la Libertà - anno IV - n. 38 - 20 settembre 1930

20 SETTEMBRE 1930 LA LIBERTA' Per la libertà del cittadino e del lavoratore Gli apatridi edil regime d ipassaporti "20 settembre" e "11 febbraio " Il pr?blema degli apalridi, dei sen– za patria, non è nuovo nella vita cort– l~mporanea. Ciòche è nuovo è la gra– vità che esso ha raggiunto dopo la guerra mondiale, sia a causa dt:llo straordinario aumento delle perso-" ne che, per cause diverse, hanno per– du~o la 1~ro nazionalità, sia a cam:i d_e1 _nuovi problemi d'ogni sorta che s1ricollegano alla condizione dei sen– za patria. L'adozione ed il riconoscimento di ques:t,ospeoiale regime pei profughi russi non furono otlenuLi senza dif– ficoltà. Ma le difficoltà di ogni sorta si moltiplicarono quando si cercò di esLendere l'applicazione di quel regi– me ad altre categorie di persone. Troviamo che non c'è 'da fare un articolo per slimmali.z;:;areL'ul– timo scandalo del fascismo anli– ilaliano ed ant~risorgimenlo, cioè l'abolizione della « festa )) del 20 settembre i870, data della caduta del potere temporale dei Papi e della sua sostituzione della <(, fe– sla >) dell'H febbraio, clata del suo ristabilimento per effetto degli Accordi Lateranensi con la Santa Sede. . Uno di quesU problemi che prima della guerra non sorgeva o, almeno. non aveva ~na grande irnporlam:a, è ~~-;~~~ rebal1vo al regime dei pas5a- La libertà delle comunicazioni t? d~l lrans~to era st~ta una delle gran– di conqu1sLedella civiltà nel secolo sco:so. Alla vigilia delia guerra, il regime del p:issaporto obbligat.orio, condanna.f.odalla coscienza universa– le, era quasi sparito dappertutto. Es– sa restava in vigore, per ragioni 1111- camente politiche, in un piccolo :m– m~ro di paesi : io Europa, in Tur– chia, nella Russia, nella Rumania, nel~a Bulg~ria, nelle provincie nu– strrnohe d1 Bosnia ed Eriegovina, fuori d·Enropa, in qualche Sta{o di una civiltà ancora arretrata. Ma tut.ti erano d'accordo nel riconoscere che il passaporto obbligatorio non era ~he un inutile impaccio alla libertà di viiaggio,una misura vessatoria eh~ non aveva neanche un valore poli– ziesco e le cui ultime tracce erano destinate a sparire in :un avvenire mollo. prossimo. Ed il tentativo falll. Una proposta della delegazione belga, approvata dall'Assemblea del 1926, si trasfor– mò, all'Assemblea del 1928 in -una semplice raccomandlazione~i gover- 1'roviamo anzi che questa dispo– ni di applicare con larghezza gli ac- si:;ione è logica e coe·renle. Sop– cordi_ relativi ai passaporti per i pro- presso il fallo, soppressa la sua fughi. Un progetto di risoluzione del commemora::ionc ; creato il fatto Comitato di esperli nominato dalla nuovo contrario, creata la sua ce– Commissione consul\atiYa e tecnica lebrazione. E' meglio che tenere in delle comunicazioni e del· transito, piedi un « 20 settembre » in cui si f!ed~r 0 ;~~l~vdail~i;;:bà~~= ~~~s~~; confo~tde_vanole bandie~e p~pali- La guerra mondiale doveva rimet– tere in onore quel regime e dargli un'empiezza ed un'importanza ch'es– so non aveva mai conosciuto sino al– lora. Il ritorno alla pace non ha ri– stabilito l'antico regime di liberià. In questo campo, come in .molti altri, la smobilitazione delle ermi hon ha portato all'abrogazione delle misure che avevano accompagnato la guerra. Il regime dei passaporti e dei visti, qoole la guerra l'aveva rista·bilito e sviluppato, non fu aboli(o nò att~– nuato. Anzi, in qualche. paese esso fu reso più grave e severo. E, cionostan– te le solenni dichiarazioni dei trat– tali di pac~, nonostante i voti di or– ganizmzioni nazicinali ed internazio– nali fra le più autorevoli, nonostante le replicate promesse di molti go– verni, nonostante gli sforzi delle va– rie conferenze e degli organi della Società delle Nazioni, nei-sun paese, tranne l'Islan<ie, ha oggi sopresso completamente l'obbligo del passa– porto per gli stranieri. senza nazionalità ma anche di quelle, ne e italiane_per schernire l even– che pur avendo una nazioniletà non to, che aveva coronato la lunga pos~ono oLtenere, per cause di;erse, spasimante pass~o:i-edell'unità ifa– un passaporto nazionale, non fu ap- liana. Roma divtsa, spezzala, a provato dalla Conferenza di Ginevra mezzo. Ora tra il re ed il papa avrà del 1927, nonostante l'appassionata la ·celebrazione nel giorno dell'e– dif~s~ che, ne ree~ il. suo autor~, il vento. Nessun partilo fu piit tra– Pol!t1s, e 1appoggio d1 qualche dele- dilore di un paese che il nazional- ga~i:ie· che oggi fa situazione dei fascismo italia7:--o.Nes~un? ven– senza patria, relativamente al regi- delle al « . nem,ico ereditano >> la me dei passaporti, è la seguente. stessa capttale dello Stato. NessUr Il passaporto Nansen è accordato da un certo numero d! governi ai pro– fughi russi, armeni, assiri, nssiro– caldei e turchi. Esso è valido a con– dizione che sia debih:amentevistato dalle autorità. del paese dl destina– zione. Mail vislo non è accordalo dal– la maggior pari e dei governi che a certe speciali çondizioni e per un tempo limitMo e spesso esso è riflu– iate. Quando il passaporto non Con– tiene un·espressa autorizzazione per il ritorno, il possessore non può ser– virsene per ritornare nel paese di sua residenza. Un piccolo numero di paesi accor– da speciali documenti d'id.entità e di viaggio alle persone prive di nazio– oolità o di dubbia nazionalità, in con– seguenza di cause che si ricollegano alla guerra o di conflitti di legisla– zione. Solo qualche stato, a certe condi– zioni e limitazioni, concede dei docu– menti speciali agli stranieri sprov– visti di piassaportonazionale. +++ Un altro problema resta ancora 'da risolvere, quello più ~rave dei docu– menti d'identità e di viaggio per tutti i se~za.patria e per tu!A i coloro che non possono ottenere il passaporto nazionale. + + + Il .fenomeno dei senza p&iria.non ora, se queslo regime, che nella è prodotto dalle sole cause che la So– civiltù moderna è un apparent~ ana- cle1àdelle Nazioni ha pre~o In coMi– cronismo, costituisce per tutLi un i- derazionc. Da Q\Jalchcanni, per ra- nu~ile impaccio '1113 libertà delle co- !~~~\ tag~~itirfn 1 ~~!~r~:• ~~~~:i ~~~ :u~,~it°oa~:i~~r!!s~utf:~~r;:~:!~•e :~~ pratica, quella della privazione delta sono prive di protezione nazionale, ciLLadinanza,contraria ad ogni prin– Uhproblema di una grav;tà est:remà. ci'p.iodel diritto delJc genti. La fa,. Sprovviste di -passaporto. ~sse non coHà.di prlv~re i ciltadini della lo– possono domancilr}onè allo Stato di ro nazionnlità è divenu(a un mez1,o origine, se hanno perduto la nazio- di compressione, una pena che pub nalil-à,•nè 11. quello oui appal·Lengono, colpire ogni peraona, non soloper at.– se avendola conservata, non possono ti ma persino per l'espressione di usufruire della 11uaprotez.ione. Nè opinioni conlrarie al governo del ottenerlo possono da}le autorità. del prio paes'e. E' noto come, ad esem– paese nel quale risiedono, anche se pio, In Italia. varie legge e decreti - a quel paese per lunga serie di anni il R. Decreto del 10 gennaio H>26, abbiano apporlato il contributo del quello del 3i gnnl'laio i 926, la Legge loro )avoro e della loro intelligenza. del 16 giugno 1927abbiano accord,ato J.ia grandissima maggioranza dei go- una simile f:.icollà. in )arghissimn mi– verni non rllasoia passaporti nazio- sura e con poteri discrezionali, alle nali che ai propri cittadini. Sprov- nutoriU govel'llalive ed amminì:slra– vlstl rl'ogni documento di vi.iggio, i UvP.E la perdita della nationalilà è senza pa~ia si trovano nell'impo~si- prevista dal nuovo Codicepenala ila– bilità di recarsi da un paese all'al- liana rli cui si nnnunzia prossima la Lro,di andare dove li chiamano i lo- entra.teain vigore, come pena acces– ro affari i loro Interessi le necessità ~oria di tuUi i de liti i politici. del lavo~o e dell'esiste~za. Ma non -~sl. una nuova ~at.egoria di apa– è lutto. na C(llalcheanno II passapor- tr1d1viene a crearsi, cbe_nonò pro– to non è più solfa.nto un titolo di t.etl~ da alcuna. convenz:1onei~er– viaggi"o e un documento d'identità. naz1onale nè_da a)cuna dcli~ misure Esso è divenuto un documento neces- spe~iali apptovate dalla S001età_ dellll ssarlo non soltanto per recarsi da un Nnz.1~ni. Esse non ~ono_mc.no r1spet– paese ad un altro, ma anche per ot- tab1h e meno ~egnr, d.1r1guard1 di tenere del lavoro. per partecipare ai quel)e alle qual! la Soc1et<à. dello Na– beneftcli delle leggi sociali, per oUe- 1.ionJha accor~a-to H ~uo Inter.esse. ner~ un permesso di soggiorno. Per N_èsap:&~~ r1trova1:s1~lou~a. r~– non citare che un esempio. In Isviz- g1011e grnr1d1caohe g1ustillch111r1- zero 1o straniero sprovvisto di pas- flu~o_della protezione e: della tutela ~sporto non è ammesso a risjedere che 51 accorda adatta. e dimorare ln alcun cantone. Solo, + + + quando le autorità. del cautone ove egli ai trova lo giudicano opportuno e le autorità fedemli vi consentono, egli può ottenere un semplice per– messo di tolleranza, revocabili imme– 'diatamenle e senza preavviso, a con– Olzionetuttavia che depositi una cau– zione ed offra Pelle gamnzie perso– nali. +++ Queste Qifflcoltàed i problemi che esse facevano sorgere consigliarono 1'adozionedi misure speciali per cer– J.e categorie di senza patria. Fu so– pratutto per l'iniziaLiva ed i cos-tanli sforzi di una delle più belle figure dell'uminith, del dottor Nansen, ohe centinala di migliaia di profughi ottennero quel documento speciale di Jdentilà e di v.itlggionoto sotto il no– me di passaporto Nansen. Dopo molte conferenze, molti ten– tativi, il Consiglio della società delle Nazioni e poi l"Assembleaapprovaro– no, nel 1922, delle raccomandazioni ai governi Interessati perchè ai profu– ghi russi fossero eecordati documen– .tì speciali d'identità. e di viaggio e fossero riconosciuti validi quelli ac– cordati alle stesse persone dagli al– tri governi. Questo sistema, adottalo 'da 51 governi, fu successivamente esteso, nel 1928, ai profughi armeni, i:lSSiri,aèsiro-.:u.ldeie turchi. Nelle medesime condizioni di que– sti apairidi si trova una categoria ben più numorosa di persone, quella delle persono che più avendo unn nazionalit'à.,non godono della prote– zionenazionale dello Slato cui appar– tengono. I profondi rivolgimenll seguiti al– la guerra, la violenza delle lott.epo– litiche di questi ultimi anni, l'i-stltu– zione in alcuni paesi di governi dit– U\toriali, hanno enormemente accre– sciuto il numero dei profughi a1qua– li vitne negala. la prot,ezione nazio– nale senza che cssl possano godere di quella dello staLodi residenza. Ne– gato ad essi è il passaporto come ogni altro documento. In que9l.econdlzlo~ nl, spesso quei profughi non pos– sono restare nel paese nel quale si sono rifugiali nè possono recarsi al– trove. Respinti ed espulsi da un pae– se non sono ammessi negli altri. Cosl o essi sono obbligati Q restare olan– destinamen~e nel paese che li ha re– spinti od espulsi, o ad entrare con sotterfugi in altri paese. Ne deriva– no Inconvenienti, processi, dirftcol– tà tutti I giorni, in tutti i paesi. I fabbrlcaot.l di passaporti falsi si mol– Uplioano. Qualcuno ò spinto dalla di– sperazione al delitto ed i giudici che sono chiamaU a giudicarne si tro– vano turbati fra il dovere di appli– care la leggo ed il sentimento che quella legge è In certi casi iniqua. L'opposi~ione di qualche governo ha finora fatto fallire ogni Lenlativo di accordare della facilitazione a que– sti profughi. Eppure, a pari,e ogni ragione dii umanità, g}i Stati in cui esse risiedono non possono più oltre disiD'feressarsi della sorte di queste persone. Nè la Società delle Nazioni può più oltre sfuggire all'obbi1gomo– rale di protezione che le è imposto dalla leltt!ra e dallo spirito del Patto che l'ha islruita. no fu mai ~e< rimmziatari'.o )) di una simile rinunzia. Il trionfatore ha voluto. che il vroprio trionfo avesse il suo gior– no nel calendal'io. Il fascismo ha d.deri/0 1 contento di uscire dalla ironia venliscltembrina che lo schiacciava. Il re, dall'avanz0, del– la sua ex capila),e, smcflerà di mandare ogni 20 settembre il Ti– ttwle dispaccio su <( Roma intan– gibile ,, al sindaco che non c'è piit; scambierà invece l'ii febbraio un bel leleg1·amma di felicitazione al papa che glie l'ha. portata via. LCt dinastia « guerriera ,, finisce e– vangelica. Se uno ti po1'la via il mantello e tu dagli anche le calze. Decisamente non vale la pena di fare im articolo su questa miseria di fo.rma Che consacra una mise– ria di ·contenuto. Non resta che prepararsi dril– mente per fare piazza pulita in « Roma eterna » di lutti i traffi– canti, ristabilendo in pieno, e por– tata fino alle sue estreme posizio– ni spirituali e storiche, la tradizio– ne t~voluzionaria del Risorgimento italiano. L'adozione del passaporto Nansen e Ja sua estensione ad altre categorie di profughi hanno prodotto un gran– de beneficio ad un grande numero di persone, permettendo loro_di fuggir~ a qualcuno degli 5'milagg1 numerosi che la loro condizione presenta. Ma esse banno avuto ;mohe un'impor– tanza considerevole per i paesi che ospitano un grande numero di pro: fughi, permettendo che u_naparte d! questi si recassero altrove, e per quei governi che avendo riconosciuto il governo dei SovieLs, hanno ~otuto 1:enzainconveniente proteggere I pro– iughi russi, a'lttmversola Socielà del– Je Nazioni. la soluzione del problema non può essere oltre difl:"erita. - Guardate che nubi cariche di uragani ! - Ed è per evibarne gli effetti che si tenta di costruire il para- EGIDIO R:EALE, fulmine... (dal Petit Provençal.} Gli Slali Unili n'Euro~a alton~resso nelr Azione ~emocralica lnlernazionale La scorsa settimana si è svolto a Ostenda il Congressodell'Azione De– mocnatica Internazionale per la Pace, per discutere l'altuale problema de– gli Stati Unili d'Europa. Partecipa~ vano numerose delegazioni di _molti paesi d'Europa e avevanoaderito im– portanti personalità internazionali. Degli Haliani, avevano invia-tofervi– do ndesioni al dibal.lito sulla Federa– zione e.uropea il conle Carlo Sforza, !'on. Francesco Nilti, il pror. Gaetano frJ~"~r;:~~~ ~~~Se~\~i pa~J.uF~\~ •. ei:;: rari e il nostro amico ùtario Pistac– chi, anche in rappresentanza della Concen(razione AnLifascist.a. Essi hanno preso pal'le atti,iamcnte ai la– vori del Congresso, mettendo a fre- ~~ce~~ d!f~~~i~~ i:~~ie~~a~ ~j}!csoJ~ poli! ioo imperialista alla realizz.azio– ne degli SLa! i Uni(i d'Europa. 1\'el banchctilo d'apertura, martcdl 2 _!::elAembre, insieme a vari oralori che illustrarono il significato.. al– tissimo di questo sforzo comune per le creazione di un·Europa nuova, so– lidale e pacificala, parlò l'an·. Ferra– ri, esallando i princi~I della democra- jf!i&a~i~s~~~f~o~ s~tfoC:~f~;~sdi a~= gni liberl'à, minaccia. conlinua per fa sicurezr.a internazionale. Al grande comizio pubblico cbe si tenne nel magnifleo salone del muni– cipio di Ostenda, la sera della chiu– sura del Congresso. con l'intervento di molle personaJita e di folla nu– merosa, e ove parlarono l'ex mini– stro Garnovs, un pubblicisLa.belga, Ma.reSangrÌier, un delegato tedesco e :~~~i ~~=~i~re:rsl~cfitr~~ir.;;pf~d~lj~ ragjoni fondamentali che spingono lia Ellropa ad unirsi cd insistendo sul concetfo che la solidarietà. continen– lalP. se vorrà essere effel.liva e du– revole, deve essere creata dalle de– mocnizie nazionali, e ehe quinai i re$'imi diltalorlali di cui è guida e amma~ore il fascismo iialiano sono ostacoli {lermanenti per quest'opera dl rinaso1ta europaa. Il Congresso, chiudendosi, ha ap– provato una lunga e imporlanfo mop zione che riasi-umcndo I lavori oom– piuLidurante le numerose discussio– ni. analizzn tnLLele ragioni ohe so- fu~!~d~;i\' 8 sf!fi 3 1~d:~!lf ~~~r~~~ IUSSOLINI V STO DALL'AfflERICI Il "~uce" e i cani ~el ~.Bernardo 3 La "vittoria" del grano Le lacune del discorso di Mussolini NEL "BLOCCO GRANITICO" "I clans" e-il siluramento ~o tini-~ua~mmo etorture a~ arrestali

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