la Libertà - anno V - n. 6 - 5 febbraio 1931

~ S FEBBRAIO 1931 "LA PICCOLA DIFFERENZA" LA LIBERTA' 3 L'INCIDENTE AMERICANONON È CHIUSO ECONOMIA CORPORATIVA Come si assomigliano Ilgenerale Butler, per aver giudicato severamente Mussolini, Per a_i_e__ c o_n_t ad in i 1 Rinaldo Rigola, di recente c:ul ..,av_o;o di Genorn, 24 gen'n;io (<_1-Jn_. quantum mutatus ab illo 1) 1 pcluaman~o sulle tracce della c;i~ ica. marx1st~ ~el. sistema di pro- 1uz1one cap~t~hshca. le linee del– a at~uale_ cr1H mondiale della eco– !JOmia, 51 sforzava di accreditare lil ~ualche modo il regime corpo– l'~itvo fasc!sta c~m<:una anticipa– zion~ J?arz,a_lC:dt sindacalismo o– peraio,m cu l 1 gruppi scambiereb– bero fra loro i prodotli. Ma egli os– ~~r\'ava _che anc~e ali.or~ , sopra i !mdaca_h professrnnah, 111 posses– .,.,odegh strumenti del Iarnro per regolare la_prodt_i~ionc bisognCreb– b~ che un autorlla centrale intcr– s11:1ctacale- t_rna.specie di Consi– glio Economico - prescrivesse sulla base degli accertamenti sta– iisUci cio' che ogni sindacato deve :produrre pe_r_soddisfare ai bisogni della ~o11eUtYttà.Ora, egli aggiun– ~eva, e v_eroche lo Stato Q:irpora- 11vo_fascista mantiene separato il ~~~{l~~ee ~~l ~:;~~ fb~r~ i:~~ijf~ va è subol'dinala all'i.nteres~e na– zionale, ossia al beneplacito del Governo, il quale è solo giudice di che cosa sia l'interesse nazionale. J!::_ ne conciudcva che dal punto di vista della economia_ delle forze, i due tipi di Stato si assomigliano. « Si' Puno che l'altro possono svol– gere un'azione diretta a ridurre Palea di crisi e ad equilibrare la 1.)roduzione col consumo. » Ed ecco lancialo tra le turbe de– gli affamati e disoccupati d'Italia l'idea. che se proprio socialismo e fascismo non sono la stessa cosa, si rassomigliano assai. La temerità di una siinile pro– posizione - di cui non serve ora J·icercare le intenzioni - deve es– sere subito e netlamenle rintuz– zata. Non solo il fascismo non ha nul– la di comune col socialismo o sin– dacalismo, ma è esattamente il suo contrario. Il Rigola stesso avverle che il ;presupposto sostanziale del socia– lismo o sindacalismo è il possesso degli strumenti di lavoro nei grup– pi; che, viceversa, il fascismo manl;iene separalo il capitale dal lavoro. Questo socialismo o sinda– calismo a fascistico > dunque manca del !ratto essenziale che è il. possesso sindacale dei mezzi di produzione. giornipassano ---- Il Rigola pero' crede di poter passare sopra a questa piccolccdif– ferenza, che dà semplicemente l'essere o non essere del sociali– smo o sindacalismo, affermando che nello Staio corporativo la li– bera iniziativa è subordina~a al- J l'inleresse nazionale ossia al bene– beneplacito del Governo, solo giu– dice di che cosa sia l'interesse na– zionale. -Sia setlimana-l'VJfl• della Mi– lizia lfera. Parate, discorsi, apologie. Ma questo è manifestamente un non senso ed una alterazione dei fa\li_ Un'alterazione dei fatti perchè la Carla del Lavoro consacra csprcs– -samcnfc l'iniziativa privata capi– talistica. Un non senso, perchè se il lavoro è separato dal capitale, e il capi- 1ale è prirnto, nè dei sindacali, cioè, nè dello Stato, lo Stato noa puo' agire per « l'iniziativa », su– bordinandola all'interesse nazio– nale. Che cosa fa in realtU. lo Stato fa– sci-sta in rapporto alla economia, non essendo padrone delle cose ? Lo Stato fascista agisce unicamen– te sulJe persone ! Il suo è un so– cialismo o sindacalismo s11lle per– .'ione e un individual.ismo delle co– se. Proprio tutto l'opposto di qua– lunque concetto socialista, che è essenzialmente comunione di cose per la massima autonomia deHe persone. I critici che negano il social.ismo lnso,.•gono contro questa veduta, tsostenendo che non c'è libertà. in– tlividuale se non dove c'è indivi– *duale proprietà. }.fa nessuno prima di Rigola e del fascismo ba pensa– Jo !oss~ congetturabile un socialj– smo di socializ.zazione degli uom1- )li e di individualizzazione delle cose. i\iolti respingono il sociali– smo fornendo che la. coercizione eolletfiva sulle cose possa trasci– nare la coercizione coll~ftiva delle persone. lt.•lanessuno fil?,qui, soci~– Jista o liberale, concepiva la posi– zione iuver.sa, la coc1·cizione collet– Hva suJle persone e la libertà o proprietà individualista sulle cose. Il e< socialismo n dello Stato Cor– porativo fasci.5ta non e e-he una empirica Hrannide dello Sta~o o del Governo o della burocrazia o dei fasci su tutti gli uomini; non è un ordinamento qualunque della proprietà.. Il suo intervenzionismo economico non risponde ad alcun fine di equilibrio_!ra )a p_roduzi1;me ed il consumo, (no d1co 1l ver L·ef– fello nol nasconde) ma ~oltanto a– gli interess~ _della J?r9~r1a con~r– yazjone pol1hca.-po!Jz1c~ca. Lo Sfa: to fine a. se .stesso manomette ogm cconomfa (:sia di imprenditori che di lavoratori) con le sue esigenze ji 01 ~~f 1 ~~of°ri1li 0 :s~:ri~~tdi 0 ~i~~:~r~ i~ternazionale (,·edi, ad e::cempio,la sua politica sulla emigrazione in– terna ed estera), nulla preoccupan– dosi dei fini, indhiduali, della !i– berlà, del benessere, del!a l~·anq~11l: lilil, dello s,;iluppo dei smgol1 1 1 quali sono le '"~1:c cose dc!_ suo ab– bominevole (d1c1amo cosi)_« so– cialismo >1 o, meglio, domrnw. _ • Al fatto la crisi italiana, che e ridicolo attribuire agli eccessi del– la razionalizzazione e d~lla produ– zione, come _ne_gl_i Stali s~hietta– menle capitahshct {AmcrJ?a· In– ghilterra, ~e_rm ~n.ia) dorn .,rnfesta l'attuale crGi, diciamo cosi_, ~ar– xis!a, la crisi italiana che _ed1 tre unni anteriore allo s~oppio d,clla crisi internazionale, CJJC ~ dell 3u– tunno 1928) ha Ja sua rag1o_nce.::clu siva nel mal governo_ fascista e la sua. causa pili immediata nella. sla• .- La seltima;1a auanti. Balbo e la spedi;ione ae.1·ea.Parate~ -di.seo1·si,a– pol-Ogie. Eserci;i _di eloquen;a; gli scolori invece delle lezioni ricet:ono conferen:.e. - Tra una settimana e l'alt,•a. Ku,fra, la disfatta dei Senussi, la Val– taglia di Roncisvalle <lel Jfaresciallo Badoglio e_del due/tino delle Pil(flfo. l'arate, discoi·si, apologie . .. - Poi Ginevra. De Jlichelis ha dello: - Fa bello oggi. Qualcu,w {)li rispose: - Si' fa beU.o.Successo di De Jlichelis. PaYale, discorsi, apaW– (Jie. I trionfi dell'Italia alla S.d_Y. E cosi' avanli,pe;· lutti i-(Jiorni che il buon Dio fta creato. Il popolo non ne puo' più. La 1·e– torica in cui lo si i'np.bissa glt dà la 11ausea come Ul gialappa. La men– =OfJna e troppo spudorata. La men– :.ogna most<ra i suoi reconditi scopi. - Divcrtfre l'attcn:;ione del popolo dalla sua miseria, dalla fame. Dare delle ciancie ai milioni di italiani e/te non hanno in questo inverno pane e lav01·0. Carnevale perpetuo di cir– co equestre fH:1· coprire la verenne quaresima della 11azione. - E poi? - E poi, tutto si viene a sapere. I milioni profusi ,iella imp1·esa di Balbo. I milioni inabissati nelle a– rene del Sahara per l'impresa di Ku/ra. An;i, la fan.tasia li auménta. Tutti sanno cAe. dell'impresa Balbo resterà l"acquisto deqli apparecchi fatto dal Governo brasiliano ... Del· l'impresa, di Badoglio 1·estc1·à u11a guarnigione sacrificata ad aspettare, nell'orrido deserto, che i beduini ri– tornino alle loro scorrerie ... E resteranno altri guai. Gelo3ie e 1·ivaUtà per ima posi;ione che, a/– faccian:J.osi dappresso al lago Tchad, sembra imbaraz:rore la 1Jia della Francia ai suoi pO$Sessi dcll' Africa eq1uilorialc. La FrO.ncia ti inquieta, l'In9hillerra si inquieta. 1Yuovecon– frica:;ioni nuovi armamenti, ~u.o~e spese a dilapido:;ioni, 11uova mtscrza e mcova fame in vista. - E avanti, parate, discorsi, c~– rimonie, co11/crcn:;e, opolo9ie. La gloria del fascismo vive o~ni gioTT}-o la. vita delle su~ parole dt t:anta;w• ne: e di in9amw. Avecf!t.J;,·/ .O,iil ' Avtc !t Fauisrne 7·Non!, diventa l'uomo più popolare d'America Il Senatoe l'opinione pubblica scontentedellacondottadel governo ◄IUIIIIIIIIIIIJlltll/llllllllUlllllllllllllllllllllllllllllll///1/llllllllllllllllll- ,,.. ---------- .... ------·-- . --- --- --- - - . ---------- .. - - - - - - . ----- -- ----- . - --- . - . --- ---- ...Levati tu di li' che mi ci metto io... s-/e'~~~u~~~~;~J::a~Cr~i!~.~a;~n?cic~; pazionc ufficiale. AvcYa messo gli occhi sul Corriere della Sera dove a– Yeva inserito due articoli in!al}tr1i... peM!ar:~/ri~n~Orta chiusa e il posto difeso. gi~;~~r: f laìi~~i r~· 11 1% 0 mf~ù E~~~: rino diretta da quel! ex· anarchico ed éleganlissimo cinico fascista di Curzio Malaparte, apologista dei fug– gfa.sclli di Caporelto_. . . . Qui a-1J'Augustolo 11 colpo e riusu– lo. In tesla al foglio piemontese d~1 !~cf~~~a~~•cf~tl~ 0 ~ 8 « qg:s~JC~i~ :\Iahq.1ru'l 0 lascia alron. Augusto Tu– rati la direzione de'lfa_ Stampa, ~a lui tenuta per due anm con mtelh– genz.ae disciplina "· Un bcmervito glaciameole for– male. Un cambio della guardin. 3:la che guerrig1ie, trappole e ri~Li dietro ! Co.stumidel iempo fa:.e1sta. Percl1è oon ci commoviamo trop– po sulla sorte del sig. Curi.io Mala- ft1~~• .:~~ir~ 0 ~~~w~r~:11ae~i~~~~= ne della Stampa, l'Italia_, !I bolle~tino d'ioformazioni chi! dm~e Fi'hppo •.rurati per fa Coneentraz1one Anti– fa.scisla, ci narra qu~sta p(ccante storia .ml modo con cm Curzio )la– laparte ayeva poco prima caeciato iJ suo redattore capo, tal Debenedel– ti. E' proprio il çaso 1i dir~ chi la fa l"aspetti o chi ferisce d1 spada muore di spada. Questo Debeuedcttil era da tempo redattore capo della Slampa sollo Curzio '.\Ialaparte. In un rie~irn~oto in casa del famigerato finanziere Gualino, parlantlo ~el suo direttore Malaparte ebbe a dare : <(•Ch!! for: tuna e che carriera ! In pochi anni è fa1ilo da1 teatro di varieta alla di– rezione della Stampa ». Qucsle paro– le furono ri'poritate al )lalaparlc, eh~ non le dimentico'. L·anno scorso eél1 arri"vo' al posses"o di cerl'! lettere che il " suo " redaUorc capo Dcbc– nedetLi aveva -scritto alla sua. fidan– zala in cui egli si esprim~,-a poco rt'avorcYolmenle-sul conto d1 )fusso- ~inciio•ibas!o )lalapar>tc. secondo la morale fascista. si affrello' a denun– ziare il fallo ·alle ge!'archic cd ;:i.I <( duce ». Dì qlli la di5grazia del ?!- ~o;i 1}~~~1t~at\ ~uall! ~iir:s;I~~ spa'.le del suo nemico cacciato a sua Yolla dalla Stampo. .. Cara genie quesLi fascisti ! TETTOIA !."on. Farinacci lWberto lmprendc da Cremonaun corso dì storia del fasc1.smo, da diHondcr~i per l:l. Radio. Dal somma– rio delle future Jezioni rileviamo lo sfor– zo di inglobare la guerra nel fa;;c:~~o. .\ que.slo riguardo è !'-0':ranamente Jc1u~o il !ilofo della prima lezione: • Dal delit– to di Ser:ijcvo al • noslro • inlerven!o •– l,"in!ei-n:mto d~ll"on. P:irino.cci. dunque, dclron. Telloia, co.;I' chiamalo per :a fe– deita mc.s.tra!a dal prode Boberlo ;:i! Sl!Ol doveri di ferrovieN applicato a!lo.-slaz:o– DCdi Cremona. Il problemi dellapace Il Papa e l'aborto terapeutico JL Papa ha emanato una endclica L'eliminazione dei governi Casti Connubii dovç ripete le note dittatoriali _ ;:~~a:b':rf 0~ 11 f,;:c:Ju~~; 1 :r:i!lcf;?;g~~ LConBlum. nel Populaire (31 gcn- italiano, il Pestalo:.:.a, callolico os– naio) ha pubb'iicato un inlcressante se11:a11le,eo11vienccol Papa e fa una articolo nel quale espone la situazio- timùla riserva pei· il caso ehce e( !A. ne europea do,·c il dispotismo di ca- conthlua:.ione dell!l. yravidan;a por– ste militari e di polizia ha allargato tercbbe inesorabilmente alla nwrte, la macchia di diltature. Sono stali a scadenza brevissima, la dorma, co– esposti scrupoli ~u questa situazione i11vol(Je11donaturalmente ,1eU'esito di d'atto: ma l'esi~lenza di quesli go: i11fauslo la creatura che e.!sa porta Yerni dittatoriali rende precaria og:m in se110 ». convenzione interuaziooale e rende La ,-i.çervn non piace all'organo del illusoria ogni forma di controllo. par- Papa, l'O:::serYal°ore Romar?O. Ma non. lamentare o di stampa. o inlernazio- osa opporsi in pieno. AUora gira "la nalc da patte della S.f.l.X.e dello or- vosi:;io,tc e dice: - Sia pure, e/te ~~;i\i::~;ogf~~~ de1lr:~ 1 ii;~~;;~= f•~bt~{g f!~~:~ò~_i,M~u~,:t ti ~~ ne : ogni uomo cbe lavora p~ ror- diclterà? ... ganizzazionc dP.lla pace de·:·elavorare Voi pensate.- - Jla chi le deve ilCl" la dislru;.:ionc delle d1tlalure. giudicare? Il medico. Oai la dittatura è impunita e per .. No. risponde l"Osservatorn Ro- ua crudele paradosso si sono ,·ist.iuo- mano. il prete ! mini di S:laloche si gloriano di diri- 1:.:s<illame11tc .- fn ogni consulto per r::i t:1re~~~Etilr}~~~i~~~-j~1ùci~s~~ t:~~t;:~~r~lt~~1r:a 0 J~~:~i~~ 0 i~~e~~:~ ier.te . " li fascismo· italiano non a- nire un sacerdote pl'udente e colto. "·rebbe resistilo alla 'I)ressione eon- H pitì eatc9oricam.entc ancora, cordata di lulLi gli Stati d~mocra- proseou.endo: lici ,, s-e asc.sse trovato !'unanimi- _ Costoro (i medici cattolici) in là del rifiuto di assistenza materia- base aJdi insegnamenti del Santo Pa– le e mor.ale. dre !'-aborto terapeutico non lo pra- La lotta 1) dichiarala in J::uropa Ucano. per nessuna « indicazione "· tra la libertà. e la dittatul'a. e, dice .Uuoiano dunque le mo.4ri ... E a L~on Blum. dipende dai liberi Stati medico cristiano le consoli « mo– eliminare ·pacificamente i go,·erni stra11do che la matcr1titi1. ha u11,'au– dittatorittli e, quindi. tutti gli osta- r-eola di sacrifi:io e di dolore "· . coli alla 1:ra-ce, pcrchè la dittatura è Così Lo sc1·iltore dell'Ossen·atore per se sle55a UJl .pericolo per la pa- nomauo, che è il noto frate prof. A- ce. essendo co.:Lretta_a c~rcare nel)a 9 0.ttin9 Gemelli. . . _ Yilforia estera w1 diversivo alle i-1- Voi vede.te questa conce:;wne dt ol– volte inlerne, e p~rchC è_Wla es.i.lol~: tri tempi.- Il pl"ele a;bitl'O de(ifi fa– :-:ione dell'Drg0$l10 nazwnale. Gh miglia, che penetra ftn nelle ptu_!]e– Stati Jiheri debbono, dunque. con- losc intimiV,, della camera nu:;,a:le, durre una lolla pacifica. contro le e/te giudica sopi·a il medico 'delle ar– diltature e bisogna finirla coi s-o- cane necessità fisiologie/te della fismi comodi del rispetto uguale per don110. Ecco: .. lulU i' "'OVerni,qualunque c;,:si sia- Se la questione non avesse imp01·– no e rifiutando di tener coolo delle tan:a clic per i circoli chiusi di un col1dizioui df'!ia Yita interna delle ,:erto callolicismo, 110n l"a-i:remmo na:-:ioni. Que.:;tosofisma. del resto, notala. cade dinanzi alla e\·Jdem.a.della ve- l•la dalle Co~vcn::;ia11iLateranensi ri-tà : la dittatura non è s~lo un f:~t- in poi, col matrimonio religioso che to interno, ma è m1 fa.U.omlcrnaz10- i; divr,11tato civile. ccc. codeste que– nale e -paralizza ogni sforzo per la sfioni tlirentrmo di 1111ttira civile, sla- orr,~nf~:,j;~~~ee~?~ 1 ie~~~·le Je demo: !.1tc ;e~s:;:~~:;1;~i: i;:r;:~'~jt~ej %~f~ crazie del mondo, perche nessuna e lo Stato fascfata. esenlc da eolp". Allora 110n i: fuor di proposito bl;:;~n d~t;;e~i1in~~1:isfr~~'le Ct~ 0 ti ti~tef!~i~r¼n~ 0 ~ic'di~d:i:i'f !iv;~;~ liberi r1. Sfati dittatoriali. e rcl_eYu la la il callolicis1110 fasci-~tr1,a ritroso contraddzione -. alla qu~le b1::o,gna della scien:a. a )·itroso dei più. chia– meller fine - d1 Governi che d!c~- i·i sentimenti di umanità? no di lavora.re per la pace che f1· nanziano quelli che lavorano pei: I~ g:ierra. Le dil'l.ature - dopo d1c.c~ anni d'inerzia - diventano foco!an di propaganda. e fanno pcs?re _un pc5antc ostacolo sulla orian1zzaz10- nb rrdonalc del mondo. .\rtic0!o vivo e intercs..:anV".elle mette ia evidenza la necessità di u~a a1.ione democratica collezala e soli– dale. che non puo' cs.:Crc il solo mez– zo di Jibernzionc dei popoli. ma che puo' aiutare i popoli !)pprc~si nelle loro lotte rivoluz1011ar1t:!. pl'1ma con– dizione della conquista della loro libertà. -- .,.. .. --------- __ ,. - --------· SOTTOSCRIVETE! Un fascismo vinto IJ fasci~mo vinlo è quello di Fin– la11din il fascismo Lappo. Le 'elezioni generali hanno dato una ,;iUoria con la massa di 825.715 ai nartili antifascisti. Ora il corpo dei°300 deleg-ali deve procedere al'ta nomina del Presidente. Si reputa as– sicurala la nomina dell'ex Presiden– te Stah!berg. che dal suo oruppo eb– be 5Z ...-ou e elle notrà. contare sui socialisti, i quali ·nelle elezioni ri– portaronrJ 90 mandali. La popolarità òi Slahlberg riposa 'f)rincipalmcntc sul fallo che c;li è stato una vitti– ma dei fascisti la-pponi, i quali una Yolta lo rapirono in automobile. 'Ita lulli quei po,·cri cui il fasci– smo fa guerra, tra tutti qu~i ta:rmen– lati, c·è pure una diffPrenza di trat– tamento che colpisce. E' indubitabile che la misura delle riduzioni dei sa– lari tra ?"li operai ~ i contadini si ~\~f~r;~:~11 ~lse10si a~ui5 J::\i:t~ sono i più fortunali o i meno mal: traltci.ti. Xon solo !a riduzione dP1 salari è inferiore al tasso teorico d~l– la. pretesa riduzione del costo della ~·!~~· ;1u u~~ 0 f~lt~t di~l1{:t~~o~~~ r~~ ~ 1 ~A 1 0 s!!1~~~mi~ j;r~~~~~ pi~at~f~fn°s 5 i= ficazione del lavoro e per la diminu– zione della disoccupazione. ln\"eC~ rr~c1ia~oitr~~~~u1~~~~a~!;IJaf i~e~e: cento jn Puglia al 25 per cento in Lombardia : doppia cioè dell'asserila diminuzione del costo della vita, e senza ulcuna garantia, neppure pla– tonica, per l'aumento o la continua– zione del lavoro. Come spiegare questa impressio– nante disparità di trattamento? Gn.a ragione può es.sere questa, che 11 fascismo teme dell'aq1;lomerazione oper-dia nelle grandi c1ltà, che esso sa profondamente a lui os!.il-c. AH– che nella provocazione, nelle ciUà ci vuole una certa misura. !\on si sa mai ! L"na scintilla può scoppiare e su quella massa di polveri ammuc– chiate può delerminare un incendio cbe non si pos:sa pili domare. Poi 1~ ciHà - specialmente Ja grande - e sotto l'occhio e il controllo di una più vigile opinione pubbli-ca; la mi- f~!!t ~io~ef~uf~nf1~ c~ 1 ~io:~~i f~~= sLicri rJi passaggio, ci s<rno i consol) degli Stati esteri e corrisponderrti d1 giornali che riferiscono ... In campitgna le cose vanno mollo diversamente. I contadini vivono più isolati nelle loro case, nei loro Yil– laggi. L'uniformità della miseria e– sclude i conlrasli, che eccitano alla rivolta· imprime anzi un senso ri ra3segDazionedesolata, poichè il ma:– le di cia;:;cuno, essendo il male d1 luHi, sembra il risultato di una fa- l~}!fe,g~~~f~ei/~u~J! f i%a;i:ibet larsi. E poi la ribetlione suppone sempre i contaW, J~ i!]i7:i~t.~ve, le parole d'ordine assai dir:f1c1JJnelfe condizion,igenerali ,polilicb~ del Pae– se, e più nell'isoJamen~oe n~la rare– fazione del-la popolazione d1 conta– dini in campagna. Ma e'ò qualche cosa d'allro, di più. prossimo all'essenza polit.i'ca del fa– scismo. -0he spieea più davvicir.o il ~~~~~~~~;~a ~~:a:i~j.~e~ei~~~i~~ ,;erso i lavoratori della città e della campagna. Il faseismo non dimenli:– ea mai di essere nato u agrarìo 11; d1 ~s;~~;r~~Ld:l~~j~c;:!d~1:nff:;~ za contro i miglioramenti che lil quarlo di secolo la democuzia e il socialismo in Italia avevano appor- ~!-~pa:e.ptfot~o:a:daon~f r::~~ smo agrario è di riportare in·esorn– bilmente i contadini atte condizioni economiche, e, per conseguenza, po– litiche, intellettuali e morali d"1 se– colo pa;,:sato. E' ancora la vendetta di u Giolitti' " e della 1ibertà di or– ganizzazione e di scio~ru del periodo 1900-1904che la Yande:1 proprieta– ria comanda ali suo braccio secolare, il fasci:mio. E' Ja Jotia per la cancel– lazione dei segni maggiori deU:i.ci– viltà italiana, che, col ra,·ore della cri:5i economica, il fascismo io.segue inesorabilmente. E' la ristaurazione del feudalesimo airario e lnti!ondi– sta che si ha in mira. E c:e qualcosa di più. preciso an– cora lte'l suo obbietto. Ognuno sa la follìa della ,speculazione stilla terra che scoppiò negli anni della inflazio– ne. I prezzi del suolo toccarono nUe arnirde. I c011tra1tidi compera dei suoli si vendevano come titoli in bor– sa.e passando _dauna ma.no_afll'a!Lr~, realizzavano cifre enormi dt benefi– zi ai sensali, ai commissìonari, aglj intermediari. Ciò ha fatto si che 1 prezzi del,le derrate per compensare il capila.le fondiario salissero in P~O-:– por-.1;ione. '.\!a sopravYenne la cn~1 dei prezzi, il pr,cipH.are dei prezzi. Cofne rifar.si, volendo mantenere al- 1 defl~op(~~~!~a.sui~rr::rocii~:i? le~g~ ci ò che un mezzo. Ridurre fino alla evanescenza i compensi del lavoro; far Jayorare a compensi di schiavi– tù· .,.itlare sulla clas!?edei Javorato- ~~~t'8;~{f~-\ ~eR! 3 tet;.e1 1 ~1 fbl~:a l~ 1 ~ del dopo guerra. ri,Eil~~ :: r:s°Jfs:~~:a d::is:~~i~a~ implacabilità di negriero. L'antica lot1a di classe si traduce per i:l fa– sci-emoin una yiJe e feroce spoglia– zione de1la elasse salariata in cam– oagna. Il òra'Cdantat.o è, naturalmen– te, Ji categoria. più presa di mira, mancando d~ ognt mezzo di rivalsa. E' chiaro infatti che se degli ipo– tetici ribassamenti del costo della vi- nulla, che sarà deg1i op_eraiui:-bani_? Come sf manterranno 1 vaghi affJ– ùamenti dali aa-li operai per l'in!en:– sificazione del lavOTo,per la d.im1- rnv:ione della disoccupazione ? Per l~chsitef~i? og:r~a;a P{,~f•:i~~og./ a!;~ pcrt.uUo ? E come l'estero potrà. mai assorbire tutta la produziono del Paese quando sia morto i'! primo t'.J più grosso mercafo interno di con– sumo? Ii ciclo è Yizio.:o. r " rit,'llardi ,. per gli operai, in confronto dei con– tadini, sono anch'essi Hll)sioni. ~on seniranno a niente... :\'eppure - come può essere nel Meco pensi.ero del fas(:ismo - a dividere i proletari dell"officina dai prolef.ari del campo. Unificati dana appres.:;ione e dalla miseria si uniranno .fut.ti ben presLo nella stessa unica aspirazione di ri– beJIJione e di vendetta. Figlidell'Aretino Come i: gentile. come $Il sliUare la itleuccia wr,umilaria demQCralil:a l'" inteUelh,ule fascista n appena ar– riva a Parigi! (Juel proft:ssore Bo– drero, accademico uv.u·iru:ttiano, pre– sidente della inutilr: Corpora:.ione dr:yli intellettuali - inutile per tut– ti fuori che p~r il GoveH1/J - 1ìon– cltC vfre-presidenl.c deUa Coopera– :;frine Intellettuale. (:Ui i: capo il Roc– co - C .un tipo del genere. .4. un redattore dell"E:rcelsior ha offerto fa u11'intervista un ma:;;etto di lllo9/ti. com.mli di colore locole, di cui, come faseisla, non ercdP. una parola. E' p<LIJato,an.:i, per pen-,arc tutto il contrario. lia defto, per esempio. che la mis– sione. degli iniellet1uali è di pro– muovere !'intesa tra i popoli.Ma e.gli sa meglio di ooni altro che pe~ il fa– sci.8mo il ceto degli intellettuali i:. organi:;:;afo come uno strumento di a;ionc del Governo. a fini, supponia– mo. strettamente na:;ionali e 1uz;i.o– nalistici. Ila detto che in Italia la Corpora– :;ione degli intellettuali deriva dalla corpora:;ione immaginata da d'An- 11un:;io per l'ipotetica coslifu:;ione' sindacale di Fiu.tll.c. Jla egli sa che in cotesta costilu:.icme, rimasta u~ bella fin:;ione letteraria sulla carta, il fondamento della corpora:;ione era L'autonc,mia. Invece la Corpora:;ione fascista e un or9ano di Stato, par– te dello Stato : r,om.e è stato ancora espressamente dichiarato it1 que#i ultimi 9iorni che Le atlribu;ion,i del– le Co1·pora::;ioni .tono passate alle Sc– :;io,ii del Consi;ylio .Ya;ionale, di pretta {onna;ione yorernativa. Ila dello eh.e u la scienza è 1enaco– sa e la politica è w1'allra "• come se egli non sapesse che tll reoime tota– litario fascUta tulto e polilico. PoJi– lique d'abord... eL après. T1Ltlo si concentra lV-l pt1rlilo c per il par– tilo; come il Segretario Generale e nelle 1/lani del Duce... Lo stesso Bodrcro. non accorge11- doji 4.elfo contraddi;ione. ha 11a11t.a– lo che i giorni sconi ali sono pio– vuti i telegrllmmi degli intellettuali .. e dei professionisli, che aderivano " spontaneamente " alla ridlL:i.cme degli. stipendi, pailte, onora?E, ilt /11.micmedella commedia ilclfu, rid11- ;ia11e dei pre:;;i: ciò stahilisoe suf– ffoienlémenle la parte vera la.Jciatfl. alla Corpora:;ione degli intellettuali 11el (Jiuoco politico del Governo : parte decorativa e imbroglinna, poi– che il lavr,,ro i11telleltuale non Jw, n.na 1n1ò avere tariffe : esso sar~ sempre eompc11sato :1cccmdo ac-:or1,h individuali. in cui prime(l!Jia il cal– colo del valo1·c 1icrsonale. D'.. lnnun– :;io si {ar/J.sempre p(lf!CU"C conte d'.411- mm::;iu. e Bodrero eome Bodrcro. E l'avi·oéato ben inll'odolto •nel fa,scio e reputato capace di inculcare meglio la 1·agio11e ai ... giudici,_ si fm·à payar_c in 1·ar1ionedella sua 111Uuen:.apoli– tica o di quell<l che. e!]lt sa fa.1· cre– dere posseoga. . . Dicendo ora che u la sc1en:;a e una cosa e la poli.fica un'alti·a 1, il Bodrero li.a se91iato che tra le. ca·,,,,_ goric se7Jaloric i: scomparsa quella di coloro che hanno iUu.ilroto la 11a– tria 11eUf' arti, ·nelle fottere. nel.le scien:;e. Per ciò - eoli ha osservato - c'è tAccadèmia; ovvc1·ossia ci so– no Dodrc1-o e ]fari,iet{i e... 1wn d'..4.n– num.:io. Scien:a, arte, letteratura di marca del fascio. Tant'è che la mis– sione defili intel/.e.lluali in flalia_ è quella di promuovere - come, d!CC tl Bodrero al redallore dell'Exccls1or - !"intesa (ra i popoli. Sono queste te si:cnevole;;;e parf– gine e/te diumo la mi,mra della der1- va=;io11edell'odierno inlcllcttuale fa- it:Jt~~~~~- °:J~e;i::f/~t;,~~';'/;'i 1 t~: liane del Cit1q1teccnlo. Si penserebbe per la disinvoltura all' A1·etino, sè questo padre di lutti i cinici 110n a– vesse avuto 1m talento che dicci mi– lioni di intellettuali fascisti presi i1t3iemc, non avranno mai .. ~~Jtft~~ 0 glf i~~e;~i ~~d~~i~Ja~ud~f: le grandi cillU, nessuna npercuss,o– ne essi avranno nelle cc.mpagne. E non sedo pcrchè- nelle campagne non sono controlli possibi1 i, ma. sopra– lutto perchè la miseria dei salari va ad es~ere tale che i contadini dovran– no rinunziare a tutto, che non sia lo s-tretlo soddisfacimento de.I bisogno primordiale del nutrimento. « La crisi italiana ha una sola causa ed una sola data : la causa è il fascismo; la da. ta è l'avvento al potere del fascismo >>. E' in questa circo.stanz.i.che s~ra_– dita. la certissima quanto pronta ri– percussione che la nuova miseria 3~ 1 fri~~~pa~~n~~ràii5u:oap~ ~là.di! ~; CARLOSFORZA Piccole trasformazioni nella ((Conte:i di Nizza » campagne non potrà. più comperare . Come da ten:i{ma\'e,·amo P,reve_cJutc,i, ••••••••••••••••••••••••••• ,·1,;;ta l"lmno:;;s!b1l1tà Ul tenere 1n v1la it d'ascio cOn !"indirizzo .sediziosonett:i.– menle llalianocontro la repubblica fran- ~ c'!eà;.~1:r:~~ a~ci-u 0 g1f°i'1~~1ii~ 1!f,f1i:1ett~ ' MANUEL PRATIQUE DES PASSEPORTS _,i.;..;,,.;u., .t•~...,..~~~•h"<JW,,.. .... ~,.,.. .. ,J,ot,;."' dal si,gnor .\gOblìnl, ,·enulo per que~l.t hi:Sogna e;;;prC"'-68Ulen!e da Bagdaù. 1'a_– tura!mentc i conlri!>uentl sono gli 1otC:S61, le te.saere sono le stesse. per quanto dt mollo tlimfnuile. Il marche<:e Dc :Nottlri– Stdanl, glà F-egretarlo def fascio di Niz– za. cd c,;pu:;;ù dalla Franci::i.per l'inYiO ta~r~ii dg~;,,~e ::1v:zc~gt1:! 3 ~11~ \ ~; del prlnctpotio, é a noma al ~Iinistero degli esteri, braccio destro del slgao_t' Piero Pa!'ini. dirello:-e a! :'!Iin:Stcro di tutlo iJ Jarnro. A roeo a poco anche nel pae.sl piit to!lcrunlì, come Ja Prancia, il sia;tcma ta- ;~:!~nt~inz~e~\~f~~!~fch~ll~~~e:ol;~i.r~g; : i;egrelari di fasci che laYorano nelle se– J di ste&:;edei con.solali, ,•iene ad essere ~coperto. )la ia Francia il numero delle mi'56ionl degli adde!!i :ùl'011ra ed ..:illa >llli1.ia n era a:JJn('nfa.Qui ne o.rrl\·ano ogni giorno e tre t·oJlc tilla ~ettimanavie– ne Il me€.-?,a;pcciale da Ventimiglia, a. portare e riportare corrieri ,·oluminosi. Tullo quc,o:todiciamo pc;·clte anchf! la: qrfmiz.za ;io~cdelle sezione della cosl- ~\~,~n~ ~1~fr~nflt;c1_ c;Q~bt~Jg\iién~~ 1 $!Cura come un tempo. ~----------

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