la Libertà - anno V - n. 28 - 9 luglio 1931

-=== ! LUGLIO !!>:;I Opinioni sul dissenso tra Vaticano e fascismo . Ma perchè si bìrtie1;iano, il Papa e li '( duce n del fascismo ? 9uesita è In domanda Chi) sii µone c~i ~sàt'l'l.lna l'alluale dissenso tra Va– licano e regime fao;ci"'lacon ranlmo sgombro dàlle speramièlla di coloro eh?, ~opo avere Speralo nel re, n~l prrncipe eredìlario, in Jeannelte )tac Donald, nella orisl économi1'a, nel duca d'Aosta cd in mille allrl acci– ?enti del genere, rituglal'lo la loro impotenza nella illusione che il Va– ticano voglia e possa ess()re un ~le– ~e~to di liberazione per il popolo italiano. Lungi da noi l'idea di rc5uscilare quell'anticlericalismo inuLile e di p~ssii:i10 .gusto - fatto di piccoli e– p1sod1,d1 pornografia e di maldicen– za - che carallerizzo' un periodo del!a vita politica italiana e che fu personifieàto da Guido Pòclrccca, morlo caltolico e fascista. li nostro anticlericalismo (che nel caso di eh? scrive è ànticaltolicismo, inteso an– che nel senso religioso, oltre che nel senso politico) ò dii altra marca e di altro stile. Deriva dall'esame di cio' che fu in ogni epoca la Ohiesa Cat..– tolica pèr il nostro pal!se, e dalla. te– sfimonianza di•cio' ohè essa ba fatto al servizio dell'ullima vergogna di cui si è rivesLita la monarchia ita– liana : jl fascismo. Quale fu la posizione del Vaticano -=---. allora era veratnente « il Pa:pato ))' concretizzalo in uno Stato temporale di visibili proport!ont1 - durante tutto Il nostro fllsorgime;nto ? Fu u– na posizione di nella ostilità. contro le aspirazioni della élite intellettuale oh~ - assente la gran massa popola– re ancora ineducat..a ed Impreparata - visse tulta la secolare epopea del– le lotte che dovevano essere per l'U– nità e P!?r la Liberlà d'Ilalla e che si conclusero, per la intromissione del– la monarc:hia piemontese, nella sola Unità. Il Papato fu sempre alleato dei tiranni stranieri cct :ndigeni che fecero dell'Italia il campo della loro ;oppressione. Forza di conservazione sociale, di oscurantismo intellettua– le, di reazionarismo politico e mora– le, il Papato ru quello che doveva es– sere: una foria del passato, alleala naturale delle altre forze del ·passato. Nella identica posizione, il Papato sr Lrova oggi, nonostante le Illusioni di qualche nostro ottimo amico. I dis– sensi col fascismo passeranno. Spe., cialmente se Il Vaticano si accorgerà che da questo diisenso ambedue i li-: tiganti sono destinati ad uscire con le ossa rotte. E' inutile ricordare quì quanta re. sponsabililà negli ultimi avvenimen– ti italiani spetLi al Vaticano, e quan– to sia forte il nostro dovere di non dimenticaré. Le spedizioni punitive insanguinarono per tre anni l'Ilalia. I gagliardetti fascisti, dopo avere sventolato sulle rovine delle nostre Camere del Lavoro e delle Coopera– tive create con lo sforzo di trent'anni di evoluzione proletaria, erano bene– detti dai parroci, sebbene ,portassero anco.ta IP tracce dei delitti e degli inoeodJ,.E quando un patto ini'quo - che noi dichiarammo nullo, perchè s.trett.ocontro la volonlà di un popo– lo Incatenato, e che noi dO'bbiamoim– pegnarci a ritenere nullo per sem– pre, anche quando l'Italia si sarà ri– scattata dalla vergogna d'oggi - ru stretto dal dittatore fuctsto. col « vi– cario di Cristo· n, il Papa chiamo' l'assassino di don Minzonl col titolo di « Uomo della Provvidenza n. E questo servi' di alibi agli assa.ssini per Imporre al popolo italiano ed al mondo, con l'avallo della più alta au– lorHà. spirituale del Cattolicesimo, la iniqua b!'ffa di un Plebisoi~- truf– faldino. Come ·dimenLleare tutto cio' ? Co– me dimenticare coloro che, mentr~ il fascismo assassinava l'Italia, ,plau– divano e benedicevano in nome di Dio? +++ E poi : e~iste una vera, sostanzia- :: e:;t~e:e~z~:;crs~:oip~o~radi~f;~~ di no. (iuardate: Cattolice5imo e. Fasci– smo hanno di comune, prima di tut– to, il dogma usurdo della Infallibi– lità del Capo. In!alllblle Il Papa por la Chiesa.Caltolioa, lnfa!Hhile il« .du– ce• per il fascismo {ricordiamo I li– bri di testo oon eul si educa la gio– ventù Haffana d'oggi. In essi è scrit– to, in alto, da ricordare : " il duce ba sempre ragione»). Identica la po– sizione delle du.e fone nei riguardi del prin(l~io di autorità : si coman– Qa dall'alto; investilo da Dio Il Papa, investito ... dalla « Nazione )) il Mus– solini. Nessun potere democratico, nessun controllo dal ba!!O. E ancora : l'indiscutibilità della veritiL rivelata. Quale è quel cattolico che, senza ~– sporsi ad essere dichiarato eretico, discute i dogmi della Chiesa? E qual è quel fascista ohe, senza Incorrere in punizioni ugualmente severe (e senza dubbio più ... tangibili) ~uo' di– scutere g-li ordini, i ,< dogmi )) de! « duce 1) o dei « gerarchi )) da lui delegati ? E qu~to &J)irilo d! " romanita » cattolica non ba tanti lali di affinità eon la « romanità ,, del faseis,mo, che pretende riallac– ciarsi a que'lla. Roma impe~iale d~ cui deri_va gran parte de1 nostri guai? Questi caratitet'i di assoluta identì~ tà. avvicinano In modo evidente Il Fascismo ed il Cattolioismo, e ne fanno due branche di una etesta op– pressione. Ha ragione - un~ volt.i ta~to - }[ussolini. Di< che s1 Jamenta 1\ Pa: pa? Avrebbe forse potuto sp~rare d1 più da un governo demoori:1L1co ? A- ;{:~~:zi~~~ 5 ~efI~t1s\~t;P;~ri 1 ~1n~~o/'1; stipulazione di un Conoprdato ini– quo, l'introduzi'one dell'inse~namento religioso nelle scuole, Io sc1og!lmen-; to della Massonerla, lo persecuzioni contro gli acattollol, m.ese.l. in. condi– zione di•assoluta infer10r1t.a,11~om– pl~to asservimonto della coscienza. nazionale alla Chiesa ? Il fascismo, per Il Vaticano, è slato una bazza. E il Vaticano - ingordo od ingrato _ non è contento ancora. Ohe co~a vuole? vuole uaa cosa sola. Vuole ricon.. (J~ls,lare ~ucl!a Jrn,iziono dt prcdò– mm10 temporale " spirituale che a– veva nei Medio-Evo, ed alln quale ha dovuto rinunciare P"l' !a forza degli c1vveuimenti e prr Il l'isvf'glio dC'lla CO!iclenia civil". l regimi di diltatu- 1·a (là.unoalla Chiesa l'illusione che i (empi felicemente passati possano un giorno ritornare. F~ccoperchè essa si bisticcio. col fascisn'lo. concorren{c non per YOrc dh crgeuze Ideali, ma per piccole questioni di conventicola di cricca n di bottega. Quando certi antita ~ci.HI :=i illu– devano sulla possibilifa e '>ulla 1ai– lità di un inlervenlo monarchico conlrò il roscismo, noi diéCmmomol– le vo!oteche un inlcrvenlo simile erfi non solo itopoSsib!lc, ma da evil/Jre. G'na solutione della crisi italiana che fosi;e avvenuta grazio all'lnte1·vonlo monarchico non sarè'bbc stata una SOiuziono. La monarchia - ques(o eterno nemico d'Italia, qttesto tumo– re che non guarird. se non con l'èslir– puzione dcfiniliva - Mr!'!"bbo uscita rinsaldata, ed avrebbe continualo ad ingannare molla genLe,prt'.lsentando– si, come nel passato, in veste di mo– narchia ,i costituzionale "· I falli hanno pensato a far crollare tuHc quesle illusioni. Ormai non v'è nes– suno che speri più nella monarchia; se qualcuno vi fosse, esso dovrebbe essere considerato non solo come complice della rnonarohia stessa, ma come complice diretto del fascismo, col quale l'istltutlone monarohlca !i identi"fieà. Nei riguardi del Valico.no,si ripe- ~f 1:p!~;~saÌ\f!tu}~.~on~u~~tl~c'!e~~'. quando l'accordo 6arà ritornato fra i due conton<MnLi di noma. non él spererà più nessuno. Allora fi.nal– mente tutti gli Jtallanl - anche quel– la piccola minoranza che si ostina a chiudere gli occhi davanti alla real– l.à,, forse per non vedere la propria impotenza e la propria sfiducia nel– le forze popolari - comprenderanno che la lotla è una sola, conLro tuUi I nemici, uni,tl nell'oppressione oggi, uniti nella disperata difesa domani, di fr.onte al sacro furore del popolo finalmente cosciente dei propri di– ritti e della propria forza. PIETRO MONTASINI La parte di un articolo di Angelo Crespi su Libera Stampa, citata dal– la Libertà del 25 giugno, merita un breve rilievo. Sembra che il mio ar– ticolo sia la risposta aile osservazio– ni di Crespi; invece, era già da una settimana in tipografia. Ad .ognimo– do, esso ai adaLta benissimo per:con– trobattere la t-esidi A.ageloCrespi H quale dice, in sostama, che se il Pa– pa liquidasse il fascismo, diventereb– be u il re del cuore di tuLti gli Ifa– liani ». No, no, oaro amico Crespi. Parlate In prima persona. Il • popolo italia– no », o almeno quella parte di esso che è rappresentata dalla Concentra– zione, considererebbe come la più. grande sconfitta il fatto di essere stato • liberato n dai Valioano. La Chiesa Callolica non è mai stata dal– la parte della libertà. Non puo' es– servi mal, perchè essa è la negazione stessa della libertà, del dirlt.to d~di– soussione e di oritica, de'll'autonomla delle cOS"Cienze. Guai se al popolo i– taliano, dopo tutte I-esoMerenze sop– portale, tocoasse anche l'umiliazione dii dover essere u riconoscente ,, al Vaticano, suo eterno nemico ! Bisogna aver fiducia nel popolo i– taliano, so'lo in esso, non nei suol nemici. Questo popolo, che oggi sem– bra morto, finirà per svegliarsi. I Francesi hanno sopportato per di– ciotto anni la diUatura, non C!?rlopiù dura di qu~lla fascista, di Napoleone il piccolo. Io mi auguro - caro amico Crespi - olle la vostra speranza sia desti– nala ad essere delusa. Perchè con– sidero il ,Vaiieano com~ un avversa~ rl'o, alla ,tessa stregua del f11seismo. E della monarchia, che col fascismo si confonde.- p. m. Manovre tedesche • La Fran~la t 1n. terra d.etpa~~ salo. L'Ilal!a t ltl terra dtWavve– nire. • A Berlino è stala co.st !Luitauna So– cietà. tedesco italiana per il lodevole scopo apparente di stringere ~aldi e ~ua~~~ reaY~t~1V~.cv~u~r~~c~~l~e~!~ nalltà tutte tede!C'he- è ~lato pnbbli– ca,to come aderenti alla nuova ae.so – ciazione. La quale ha pubhllcatn nn manifesto, firmato da un signor Giu- i;gJ: ~~i~l!fiac~!~i!fJ.la un'esalta- Il mani-testo contiene tra l'altro questo pa55o estremamente signifi– cante: " Xncontra:.lo all'Italia ln Francia è la terra del paasato, della reai:io– ne; un'isola a cui, senza toccarla, pas– sa davanti il fiume della evolu:uone europea. L'Italia è la terra dell'nv,,e– nir<?-. Non che tutto noi dobbiamo ser– vilmente lmibre. Noi dobbiamo im– parare, cioè, apprendere dallo s~ra– niero, clo' ohe_ risponde al nos~ro modo proprio"· Cotesta esaltazione fascfstn, ,1 CQ– desto maligno conLra.ppoM.o.dell'Itali;i. e della Francia, ci avevano subilo faUo inluiro di ohe si tratta ed a 3~i 1 1J~~\ir~Ìi:yo~~~;r·~~djai/igv::i ~rn pl'omotora della A.a$ooia;,;ionC', il si– gnor Giuseppe :;onntag : f1 Sonntag ò un uomo al soldo di quegli clemen– ti i quali voirliono;.ibbaUerola demo.. craz1a in Germania per :wstiluirvi una diLtaiura sul tipo di quella. fa– solsta. 11 Bonnlag pubblicò nel 1929 una lottern su Mussolini u ~ la verità su l'Alto Adige n che è una sconcia deformazione della verità. E' ora sin– golare che oostui lanci la sua asso– ciazione proprio nel momento che la reazione fasoi!ta in Alto Adige ò più viol,nta. Secondo un c;,dc(l/o 'di Gioraio Mor– tara nello Prospetti, e Economiohe le: i1nposto dello Stato a del aouerllO lo– aalo .,o,w passate da i4,D mUiardi di lire neU'eserci:io 1925 ... 26 a 22,5 mi– liardi nel i 928-29, a 24 miliardi nel 1929-30, a 29,5 miliardi 11et 1030-31. LA LJBE RT /\' Istantanee 3= OTTOCENTO: " Il socialismo, .sia ddto ad onore del -i;ero, [11, la prima forte scuo,a di discipli11a educativa a collaWt.·a, pe– netrala pro[ondamcutc nelle masse del popolo italiano, a cò1•r,.•gge1·e l'i– stinto illdiuidualista ana,·chico ,,, Ques~o ricon_oscimento si legge in un articolo d~ Margherita Sarfatti pubblicato lit (( Gera1'chia >1, riui.tta di casa Mussolù~i.

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