della sua attività, 1 '« Intesa » strinse rapporti di collaborazione, all'interno degli or– ganismi rappresentativi locali e di quel– lo nazionale, con l'UGI associazione che raccoglieva gli studenti laici, per lo più 14 ·:- ib 'iotecaginobianco. partarono, negli anni 1956 e 1957, a un continuo declino dell'associazione so– cialcomunista e, di conseguenza, al suo definitivo scioglimento. Sembra,·a, a prima vista, che i dirigenti del Partito Comunista avessero rinunciato al loro sogno, cioé al predominio in campo universitario. In realtà, lo scioglimento dei Cudi permetteva ai dirigenti di via delle Botteghe Oscure l'inizio di una manovra quanto maÌ abile e insidiosa. I più preparati elementi provenienti dai C'udi si iscrissero, infatti, all'UGI. Aiu– tati da una potente attrezzatura quale è quella che il PCI può sempre mettere a disposizione dei propri militanti, i giovani comunisti, a poco a poco, co– minciarono la conquista dell'UGI im– padronendosi dei centri vitali dell'orga– nizzazione. In un breve volger di tempo, i diri– genti dell' « Intesa » vennero presi a ri– morchio dagli abili filocomunisti della UGI mentre l'ibrida collaborazione tra studenti « cattolici » e marxisti, ric:cvc– va addirittura una consacrazione uffi– ciale nel settimo congresso nazionale universitario, tenutosi a Rimini nello aprile del 1957. Nel congresso, infatti, veniva approvata una mozione che reca le firme di Bodrato per l'Intesa e di Mombelli per l'UGI, mozione nella qua– le si possono leggere queste significati– ve paro!-~: « Il settimo congresso nazio– nale universitario, udita la realzione del prtsidente dell'UNURI la approva, sot– tolineando in particolar modo la posi– tività delle indicazioni e degli obiettivi f-'Oliticipropri del movimento studente– sco, nei suoi rapporti con la vita politi– ca del paese, nella definizione delle esi– genze morali, di studio, economiche e sociali dello studente, nella volontà di perseguire la riforma democratica del- 1 'istituto universitario e della scuola ita– liana. Riafferma su queste linee la si– cura positività della collaborazione fra le forze politiche dell'Intesa e dell'UGI, di nuovo confermandola come attuale e insostituibile elemento di propubione del movimento studentesco. » Circa due mesi dopo l'approvazione di questo documento nasceva !'AGI (As– sociazione Goliardica Indipendente) che, sorta per iniziativa di alcuni gruppi cattolici di destra e liberali ai quali ri– pugnava il patto di Rimini, vide sem- _ pn: più allargare le proprie basi. Ciò rnalgardo, !'AGI è sempre stata tenuta in disparte dai presunti cattolici dell' «In– tesa». Quest'estate, nel mese di luglio, si è tenuto l'ultimo congresso dell'Unu- • ri nel quale i dirigenti dell'Intesa hanno r.uovamente sancito un patto d'allean– za con l'UGI, ormai scopertamente filo– wmunista, dando vita ad una giunta di coalizione UGI-Intesa cd escludendo a priori qualsiasi possibile accordo con !'AGI. Eppure, le notevoli affermazioni conseguite da quest'ultima associazione rendevano possibile un accordo in scala nazionale tra AGI e Intesa. Attualmente, e l'incontro » tra catto– lici e marxisti è in atto oltre che in sca– la nazionale, nelle università di Torino governativa, Pavia, Napoli, Padova, Ve– nezia, Firenze, Siena, Camerino, Peru– gia, Cagliari, Torino Politecnico e Mila– no Politecnico, Parma, Macerata, T rie-

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