la Libertà - anno VI - n. 13 - 31 marzo 1932

= 31 MARZO 1932 Il dispotismo contro la patria e contro la verità Due testi di Chateaubriand ~on p~ns_at.evoi che queste due Ch~:~~b~r;:1 d,c !1r!f feu~~Zle d,f J~~ moire~ d/outrc-tombe, suggerisca- 1!0 un utile applicazione alla poli– bea personale di ::\lu::;solini e a quella, in _gen~rale, del fascismo, f~ce~do, s1 capisce, le debite ridu– zioni dalla montagna al monticel– lo, dal gigante al nanerotlolo ? _Chn~caubriand era, non un rca– z!onar_10, seco_ndo le divi:::ioni tradi– zionali. d~l _dizionario politico, ma un lcg1lhm1st.a caltolico, com·into che Ja grandezza - e il bene5-sere ! .- della Francia si identificassero con le secolari tradizioni monar– ch\c!Je e cattoliche del paese; ma, spirito teneroso e magnanimo, non concepl\·a le isliluzioni politiche, anche tradizionali se non in ser– vizio delle masse 'popolari. - Egli fu - tulti c:anno - un fiero &\·versa.– rio della Rivoluzione e di Xapoleo– ne; ma distinguova. fra i duo si– stemi, co~i' : « La. Re-pubblica. era: stata. ben crudele, senza dubbio, ma tutti speravano che essa. passerebbe, che presto o lardi noi ricupererem– mo l nostri diritti, con&ervando le conqui&le pre&crvalrici 1 che e&:saci avct,'a dato w.lle Alpi e sul Reno. Tutte le vittorie che essa. riporta– ''& erano guadagnate in nostro no– me; con essa non si parlava che della Francia; era sempre la Fran– cia c~e a,,eva. vinto; erano i nostri soldati che ay~•ano tutto fallo e per i quali si istitui-vano fe5te trionfali o funebri; i generali (e ve .ne erano di grandissimi) otteneva– no un posto onorevole, ma mode– ~k>, nei pubblici ricordi; tali furo– no :Marceau, Moreau, Hoche, Jou– 'bert.; i due ultimi destinati a tener fuogo di Bonaparte, il quale, na– scendo alla gloria, attraverso' im– µrovvisamente il generale }-Ioche, e illustro' con la sua gelosia que:;to fi erriero pacificatore, morto, alla rovvista, dopo i iuoi trionfi di tenairchen, di Neuwied e di Kleinister. « Sotto l'impero noi disparim– moj non si parlo' più di noi i tutto &'pparteneva a Bonaparte : « io bo Ordinato, io ho vinto, io ho parla– J,oj le D:ueaquile, la mia corona, j} pno Hngue, I& mia famiglia., i ~iei sudditi •· « Che cosa accadde, pertanto, in ~ij!~e s2;:,~gf7!~~/o:iÒp;~~te~te_s~7 non abbandonammo punlo la Re– pubblica nei suoi ronsci; eBsa e! uccideva, ma essa ci onorava; noi noo avevamo la vergogna di essere la proprietà di un uomo; grazie agh 1forzi di es:::a,Ja Francia non fu invasai i russi, disfatti al di là dei mooti, vennero a morire a Zu– rigo. • (Mhnoire8 d'oulre.,Ombt, Na,poléon, livre lii"). "81 lullo b ben dello, e tollo si '-----t!!!Ìlr..~!H.~. .,_,;;,,,,., lcgitHmisU.. si - ;atte dei trionfi della Rivo– luzione, che pure ba mandato. al patibolo il_re • legittimo :i,. Per– chè ? Ecco come egli risponde : « tuUe le t,iUorie che essa (la. Re– pubblica) riporlat><l, ,,-ano guada– g,aale in ru,1tro nome •· E duran– te l'Impero che cosa è a~caduto ? :Sapoleone parlava coei' : • io bo comandato, io ho vinto, io bo par– lato :i,; lui, Napoleone, non la Francia. Risultalo : • noi • (i fran– cesi anche borboniCl) non abban– donammo la. Repubblica nelle sue 5venture; ma i avece abbandonam– mo Bonaparte. Ohi vinceva'! Lui. Chi aveva perduto ? Lui. Dunque, Ja Francia non ci entrava. Ecco la condanna del dispotismo. No i • fasci » di Mussolini non son giunti nè al Nilo, nè a Mosca. ·~ sf 'acici~1~la~~id~ft;;g~:Li~~~= l'Asia minore nel castello di Corfù, e di far impiccare gli ultimi eroi dell'indipendenza li-bica.a Kufra. ~fa anche lui dice : il mio governo, ~rf~dr;~rf:s::;~~~ ~~~~:~n~ fascista. L'Ilali• T Per ora la da -coperchio. Sul Piave ~ ~ull'Iso_nzo ~i era combattuto, res1shto e vmto ~o:fa~: :o~:! 1 d~t~Ìasc~~ 0 Ì>e;~ ohè mera.vigliarsi che l'Italia se ne disinteressa ? Questa è appunto la condanna. del dispotismo : e~so disaffeziona. il paese da sè stesso, Io svezza dal– le sue tradizioni, lo rende estraneo ai propri destini. L'offesa a1l'Ita– lia : ecco il mas-5imodelitto del fa– scismo. II Ecco raHra ossen-azione di Cha– reaubriand. Anche ~ui' il legittimi~ta, il _cat– tolico distingue fra la Ra·olu21one e Napoleone. Singolare : il.m~nar– cbico !ente il puzro del PrtocLpato Bonapartista, e il cattolico non per– dona al reslauratore del proprio cullo, mentre io<.lulgealla Rivolu– zione che ha distrutto i tempi del– la su~ fede, e creato il culto della Dea Ragione ! Dice il grande scrittore legittimi– sta : • La. storia dell'Imperatore, mutata per mezzo di false tradizio- ~~'usa 53 d~lj~I~~~ d~fi'!r~o:cfe~~t~u~ ranle l'epoca imperiale. Ogni rit:n– lu;ione scritta alla prescn:;a della Ubertd di stampa puo' fare arrivar l'occhio al {ond-0 dei falli. pcrchè ciascuno li riferisce come li ha ve– duti; il regno di Cromwell è cono– sciuto, perchè ?i diceva al ~rotei: tore cio' che s1 pen~ava dei suoi atti e della sua per:-ona. « In Francia, aDf'he :'Ottola Re– pubblica, malgrado rine::orabile censura del carnefice, la verifà spuntava; la fazione trionfante non era sempre la sfe.::sa;es5a soc– combeva presto, e la fazione che succede\'a. vi apprendeva rio' che ,·i era stato na,.co.:;lodalla prece– dente; e;·era la hberiù da un pa_ti– bolo alJ'altro, tra due teste taglia– te. ftl(J, qvnnd.r, lJrma,parll)- c(Jrpt., iZ po/ne, e iL pensiero fu imbataglia- to, quando non s'intese più che la voce di un dispotfamo, il quale non parlava se no-n per lodnrc &è slcs– .so. e non permetlcva di parlare di altra cosa se non di sè medesimo; la verità disparve. « I documenti 1 cosi' detti auten– tici, di quel tempo sono corrotti; nulla si pubblica.va, libri o giorna– li, se non per l'ordine del padrone: Bonaparte vigilava sugli articoli del « .\1onileur ~: i suoi prefetti rinviavano dai dh·ersi dipartimenti le recitazioni, le congratulazioni, le felicitazioni, tali e quali le aulori– t.à di Parigi le avevano trasmesse o dettate, tali e quali erano desti– nate ad esprimere una opinione pubblica. fabbricata, e non quella reale. Scrivete la storia con simili documenti! In prova dei vostri studi imparziali, citate i documen- !-~r~~enn~~~ef: J~ea~ii~~=l~n~u;:!~~ zogna in sostegno di un 1 allra men– zogna! ,, Ed egli conclude : • La vita. di Bonaparte era una verila indiscu– tibile, eht l'impostura. 8i era inca– ricata di scrivere >. (:{apoléon, li– vro rr·). II punto di vista dello Chateau– briand è etico, e non pubblici.s-Uco i è critico e non polemico. Cio' che Io rattrista è lo spaccio della men– zogna trionfante. Egli con.stata con afflizione come sotto ~apoleone • la verità. disparve ». Non la no– tizia di questo o di quel f~!lo; ma, semplicemente, della ver1ta. Nella. .sua qualità di 5lorico, cio' che lo afflig.2'e è che 1a storia di Napoleone diviene impossilbile : • scrivete la storia con simili do– cumenti ! • Questo è il terribile : la.storia stessa non puo' più essere raccontata. Egli non sa se - per av\·entura - censurandolo, egli non alter i 'la verità. I documenti sono tutti falsifica.ti. Gli uffici si son messi a fa·bbricare dei falsi. Chi conosce più la verità? Napoleone non ammette che la sua apologia. (In sostanza, poi, questa a-pologia non era completamente sfornita di base...). Ma che dire dell 1 omuncolo, che, oggi vi~1inista, dom.ani doma– lore di leoni, posdomani dramma– turgo, poscia oratore, poscia legi– slatore, poscia filologo, .etc., etc., non è riuscito a conqu1st.are un metro quadrato di terra, non ~a s~– pulo com-pilare un testo legislati– vo, non ha saputo coniare una fr<;_– se, e si e tutto riassunto nella r1u impolitica di tutte le parole ; m– flessibilm,:nle ? . Chè se il fascismo, ponendo se slesso 81 J)OSf.o de'll'Italia, provoc.a contro sè il fatto nazionale; soppri– mendo la discussione e l'accerta– mento oggettivo, si mette io tutto e per tutto contro la verità, la ve– rità che potrebbe nuocergli, e an– che quella che. potrebbe g~vargl_i. 8i pno' immagmare una più t.ern· bile bancarotta ? ARTURO LABRIOLA Il Senato e la legge contro i comuni La discussione sulla concessio– ne dei poteri a.l governo 1per la_e– manazione del nuovo Testo µn~co re61 ~! 13!fue1~~u~rie~!t~ 0 :dn~i;~ spettacolo comico. Il rimbamb1Jo ~Y~l 0 f:mseio.dra:;ui~~gfaar~tofidi~ mento defla vecchia h~gge.inspir~– to alle idee democrahche allo~a 10 d~fatat~i:i 0 !tgic~f~~i~~\~ziocieè ora lo distingue, o meglio non. lo distingue nffalto, dal gregge in– vertebrato dei suoi colleghi, ed u- ~~t/~g~e 1f~J;[Si~Y~ 0 di1\~P:J~: nanze della consulta comunale, 11 controllo dell'attività P.Odeslarile da par\e della consulta, 11diriUo di ioterpeHanza dei consultori. la fa– coltà J}Odeslariledi delegare fun– zioni amministrative a persone e– stranee alla consulta,. e simili, .E con quali argomenti... fasc1sh ! • E' necessario - disse il relatore, immemore del suo U-aveslimento littorio - stabilire una proficua a\– mosfera di confidena:a fra il ~ destà ed i suoi amministrati ». Ed ancora : • si dice che il Prefetto vi~ila. : ma è un concetto teorico. In molte prefetture vi sono ancora contabilita arretrale; credere che la vigilanza dei prefetti sia un ri– medio sicuro non corrisponde alla realtà dei fatti •· Probabilmente il een. ~1azzuc– colo aveva la mente alla realtà dei misfatti tipici celebrati dal pode– stà ,Bellont. Il pensiero di questo de\•e pero' ad un cerio momento di resipiscenza fascista averlo atter– rito, perchè si affreUo' a conclu– dere che • il complesso delle rifor– me ha purificato il clima moral~ dei comuni e ha permesso agh amministratori di la,·orare serena– mente ed utilmente (sic) •· Con que.::to sfrontato osanna il sen. ~lazzuccolo ha egli medesimo mandato all'aria le sue proposte democraticoidi, che sono in fla– grante contrasto con il ,.,comples– ~o delle riforme » purificatrici del clima morale ccc. E non c'era pro– prio bisogno della c:pecied_iinsur– rezione scatenata contro tah propo– ste dalle zelanti cariatjdi Broccar– di, Pironli e simili Gatti. Queil'ul– timo preciso' bene i principii su! quali è basato « il monumento d1 sapienza legislativa ~ ~sic) che il governo fascista sta \·arando per la salute degli Enti locali. Prima - di·•"e-- i comuni rapprP::enla\'ano una tendenza disgregatrice; ora è lo Slato gerarchico e accentratore cht si proietta dal centro alla peri– feria. Il comune e la provincia ri– mangono bensi', ma con una au– tonomia che non è autogoverno (sir' ed il podPsfà è un ufficiale dello Slato, comP il ::cgrelario ne C un fu azionario. 'fraducendo in t.er– mini ::-emplici i VOIF'arisofi5mi p-iuri~ici dell'onorevol~ senatore, gli enti locali, in vi...({ù delle rilor- me fasciste, sono divenuti uffici periferici del ministero dell'Inter– ni), ed i lo:o amminiskatori servi del gonrno, a carico pero' degli ammini5lrati. Ecco a che è ridotta quella che "'i osa ancora chiamare autonom:a dei comuni ro\·inafi dalla rapina fascista : autonomia. .. negli oneri. Da notare : le ciarle dei « com– petenti ,. del Senato devono avere .::cocciatoil padrone, che ha volulo tagliar corto. F:ra difaUi aonuncia– lCJ un « grande 11 di.:;corsodcll'on. Arpinati in rispo5la agli oratori. Invece del grande di5corso, il pa– drone in per~na ha dichiarato brevemente che " neirulteriore e– laborazione e nella redazione defi– nitiva dell'importantissimo Testo Cnico della legge comunale e pro• Yinciale :;arà tenuto nel massimo conto lullo quanto C stato d,.tto nel Scnao •. t la legge è sala votata a tambur battente ! LA L!BERTA' 3= Una acclamata conferenza lnedelsuosp1.r1to.La.llbertàèllp.lil·,, ANDARE AL POPOLO" di Silvio Trentin fef 1~d~::J:Jt.à;1è~~e~l~ s;;~~ l'uomo partecipa come soggetto au- ------+------ Silvio Trentln, lottatore instanca- tonomo allo sviluppo della società. O>n questo motto nacque in con..,incere i giovani ehe la loro bile, ha riportato un grande succes- Il lus.w dl argomentazioni portate Russia il movimento • 'Terra e Li- propaganda nei villaggi _erasenza so con una conferSJZa.tenuta, do- alla sua tesi Impressionarono pro- bertà • il .:ocialismo rivoluziona- speranza._ Per avere una.,presa. sul menlca sc~rsa, a. , Vic-Fezensac tondamente 11 suo uditorio, che Io rio. ' - popolo occorreva un metodo più (Auch), che e stata~ altra rivendi• r!merito' cli acclamazion1 Infinite, .\Iigliaia di giO'Vani borghesi e pratico ... occorreva. un lavoro più cazione della llber~ contro 11 fa- entusiastiche. c:ionisfi militari abbandonarono lento e paziente. Decisero allora di sclsmo.. Secondo "rileviamo da.ila La Lega del d!rltti dell'Uomo, lie- g'Ji agi è l'ambien'te raffinalo in cui agire in nome deli!"linteressi rioo... < Dépeche => di Tciosa, che ded1ca zlone dl Vlc-Fezensac, In seguito a vivevano per dividere nelle cam- nosciuti dal popÒ'Jo, non più in alla conferenza un lungo resoconto, qu~sta conferenza. ha votato ~n in- pa;rne il Ja\'Oro e Je pene dei con- nome della dot.trina pura, cosi' da. pleno di entusiasma, in cul mette In dlnzzo al Trcntln per ringraziarlo e tadini e iniziarli al socialismo. Vi restare sul terreno solido della. vi– evidenza l'alta persmalltà del con- !elicitarlo e per il suo magnll!co ed era. tr~ Joro una giovanP bionda e ta. reale e degli sforzi « cos:cienti "' rerenzlere e la sua Invitta !lerezza eloquente discorso che ha lmpres- ardente. Anna. Kulischoff... del popolo. Da.soznatori meLafisi'Ci d.1 eombattente, 1n j:talla e ?ell'esi- s!onato 1 numerosi ud.1tor1, che si a!- f( ,;;on si vi-de mai niente di si- divennero positivisti. ~ llo'.e la sua preziosi:att!vlta. scien- !ollavano per ascoltarlo >. mile, nè prima, nè poi - ~crisse unQ Sorse cosi' il 1( populismo •, !a tlf1c a di giurista eomente'. Il Tren- L'Indirizzo continua: < Comuni- dei capi df"I movimento. Più che prima seria organizzazione ~ocfa .. t.ln l~ustro' in m°'o particolare I_a c~ndo nelle stesse idee-~ libertà e una. propaganda. fu una rinlazio- lista, il contatto permanente, org.ia.-– llbe rtà come naçc,la della clvllta, di pace, la sezione di V1c-Fezensac ne, un moyimento religioso. Gn nico, col popolo. « l'erra e Liber– piedlstallo su cui JEur~a poggia la esprime n voto di vedere ben presto rlamorc formidabile '-i levo' da tà lit assunse a suo idcalt l'id&ale sua supremazia, cle nnce e :sotto- rientrare nel suo paese, restituito al- tutta Ja Rus-sia.senza che si sa.pes- del popolo, cosi' come questo :ii e– mette i~a su a !n.tltlenzaanche le re- la democrazia, questo Illustre pro- se donde p artiva; un clamore che ra \'enuk> formando in quell'epo-– g!onl ptù.re! rattam alla peoetrazlo- scritto. > chiama.va gli uomini di cuore a ca. « Noi non crediamo - dichiara-– un 'opera. immensa di redenzio- va. l'associazione nel sno program– ne... ». ma - che sia pos.sibile di formare IL GRANDE CORDOGLIO PERLAMORTE DI FILIPPÒ TURATI Alla fine della primavera del con la. propaganda, nello spirito i874 ogni di'-cuc:-=ionece•so 1 nei dquele 1 p 0 op 5 oVJl_o 10 , p"p"a, 0 ideda,letutd!,ver 1 aso 5 du•• circoli della gioventù rivoluziona- le • 1 ria.. II periodo dei discorsi era pas- storia antecedente ... Le rivoluzioni salo : si trnUava di meUe-rsi all'o- sono opera delle masse e i rivolu– pera. Febbrilmente si preparavano zionari non po::.sononulla mutar.– le \'esii da contadino; calzari, giub- vi. Essi non ~ono che gli strumen◄ be, camicie ... Brovi si incrociavano ti della st.oria., i _cronistidelle lotte le domande e le risposti". • Dove?» <ii un popolo. » -••U11 llro:atltl.liNIIMIIIU 1tnlMHUIMIAIRMIIIIIUfll,Cl~U:Umo1mun11uau111~ - « Negli Urali. ~-- « Sul Volga. » La formula ingenua dell'• anda,... IL PARTITO SOCLWSTA La direzionedel partito 60Cialista. ha. tnV!ato la. a,e:uente c!.rcol&re alle Fede– rai:lonl,alle Sezionl, al compagn.1 : < La Direzione del Pa.rtlto ha 11do– lor060 compito d.1 part«lpare ai com– pagni !& morte d! PUtJJ1)0 'l'uraU. Il .Maestro e Ca.po del Sociall&no lta.– llano et è spento nella. noti.e di martedi' alle ore 23.U, amorOllamente a&istJto da! compagnoBuozzi e dalla sua fami• glia e cirt:ondato dal com-pagnt Trevu, Modia'.llanJ, Ba!d1nl e Nennt E' per U t.Odallmlo !tallano e peI' U .socialismo intttnazionale una perdita irrepa.rabUe. La Direzione chiede alle .!;ezloni che 68.bato e domenica Futppo Turati 81a. commemorato in tutti 1 eenttl dell'etnl· gnz:lone. Nell'ora crudele dl quest:o lutto !I do– ver.e dei !0Ciallst11tallani è di str!ngen! att-Orno al Partito per continuare l'&Po– stolat-o di F'illppo Turati, per continuare la sua battaglla,contro la t!ranrude fa• ~ltita, per a.t!rettare Il giorno In cul - In un'Italia llberat& - le ceneri del Mae– atro potranno trovare la pa,ce eterna nel cimitero di Milano,vicino a. quelle d.1 Anna Kullscio!f. LA DIREZIONE Alla D1rez.lone: de! Partiti> Sociall– eta Italiano a!:flu1.6eono già le condo– gllanr.e. Mentre andlamo In macch!.na. hanno U!egra.tato Va.ndervelde e Adler per l'IntA!'rnazionale. U Partito Operalo Belga, ?e sezioni d1 Gine"ITI,Nizza, Mar. lig!ia, Ant.ii:tes, 11 ParUto Repubbllcano If.all&no,molti a!nlc! e compagni, tra cu1 Costa d a Nizza, Go?'Dl da G!nel-n, Cal– za.va: &, la Federulone del Sud-Ovest, OttoL enz,Amedeo,Fara.boli,O?'landln1, Azzl, ecc. Dopo lasecessione delPartito RepubbllcallO Uwa di8blarazi0111 della minoranza Gli amici Egi&to BerneUi, Fran– c 3co Cera, Giu&eppe Leti, Giu&e7>– pe Chioslerqi,Odoardo Masini,Ron.-, i°itro 1;~1:,i::dk i:{:1f etil!!'i;~~i~ cesco To:zi. Giuliano Vic::oli, che co-ntanta•nobiUà e fiere;;; hanno di feso al congresso di Sainl-Louis le ra9ioni della Concentrazione Anti– fascista contro le tende~e secea– sioni&te, ci fanno pervenire, a no– me di tutta la Minoranza deL Con– greno, una Dichiarazione, di cui è 8uper{luo rilevare l'eleoote:=a morale e l'accorala co&cienza del dovere unito.rio di fronte O.(Jli im– perativi della loUa antifasci&ta. La Libertà ri oMra di pubblicar– la: li Congresso Repubblicano di Sainl-Loui5 ba re5pinto, con una maggioranza di 49 voti, il Patt.o di Alleanza Antifascisla 1 approvato dal Consiglio Generale della .Con– centrazione. A formare l'e igua maggioranz.a banno contribuilo i 25 voli di un circolo di Buenos Aires, che, quasi contemporaneamente, aveva dato la sua rappresentanza a due dele- ~:;}il:e1e1fea~p~~1o~i.nnota la di- Il voto del Congresso mette il Partito Repubblicano fuori della. C.Oncentrazion-ee spezza l'allean~a ropubblicano-socialista che, for– matasi in Italia anche per opera degli alluali oppositori, continuata nell'esilio, consacrala. dalle loti.e e dai sacrifici comuni, è condizione necessaria e in<lerogabile del mo– ,·imento antifascista. come dell'o– pera futura di ricostruzione della vita italiana. Convinti della gravi\.a delle sue conseguenze, consci del generale desiderio di concordia e di unità nell'azione di quanti in Italia, nel– le nostre fila e fuori di esse, com– baf.to no con n oi, ci siamo opposti ad un vot.oe ad un .:alteggiamento destinati a gettare il Partito iu un astio5o e sterile i30lamento, estre– mamente dannoso alla nostra azio– ne ed alla comune balla.glia antifa– schta e repubbliqrna. Di fronte alle responsabililù gra– vi che deri\'ano dalla nuo\'a situa~ zione, si pone alla nostra co5cienza di repubblicani che hanno l'onore di una devota e ininterrotta fP,deltà alla nostra milizia. uti doloro::o di– lemma. E' il dilenima fra Ja disci– plina formale alla nuova Direzione che trascina il mo,·irnent.o repub– blicano ed antifasci:::la io una \·ia cosi' incerta e pericolo~a, e non ha mai nascosto e con mazgiore chia– reu:a ha affermato nel Congresrn il propoc:ito di altPrare la (isono– mia ideologica. del Partito, modifi– candone radicalmente programma e metodi, e la con::apevolezza delle superiori necessità. della loUa rP,– pubblicana italiana che impone donri ed atteggiameilti del tutto opposli. Dichiariamo pertanto f'he sino a quando ci sarà po5sibile e con::ien- IL PARTITO REPUBBUCA.~O Appena giunta la p.otlrla della morte di Filippo Turatt, 1;1;,ConunlMJone Ese- ~t~ ~~~~ :rle'!t~:cair ~~~ Sodali.sta !tallano la lettera seguente : Cart amici, ' la morte di Filippo Turati ha. profon– damenteaddolO!'ato ~tti ! Repubbllcani Italiani, in nome dei quali il nostro Par– tito v1esprime !e piiJ_ vive condoglianze. coii':bo~~~el~1t'Jo 1 d~~v;;!o 1 u::: caro a no! 11 nobile qapo del •1o:stro Par– tito, che era d!veruto l'esponente più. auto:"f:Vole dJ tutto :ranti!aeclsmo, uno degli uomJni che orura.vano l'Italia. La. sua scornpa._~i colpbce quindi U voetro ed il nostro (?rtito; e U lutto del Soc:lall&t! ltallatµ fll lutt-o d1 tutti gll Itallanl llberl, che-- lottano per quella Ubertà alla quale ~lppo Turati dedi– co' la sua lunga, mbU~ vita. Vl preghiamo dl pdire, con l'espres– a!one del nostro cctdoglio,quella della n05tra fraterna .solll9.rletà. LA CO!ldMISSIDNEESECUTIVA La Dlrezi.one del Partito Repubblica– no !tallano - profoa:lameote addol.otata. per !a morte d1 FUk,po Ture.ti• invita tutu gll aderenti al Partito ad nterve– nre ai !unerall ed a partecipare, eon fraterna solld& rf.eu\ al lutto ehe ha co!.pito 1 Soc1a~l , gll Antifa.sd5t1 ta– !lan!. La Confederazione del Lnoro frur.ese n segretario della Confederazione generale del lavoro franC"""-Se, Léon Jouhau.x, ha inv!ato a Buozzl,segre– tarlo della Confederazione del lavo– ro italiana, Useguente telegramma : ~ii\?énn3i~h~~:1;,"e°}~r:~!!~~i:o, ':l~ d'ora il diriUo, 1uali che siano le ~~~~si~:o~ 8 ~~~: o~:n~~ dell'azione, il più stretto e solidale contatto con tutti i partiti, i movi– menti, le forze che lottano, in Italia e fuori, per l'abbattimento della tirannide e la. conquista della Re– pubblica. ~larzo 1932. Egioto BEIL'<'ETII; Francesco CERA; Giu,eppo CIDOSTERGI Giueeppe LETI; Odoardo JIASll\1; lùmdolfo PACCIARDI; Mario PISTOCCHI; Paolo PRISTER; Eg;dio REALE; Giuliano VIEZWU Franceaco TOZZI Ledimissioni di !. Natoli AurelioNatolicl ac:rlve: e Caro DlreUore, U Congrezrorepubblicano di Saint– Lo\m ml ha !at t-o tonore, con un voto unanlmeme.no U DO d1Mm.patia '\-'erso l& perso na di un re pubblicano che da ven– ticinqueanni l!ltta per- il suo Partito, di respingere le dJ.misSOllt che ave,·opre– &entate,M entre rograz!o con affetto fraterno 1 m.le! amici, ai quali U mlo a.t!etto e la m 1a :fede non vengono me– no, sono costretto a mantenere le mie dim.Lsstonl che hanno, del rest-0, un ca– rattere dl temporaneo congedo. Vl &U'ei grato 6e voleste ~ndere pubbllca la mia deci.s!one. Abbiatevi1miel cordJall 68· lutt. AURELIO NATOLI~ L' amleoNatoll ci ha in viatouna let– tera chespiega1moti.vi de lla sua. oppo- 6lzione alla te.$ anticon centrazlontsta, aulla quale rl è affermata a Salnt.Lou1.!: la e.slgun manioranzà del Congresso re– pubbli cano. Per raiion! 1nd.lpendent1 dalla. noet.ra vok>ntà slamo costretti a pubbl lc arlanel ~o numero. u e dt/1 /,-1/a coa,anzioae VERSO ZERO Ogni dato utflclale conferma la consunzione progr~a della econo– mie ltallana. Ecco 1dati circa.le Importazioni e le esportazioni nello scorso mese dl febbraio. Il valore delle merci Importate è 6tato di lire 735.648:00 e quello delle merci e3partate di lire 616.515.296, mentre nello stesso mese del 1931 si ebbe per l'Importazione un valore d1 lire 1.031.228.661 e per l'esportazione quello di lire 865.510.215. Complessivamente nel primi due mesi del 1932 U valore delle merc1 importate fu di lire 1.470.605.735 e quel!o delle mercl eSJ)ortate di lire 1.141.781.4€3. Nel carrtsponàente pe– r!odo del 1931 si ebbe per l'importa– zione un valore di !.l.Ie 2.056.4.95.831 e per l'esportazione quellod1Jlre 1 mi– liardo 577.777.813, con un disavanzo di llre 498.718.018 che net primi due mesi del corrente anno si è ridotto a e La Segreterie. generale della Confederazione del lavoro rrancese, dolorosamente com.mossa per la morte di Filippo Turati, s'Inchina rispettosamente davanti a questa Grande Figura e rivolge a.gli amici di Lui ed a tutti l proscritti 1tallanl r::f:r~tg 0 ~~o~tio:u~l ~entimenti d1 - • Kel Sud. » - « Verso il Don. •· re 8'I popolo » si trasformava. in çaloro5i auguri, forli strette di ma- uno sforzo progre5sivo di cono-– no. Presto, che la priméiVera arri- scenza del popolo, in un aiuto re.. va, si fa appena. io tempo a partire. calo al popolo per conoscere -sè Cosi', come una scintilla elettri- sm,. ecdhe,.saimmeorà. L,~• llaandaavroellaal •po~~r oa •e ca. questo grido • Andare al po- Te.. polo ,. si propago' lra la. $ÌOventù. ~ib~i~i:1'is':n~olru~1~~lo~~~~o :: iliq~~s~~~~~~b~n~i~èr~o1t:èdi!!~= • Socialdemocrazia •, finchè in ganizzati, si Slanciarono & capo- Rusaia sorgerà il vero, l'autentico La Confereda.zione del Lavoro fitto nella battaglia soUo gli occhi moyimenl-o del popolo 1 il movi-i itali.ana del nemic-o... -+· ~e~~sf~~~:iojaci~g~~p~~ossrv: La Co nfederazione del lavoro ita- Dopo .sessanta anni il motto è in soggetto attivo di storia, che liana.ha redatto un messaggio al la- ripreso. prende coscienza di sè e del suo !f::o ~~~~~~~~'nà~ Pc~~lac~:~~ Da chi ? stato, che altra,•erso loUe lunghe e parole la morte di Fll1ppo Turati, la Dal gran corruUore, dal contami- durissime si auto-emancipa. cui vita fu tutta consacrata all'or- natore. ~lussolini ha. bisogno di 11 movimento operaio begna. io ganizzaz!one delle classi proletarie lutto confondere, ~lusEolini non ha. Russia, come altrove, la fine de[ e alla cll!esa delle loro rivendica~ pace se non riesce a portare lutti socialismo romantico e poeLiCQ, la. zlon!. e cia 5 cuno al suo proprio livello, conclusione necessaria del leggea. profanando i valori piu puri. Dai dario movimento di .r andata. si vaghi ricordi giovanili gli è bale- popolo b. Due telegrammidi Sforza Dal Belgio, il conte Carlo Sforza cl ha telegrafato : < La notizia ml accora anche CO• me un'atroce ingiustizia. Il gran cuore di Turati avrebbe dovuto spe– gner:slln patria, che l'esllio gli aveva reso ancor più cara. Sono in !.spirito eon voi tutti, intorno alla salma che vorrei sepolta 1n vista dell'Italia, ac– canto a quella di Amendola >. n .sen.Sforza ha anche telegrafa– to a Buozzi nel seguenti termin1 : e Il m!o pensiero è con voi pres.50 gran Cuore spentosi. n popolo !ta– llano sarà grato alla sua famiglia di aver creato una calda atmosfera ita– liana intorno agli ultimi anni del– l'Esule >· "Non sipalleggia col l scismo " Vn ecceUtn~ articolo t!el stgnQT Marcel Ra11 ,tu l'CEuvre dedicato a < Hitler, pericolo europeo >, ci prova che nella 8tampa Jrance&e è tutt'al– tro che &penta l'attitudine a cogliere la realtà delle esperienze &toriche, più forte dell'ingenuo agno8t1.cismo diplomatico per cut la politica este– ra non ha nulla a che vedere con quella Interna de.gli Statt con cui vtene a contatto ... Rù:ordati i nume– rosi a.s&a.ssf-ntl della reazione Ja.sctsta in. Germania, ll Ray proclama che da una vittoria hitleriana ri posso– no attendere e dei multati più de– cf.rlvt per la razionalizzazione della morte. E' ingenuo dubitare che tn Germania Matteotti non sia venti volte assassinato il domani di un trionfo legale dl Hitler >. Di Jronte all'lllurione di taluni che ri pos&a addome3ticare ll fascismo, ll Ra11dtchtara nettamente : e Se questa Wu.sione durerà, la repubblt~ ca tedesca ne moTTàe con la repub– blica .,ara distrutta la pace dell'Eu– ropa >. e n fascismo e la democrazia sono cosi' inconcUJabllicome l'acqua e U fuoco >. La repubblica tedesca .; per il Ray - è giti troppo impregnata dt /a.sdmto. Il regime dei decreti legge è già. agli antipodi della democrazia liberale. Non e eiaoerato dire che una nuova costituzione più vicina a Mosca o a Roma :li soi,-rappone a quella dt Weimar. Errore fatale sa– rebbe credere che la Germania po3- 3a ritagliare e ricucire al suo do380 l'abito democratico con la collabo– razione del fa.sci:Jmohitleriano. e La essenza della democrazia è il con– trollo del governo da parte del po– polo, cfoè, in definitiva, la liberta dt opinione. L'essenza del fascismo è il ten:orlsmo e l'abuso del potere. Tut– te le 8/umature sono possibili fn un regime democratico, purchè .ria pre– servata la. libertà. n !asclsmo non puo' fiorire che in un c1mtterodi li– bertà morte >. Con molta acutezza il Ray com– batte le opinioni e$pre!3e in Fran– cia sulla possibilità di un compro– messo tra ... le due. Germante, che sarebbero votate a un'opera comu– ne per tra.sformare a poco a poco la Germania. ,: Cosi' senza dubbio - dice U Ray - pensavano l buonl llberall italiani alla vigilia della ma!'cla su Roma. Essi possono ora, se sono ancora in vita, mlsurare nell'esilio o nelle pr!.– glon!, tutta la estensione del loro er– rore. Non si patteggia col fascismo. Non si concede nulla al terrorismo >. La conclusione del Ray è questa : e l prossimi mesi seg,icranno per la Germania - e per il mondo - un pe– riodo critico. Si saprli ben tosto se il muro difen.rivo della democrazia. puo' essere costituito - quel muro che non esi&teva nè in Ru8sia nè in Italia. e· A costo dì portare un nuovo ar– gomento aU'agitazione hitleriana, io non esito a dire che !a.Francia non puo' disinteressarsi di cio' che av– viene al di là del Reno. E' 1l destino della.democrazia e della civiltà.occi– dentale che è in g!uoco. Lo stesso Hitler la proclama; per una volta bisogna credere a Hitler >. nata un giorno una frase, un mot- Dopo trent'anni di movimento o- to: ., Andare al popolo». peraio la divisa di "andare al po-- « Andare al popolo •, giovani polo• o è sogno di sanli in ritardo con::umati nelle galere, inchiodati ~a~iri~f~~~5ivJ!fl~ t~~~~~:~:j~ :~:~nfo;c~ 1 :gl[~~1ta\ nelle depor- i popoli come gli individui non si A d l I • liberano, non si emancipano per' ne;azi~n~~i!ofuiiin~ri,i~;ri:~J{t via di provvidenze e di paternali– smo che nasce come sogno di poe- sliche elargizioni. ma per ,•i& di li sulla. gelida terra di Russia, su- lotte autonome, di iniziative crea• blime epopea dei tempi moderni ! trici dal basso, di ribellioni a LutLi Che cosa diYenta oeJle mani di ~n~~!~~:d~ l::irt~~i~st~~·ich~:: ~Iu~~lif~~!e, un mollo, un effetto mare il popolo, i lavoratori al loro oratorio. Sicuro. Anche il fascismo senso di classe, alla loro dignità di deye a andare al popolo ,._ Cosi' uomini, indicando il posto che I~ ha detto :\lu::solini a Napoli, cosi' ro spella nel processo rivoluziona,... ha ripetuto nel proclama del 23 rio, ecco ormai l'unico significato marzo ai..fa::ci. « Audare al popo- che puo' avere per noi la vecchia lo J1 1 « al modo nostro, fascista, !o~fui~v~~~:« ;a~~~l~ a~tfe0 t 0 ~i~ 8e-ttzaconce3&ioni o indulgen~e al- ma. di ;voler andare al popolo coi le teorie del pa 3 .ralo. 11 mefodi e la sincerità che abbiamo « Andare a1 popolo •· Ci sovvie- vis_li,noi, uomipi modernl, ton• ne il modo. Pugnale io bocca, frapponiamo sino da. ora n popolo manganello in mano, sui carri ar- che vuole andare al governo, n po– matì dell'Agraria e della Confede- polo che !i autogoverna. razione Industria, a incendiare, de- CARLO ROSSELLI vastare, predare guanto il • popo- lo lit si era costruito io deceonii di lotte. • Andare al popolo •, sui carri armali, divisa militare, cento con_frouno, nelle ore sacre al la– voro, per sorprendere l'artigia,no nella sua bottega, l'operaio nell'of• ficina, il contadino sul suo campo. Cosi' il fascismo è andato al po– polo. E ora che ogni autonomia e vita di popolo si è spenta, ora che il popolo è S-06:giogato,ora che non occorrono più squadre d=assalto e mobilitazioni fulminee sotto gli oc– chi complici della polizia.e del go– verno, ora il fascismo vuole ancora una volta • andare al popolo ». Andarci a suo modo, • senza concessioni e indulgenze •, prievio rastrellamento della. milizia e del– FO.V.R.A.,manette da un lato, tes– sere di sindacati obbligatori dal– l'altro, ad offrire un po' di riselta e di lardo, un po' di assistenza in– vernale ... ·+- La profanazione mussoliniana non riesce pero• a. togliere al mot– to memorabile il suo valore storico e ideale. czAndare al popolo• è an– cora per noi la leggenda dell'intel– lettuale che in Russia e in Italia abbandonava ricchezze, fèiicità, o- ~g;!t~~~.co~~~n~~~s~r~olaf1~p~~d!; crociata del socialismo. ll Popolo era per lui una. figurazione ideale, ~~~~a\~.fied~/t~~~zcl1:e~f ~~i~~ risveglio avrebbe aUuato il regno della giu5tizia -,ulla terra. Pisaca– ne, Gafiero, .\1alatesta, Andrea Co– sta, quanti nomi di int-elleUuali i– taliani « andati al popolo lit coi compagni di Russia ! Come fini' la andata. al popolo in Russia in quella lirica primave– ra del 74? Fini' come tutti i sogni troppo generosi, con un di5inganno. ~la un disinganno salutare, che servi' di fondamento ad una fede pili salda e viri IP, ad un socialismo più co.;truttivo. :\-fcdiliarno le pa• role del croni,ta rusw : li 1·isullato del primo confatto riei propa,zaodbti t:OIpopolo fu un disappunto amaro, co~i' per i con– tadini come per i gio,·ani intellct– tua1i. Evidcnl,.mcnte i contadini non erano soddisfatti della. prima legge di emancipazione e doman– davano una nuova liberazione; ma non si c:ognavano di combattere per quella e allende\'ano paziente- ~e~!::h~~~~.i~;l~ 1 f~t~a~a;gf! 0 :;~: COLONIEBIE Da. qualche tempo ll Paacto non ha fortuna. Da quando lo ha lucia• to quel furbacchione dl De V1ttor1o, del quale abbiamo nanato alcune imprese, 1varll e cambi della guar• dia > si swsegnono con lnsucceao cre::;cente.Da prima è venuto un co– lonnello che ha estirpato denari • poscia ha. marcato visita. Pol un conte che ha !atto vita garrula 1n Parigi ed è tornato ln Italia. Poi un !esso pretensioso ed ignorante, che ha tatto una.ricca colletta µi favore d.1 ... se stesso e che U governo :tran• cese ha purtroppo espul:soanzi tem– po, perchè, se lo lasciava ancora qualche mese a Parlgl, divorava il Fascio, e quello che non avrebbe po– tuto divorare avrebbe guastato per intero. Ora al Fascio, reggente d1 gTazia, c'è il cav. Oennari, tipo d.l fesso ras– segnato e cosciente che nei m1n1m1 atU par che dica : Raga zzi, lo so che sono un minchione.ma che devo !ar– ei? Ml hanno messo reggente ed io 1eggo ... E il dabben Gennarl va In giro con l'aria disperata, :sosplro5a e triste di uno che debba compiere un doveredolorosoma fatale per il qua– le chieda non con.sensoma compati– mento. Intanto De Vittorio sta preparan– do la rivincita. Il segreto di questo grand'uomo è questo : egli non ha mal !atto niente, organlz:zato n!en– te, scritto niente, detto niente, com– binato niente. S1 è limitato a batter la mano sulla pancia al vislta.tort, a schJccherarsl qualche pranzo a sba– fo ed a lavorare a qualche affaretto che non era propriamente fascista, ma c!o' non pertanto buono lo stes– so... per lui. Gli altri, invece, banno volut.o!are, brigare, rl!ormare, mf– gllorare, completare, abbellire, inte– grare, aumentare e perfezionare. E cosi' si sono urtati or con questo ed or con quello. L'ora d1 De Vittorio st-a per risuonare, tanto p!U che U console Gentile, suo nemico acerri– mo, è stato destinato ad altri Udl. Il solo punto ancora 1n litigio è il seguente. De Vittorio è :statomanda– to via per sospetti .sulla mancanza di interesse. Tutti 1 suol successori sono stati lautamente pagati con fior di st!pend!l, indennità, tra. 51'er– Le,tanto che l'illustre testa d1 qu.el che volete voi d1AgosUnlultlmo :se .. . gretario in car!ca, aveva circa otto- :~11~ •• d~~~~9!~ 1 ;~;r~~~~e~~1~!!: mila franchi al mese, altrlmentt, ha dichiarato, tutti crederanno che tor– no In carica. con chissà quali .spe– ranze dJ guadagni Ulecltl, perchè non si capisce in questa turpe e ca– lunniosa colon!a, che uno abbia fat– to, come lo tee!, 11segretario del Fa– scio per tanti anni, senza guada.– gnare con segrete manovre e ripro– vevoli sistemi somme straordinarie, mentre Invece ho mangiato le mie sostanze. lire 328.824.2i2. Non si potrebbe dir meglio. La Questi dati sono pubblicati dal fo- Francia non pu.o' d1s!:iteressarst di gll del regime con questo titolo : il cto' che avttiene al di lii del Reno. progre&&ivo miglioramento della bi- E di quelle che avviene al di là delle lancia commerciale. Tra breve, r!- Alpi, dall'alleato ptu potente ed ar– dotte a zero le lmportaz!on! e le e- rogante di Htuer ., Si puo' e com– sportazionl, la bllancla ~ara perfetta porre> con lui_? Non è come e com- ranza di una di,,i::ione generale dPlle terre e ascolla,·ano a\·ida– mente i propagandisti quando es– si parlavano loro di terra; ma, ap– pena comincia,·ano a sentir par– lare del socialismo propriamente detto, <.cmbra\'a loro che ~i parJa::– se di co:e che non li concernexano e noo comprendevano ... Qualche me:-e, talvolta qualche settimana di esperienze, t'urono sufficienti oer O piccolo esagerato !... Buon pro' tl facciano le perdite subite, con l'augurio d1 un pronto ritorno aut trono di Parigi, rafforzato da un con!ortevole appannaggio. nella... morte. • poTTe :> con Httler? ·-- ------ ----- - ------- Se la lotta è a•pra e lunga più degna sarà la villoria.

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