Lo Stato - anno II - n. 5 - 20 febbraio 1961

niste,riali e ·anche con la cairirca di primo-ministro, mentre molti fra i suoi compagni vennero uc-c.hsio de– portati. Al iprinci.pio del 1948, Oapo del Governo era Gottwald, fanatico sta– liniano; ministro dell'interno era Nosek, un altro dirigente comunista di vecchia data; ministro dell-a di– fosa, Cepicka, genero di Gottwald, poliziotto spietato. In seno al Gabi– n,etto, gli esponenti 'dei ,partiti demo– cratic-i erano in maggioranza, ma i posti-ichiav,e erano in mano, tutti ai comunisti. Nosek aveva già epurato prefetti, questori, aveva costituito una sua milizia e imponenti •fOTze di « sicurezza nazionale ». Cepicka ave– va bolsce·vizzato l'esercito. Un altro caipo •comunista, titolare del !Mini– stero dell-a Giustizia, aveva ridotto la magistratura a strumento del go– verno. Ma tutto questo iprocesso si era svolto lentamente, ,crupillarmen– te: oggi un provvedimento, dòmani un altro, sempre con qualche giusti– fkazione •«'democratica» e «aintifasci-• sta». A'bilisssimi,i -com.unisti non at– taccano mai di :fronte la iparte avver– sar1'a: la logorano pian piano, sfrut– tano tutte le sue debolezze, le ambi– zioni de.gli uomm1, l'aspirazione demagogi.ca di tanti politicanti. Fin– ché un giorno, troppo tardi!, si scO!pr-e che l'a,p,parato dello Stato, nei suoi gangli vitali, è già saldamente in mano al ,pa·rtito •comunista. Ai primi di febbraio 1948si segna– larono strani movimenti di truppa e della milizia a Praga, intorno ai vari Ministeri, intorno alla :Presidenza del Consiglio, intorno al Parlamen– to. Il primo segretario generale del partito comunista, Rudolf Slansky, aveva mobilitato i «quadri» per pr,ev enire gli « intrighi dei reazio– na.ri » (non diversamente, nel 1938 la R ussia aveva aggredito la ·Fin– land-i-a per « prevenire » un attac·co finlandese). Di fronte a questa si– tuazione, i ministri democratici pro– testarono presso Ben es, .che aveva ormai, per altro, le mani legate; e si rifiutarono di :partecipare alle riunioni di Gabinetto fino a quando Nosek non avesse ritirato i sos:petti provvedimenti di emergenza, che mettevano praticamente lo Stato alla mercè ·dei comunisti. Tra il 17 e il 20 febbraio si susse,guirono a Praga e in tutte le principali città della Cecoslova•c•chia violente dimostra– zioni, nel corso d,elle quali « masse » bene istruite e guidate da attivisti chiesero la testa dei « ministri tra– ditori ». Migliaia di operai •comunisti ri-cevettero armi, ,cosicché al mo– mento in cui gli altri partiti .cerca– rono di organizzare controdimostra– zioni, si ebbero scontri cruenti: la polizia comunista sparò contro- una 8 bibliotecaginobianco patriottica manifestazione studen– tesca, dinanzi al Palazzo del Go– verno, uccidendo alcune decine di giovani. Ciò bastò a Gottwald e a Nosek per instaurare lo stato d'as– sedio. Il 20 febbraio, dieci ministri, arppartenenti al partito di Benes, al partito cattolico popolare, al partito democrati-co slovacco, presentarono le dimissioni al Capo d,ello Stato. Benes tentò di parlare ,per ,radio, ma fu impedito dal Ministro delle infor– mazioni, Kopecky, comunista. Frat– tanto, i servizi speciali del partito comunista avevano installato 3JPpa– recchi di ascolto in tutte le sedi de– gli altri ,partiti e perfino nelle abita– zioni dei iprindpali leaders. «Comi– tati di vigilanza rivoluzionaria» sorsero dovunque. Gon:fermato primo ministro, Gott– wald costituì un altro Gabinetto: quaisi tutti i dicaster-1 in mano ai co- •munisti; a:d alC'llni tTansfughi degli altri ,partiti, riuniti in un simulacro di « Fronte nazionale », furono la– sciate le briciole. In iprlndplo, il :pre- • .sidente Benes rifiutò di firmare il decreto di nomina del nuovo .gover– no. Ma lo ,convinsero, isolato •coone era, malato, esausto, le <~delegazioni popolari», ,che il partito comunista procurò di inviare per alcuni ,g.iornie notti di seguito al Palazzo :p,r,esiden– ziale a chiedere perentoriamente al Caipo dello Stato di non opporsi alla volontà del ,popolo. Una visita im– provvisa dell'Ambasciatore sovietico a Praga, Zorin, l'attuale delegato dell'UIRSS al Coooiglio di Skurezza dell'ONU, fece il ,resto: l'inviato di Mosca prospettò a Benes l'alterna– tiva: ruccettazione del Governo o guerra ,civile, con la necessità per la Russia di intervenire, in quest'ultimo caso, in base al trattato di amicizia e assistenza, ·che Benes stesso aveva concluso, tre anni ,prima, con la Uinione Sovietka. Nel pomeri,gigiodel 25 febbraio, Benes si arrese, Sacrifi– cò, tra -gli altri, il Minist,ro degli esteri Jan Masaryk, fi,glio del •« pa– dre della ,patria», la cui coI,pa prin-. ci,pale era quella di aver dato l'aide– sione cecoolovruc,ca,nel 1947, al Pia– no Marshall (e l'aveva da,vuta subi- • to riti rare, in seguito ad un severis– si.mo richiamo di Stalin). Do,po due se ttimane, Masaryk, come tU:tti san– no, fu trovato -ucciso, buttato già da una finestra: si seppe ultedormente il nome dell'assassino, il colonnello comunista della sieurezza Stram, che aveva agito 1peror:dine di Gott– wa1d e di Nos,ek.Il giorno prima del– l'ucci:sione, Masaryk, dopo aver ;p;re– gato sulla tomba del padre, si era recato d-a Benes, al quale ·aveva confossato l'intenzione di fug.gire in Occidente e rip,rendere dal mondo libero la loitta per la liberazione del- la oe,coslova,c•chla.Pie illusioni quel– le di Jan Masaryk! L'impianto di ascolto, in casa Benes aveva egre– gi·amente funzionato. In realtà, ormai, il Paese era in balia del partito unico e della Rus– sia. E tale rimase anche dopo che alcuni dei prindpali fautori del col-p,odi Stato del ,febbraio 1948, con in testa il segre·tario ,generale del partito comuni.sta, Rudolf Slansiky, il capo della sfourezza G,eminder, il ministro degli e-steri Kn.ementis, suc– ceduto a Mlasaryk, furono a loro vol– ta uccisi, ·come « titoisti », àlla fine del 1952. Tale rimase, ,vale a dire una ,colonia sovietiica, anche dopo la misterio\Sa morte di Gottwald, che si spense stranamente aippena tornato da Mosca, dove aveva assistito ai funerali di Stalin. e~ cibi dice che Krus•c,evabbia voluto sbarazzarsi, in– sieme col :feroce ,georgiano, di uno dei suoi più fedeli servitori, quale appunto era Gottwald. Nel -frattem– po ~ra morto anche Benes e subito dopo la S'Uamorte la stampa comu– nista cominciò ad attac,carlo coone v,enduto all'imper-ialismo e ai ,guerra– fondai occidentali. Ormai, non ser– viva ·più; aveva contribuito egre,gia– mente, ,per la parte ,sua, alla satel– lizzazione del Paese. Ohe CO\Sasia la Ceoosolvac-chi!a oggi, dopo dodiici anni di regime to– talitario comunista, non occorre dir– lo hic et nunc: da Paiese con una fiorente, seip,pur breve, tradizione democrati'ca, ,parlamentaire, dove an– che le condizioni soci-ali ed •econo– mi:che dei lavoratori erano elevate e il benessere era generale, si •è ri– dotta rud uno Stato pri-vo di qualsia– si indiipendenza ipoliti,ca, senza so– vranità nazionale, in cui ivige un regim,e dispotico e poli.ziesco, che ha abolito i ip·artiti, opprime la religione della maggioranza della popolazione - è dei -giorni scorsi la notizia della morte in car,cere dell'Arcives:co'Vo di Praga, Mons. Beran -, nega le li– bertà fondamentali e gli stessi diritti dell'uomo. Di chi la coLpa? Oseremmo dire: meno dei Russi e dei •comunisti, che in definitiva hanno fatto senza scru– poli i pro:pri interessi, quanto di quei, troppi, democratici, che hanno ac– cettato, sia pure indi,rettamente o per interposta persona, la -collabo– razione col partito comunista, in no– me di una fittizia « solidari-età anti– fllJScista» o di 1 « e.siig,enze sociali » non meglio :pre-cisate. Che ipoi siano stati ri•pagati con la !più nera in,gra– titudine e perfino ucci:si dagli alleati di ieri, nulla •cambia ,purtroppo nel– la sostanza delle 1 oose, e cioè <della tragedia di un popolo, ingannato dai suoi cap-i,magari ing,enui, certamen– te complici.

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