la Libertà - anno VI - n. 6 - 11 febbraio 1932

=Z IL DISARMO A GINEVRA libro Why America should ioin thc Allies (Percbè l'America dovrebbe La S t , d Il N · . r o 0 r~ 8 !z~~~ie AJ}ei~l 1:;as~s~:~e~tlù • capace di garantire con la forza oc ea ee azmm, super Stato 7 11rispetto delle leggi internaziona- Xon abbiamo <laentrare neJrin– lrinseco polillco e, sopratutto, tec– nico della proposta •rardieu alla rAmmissione d~l disarmo, tenden– te a dare alla Società delle Xazioni una forza armata, a creare un principio di polizia armata inter– nazionale, a sbozzare il principio del Superslalo. Puo' darsi che il si– stema. degli armamenti a mezza– dria tra gli Stati o la Società delle Nazioni non risponda precisamen– te ai fini che si vogliono. Puo' dar– si che l'armamento della Società deBe Kazioni esiga il disarmo as– soluto « polifico » degli Stati ein– goli. A quel modo che nella form~– zione evolutiva dello Stato, 11 d1- riUo di questo ad armarsi fu pari all'obbligo progressivo del disar– mo dei singoli, con le ~rascurabili P,Ccezionidel 'I)Ortod'arme indivi– duale e delle formazioni di custo– dia e di polizia dei comuni, cosi' vranilà non è scolpita in termini abbastanza forti nella co::tituzione della Società delle Nazioni, bisogna ad ogni costo accrescerla. Se la guerra e fa sua preparazione re~ stano il criterio supremo della. su– periorità inlernaz10nale, bisogna trovare altri mezzi di decisione. E' soltanto quando una. forza superio– re sarà stata messa a disposizione del_lagiustizia e quando la sovrani– tà de jure coinciderà. con la so– vranità de facto, che noi potremo essere convinti che gli urgenti bi– sogni dell'umanità saranno soddi– sfatti e che l'av"enire della ci\'iltà sarà garantito.Questo sviluppo del– le relazioni int-ernazionali non pri– verà affatto gli Stati associati del loro diritto di dirigere i loro affari interni tn ·conformità alle }oro ne– cessità e -predilezioni nazionali ». (David Davies - Le problème du xx· siècle, p. 216-217). ~~~ ! 0 I:ì::!~%:~~n: ';t::r;; !~= Il vecchio Hobbes, che non era nir.e alla. remissione a questa, os- un a: belante pacificista », che fe– sia allo Stato, che nel caso si chia- rocemente giudicava homo homini ma Superstaf.c, cioè Stato degli lupus, chiedeva un potere ,sociale, Stall, di tutto il diritto di a.rmamen- senza del quale ogni individuo non to per la. compiuta dlfesa di ogni avrebbe confidato che sulla propria singolo t de}lo Stato degli Stati forza per difendersi, e diceva. che stesso. « un Commonwealth senza. potere L& proposta Tardieu mette il pro- ~vdf n:e:~: ~;!fa °an~~::~~a "~u~~ f!e~:se~:!~ ~~a 1iA~n:if 8 ~1~:s~ f.empo che questi argomenti 'J)8SSi- del problema della organizzazione no da cio' che riguarda i rap1porli della pace, da don Sturzo nel libro degli uomini tra loro, a quello che di cui la ((Libertà. » ba reso largo riguarda i rapporti delle nazionj. conto : La, comunità tnterna:.ionale E di fronte alla diffidente riser– e il diritte, di guerra, al recentissi- va degli Americani ver€o li} Socie– mo David DaYies, autore di un tà del-le Nazioni armata, non è formidabile libro di oltre 800 pa- senza ,•antaggio ricordare che il gine Le_ problème du xx• siècle RooseveH,scriveva nel 1014 H suo li liberamente accettate. u Il potere di mantenere la pace nel mondo ~arebbe garantito da una lega di 2Tandi nazioni, sinceramente desi– aerose della pace e non pensanti, esse stesse, a commettere a5gres– sioni ... Le nazioni debbono impe– gnarsi a impiegare le loro forze militari contro ogni nazione che sfidasse le decisioni della Corte In– ternazionale o violasse un qualun– que diriUo riconosciuto, come 11di– ritto alla propria integrità terriLo– riale. " E fe cio' non bastasse ecco una citazione di \Vilson : « Bisogna f en!~t~triigf~J!Ji~fJ~f à\ 0 ~!~~- g! 1 i belligeranti non soddisferanno nemmeno gli stessi belligerant-L. Sarà necessario c-heuna forza ven– fl'a creata, per _garantire la peren– nità della soluzione intervenuta; u- F: J?t;~i 1 ~~r:~:.s~~r!Yr:1re~~!k che nessuna nazionet nessuna combinazione di nazioni ,possa a1~ frool3rla o resisterle ... ». Da Roosevelt in poi, quanto cammino a ritroso delle promesse della grande guerra si è fatto 7 E con quali risultati per la felicità. del mondo? Non è tempo che le promesse siano risveotolate come un rimprovero, un ammonimento, un impegno nuovo di agire ? ter!~n:1:~1! 8 s!~flili:}~e~cfQp~~fi~: a suffragio delle petizioni presen– tate al-la Commissione per il disai:– mo, l'ha faUo intendere con parole ferme e senza equivoci, esprimen– do la \'Olontà.degli uomini più po– veri, più travagliati, più buoni - le eterne vittime dell'anarchia so– ciale - i lavoratori. R.MAURO (traduzione francese, Pa.yoi, Paris), oggt noi viviamo sotto il segno di questo parado5so : tutti sono ar– mati; solo la Società delle Nazioni è inerme. La Società delle Nazio ni SPUNTI DI CRONACHE ITALIANE non ba nessun mezzo di sanzio .ne 11 d d • t d 11 •t lt I 11r:~!· :n:~ r.at~ n~~r : ·:~~~ eca ,men o e a v,a cu urae fau~ &a:i~c~r: ic~~o~ : a;~:n :\!l~ MILA NO, febbraJ. o figura. di fronte agli eventi dello Estremo Oriente. dove due Stati Tutte le statl6tlche dlm oetra.no U <e membri della Società • e di cui decadimento, in Italia, della vita l'uno, il Giappone, è persino mem- culturale, polchè a tutte le man1fe– bro del C.Onsiglio,si fanno la guer- stazioni e tolta la sincerità, la vi– ra più alroce, ~enza neppure averla ta.~: ~~ 1~ri:~mpllce e caratteri– dichtarata; violano l'obbligo stesso .stico è dato dalla statl.stlca de1 soci degli armistizi convenuti; calpesta- del circolo filologico milanese, che no, insomma, quelle steS&eregole tu per lunghi anni il miglior circolo riel diritto internazionale di guerra di cultura della clttà : dall'anno so– che, noi crediamo, rispettavano At- c1ale 1911-12 al 1924-25, 11 numero tila e Gengis-Kan !... Ma la Socie- del socl era andato sempre aumen– tà. delle Nazioni non ha mezzi di tando: da 2.162 fino a 3.940, era coercizione, non puo' deliberare qu&l raddoppiato; poi, venuto U che con la regola della unanimità; ~~%m°étr~of!atÌa tn;~~~in~ è, cioè, pngioniera delle forze che che ru nel 1926d.linltlva; e da allo– essa dovrebbe imprigionare. Essa ra all'anno 1930~31, 11 numero del non puo' che ricevere comunica- soci è andato rapidamente decre– zioni ed ordinare inchieste .... Situa- .scendo: in .selanni soll, esso è rld1- ~:1dip~iz~Ìi ~~ri~~rda ~i~ :fe:ua ci~~~~e6a:~e~~ m6~n;ri bobleunliere. r;::::,:ui i:i't:~ :ir:1i:~a CJJ;: si~ ,/ 4 ,~~tm'!"'J~;èo'l,1f~~ ::'J.nte sulla scarsità dJ spazio del duto d.1 aver c apito alla rovescia, e che -,1 trattu.se dei due 61.curi tuofa– sclstJ : 11 che, d 'altra parte, m1 pare– va esagerato. Ma no : UManzoni e l'Arl06to era– no i due sicuri elmboli dell'ant1!83cl~ smo, per qu~to antifascista. Non dt– .scutoqui' U giudizlo. Sl tratta d1 un gtuoco, e magari il mio interlocuto– re avrà avuto centomila ragioni. ne~sf:C,?o1;l~~ :h~a~1f ~~: nl, Ariosto. Quanto combattivo, ri– belle, democratico si pensi l'antita– eclsmo da questo clttacilno colto, io Wclo misurare agli altri. D Manzooi, l'Arlogto : c'è una se– greta tncomcla ragione per cui que– sto signore non 1SCeglle altri nell& letteratura italiana, non esuli, non martiri, non crttlci indomiti : egli, ~~~ ~~~f ttf1\ ~~feri3u: 0 t~~c~i:,1(ii allegorie rivoluzionarle : Orlando Furto,0 1 1 .Pr01'f'ieNi. 8poel: an eoniao sotto I baffi, un rùol!no l1llle Jab.. bra : non d1 ptù, per carità. Mendicanti geo.a politica a. CJJi è ispirata, è Eppure in questi ann! 11 pubblico venuta a rio/orzare formida'bil- rimuto non ha mutato carattere : mente l'~inione di tutti gli &ulori nelle ampie poltrone che nascondo- Dappertutto In Jt.alla 81 'Yedono, del pacificismo positivo, giuridico, no quasi completamente 1 .5!ngoli purtroppo, mendicanti più che mal. costituzionalistico. Bisogn& rave- f:o~~ ~~b~'~pif~eo ;;I:~~ ~J~~~aanatl'1~~vfu! ~~!iar~~t~ sciare i termini del paradosso. Se riosa : ed intatti i giomall e le ri- amo tra l'altro ha eoppres. sol'accat– oggi tutti gli Stati sono &rma~i e viste .straniere sono studlat.e atl.510- tonaggio, E se a questi borghe.sl sola la Società delle Nazioni è i- sa.mente,per trovare qualche notlzta stranieri neghiamo anche que5to, nerme, bisogna faT si' che la So- vietata. n fa.sclcolodel < Mercure de essi et consJderano giudici parziali cietà delle Nazioni diventi arma\a France , con l'articolo dedicato a ed ingiusti. Eppure c'è un t.esto che e tutti gli Sta.ti disarmati. QuesLa De Bo.sls è segnato sulla copertina; non è certo partigiano e che potreb- è la condizione unica, necessaria ~ I~n:_r:;:ri: ~,~\Ta°to7 :,; :i!:~: :~alf~{k,. questi tlllstel, per i per la soppressione della guerra : ztosamente, 6enza tradirsi, i lettori I Si legge infatti nel manuale Ba?~ questa è l'unica, necessaria ga.- si succedono, per leggere la ra ra 11- deker del viaggiatore, edizlone 1931, ranzia della sicurezza di tutti. Il lustrazione d1 un ep1.5od.lo ri muto pag. 111, questa utile e salutare a.v– :reslo è empirismo e vera utopia avvolto nel mistero. vertenza, che segue alle altre .sple– soUo un aspetto falsamente ragio- Mille aoct di meno; ma anche I gulont, sul divieti di fotogratare 1n nevale e pratico. In faUi, quando fl°i~c~ori::~~~enf~~ ~~~~ei~~-11 ~r:. f~rlcoge~f~Jie c:!.1i 0 ~:-:0rTeni tulll gli Stati si siano vincolati in ~~~ Jf 1 :ril1r~t;:v~f~i:!~r~od~::= Polemisti rd~y~::r.i~~~Ja~n i!fti~~:r: lrollo, ecc., che cosa varrà, se non Basta aprire un giornale lettera- :;or;c:t~~~\:~ ~~! Y:~fa~ c'è un giudice armato di sanzioni rio qualunque, per trovare polemiche lia : non d1 ~re derubato dal poM per reprimere i contravventori ? 11 velenose, personali, furibonde. Per- veri, ma dl averll coltl sulla. proprie. « Co,·enant » della Società delle tino le riviste scientifiche, in altri negativa. Per un pittore d1 e gueux > ~azioni, il paflo Briaad~Kellogg ~fful et=sieis~rv~~trti~:f=r~ l'I~Ìe.1~:L6i;!z,~~n1: :~iUSione di ~o~,~:uz:~~lf!à. ~!c~~riJ~ ad~~:; che sJ 1D.5olent16COno, si accusano di La Palisse : ee cl si deve guardare mo e deJ,'aPbitrato? Soltanto ctie :~~~ 8 in~t~:1f;tte~;~~;fJrdi ~e ~h~!~~---i me ndi canti, vuol cio' è astratto, inoperante per man- giudtzio. Dall'c Italia letteraria> al- •••••••----------•--------• ~fJ1oZ:os~iiu~~ t: e~~,:.i esec,izione ~v~t~ièl!J;1v~ 1 ~? 0 ~~te\,~1~~~: Sfruttatori chesi fannonore ! Il principio dJ questo potere ese- ~~:~ ;;.Jr~~::i~w~ ~~~fp;'!:~ cutivo armato e riconosciuto nella. come gli ult1m1scrittorelll: e tutti, Società delle Xazioni è nella pro- prima d1 dare alle etampe pagine o posta Tardieu. Si tratta di pren- colonne d'insolenze, non mancano di de1'la,di perfezionarla, di spogliar- osservare che non hanno tempo d.a la e di purificarla di tutto quello perdere, che il bersaglio è troppo che contiene di conlraddiforio, di pl~!~~efaii~~e tlrfn:;;èss~t.e psi– :FJ:t6~~:i!~!r: J~eià~:ee ~ !i!~~i cologicamente: rivela.come in tem– verso cui va. Sopratutto, se si ha ~~a: ~di!i~°:a.~ev::t~~r:. fii;:: da. criticarla, biro6na che i demo- rezza del pensiero, la. franca e leale cratici e i pacif1cisli sinceri si battaglia d'idee - gli intellettuali ~a~ri;~e~~e~:s~re :r;~:i~:BP~ :~~ ft1~e~1t,~n~ng:ll~1[1~~:1~a~e~ srt d I • r d l l fra loro, e combatt-ono epiche bat. r:\~ar~oeo:irondf 1 ~:S~ 1 :tt~'trnii ~~1= taglie fuori da pericoli troppo .seri - la t.-Uperst~ione dell.a sot,-ranUà fe- ~if i~;:ioe~~~it~~if:1~v~:a<;::~m1C rita. L'indipendenza degli Stati ù li vtement1 polemiche sarebbero sta– ancora un principio fecondo; non te anche rifiutate dal perio dici .serli, è .più un principio assoluto. C'è u~ net tempi nel quali es.si potevano Da. comunifa internazionale in fie- spezzare virilmente altre lancie per ri, che bisogna aiutare, Ja quale li loro pen&ero. Ora, per dare un po' imp_lic!i~a cessi?ne di geio_sidiritti I ~~a~ri~~~tf1!ric~o~ 1:~; oazi(?nah per Il ,·antag:g10 .dell3:- dlatrlbe fra pro!essorl e rettori, fra conv1yenza generale, ossi.a d1 tutt! autori ed editori, che non dovrebbero e di ciascuno. ~ L'accrescimento d1 tnt.eres&areper niente il pubbllco. E' una sovranHà internazionale, sotto la fatale degradazione della vita Ja tutela di una autorità universale. pubblica nell'!pocrtsla. nort è un teorema accademico; è una questione eroiuPntemente pra- Antifascisti del passato tica, che riguarda il benessere di Un bravo e prudente antlfascl.sta, 1,;ia.scunindividuo non meno che abbonato alla « Critica > di Croce, e l'esis~nza di ogn\ comunità civi- lettor~ di rlviste !ran~i, un uomo Je •, scrive nel libro citato David che si trova benissimo m Italia a- D_:tes. E continua: e Le {!rO\:e.;:n!on 1f:~o~J~}~:V!u: :5~~:: L1:_a grande ~~erra.~_anno ~ad:• I rando come e obbligatoria> e quindi ~::~afa que:-~ ver1ta. e ~e predi- non umlllante qualunque iscrlzlone z10n1 su! conthflo prossimo non a .sindacati e simili, ml ba fatto que– banno biso$"nodi essere sottolinea- sto discorso semi-serio: e L'altro le. L'a.Huaz1onedalla sovranila. in- giorno ci siamo divertiti a pensare fernazionale è ormai diventata una quali scrittori itallani del passato sa– l:lueslione ,·itale che ecclis-~a. le rebb~ro stati a:ntlfascls.tl,se :wesse- cuesc~Jne t:tJ~e~e ~e!!_a,~O\'l'anil~: ~n~~l~tro~l~lér~ri:IW/ascLst1. se- '"'na.z.:JDaJ ...~!Jl _e L _rnaUtà _deg:1 Due soli sono slcuri, secondo me... , :ifa.h-membri, 1I cui an·emre e Io aspettavo, chissà, Carducci, Fo- h~0lutame~te le_gatoallo_s,·iluppo scolo, GIW!ti,OallleI, Daote. d~1loro reciproci rapporti. Le ma- lnvece ho udito : e ll Manzoni e !a{ije virulente e5:i~C1n rimedi ener- l'Ariosto,. Tanto m! pareva sorpren– g:iqi. Se l'&fierma.zfon.e d~l1a so- dente, cbe per un momento ho ere- Italo Bresctant - annunziano en– tUKluti i gtomall taacllolt1 - è .stato nomtnato membro del Conslg'llo d1 Amministrazione dell'I6tituto Na– zionale Ca.se Impiegati dello Stato, In rappresentanza dell'AssoclazJone Fa.sci.stadel Pubblico Impiego e am– ministratore delegato della Sezione romana dl detto Istituto. L'entusiasmo del gtornali fa..sclsti è prodotto dall'ammirazione per lo .stato di servizio, veramente brillan– te, dell'lllu.stre gerarca. D quale,_ E qui' segue l'elenco del– le sue benemerenze che segnano le tappe della sue. carriera d11Mcl.sta dlctannovtsta - che è come dJre del· la primlMlme. ora. Luogotenente generale, glornall– sta valoroso, ferito della Rivoluzio– ne (con la e"e maiuscola). membro di comitati centrali dl ogni qualità, com.missarlo governativo, coman– dante dl zona, t.5pettore del P.N.F .._ Insomma, nna tllastrocca. da non fi– nire ptù. Ma 1 giornali fiu;cistl, in– vece di continuare le cltaztonl delle benemeren7.e - fascist.e, .s'intende M dell'ex deputato - fa.sci.sta, e 60tt1nM teso - si fermano al meglio, saltano la sua pagina plù bella. Noi, oblettlvl e sereni ammiratori dl tutto _quantoè onesto, bello e co– raggioso, colmiamo la lacuna, e con– tinuiamo CO!i': e Mantenuto di una tenitrlce di una. casa di mal affare di Verona, ricavava largamente i mezzi cU vita dal sudore, non preclsameote della fronte, delle pensionanti gerarchica– m ente .:sotto posteal contròllo della e maitres.se ~ - della .sua e mai– tre&e :;. Anche la egli funzionava da con– slgllere delegato. Amministrava e mangiava. F.d anche quella - a rl– gor di term.lni - poteva con.slderar– s.1 una casa popolare. E' giusto che, progredendo nella carriera, egli .sia passato dalla am– mlnlstrazione dl quella piccola casa a quella di un vero e proprio Is:titu: t-o di ca.,e d.ipiù va.stepropon1on1, LA LJBERTA' ALLA "GIOVANNI AMEHDOLA" I ~ro~l81ni ~ella r voluziona anlilmisla ·- L'unione giornalistica antifas~ista e Giovanni Amendola -> ha ripreso, con meritata fortuna, la sua attivi– tà. nel campo della propaganda. ye– nercU'.sera,rispondendo a un suo in– vito, un numeroso e scelto pubblico convenne nella sala. Trétalgne per partecipare all'annunciato dibattito sul tema : I problemi della rivoluzio– ne antlfa.6Cista >, relatore Carlo Ros- se~a rima parte del discor60 di RoMeJl tu dedicata all'esame delle varie !asi attraverso cui è passato l'antitasclsm.o in questi dieci anni. Dalla fase manovriera-parlamenta– re, culminante nell'.t\.veotlno,alla fa– se co.splratoria•tnsurrezlonale ini– ziatasi dopo le leggi eccezionali; da questa alla fase r1.voluzlonarianella quale l'antifagctsmo delle correnti tacenti capo alla eon.centraz1one e & GL. sta decisamente avviand osi.. La fase rivoluzionaria è la fa.se della maturità, della consapevolezza, dell'antitasclsmo che vuole vivere d1 vita. sua propria e non per contrad.M d1z1onee riflesso, che non intende solo oegare 1l tasclsmo ma afferma– re un nuovo mondo economico,po11- t1co, morale, dell'antifascismo che assegna alla rivoluzloneun grandlo- 50 compito costruttivo, storico, I giovani sarebbero i plù d.1.5postl, I p!ù capaci dJ dare alla lotta questo carattere. Rosselll ln&Lstetleparticolarmente !~tizl=~a ed1J::f~ ~1:d~e J!; 11 vero problema per 1l rivoluziona– rlo (da non confonder&!col ribelle e con l'utopta-ta) consiste nella combi– nazione organica dello slancio idea– listico con la visione pratica, nella capacità d1 scoprire 1n ogni eitua.-– zlone storica 11 rapporto più effica– ce, più creativo tra. ideale e reale. Affronto,' poi la que5tJone se l'an• tifascismo tacente parte alla Con– centrazione e a OL. sta in grado d1 dar vtta ad una poslzione rivoluzio– narla e r13pose nettamente di .sl\ chiarendo questa postzione 1n sede teorica e pratica. La forza della no– .stra posizione teorica sta nella .sua integralltà, nella armonica connes– sione del problema roclale col proM blema politico e con quello morale. Socialisti 1n economia, democratlc1, liberall ln politica e protestanti (nel senso d1 autonomia. morale) nel mondo morale. Rosselll crltJco' la s,o.gzionecomu– n.tsta, schematica, unllaterale, µltel– lettualmente ponra e sentimentalM mente arida, dtmoatrando che il co– munimio e, di tronte al tascismo, r1voh1Zionarloa metà. seNi8 11 ~~~~ r:;:to~~== narla pratica, ricordando lo schema d1 programma d1 0-L. D programma d1 cui l'antifascismo &bbtsogna non è U programma di un Ipotetico goM verno d1 coallzlone che .<fovrebbe succedere al faacbmo; è 11 program– ma della rlvoluztme. sono i capo- saldi della agitazione rivoluzlonarla. Programma quindi schematico, semM pllce, che dia l'intulz!one del nuovo mondo che sorge, che non sla stret– tamente di partito, che riduca al minimo 11 caos, che si riferisca non ad una Italia a.stratta e ideale o a un proletariato metafisico, cari agli utopisti comunisti, ma all'Italia rea– le, ma a quella che e la classe lavo– ratrice 1n Italia. Un'interessantissima d.lscussione fece seguito al dl!corso di Rosselli, calorosamente applaudito. Mario Pi– stocchi espresse 11 suo consenso con Io pirlto anlmatrc della esposizione fatta da Rosselll, con l'interpreta– zione del valori e delle !orze neces– sari alla rivoluzione Italiana che egli aveva tracciata. Fece qualche riser– va sul programma .scola.sticodi GL. - che non insiste a sufficienza sul concetto della .scuolalaica - e chie– se che sl ch1art.sse 11 punto relativo alla funzione del movimento sinda– cale nella. nuova società mustro' brevemente 11 concetto dl una demo– crazia audace e giacobina che abbia coscienza dei problemi della rivolu– zione e sia disposta a risolverli con aplrlto e volontà. reallzzatricL Un comuni.sta presente intervenne con molta serenità per con!utare il concetto sviluppato da RosseW e so– clallsti In economia, democratici 1n politica >, per insistere sulla necessi– tà della rivoluzione prolet.aria e delM la d.lttatura di classe. Buozzl fece talune osservazf.onl tecniche al programma, speclalmenM te riguardo alla parte relativa alle soclallzzaziont, che egli avrebbe pre– terito meno 5J)ec1tica,per essere più sintetica e suggestiva. Saragat espose il suo dissenso, che nasce dalla premessa che la. rivolu– zione italiana deve avere per protagonisti l proletari, e non la piccola borghesia. Ma Modigliani a– veva 1n gran parte già risposto a questa critica, mogtrando come lo schema. d1 programma contenesse delle soluzioni audaci d1 soclallzza– zione e come armonizzasse larga,.. mente le aspirazioni e 1 dlrittt del proletariato agricolo con queill del proletariato industriale, e come esso fosse una premessa d1 reallzzazion1 economiche e politiche capaci di consentire più ampi sviluppi. Lussu rispose pure a Saragat. chiarendo come 11 programma d.1 GL. non sia stato redatto da poche persone .re– sidenti all'estero, ma s1& stato ltm– gamente preparato e discusso dal gruppi d1 OL. che l'avorano e com– batt.ono 1n Italia, che sono a contatto o fanno parte di tutt.e le classi SO• ctall e come qulndt tenga conto delle forze vive che possono es.sere uno strumento decisivodella rivoluzione: cioè ll proletariato lndnstrlale, 1 contadin1 e la. piccola borghesia.pro– duttrlce. Egll anche ins1.stette sulla. necessità che questa preparazione di idee e questo fermento di studi siano continuamente permeati dello spi– rito dell"azione e della volontà rlvo– luzlonaria. Ro5selllrispo!e - brevemente, data l'ora tardissima - a tutti gli orato– ri, spiegando 1 concetti d1 e Olu.sti– zia e Libertà > sulla tmpogtazlone polltlca e .soèlaledella lotta rivolu– ziooaria e sulla acelta delle forze ita– liane capaci d1 condurla a compt– mento e d1 difenderne le attuazlonL 11 FEBBRAIO 1!3"% = LETTERA APERTA Agli amici del Pedone, salute e sghei ... CHAMONIX, febbraio Questa storia degll sghet, cari a.– miei, la imparerete da ultimo : uo– mo d'ordine, ml convien procedere secondo le leggi del medesimo. Degnatevi dunque anzitutto d.1 guardarmi, mentre scendo dalla sta– zione di Chamonix per prender par– te al concorso Internazionale di schlonaggio. Che cosa dice quella signorina i– sterica laggiù 1n tondo, con un col– po di sole in taccia e 1 capelll stri– nati dal ghiaccio? Perchè si torce dal ridere? Perfettamente : schlonaggio ! 61 deve dire schiare e non sciare. E ml &piego; dopo aver tuttavia dichia– rato che, quassù, in seguito a un breve colloquioa tu per tu col Mon– te Bianco, sono d.lveotato naz-lona– lista. Da cbe cosa deriva < sciare> ? Da scier : segare, o da chier ... (provveda 11 lettore alla. traduzione) ? Ml son posto 11 passlonant.e quesito poc'anzi, In un bar di lusso, quando ho sentito un giovinotto italiano, che indossava un qu!ntale di maglia, di– re a una signorina : - Vo.stra sorella è un po' matta. Nel fare una voltata, m'ha tirato una sega 1n testa. • Come ? Già : sky, per quel glovl– ootto, che pronunciava mentalmen– te: ,t (.sole), doveva tradursi: se– ga. Ma pronunciava invece sci, al– l'Italiana, quella signorina, pure Ita– liana, che dJceva, sempre nel bar, a sua madre: - Mamma, vado a &efare, ma tor– no fra un'ora ... Aceidentt che -'CL volat-a I + Ma no I La verità è questa : quan– do quel tale che invento' gll sky ebbe bisogno d.1 trovar loro un nome, sl rivolse alla veneranda lingua Italia– na, la quale gli rispooe altezzosa– mente : - Io non posso occuparm.l dl queste bazzecole. Provatevi a ri– volgervi., &e credete, a uno del miei dial etti. E co.sl' fu che dal verbo sghlar, o agu tar , co m unlsslm o in certi dJalettt lombardi (e sghl.ar vuol dire : scivo– lare) venne achia re, onde acht. Ma quel 1>upemazlonallstl dl Fa– sc1stl che, quando partono ,per un viaggio, tagllan l'Italia 1n tanti pez– zettinl per potersela portar vta in tasca, adorano le seghe e le 8Clate. Ragion per cui nazionalista. lo di– vento Jo. Intanto, cosa vengono a far qui' 1 tascL6tl? O non ce l'hanno anche in Italia 1l Monte Bianco ? Sicuro : e lo cb1aman monte Mussolini. Invece cl el sta cosi' bene in Ita• lla che t1 plovon qui' a stormi come 1 tordi e se tl riesce d1 vederli man– giare spaghetti col sugo o un pez– zettino dl gorgonzola, ti. do due scu– di della Repubblica d1 San Marino. Che spaghetti e che gorgonzola ! Potage e demf-aeZ ! _. slnganno della mta vita. Infatti n e chasseur > è tornato per d.1rm1: _ Alla Banca è molto re non hait chiamato i gendarmL = g~~~i ··che non cl ion 1ond1 e che lo chèque è -'tato tirato allo 600 f!~~···voluto essere un Monte Bianco a rovescio; e cioè 4.810metri sotto terra ! + Ma, dopo pochi mlnuti di ritles– sione. rivolgendomi al Pre!umo e a Cesare, cosi' parlai : _ Amici ! Or son pochi gfornt. mentre ml trovavo in Italla per al– lenarmi al concorso internazionale di schlonaggio, partecipando a un concorso d.1 scacchi, venni a sapere che 11 vincitore della Lotteria d1 Gallipoli, quando sl presento' noo so più a che banca italiana per riscuo– tere U premio, si vide offrire una cambiale a tre mesi... 61 vede che, da quando s1 parla dl unione latina, t costumi fascisti passano in Fran– cia, e viceversa... E cloè l banditori di lotterie e di concorsi 61ma.nglano i premi ... Ma ch1ssà che, anche qut•, non si fin.lsca per rllasciarm.l una tratta magari a tre anni. Pia.celavi dunque andare dal sindaco e dirgll che ml rilasci questa tratta; poscia, passate dal cav. Lera, ll quale, d& buon fascista, ve la sconterà sebbene non sia certo che ll regime duri tan– to tempo; e finalmente portate qui' Uvalsente, onde ml 61alecito : 1) pa-– gare ll conto; 2) co mprar e un paio di calzoni per rost; itu.lr queW che porto e che, nel concorso. ml han te– nuto luogo di scht. Gll am.lcl partirono, ma, stccom• lo non 11 ho più visti toro.are, np..– pongo o che U sindaco, che 11 cono– sce come ottlm.1 clttadlnt, ll abbi.a fatti arrestare o che, avendo ritirato il denaro del premio, .se lo atlan go. dendo ballando in qualche luogo di pattinaggio al auono del valzer E•– pa.gne dello Chabrier, &ul ghiacclo. sotto 11 sole blanch1sslmo e caldo, o in luoghi più remoti e fons•anco ptfl placevolL ➔- Ma passi per I calzoni. D Ped0114 cammina. già ecalzo : cam.minerl anche nudo I ~ta U conto. Chi lo paga?_ Amici lettori, faccio appello a Yol. Tiratemi fuori da quest'imbarazzo. Spesso ml scrivete per dirmi che mi volete bene. Scrivetemi, una volta tanto, per mandarmi qualche aold~ rello. Io avro' la gioia di poter la– sciar questo bar maledetto, dove non son che ta.sclstl che mangiano gli escargottt alla borghlgnona, le lc:ffl.. gturte all'americana, le trippe GllCI moda dei cant e che e.far fare brut– ta figura all'Italia et pemano abba.– &tanza loro senza che io 11 atutt noa pagando il conto. Voi avrete la g1o1a e l'onore dJ vedere 11 vostro nome nella sottoscrizione. E tutti saremo contenU. Fuori gll sghel, amici I e che D. ................ - ......................... , __ .... ,......,.,,.,. •. , ....,.,., . ..,................... , ......... , ............. , ", ..., • ., In~J'n~~~ qf:11~&=~.di~e°s~~ Signore ve li renda. 1n Parad.lao, perchè sareste ingenui sperando che, o prima o poi, ve U renda LB scandalose fr lli I un ca no fascista Ili Varese "liiifei l11rro adulteratioendatia caro f1Tezto. Come h, proposto il macchinario ptt la sofisti– cazio11t, • Tatto si riduce ad ana lieoemalta Gll scandali sono all'ordine del giorno. Uno dopo l'aJtro, 1 gerarchi f...scl.stlripiombano nel tango da cui sono venuti, aott.o 11 peso delle frodi impunemente accumulate per molti aoot all'ombra del Littorio. E' ora la volta del signor Guido Bonelll, di Varese, tas clst& tnnueote, capo dJ tutte le tatJ. tuzlonlfascist .edella.pro– vincia. Oiiamata di COl'NlO R.lproducla.modal glornall tascl– sti le notlzie che riguardano 1 suol sistemi commerciali, degni della moralità del ngllne, per 1 quali, in omaggio alla formula e nudi alla mèta >, ammassava mllloni al danni della .salut.epubblica. (Non per nulla U fasct.smo mira., fra le altre cose, anche al miglioramento tlsico della razza.) Nel prlmt gtornl del novembre scorso, alla Corte d'A ppello di V e– rona veniva discusso il pr oce.s.so con– tro Darlo Bertoldo, rappresentante - per quellaprovincia - ~eU'Aotenao agricola del cav. Guido Bonelll di Varese. n Bertoldo, insieme con suo tiglio Gaetano, era stato accusato di essersi trattenuto delle somme In– cas.sate per l'importo d1 lire 50 mlla, per la vend.lta d1 merce, che avrebbe dovuto invece tra.smettere all'Azien– da. L'imputato Il difese dicendo che la. gua azione non poteva essere ri– tenuta. delittuosa.,·in quanto si era trattenuta una parte della somma, che egU avrebbe dovuto avere, per prome.s.saverbale dello stesso ca.v. Bonelll, in premio del suo interven– to per l'assunzione di un chimico possessore dl una $peeiale formula mediante la quale ll burro poteva essere manipolato senza che all'a– nalisi ne pote.,se rtsultare Ia sort– sticazione. 81 trattava, a detta del Bertoldo, del chimico dott. Mario Bellucco, dell'uffJclo gpe:rlmentale dl agraria dl Trento, 11 quale da due anni tro– vasi effettivamente presso la ditta Bonelll in Vare3e. La. glnstltica.zlone non venne rite– nuta valida dalla Corte d'Appello, che condannava U Bertoldo a un an– no e 4 mesi d1 reclUEiooeed a..~i– veva 11 tiglio. Ln'itopezionc frutluoea merito alla sua invenzione e all'uro relativo, d!chtaro' che 1 gru.,1 non erano stati adoperati per il burro e che l suol studll riguardavano un'al– tra azienda d1 cui il cav. Bonelll è comproprietario col fratello Carlo a Milano : precisamente la fabbrica italiana colori e i nchiostri p er stam– pa. Ma perchè 1a 605tan.za destinata al colori e agl'lnchlostri l i trovava invece nel ca.seitlclo, e percbè 11 sig. Bellucco non effettuava le sue espe– rien7.e nella sede naturale, cioè a Milano? D1fronte alle ingenue - o Impu– denti - dichiarazioni del chimico, la finanza denunciava. 11 Bonelll e n Bellucco per adulterazione di burro e per frode 1ncommercio. La C..,,trale del latte Tale denuncia richiamava l'atten– zione pubblica sulla Centrale del latte, annessa al burrttlclo del Bo– nelll. Da molto tempo, l consumatori si lagnavano della pessima qualità del latte che la Centrale forniva a– dulterato e a caro prezzo alla popo– lazione dopo averlo acquistato, ge– nuino e a basso prezzo, dal produt– tori. Finalmente, d1 fronte al mi– nacciato dilagar dello scandalo, le autorità han dovuto aprir gli occhi : e dalla inchiesta è ri sultato che n el– la Centrale era stata im pianta.ta u– na macchina - che, al momento del– le indagln1, non .si è trovata plù - la cul !unzione era quella dl rendere possibile l'lmpwsto del grassi con la panna. Io altre parole, essa serviva alla preparazione di una sostanza adatta a sostituire la crema natura– le del latte, la quale prendeva la co– mora via dell'attiguo burr1Ucloe ca– seutclo. Qualche giornale locale, per esem– pio la < Luce > di Varese e l'~ Ita– Ua > di Milano, ha osato rivolgere prudente e sommessa domanda al Prefetto per ottener la luce sul pro– cedlmentJ adottati dal dirigenti deIM la. Centrale, che, secondo un con– tratto stipulato col comune, dovreb– be funzionare per 25 anni e che strozza col suol prezzi e con le sue adulterazioni avvelena la cittadi– nanza. Ma il ca\·. Bonelll è e tabù. ,. Col– pir lui, signJficherebbe terlre al cuo– re 11 fas cismo varesotto, privando lo del suo mau:lm.osovvenz ionatore. E questo falsificatore di aHmentl _po– polari, questo frodatore che, in altri Alcuni glomt dopo, un brigadiere tempi, avrebbe scontato seriamente dell'tstltuto sperimentale agrario di 11 no delle sue malefatte, se l'è ca– Mllano, recatosi a Llssago (Varese) vata con una lieve multa per man– per ispezlonarvt lo stabtllmento Bo- cata denuncia del grassi che mette– nelll, riscontrava, nel reparto desti• va nel latte e d_ella < trlacetlna > ! nato aUa fabbricazione del burro, In tal modo, Il capo effettivo del ta– un macchinarlo completo per mar- scio di Varese - che del mlllonl cosi' garJn!fJclo 1n un deposito anne:!50 truffati si è sen·lto anche per acqul– constatava la presenza dl diversi stare la proprietà del giornale e La quintali di grassi naturali, d1 mate- Prealpina di Varese ~ - potrà conti– rie coloranti e di liquidi speciali a nuare indisturbato la sua atUvità lul Ignoti. In segwto alla denuncia comme?"clale d.1 pertet+...o sttle fast:l– del sottut!Iclale, si dovette procedere sta. a un'inchiesta, la quale stabili'. che Chi distribuisce un foglio clande- ~r~ls~;{f~Ye::~~r~~c~\l:e ~1:~~!= ~~1n3e~f~ie~ia dtbee~n.e :1J;g~~: t go percne serve ~ met~re in eviden- conquistarla va al tribunale spe– z_aeventuali sof15tlca21oni, e che 11 claie e alla galera per molti ann!; liquido ignoto .era della. e tr!acetl- chi avvelena il prossimo e lo deruba, f!a >! prodotto atto a smascnerare I purchè appartenga alla f:" onorata I-aggiunta al burro d1gra.ssl animali società >, benefica della complice so– dtversl. lldarietà dei poteri statalL Fino a Il chimico Bellucco1int.errogato in quando la. vece mut-erà.... pronto a sostener que.sta verità. con l'arma 1n pugno, che non è buon ttaM liana cht mangia pJatti atr&nlerl e non proclama che, nel campo delle minestre, gli spaghetti son re, e re U gorgonzola, nel campo del tor– maggL E non n... dico nulla del tartufi bianchi! Mentre "Voi, cari amlcl, leggevate quest.e patriottiche chiacchierate, lo davo alte prove del valore italico. A un chilometro dalla stazione di Chamonlx, caddi a terra e, pclchè la strada era 1n pendenza, ritornai, scivolando 6ul culo, alla stazione. Vedo la madre della slgnorlna. I– sterica che protesta contro la trt– vtalltà del mio linguaggio. Pes.,:lma italiana, che non ha letto Dante ll quale ha scritto . e tl tUarx,lo del cul fece trombetta Accipicchia, la trombetta (par- llam 60tto metafora) da cul uscirono probabllment.e le note dell'inno del e Nabucco > (Va,pensiero.") era ouM da; mentre la mia era vestita. Per– chè dunque .5Clegoarst ? Forse per dare 11 tempo al .sinda– co dl venlrmJ incontro, di congratu– larsl meco e d.1 dirml : - Signore, voi siete uno achiatore fuori concorso... - Come ! Perché ? Che cosa bo fatto d1 male? - domando lo. - No : non avete capito. Volevo dire che, essendo stato soppresso 11 concorso d.1 6Ch1onaggloper man– canza dl neve, vol siete stato pro– clamato vlncltore fuori concorso... Ed ecco come si viene a parlare di sghei. Se ne viene a parlare perché, al– l'udir q_uelleparole, lo ml aggrappo, per tirarmi su, agli amici Cesare e Prefumo e m1 preclpito in un bar per comandar da bere, certo di pater pagare con l deoarJ del premio as– segnatomi dal S.ndaco con tanta cortesia. Ed entrando nel bar, d.lcevo fra me : - Se ml rispondono come a Modane, gll spacco 11 muso. Perché a Modane, un giorno che per mettermi al riparo da un freddo di 18 gradi sotto zero, entrai in una osteria, con la speranza dl trovarvJ un grappino a 60 gradi sopra il li– vello dell'acqua, e gridai : - Un grappino l - li padrone mi rispose: - Non ce ne ho ! - Allora una e tlne > ! - Non ce ne ho. - Allora un rum ! - Non ce ne ho. Pas d'alcools . - E allora, che il diavolo tl d.la fuoco alla coda ! Se, a un'altezza di mille e cinquanta metri e con questo freddo, non tieni alcools, dammi un gelato al limone ! Quello ce l'avrai ! .... u Pl!DONB. P .B. - Le sollo=!z!onl debbono eo– sere aperte non al Pedone, la cuJ. flr.. ma, et pour cauu, non 6 ~– t.a all& post.a. D'altra~- ti 4on.e ricevesse le aot , u– con.doogni probabilità, ae le be e 11 conto di Chamonix restereb– be acceso. Sarà dunque bene che gll amici del Pedone - anche nel suo interesse - mandlno le aotto8criz1onl impersonalmente alla e Ubertà •· (&ebbene a maUncuore) Per 11 Ped.t:me L'..tmmtn.utratore DALL'ARGENTINA La fine della Dittatura BUENOS AIRES (A.P.) - Be il potere legislativo,conaci.o e gelo6odei wot diM ritti C01Stltuzlonall, è ineom.patiblle con un esecutivo e di fatto >, e l'uno, im• pllcltamente,uclude la coee:latcnza del– l'altro, 61 puo' affermare che la dittatu– ra del generale Urtb~ 1.ncom1rudata 116 settembre 1830, è morta il 20 gen– naio 1932,dopo q1.la51 un anno e meao, pc,1.cbè, proprio tn queatl gfornl, le due Camere,quelladel Deputati e quella.del Senatori, si sono riunite (inaugurando, sia pu..~. un periodostra.ordinarlo) ed hanno eletto le loro cariche. n 20 febbraio, poi, g1 farà D trapaao reale della presidenza. 81 adornerà ~el– la fascia azzurra. e bianca, e lm.pugnerè. il bastone di comando- per un perioc1o di sei anni - il generaleAgusUn P. Justo. E 11 lungo, perlcolOISO, J)eJlOl!IO proce-,- 50 d1 normal.l.zzazionc al &arà compiuto. Otà gl parla dl e amn.tatta > e d1 vtac-– gloall'esterodel dittatore. Non sorgeranno ostacoli? Non 81 a,. \-ranno compllculont ? Alcuni sintom1 poco tranquilla.nM han– no sempre carattertz:zato l'azione del ge– nerale Uriburu. Coel' ti decreto d1 con .. vocazionedelle due Camere lm.pone ll– m1t1 e san.tlona ml.eure lutve dell& eo– vranltà popolare. La ptù grave è quella che d&per approvate le elezionipolitiche dell'8di novembre 1931, aenza pennette– re che 11Parlamento le e&a.m1n1 e an– nulli quelle viziate da frode, che non mancano. CJo' ba solle\·ato scalpore tn tutta l'oppost.z1one d ha provocato 1a. energicar~tenza del rocla.lutl t quali, dopomeditati a.pprocct con gll altri set..– tort del futuro Parlamento, hanno vo– tato Il seguenteordine del giorno: e Il gruppo parlamentare soclalli;ta risolve di 60titenere I diritti costttuz1onall del Parlamento, che si costituisce automati– camente in 6e-SS1one pr paratoria >. Anche nel Senato la presa di pos12:1o. ~:nn~ntro 11 go\-erno è atata precisa e ~elle due Camere, quindi, il decoro del.a sovranità popolare tnallenablle è stato salvato. Il Parlamento argentino al compone dl 158de~utatt, che, og:gl, g1 d1strlbu1• ~no cosi : 57 coruervatort; 43 aociall– s-ti; 15 democratlcl; 11 e tndlpendentl >' e una trentina d! radicali delle più d.l: verse tinte. Invece, qui' a Chamonix et han dl tutto come a GenoYa,e non ero ancora entrato nel bar, che già rn1 <!-vevan servlto un tegame dI trippe a la mode de Caen (che, tradotto in m!lanese, vuol dlre trippe a la moda d'i can) le quali lo feci immediata– mente sp.arire,non ostante U regime, aeciocche cessassero di tare una concorrenza sleale e anU-ltallana alle trippe col parmigiano e il pomo- Una specialerueruione di bl.asimo me– doro, o al fo!o!o, che è cosi' buono rltano 1cos!' detti t: Indipendenti >, che In casa del m1elott1In1am1cl Cip e st chiamano, anco:ra, e socialisti , e che Alceste. E intanto - previdente co- nelleelezfontfiguraronon.ccanto~tcon– m'è - 11 Pretumo, per non espormi al ~naton rl.schio di nominare 11 nome dl Ge- n Senato conta 30 membri. Qui' la. nova invano, ml mormorava all'o-- maggioranza è In mano del conservatori. recchio: - E domani tl fo mann-Iare che hanno 14 se~tori· socialisti 2 . De le trenette col pesto... _ ., mocratlcl, 2; Radica.li.' 2 . Il resU:aPPar: Se non che, tutto e etti.mero In tiene al gruppo ... deili anfibU Da nota- ~~~ ~~eo~rE; '!u~~;~ 0 ~or~f~it ~~~ior~ch~ 1 ~lnre~~r!oci;:i.stlave·,ano '1.c~t:~fJ~~!~ff{ s\~~~~!~ev'!!,, A comp!em.ento della. corrf$pondenz{a fatto portare dal segretario comu- t:enal~mo th e, secondo I.e u.lthne no– nale 1 ho provato 11ptù crudele di- l'Eu;OfXl.generale Uriburo parte 'l1t1"

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