Lo Stato - anno I - n. 2 - 31 dicembre 1960

LO STATO TA_MPA colpo non è riuscito perché - si pensi quel che si vuole di Hailé Selassié - l'Etiopia è uno dei pochissimi paesi afri– cani pror.:visti di una struttura statale che gli ha per– messo non solo di resistere, ma di respingere la penetra– zione sovietica. E' stata sufficiente una pur embrionale organizzazione statale per aver ragione del sovversismo aizzato da Mosca. Molti giornalisti « borghesi >> hanno ripetuto le argomentazioni dell' << Unità » e del/'« Avanti ». Sfortunatamente per loro, Hailé Selassié ha dimostrato di essere abbastanza forte da aver facilmente ragione di una sedizione. Le previsioni di tanti nostri « africanisti >> sono state perciò smentite nel breve volgere di venti– quattro ore. Il liberale "servile" << I comunisti combattono battaglie liberali, contro la censura, il prepotere della polizia, le interferenze del!a magistratura, per la scuola laica, per riforme democrati– che, per onestà politica e governo della cosa pubblica. Se la polizia perquisisce le redazioni dei giornali, tol– lera i fascisti, intimidisce i sindacalisti, carica gli sciope– ranti, è naturale che si ricreino le solidarietà liberali più estese possibili. Così Adolfo Battaglia, sul Mondo. Signor Battaglia, la polizia è intervenuta nelle sedi dell'Unità con un mandato deìla Magistratura per /'(Tc– certamento degli elementi di un reato. Signor Battaglia, gli '"scioperanti" a Genova come a Milano come a Roma sono scesi ad atti di violenza che sono reati e che la polizia ha il dovere di impedire e di perseguire. Se il fatto che lo Stato compia i più eleme~– tari dei suoi doveri, significa per lei che "Il Papa è il presidente della repubblica", allora lei è più papalino del cardinale Antonelli. · Signor Battaglia, lei sa che quando gli spagnoli -:..tsa– rono per la prima volta nel 1821 la parola "liberale", la: usarono in contrappunto a "servile". Se ella desidera con/ ondersi nell'ebbrezza della vio– lenza e della sovversione di massa, Ji abbandoni pure ai suoi istinti, poveretto. Ognuno ha l'anima che ha. Ma .:e non può rispettare altro, rispetti almeno le parole e la storia. E serva pure in pace. Questa è la sola via che uomini come lei possono fare con naturalezza. Paranoia firmaiola Il ''Fronte delle Firme" si è rimesso in movimento. Traendo spunto dagli ultimi avvenimenti d'Algeria, i Guttuso, i De Benedetti, i Piccardi, i Carlo Bo, i vari /emolo, hanno apposto le loro firme sotto una petizione indirizzata all'ONU con la quale si chiede l'intervento bibliotecaginobianco di quella organiz?:azione negli affari interni della Francia. l,a cosa non sarebbe degna di menzione consi- derata l'infiazione di petizioni e di mozioni del Ke– nere - se tale documento non segnasse l'entrata in SPE nel "Fronte" di elementi quali Bartolo Ciccardini. Lu– r:iano Rénadusi e Ce!Jo De Stf'fanis, che occupano o hanno occupato posti di tutto rilievo nelle alte gerar- chie della DC. . Corre voce che i tre si siano decisi ad affiancarsi ai più titolati "firmatari" di Italia, dopo lo scar:,o suc– cesso che una loro precedente iniziativa avrebbe incon– trato negli ambienti vicini a Kennedy. Ci riferiamo al telegramma politico-conviviale che i tre, con altri, avevano indirizzato al giovane presidente americano, nell'intento di orientarlo favorevolmente nei confronti delle posizioni politiche del centro-sinistra Italiano ed europeo. Sullo e Granelli: pari e patta V n tempo tra i basisti milanesi era di moda una certa méfiance verso l' on. Sullo, sospettato di portare alla Base il peso di un costume clientelare e « meridio1lalizzato ». Per la verità, il recluta.r;iento avellinese della base non è molto diverso da quello milanese tra il favare cliente– lare ed il posto di Stato. L'unica differenza è data dalle dimensioni dello stipendio. Ad Avellino si fa su scala artigiana ciò che a Milano si fa su scala industriale. Ad ogni modo, Sullo ha pagato il suo debito. Il «puro» milanese, Granelli, è entrato anche lui come tutti i si– nistri nella mangiatoia pubblica. E' presidente del– l' « IN APLI >>. Un collegamento a livello, con tutti gli onori. Ed ora attendiamo il posto per Pistelli. Visto che non lo è più la legge almeno la pacchia sia uguale per tutti. La ''Fronda" L'Avanti! ha scoperto in noi l'ennesimo complotto. ,e la fantasiosa notizia ha ravvivato la cronaca di queste pesanti giornate, ricche di tante sconfitte del cen– tro sinistra amministrativo, ce ne rallegriamo di cunre. E' un regalo di Natale a poco co,to. La realtà è che per far accettare alle ma,,e ia ver– sione legalitaria del socialismo, il complotto cz vuole. E se è la fantasia che deve surrogare la cronaca, con la solita danza delle streghe, che appaiono in tutte le occa– sioni, ben vengano le scope. Anche l'Avanti! ha famiglia e qualcosa bisogna pur mettere in tavola tutti i giorni. Cari colleghi, moderni eredi del cardinale Mazzarino,· la Fronda vi augura buon appetito. 17

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