Lo Stato - anno II - n. 3 - 30 gennaio 1961

quello dell'avv. Eitel Monaco, se si vuo– le esemplificare la mentalità dell'intera categoria. Ma la responsabilità ancora maggiore risale ai dirigenti competenti della Banca Nazionale del Lavoro che hanno di fatto finanziato le peggiori produzioni cripto-comuniste finora cir– colate. Fino a quando sarà lo Stato a legittimare con il suo comportamento e con il suo indiscriminato e malriposto mecenatismo tali enormità, sarà anche inutile menarvi scandalo. L'ipoteca della grande editoria comu– nista e filocomunista condiziona il ge– nere di produzione cinematografica e teatrale alle sollecitazioni di una critica faziosa e, in definitiva conformista più di ogni altra. Eppoi vi sono grosse con– tropartite finanziarie che si agitano die– tro molte operazioni fra gruppi interes– sati alla produzione di films graditi al P.C.I., tali contropartite appariranno evidenti quando passeremo a segnalare talune delle attività commerciali intrat– tenute dal P.C.l. con l'U.R.S.S., con i paesi satelliti e con la Cina Comunista, al coperto di società private di impor– tazione e di esportazione. Frattanto è necessario ancora aggiun– gere che lo spettatore italiano, disgustato dal turpiloquio delle meretrici, avvi– lito dalla visione di un mondo in sfa– celo, di una gioventù in preda al vizio, alla viltà e al cinismo, atterrito dalla imminenza della rivolta di un esercito di prostitute e di una armata di teppi– sti, può sempre rifarsi lo spirito andando a vedere un film sovietico pieno di buo– ne intenzioni, di nobili sentimenti e di intima poesia, come la « Ballata del Sol– dato», tanto per fare un esempio di come i comunisti considerano in ma– niera ben diversa la funzione del cine– ma, a seconda che il potere lo detenga– no o che lo vogliano strappare ad altri. « La ballata del soldato », essendo la storia di un soldato sovietico, non ha potuto che essere una commossa e com– movente esaltazione dei suoi ideali più nobili, come il patriottismo, la fami– glia e il primo fragile e purissimo amo– re, mentre ovviamente quando ha .i– guardato un soldato italiano come nel caso del film di Monicelli, non ne è r-isultato altro che uno scialbo ritratto di piagnone e di disertore, e in casi peggiori un immondo stupratore o un mercenario, per metà anarcoide e pe.r l'altra metà prim'o di ideali e compas– sionevolmente cretino. • • • Un altro importante srtumento a di– sposizione delle Botteghe Oscure per risolvere, insieme ai problemi finanzia- Lo Stato ginob1anco ri del partito, il problema dell'aggan– ciamento di determinati ceti sociali e del loro completo condizionamento psi– cologico ai temi della propaganda e ai motivi di lotta dei comunisti, è la Lega Nazionale delle Cooperative. La Lega delle Cooperative controlla un impo• nente giro di affari costituiti dalle atti– vità cooperative edilizie, fondiarie di produzione agricola, industriale e di consumo, organizzate in tutta Italia con particola.re diffusione in talune regioni privilegiate per l'alto coefficente elet– torale del P.C.I. e per la sua posizione di preminenza politica, come in Emilia e Romagna, in Lombardia, Piemonte e Liguria, nella Val d'Aosta e in Sicilia. I dirigenti della Lega delle Cooperati– ve coordinano le attività produttive nei vari setori e le collegano in taluni casi alle attività delle società commerciali di esportazione e di importazione attra– verso le quali il P.C.I. monopolizza gli scambi con i paesi e i mercati di giuri– sdizione sovietica. Giulio Cerreti è il funzionario delle Botteghe Oscure che si occupa della direzione effettiva cli que– sto grosso carrozzone comunista, coadiu– vato dal senatore Francesco Spezzano, dall'onorevole Simonucci, da Luigi Rug– geri e da Andrea Marabini. Quest'ulti– mo, oggi pervenuto alla gloria del la– ticlavio, si può considerare a ragione il più vicino dei collaboratori del Cer– reti, ed è senza dubbio il suo più intimo amico. Marabini e Cerreti fondarono in– sieme il P.C.I. ad Imola nell'immedia– to dopoguerra del primo conflitto mon– diale e finirono insieme a lavorare in Russia e a formare la propria prepara– zione politica nelle scuole di partito sovietiche. Paga pantalone Ogni anno il pubblico Erario contr,i– buisce all'incremento delle attività pro– duttive del P.C.I., sotto forma di finan– ziamenti alle cooperative, di mutui im– mobiliari e fondiari, e di altre forme di credito, nella misura accertata di alcune decine di miliardi per le sole iniziative che palesemente si possono considerare come una diretta filiazione del P.C.I., mentre le altre, e sono la maggioranza, sfuggono a ogni controllo. Con questo sistema le Botteghe Oscu– re si sono costituite un enorme patr•i– monio immobiliare fondiario, agricolo, industriale e finanz-iario che si allarga ogni anno a macchia d'olio, legando alle fortune della organizzazione comu– nista intere categorie cointeressate alle speculazioni dei capi. Ogni anno i con– tribuenti italiani versano nelle casse del– lo Stato anche la quota destinata ad ar– ricchire il P.C.I. Ma i maggiori introiti della centrale sovversiva sembrano an– cora essere quelli derivati dalle attività commerciali delle Società laterali. Fino a qualche tempo fa la SIMES, con sede a Roma in corso Rinascimento, pareva concentrare il volume maggiore di af– fari, specialmente con la Cina, con un giro di utili nell'ordine di due miliardi, ogni anno. Ma durante il 1960 quasi tut– te le attività commerciali si sono spo– state a Milano. Qui è la sede della « So– resco », che tratta importazioni ed espor– tazioni prevalentemente con l'Ungheria alle quali sono interessate talune coope– rative emiliane, non che caseifici e pro– prietari agricoli della stessa regione, in partite di bestiame e der-ivati. La Socie– tà « Ure » preferisce invece curare le relazioni commerciali con la Cecoslovac– chia, trattando partite di legname ed intrattenendo un vasto giro d'affari con talune importanti cartiere italiane. E' qui che si riaffaccia la poliedrica attività im– prenditoriale del Senato1"e Secchia, con relativo seguito di comprensibili nego– ziati che si risolvono in certi casi a van– taggio delle forniture delle due Socie– tà editoriali presiedute da Secchia, e in certi altri a vantaggio del cliente priva– to, con inimmaginabili evasioni fiscaLi. La Società « CIEI » con sede a Milano in una sfarzosa sede di recente inau– gurazione, si r,ivolge invece ai rapporti con la Cina comunista. E' diretta dall'ex deputato Giulio Turchi e pare abbia fe– steggiato dopo pochi mesi di attività a suo secondo miliardo di affari. Ma oc– corre precisare che ben tre grandi indu– strie farmaceutiche italiane sono ricorse alle mediazioni della CIEI pcr trattare con la Repubblica Popolare Cinese, e che persino un Ente di Stato ha dovuto passare per tramite di questa finta dit– ta commorciale per trattare una partita di ammonio di solfato, presumibilmente pagando al P.C.I. la relativa tangente. Per dimostrare infine che alla testa di simili organismi le Botteghe Oscure pre– feriscono collocare sempre elementi di « sicura fede » sarà il caso di rammen– tare il caso delle due società « Lasa > e « Sipam », sempre di Milano, dove lavorano i più qualificati esponenti del- 1'ANPI della città con alla testa il dot– tor Casati, dirigente della associazione partigiana comunista. (continua} 13

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