Lo Stato - anno II - n. 3 - 30 gennaio 1961

L Stato e Previdenza Sociale È urgente giungere in Italia ad accomunare m una gestione unica tutte le attività sanitarie dipendenti dallo Stato e dagli Enti pubblici, cioè di riunire le sparse membra per fare un corpo assistenziale che funzioni come organismo unitario ed efficiente Al giorno d'oggi non è concepibile una politica econo– mica che non abbia funzione sociale né una po.Jitica sociale che non sia basata sulla saldezza dell'economia. ,I problemi economici della sicurezza sociale vanno dun– que affrontati avendo a fondamento di ogni iniziativa questo presupposto elementare. E' infatti riguardo agli aspetti economici, oltre che a quelli giur,idico-normativi esaminati nel precedente articolo, («Lo Stato», anno I - n. 2) che vengono formulate alla sicurezza sociale le critiche più serrate. Quando si valuta sul piano economico il vigente sistema previdenziale ita1iano, e se ne auspica la trasformazione in un sistema di sicurezza sociale, la prima osservazione è che la sicurezza sociale è un lusso per paesi economicamente più provveduti. L',incidenza degli oneri previdenziali sulla economia del nostro Paese, sostengono alcuni studiosi, interferisce pesante– mente sulle possibilità di sviluppo della economia stessa e, in definitiva, sul benessere della popolaz•ione. La risoluzione di questo problema e, prima ancora, la sua precisa valutazione, è pertanto del massimo interesse dato che in questo campo, come in tutti quelli che caratte– rizzano il progressivo sviluppo di un Paese, non sono con– sentiti arretramenti o inversioni di marcia. Reddito e sicurezza sociale Non si hanno dati aggiornati relativi al costo totale in questi ultimi anni del nostro sistema previdenziale: gli ulti– mi dati ufficiali sono quelli comunicati nella relazione pre– sentata al CNEL dal Direttore Generale della Previdenza Sociale al Ministero del Lavoro, dr. Carapezza, che si rife– riscono al 1957. I contributi incassati in quell'anno ammontano comples– sivamente a circa 1300 miliardi di J.ire, ai quali vanno ag– giunte le entrate per interessi attivi e per contributi dello Stato nonché gli oneri direttamente sostenuti dallo Stato per beneficienza ed assistenza. Se si osserva l'andamento dei consumi in Italia e lo si mette in relazione con l'andamento economico della Sicu– rezza Soc-iale,si osserva che, con la stessa progressione con la quale sono aumentate le entrate della sicurezza sociale, sono aumentati nel nostro Paese i consumi ed in particolare quelli di beni e servizi. 20 ecaginobianco Anche se non si hanno dati precis:i che consentano, come afferma Emanuelli, « di scorporare gli effetti dovuti allo spo– stamento di oltre mille miliardi di lire da una categoria di consumatori ad un'altra», è possibile ugualmente affermare che la causa più importante dell'aumento dei consumi è l'aumento del reddito, aumento che si sarebbe riversato verso generi di prima necessità se la sicurezza sociale non avesse in gran parte già soddisfatti questi bisogni. E' ugualmente importante, ci sembra, verificare gli ef. fetti che i prelevamenti di reddito effettuati tramite le con– tribuzioni sociali possono produrre sulla politica degli inve– stimenti. Le annuali relazioni generali sulla situazone econo– mica del paese ci rassicurano a questo proposito. Non solo, nonostante il loro progressivo aumento annua– le, i contributi sociali incidono sul reddito in misura sem– pre minore, almeno a partire dal 1955, ma, per contro, le percentuali di reddito destinate agli investimenti presen– tano un andamento crescente. Lo « spazio previdenziale» Così che siamo anche noi d'accordo con i più seri ed attenti studiosi del problema concludendo che « il tanto te– muto punto di rottura oltre il quale la sicurezza sociale diverrebbe economicamente dannosa sia molto lontano ». Per giunta è da osservare, ad ulterione conforto delle nostre tesi, che, dando uno sguardo allo « spazio previden– ziale » che le leggi devono ancora coprire, il campo di ap– plicazione sta per esse-re completamente soddisfatto con l'estensione all'intera popolazione del paese. Ciò per affermare ulteriormente che i problemi del fu_ turo non saranno tanto quelli dell'estensione del sistema quanto quelli del suo ordinamento e perfezionamento, del suo livellamento alla maggiore altezza consentita dal rag– giungimento del limite di rottura oltre il quale la sicurezza sociale si può solo trasformare .in strumento distruttore di ricchezza. Purtroppo sul piano applicativo pratico la situazione pre– videnziale del nostro Paese non è altrettanto tranquillizzante. Il sistema contributivo attraverso il quale si provvede alla provvista dei mezzi conserva ancora il metodo che esi– steva a-Jle origini delle assicurazioni sociali quando cioè i lavoratori risparmiavano una quota di salario e la destina– vano a determinati rischi ai quali si trovavano esposti.

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