la Libertà - anno IV - n. 32 - 9 agosto 1930

• Ci volevano insegnare che soltan. dei vantaggi del dispotismo, rispon– to il popolo ilaliano ci poteva ca- dern - non oggi, ma due secoli fa– scare : che la caduta dipendeva dal- Jean-Jacqu-cs Rousseau. la mancata riiforrna proleslanlc. dal I cilladini spogliati di tutti i di– cattolicesimo imperaritc, dalla razza ritti al.tendono verameme, nella più latina, dal clima meridionale, dalla falsa tranquillità cho il ciclope vo– •1ungaoppressione sLraniera. Prelen- glia divorarli : quando vorrà, per du– devano dimostrarci che le causo del- raro in vila un giorno di più, scale– la caduta erano nel fallimento del si- nare la strage. stema parlamentare adatto $0Hanto Per dimostrare che il fascismo ò per i popoli seUenlrionali, ma non male europeo, noi che lo conoscia– a-pplicabileper una nazione mediter- mo purtroppo bene in tutto il suo ranea. svolgimento organico, possiamo siu- Adesso, all'altra estremità di Eu- diario in tulli gli stadi. Se la Fin– ropa, purtroppo ci è caduta la Fin- Iandia si tro\'a allo stadio novembre landia. Un movimento che maschera 1922, in piena repubblica tedesca, la il furore materialista della difesa di Pomerania pi-esenta casi caralleri– in(eressi privati sollo un ..nome raz- stici dello stadio Hl21. zisla, si i'mponecon la violenza a tut- E' la tragedia, per esempio, del lo il paese dopo aver perseguitato borgomastro democratico, dt una cit– sanguinosamente i capi del movimcn- tadina che ru occupala all'indomani to operaio. della guerra, da una guarnigione ila- La Finlandia si trova nel 1930 al liana. Non credo cho il fascismo in punto in cui si è Lrovata l'Italia nel incubazione potesse essere conta- • 1922. Le anologie, le identità sono gioso. impressionanti : tsse dimostrano co- Oggi la cittadina è in polere della me anche nel male, l'Em:opa è una, destra. Assetati di vendetta, i fasci– fusa dalla stessa crisi -profonda, di- Sti del luogo si sono dati alla perse– laniata dallo ,stesso tormento. Non si cuzione del borgomastro che aveva fa ancora il nome di colui che - se rollo dieci anni il comune : un'ag– Ja Finlandia non saprà scuotersi a gress~one lo ha messo ln pericolo di tempo - diventerà pof Il « duce », vita, ma il tribunale ha giudicato, il genio, l'innegabile grande domina- malgrado la perizia medica, che si tore, la personalità creatrice della tratta,·a di una disgrazia ... Poi è ve– storia. Ma siamo di fronte all'orga- nuto il bando dalla città, processi nizzazione che dopo aver violato la fondati sulla calunnia, il sequestro lega!Hà ed essere penetrata con la della pensione. propria forza brutale flno nel parla- E il governo tedesco, neppure ieri mento onde sequestrare i rappresen- il governo con i socialisti, non sa lm– tanU del popolo - riceve dal parla- porsi a questo fascismo provinciale mento la tardiva sanzione dei pro- _ t.ipo 1. 921. pri atti, prende di fatto il governo del Coloro cbe non sono stati locoatì, paese. non sanno rappresenlarsi quale sia E si tratta di un paese ben diver- il tormento del fascismo in allo, per so dall'Italia, di laghi e di foreste, tutti i cittadini, non possono imma– costiluito di lapponi e di svedesi, nel ginare la soppressione delle libertà più freddo setlenlrione. ohe non conoscono. Onde il fascismo I deputali sono banditi dalle loro può insinuarsi, nell'ombra, In tanti sedi, i capi di partito costretti a fug- angoli dell'edificio, e minare la costl– g~re oltre i confini, il parlamento u- Luzionedi tutta Europa. miliato, una leglslazione che soppri- Anche in Norvegia si possono or– me la libertà è instaurata nella gio- ganizzare soùiere militarizzate di an– vine repubblica. tisociaiisli, por combattere gH scio.. La storia è nota e recenfe. Eppu- peri e .gli ~cessi, dicono, del movi– re coloro che vedono soltanto nel mento operaio ; ma I norvegesi stes– mondo il "pericolo del bolscevismo • si nono sanno ohe la violazione pri– - ehe sono cioè fascisti i:n potenza, ma della legge è l'Inizio del processo anche se disapprovano qualche atto della malattia ohe si chiama fasci– r!pugnanle dei despoti O se ancora smo : la quale, per difronder,sied af– accademicamell't."C dif.cndono il regi• fermarsi devasta a poco a poco tutte me liberale _ salutano il martirio le istituzioni deHa civiltà, sopprime della Finlandia come cosa nuovissi- ogni libertà individuale, la vita del ma. Quando si tratta di esaltare i ne- pensiero, la sicurezza e la giustizia, miei del socialismo, non ci sono più e finisce per porre i facinorosi a tut– distanze, non c'è più differenza fra 'i te le cariche pubbliche. 11 patrioti » dt tutti I piccoli paesi. L'esempio della Finlandia fa ri- Lo credereste? Il Nouvelliste Valai- scontro a quello dell'Italia. :f.~to~i:~:,\~,i~i ~1:ptp~;o:,e::i-~ ::1~.~{t~;:!~,~~r:r~:~~l~bi; l~st:n= pio, della Finlandia. Si rallegra per C'è ancora in Italia ohi accetta il le operazioni ardite dei II lappisti », fascismo meno il proprio ras, chi ve- : :1:~~~o cohneorl~ >~~~~?;~ ridl:~~e~~~ de i misfatti della sola propria città :-qH~W6cora una volta_ il bravo po- o élella sola p-rop1·iaorganizzazione. - polo. deJlf hc~mpa~na è r", ;,ano "u'· ~ 1 a ~: ~~~o : 0 n;o;:~;r:~ 0 °i: :U~l~t~~= reagire a o scev1smo. M>ttve u e struoso pericolo minacci tutto e tutti. ~1:~-=J~l;iil':• :i~l~!~!!~!!~ mS1!g~o//e~~~~~i~ol~•,~nii~ 0 de:~~1! nali grandi e piccoli della pavida rea- che in altri tempi, perahè rende lan– zione, faranno magari le loro riser- to più superiore obi è armato di fron– ve. Come gli altri partiti, pseudo-li- te agli inermi. La met.r opoU euro– berall fino all'avvento al potere della pea, con il riLmodi tut.te le sue mac– fazione - cosl le altre nazioni non chine, soggiace a lla r azione che amano assumere la complfcltà dei strappa tulle le armi, molto peggio delitti. Quindi, sottilmente, distin- di qualunque colonia aifricana od a– guono : disapprovano autorevolmen- sialica. La oiviirtàdiventa vittima di te una barbarie come Ja deportazio- se stessa, se non mantiene. il conlrol– ne, senza giudizio di tribunale, e lo lo delle proprie istituzioni. abbàndoho di gente affamata in una Gli Italiani possono d imostr are co– lsola priva d'acqua _ ma nello stes- me è difficile liberarsi da.ll' oppres– so tempo ammirano la tranquillità sione dispoti'ca più o diata, q uando raggiunta nel paese oppresso. con troppa leggerezza le si siano ah- I filistei fomlicolano in tutta Eu- ~i;z~~~\~;t~~lt~es~l~n s:;~;~~~~ f 0~;,: ropa. E bisogna abituarsi a capire è stala tanto minacciosa per il di– che il fascismo è un fenomeno euro- ritto. peo - ohe coloro ohe non lo combat- In altri tempi Ja democrazia po– tono apertamente, con sdegno ed or- leva osare abdicare il potere ne-Ile rore, in qualunquo paese, ne sono mani di un dioltatore temporaneo. :~;f~i:in-; ~h:e~t~feJt' f!if:~~~;i~~ Oggi, tulle le istituzioni collettive ne di una malattia nel corpo unico f~~: ~n Fo~~:~~ t~i~:~':a~ittz..f:! 1~; della società europea contemporanea. dal terrore reazionario, se cede oltre a- Si dirà che il despota assicura ai alle lusinght del dispotismo. suoi sudcHti la tranquillità civile. La stessa enormità del male, im– Sia : ma che cosa ci guadagnano, se pone il rilievo, promette la salvezzo. :~r~~~1:~/~~alaa!f:i~~~~~:i~~i~~~i:: Chi abbia riconosciuto il volto del le vessazio!!i del suo ministero, II ~~S:i;:; nco~~:d:!r:~;tf·u~e~I: ~~l~~~a; desolo~o. J?IU. ~he non fare~bero le non può non preferire la lotta e la loro d1v1s1om • Ch-ecos a 01 g u_ada- persecuzione piuttosto che l'accetta– gnano, se questa stessa. tra.nq! -lil~tà zione della minaccia nell'ingranaggio è una. d~Jle loro. miseri e? S1 vive della gerarchia che stringe le indivi– tra~qu1lh anohe ~n.carcer\: ò un~ dualità: la navigazione per la tem– r~grn~e per t~ova1c1slbe_ne. I ~•re~1,pesta piuttosto oho la tranquillità nel r10chrns1nell ~~ro del ciclope ,·1 v1- fondo dell'antro del ciclope : là dove v~van? Lranqu1ll1,a~petland~ che ,:e- . pe'ta di essere divorati. n1sse 11 loro turno d1essere d1vorat1.» si as " • D Cosl, ai soliti lodatori equanimi AVJD. LA POLPA E L'OSSO LA LIBERTA' La TribuM scrive che la rivo– luzione fascista non è un episo~ dlo Italiano ma un moml'.'nlo dt>!– la rivoluzione europea e anche mondiale. NELLA FOSSA DEI LEONI Visarebberonemicianche neglistati maggiori_del fascismo ! Tutti hanno letto i commenti al– larmati dei bollettini fascisti all'uc– cisio1~edi un caposquadra della mi– li:ia. Tutti hanno compreso che que– sti commenti sarebbero stati spro– por.:ionati ad una 1•issa nella quale un poliziotto trova la morte, se, in verità non si fosse traltato di vere rivolte di cittadini, di una resistenza di una 11 folla ,, come dice un foglio littorio, al tentativo di una JpediliO- 11/J l'da~u::r::/e~}l~~i bollettini fa- scis li appare la graVissima preocc1t– pa.Jione non per l'episodio dt Milano, ma per tutla la situazione del fasci– smo in Italia. Il tema pri,icipale dei com1nenti iWori è questù : il fascismo ripren– da l'azione squadri,ta - terrori;– umdo gli italiani - altrimenti è fritto. Lasciamo stare ,e la ripresa squadrista non sia olio sul fuoco, e se gli ez squadristi - ora rimpan.– nucciati e ingrassati - abbiano la 'IJO(/lia,visto che i cittadini rispo1t– dono 11tl terreno scelto dal fascismo; di rischiare lo. pelle. A noi intereua segnalare q1teslo tema centrale, da– to allo. stampa littoria da Am - che ha ragione di tener d'occhio, ansio– samente, i 11 sudati risparmi ,, della fami{/lia - e sul quale ricamano tut– ti i fogli. E interessa scgnalal'e un fatto : tutti i giornali, invece di esa– minare il fatto di Milano - che vor– rebbero, con scema falsità, fare ap– parire, d'altra parte, isolato - gri– dano contro ,e 9li imbelli » contro le barzellette, contro gli « sfiduciati 11 del partito fascista I E non basta, un giornale romano, :a'!!ve;:ti-!f::toheiz~at~i~ff:l~rp~;= dcn:e di Mussolini, l'Impero d'Italia, PQrVJ addirittura di ,1cmici che si sarebbero ilitrodotti negli stati mag– giori del fascismo ! Il caso del caposquadra ucciso, col suo stesso pugnale, a Milano, non c'entra più : c'entra la paura, l!1- preocc1tpa.:ione, il sospetto. contro. ll 11 came1·ata », la paurosa mi:oca.:ao– nc del terrore, per tutta la situa1ioM del fascismo in Italia. de7b~u~fti~1eut:'oir'f%~.~~~ra~;;:~ pio, l'fmpero d'Italia : ,e Sl, Arnaldo )1ussolini, s1, perch~ è proprio ora di smetterla con gli ;1~\it• ig 1 ;a~gi~W~hll!grjh~ f~ 0 :~; modo o in un altro, dentro o ruort 11 Partito, tendono aHa ('{sordina », Kr':a 1s~r:,:t~~o oh~eo~~te~~:o:eel}:s~Y~i: è superato, è anacron1sL1co, è mov1- me!l'lodi ambiziosi scontenti, di go– losi delusi. « Non è vero I Undici anni di lot– te non bari fiaccato o corrotlo la 11 vecchia guardia » che ha nvU!O i suoi colpevoli' ma ohe è ancora 1_n f~~rg :~r aJrtn~;:.e J~a\~ni~~o{~: zione ! « Undici anni di lotte ci trovano ancor giovani e ansiosi di avanzate pr~d~f~0 ~;· zavorra deve essere cac– ciala. Ma i posti di comando devono essere per le fedelissime Camicie Nere. Ma il Fascismo, che ha sempre disprezzalo il numero, deve essere u servilo » non deve « servire ». E il signor Settimelli, ritornato a ri'::ii:nt 0 :~r ~:~;~~~:u.~c't't:it ti~ !o~!= elude incitando a dare u una xant– pala » all'o~1tifasci.Jmo. Natural,7!,en– te se L'anti;ascìsmo, ovvero il citta– dino italiano, attaccato, risponde con due ;ampate, lutti i Seltimelli ritor– nerebbero un po' a 9uaire e un po' a mbuu:ciare -me::;o mondo, compresi i e, camerati » che non. vogliO11Q far– .Ji prendere pcl collettino per difen– dere le sostan:e di tutti i Settimelli imbroglioni. E sentile il Solco Fascisl.a : " Dobbiamo vis-ilare in armi e col– pire. Colpire spietntamell'le i pavidi, 1traditori, i disertori. « Mentre il giovane sardo ba~nava col suo sangue una via di Milano, noi' alla stessa ora e in una via vi– cina, della operosa mellropoli, si so- f.~~;ev:teinn~~s~f<iPSf s~~/a81e 011i:s~re: rir!i11rs:~~~t.g~lia!t 0 f~~latt $sg~: belli. Ogni rilassameil'lo è de!tttuo– so e crea l'ambiente per simili de– l iloti. Purtroppo neHo stesso momen- i~h; Sf1!d~ 'ò°:a!fiapt~~ ~~s~rco l!!; una tragica prova, offrendo in olo– causto la sua vita eroica. Tutti i vec– chi fascisti, come comanda Turati. si stringano compatti con l'animo ~f!~tm1·i,~li~iee J~11:g~.\~( 0or~!. ~~~!~ f~aa~e! 1 la quanto più difficile sarà la Come. come 1 Prima dei te11totivi di spedi.:ione punitiva si eraM riu– niti e( i fedelissimi » a Jfilano per ,e scuotere » gli imbelli? Questo por– ti.colare ,è interessante e J)otrebbe spieuo1·c anche l'ordine di eseguire una spedi:;fonc punitiua. doto ad un caposquadro che s'era distmto in a– :;ioni violente e nella vita sen;a.scru– poli, e spiega il terrore qu,,ndo si è contlatato che i cittadini hmmo re.~i– stito. strappando_ le armi daUc.mani degli ossatitori. ''oyliamo citare per ultimo iL Te– vere di Roma, che è -manovrato da .Uus.!olini per i colpi mancini. L'or– !fatlO, stipendiato, dell'ufficio stam– po del « duce » afferma che il fo..sci– smo milan~se ha dalo prova di ma– turità n vietandosi ogni rapl?resa– glia legittima al lume della piu ele– mentare psieologia ». Prendiamo nt- ~•~r:i cit;c~iò d;·;~~f:t~~ic p:::atJe; 7,er l'avvenire. « Ora dal ~anJ?Uino.-:o fati.o e dal ri!o eroico di ini bis;ogneril trarre qualche conclusJone~ Ln prima è quest~ : _chen?I~ b~so~a esser ge– nerosi co11 nemici, s1 siano pure ar– resi. Il nemico si arrende e sfrutta la generosità fascista solo per to- ~~~e; 1 ~~ll~~vf:\f,i~bocs~~l~~t~n~ E~~ delitti della stessa natura, p erchè in ambedue i oasi si ver.sa rJ san– gue della Rivoluzione . « La generosità dell'individuo è un conto, la generosità d'una rivo– luzione è un altro. La Ri\'oluzione fascista non· volle assidersr sopra il sangue : e fu bene. ~.fanon vuole, egualmente, intridersi del suo pro– prio sangue. Per ciò è necessario che 1 suoi nemici sia-no sempre vigilali con lo stesso animo combattivo dei pI'imi tempi ; e no1~riescano mai a confonder$i con. i fedeli, nè fra la truppa ne fra gli stati maggiori. Se ~ilo~~n /~::~o c 1 :e mn°f~e v~~li~~~ nemmeno la nostra morte. Vi'gilan– za, dunque ; e vigilanza armata, so– pratLutto nello spirito. e, Un'altra conclusione è questa : che nell'occuparsi di Fascismo, bi– sogna guardarsi bene dal farne 1,ma esercitazione puramente dotitrinaria e ideale, ma occorro tenersi sem– pre al conc,relo. Ci sono uomini che guazzano in un certo loro fascismo verbale, e la foga dell'astrazione li conduco a quote sempre più lonta– ne dal terreno solido. A certo punto la realtà scopre che il Fascismo è passione e volontà di uomini, e che questi uomini sono di· carne, d'ossa e di sangue. « Questa bana-le verità bisogne– rebbe eh-enon rosse mai dimenticata. Bisogna badare agli uomini più che ~~lreda~~t~{~i;a:r~~lie; a~i11f~cis~~ ebbero ed hanno volti e nomi uma– ni ; e ancora ogti sono gli uomini che contano, e non le astrazioni. » so8,~fs!i ~::br~fl;tgbg~;~~~o~:acf!:; per avere bi;JO(Jno d'illustrazione. Chiaro come la preocc1tpazione fa- !1f!t~ri~~ i~: 0 ~1 ;t~~;~~ 1faffc~ 1 .~te « La lezione impartita ad un lurido antifascista non costi- tuisée reato » Il Solco Fascista (31 luglio) avan– za una u propo&l.a 11 : cc Gastone Tanzi sulla Scure In un ~~u~g~o J; !b:r~! 5~frf ~!ci;tt~7fg~ ~~~i!iz~;~~al;, fa~!Wa:~f!i~ :div~nl! la vittima, il J?aciflcocittadino ag– gredito da un violento, corre in Que– stura a farsi tutelare dal regime che ha diffamato un momento prima, !f:e~o d:1 1 ::::;~a 1: ~~i~e1é1 P~:!~~~~ sabile. nui 1 1~~~tt•~:?~;:t?m~:di~t~n:r:r!v!~: ava che il fascista potro:bbe com– piere in ogni circostanza e in qual– si:i5i nmbiente. ci ~la so gli organi competenti co.– mincinssero a non più accettare e dar corrn a denunzie del genere, met– tendo alla porta o... alla finestra i denunzi3nti, se gli organi competen– li partissero dal principio che la le– :io11e impartita a un lurido antifa– scista, nell'anno VIII, no,i costituisce reato. quanti stupidi sorrisi spari– rebbero dalla circolazione, quanti ~~~;;t\nee3~!~t~J;~f:ng~~~~~m;~; o~i si apronocon voluHuosocom– rJ~~~~t(~~o rimarrebbero chiuse a n '.\la. comunque sia. il fascismo non disarma e la buona guardia non mancherà! » Si le(lali.::ino le " sberle cc ; sarei. un precedente tla tiror fuo,·i. ill.Jic– me nlla pcdara.11Plsedere leqale. pm· l'anno primo dalla codula del f1Jsci– smo. E vi saranno, nwl{jrndo lP mani che &'al:erannp e il sol'riso vile al u bono taUono 11, numerosi ho·idi fa– scisti per ricevere e le (< sberle n e le pedctc net sedere. Minacciato di· invio al domicilio coatto uccide il capo del fascio del paese A Tissu, in Sardegna, un cittadino rirs~f~~~~~~tga~a~a~~;~ic:1~t3imio~ sere in\'ia{o a·Idomicilio coatto. re!~i ci~lae~~?Se P~? ;i~~e S!f't~:~~o locale. Arrestato ha dichiarato di aver colpito per finirla con le vio– lenze e non volenrlo più sopportare i soprusi fascisti e l'oppressione po– litica di questi. - Ancora da mangiar~ l La speculazione a che sul terremoto ------- lo sl(}icismo al ribas,vo llel govc1·- 110 di lloma di fronte al terremoto non è .staio sollrmto una triste spe– c,,U,:ionc di partito. è stato anche uni trionfo di carncvnlesca retorico, ci– nica e ba!Joiann. Lo 1wla uu yiornalista, Jea,i Ger– min, ne La Corrèze républicaine et socialiste. i, Abbiamo potuto leggere ;; f~~oI~~ivf,«-;;t1;::ieJ!J;s;/:~~: ~~:~ Ua in tal modo che essa era ormra u abituala a queste catastrofi "· E, ~Yfct~:~:~~;i~o~1!e%;o;};r;:1~lab~~= sli di San Gemiaro e delle Sante Ver– gini. Jf1tS$Olini 11On ha nepJn!re ripetuto le sue manifcsta:ioni teatrali del 1023. Allora - dice Jean Gérmain - e9li si recò in; Sicilia nell'occasione di un terremoto molto pii, circoscrit– to dell'attuale, e lo si vide presso un mw·o crollato levarsi procla.ma11do che lui, il Duce, vegliava e che tutto il mondo 110,i aveva che da attende 1·e e da sperare. Sta~olta egli 1ion.si ~ h:s;~Ìtiug;~/!!i::i~~ 1OP~;;f t~t jfcl; Jean Germain - biso(Jna rispettare il dolore altrui. Jean Gcrmoin conclude notando 1,a proibi:;ione deUe pubbliche &atto– scri.:ioni. Forse il Duce ha tem1ito che l'esito non -mostrasse la gravità della c1·isi economica che traversa il i~~~ftoe ~!:io~,:i~,~~~/f~ it:a;rf:r{i al Duce pei i sinistrali un me:zo mi– lione di lire. Come il partito conta 1t{ficialmcnte 1m milione e più di a– derenti ciò fa u11 1 po' meno di 50 cen– tesimi per ciascuno. E' vero che qllel perfetto asimo del segretario del Partito,. Turali Au9u-: sto, vi ag9ilmse, i11 r,rnf?r:.o, alcJtm messQ.f}gialle popola:t0nt ; mn. è al– meno dubbio se,pl'oprio _nel.mom.e7!"tO presente. queUe popolo:;rnm mer1dto- 1ulli abbiano scoverto in sè un (Iran. dc gusto per la lettura. Ah, I il blufflsmo del _terremoto ! A provosito. La ;Jeradel 4 .!ensibili ma inoffen– sive scosse di terremoto f1trono per– cepite a Macerata. Fabriano. Fermo, Porto San Gior9io - nelt'.4.ncone– tano. La stampa fasci.sta non manca un;– tuosamente di notare questo « part-i- A~l::l~ pf;~~~o s'i ~o~:~~r~~~e°'l%i a~~ nuali orandiose feste in onore di Sant'Emidio, patrono lleUa città e protettore dei terromoti ,,. (sic I) Il fascismp creerà una guerra 'di Santi - SO.Il Gennaro e Sant'Emidio1 +++ (da un nostro corrl:ipondtnte) NAPOLI, luglio. - Il disastro del Vulture è stato sciaguratamente as– sai più grave di quanto i comunicati ufficiali non abbiano deUo. La som- ~1\a1°{1 ci> 0 tJnis:~ro ~rfl~i~f!~ed~u~ a 10 ore di distanza dal terremoto aveva assicura,to che la peru'etta or- ~Jn/~~f !!~~ecod;ie-::ft~izzzia ~t'!11f1tt~~~ mero deHe vittime era lieve e che le proporzioni del disastro non dove– vano considerarsi slngoJarmente gra– vi ; che tale organizzazione fosse per– fetta è dimostrato dal fallo che le stesse cifre u-fflcioli hanno dovuto dolorosamente subir.odelle successiYe mo!Llpllcazloni.La forma con cui so– no stati redatti i comunicati ufficia– li e gli afll.lcolidei giornali, dai quali appare come Il fascismo abbia osato tentnre una bassa speaulazionc recla– mistica nncho su quesl.a sventura, ha suscitato iprofondo disgusto nella cR– tadinanza. La vantala organizzazione dei servizi non è che uno dei soliti bl11,f f del r egime. E a uno spirito di bluff e.di ban~le tracotanza risponde anche il d ivieto di soltosorizion1.pub– bliche in favore dei danneggiati : ~ol- Unavvocato ucciso abastonate perchè denunciava imbrogli fascisti <da un nostro corrf..sp"11dente) ROMA. - Cfrca due mesi fa ravv. Lio del fascio di Urbania (Urbino) si recò d3Jprefel.4.odi Pesaro e gli con– fidò che erano a sua conoscenza e– normi corruzioni e imb,ogH. Disse ohe sapf'va di correre perico!o di es– sere ucciso dai compromessi se que– sli avessero an1to sentore dell13sue rivelazioni ma che egli s:enliva il do– vere di parlare egualmente. Il pre– fetto lo accolse molto cordialmente e lo assicurò che avrebbe prece pre- tì~z:.~~~iHc{ut~~il~i:nrgp~~;!~fl~cUgJ! h~1broglidel suo paese. Appe:nascec:o dal Creno fu accolto da una squadra cht' lo aggredl e lJa<;lonòa sangue i~.~~~tf~e r~;tou~~C~~-o~~~~~i ~~ft~ffil~ ma da Roma arrivarono ,istruzioni a dife~ndel sC':;rr1>tario dr-Ifac:ciodi t:r– bani:i. il mng({iClr compromesso e il responsabilC' dt>ll'assassinio, che fu promosso s(';i-rP!ariod~l fa~cio di Pe– ~aro. li prcfr>lto ritenne in pericolo ~io,~~~.g~1gr~~iav~~; !n~e~~\~~ ~}g~I~ daio si divulgò in tulln la regione e il governo dovl"'!·:e in{:"r\'enire. :-;"eMa rl~~iiici~r~jch~ei~rni:iu~o~i~d!~~f~ venne ma.nd.1lonn commissario stra– ordinarifl, CHto Rircardi da Bologna. Tutti gli uffici ~ono stati chiusi per una inchiPsla. sulla quale peraltro nessuno ha fiducia • Un milione sparito ad Ancona Atj .-\nconav'è in corso uia'inchie- ~:zf;i:ri lfalfIT! 1 d;::i~!r c~~i~~rr:rg un ammanco di un milione. • La r!vo:uzlone conlinu<1. )IUS~OLlS!. toscrizioni che sono state autorizza– te e in tutli i modi faci<lltatequando si è (rnllato di offrire doni al " du– ce n e :ii gerarchi. :'Ila inoltre provo– cato enorrnc indignazione il rat-t.oche ogni pubblica mnnifcsla1.ionedi cor– do"lio per i sinistrati sia. stata im– pe~ìla mentre si è in~cenata una pa– rata solenne per le esequie del milile fascista Porcu caduta vitLima della sua &Le~~n aérgre~sione. Mu~olini non ha osato recarsi sui luoghi del disastro. Quesla.olamorosa confessione di paum ha causato viYa impressione negli stessi ambienti fa– sci&tinapoletani. La direzione•gene– ralo di pubblica sicurezza -nonha po– tuto assumersi la rosponsabililà. di gRrnntire l'incolumilà del tiranno. I capi del fascismo napoletano, per giustificare in qualche modo quest,a pavida diserzione del loro " duee "• affermano che questi non si è potuto muovere da Roma per motivi di sa– lute! Gli Un contadino ucciso dauncarabiniere p chè non proteva p gare l'imposta sindacale f scista <<la un nostro corrl&pondtnte) BoLOOiiA, luglio. - Nel paese di ;~;1;·1~~;~J;gsa~rr~e~A~~a ':f 1 g2 anni venne in di~cusslone il 12 lu– gJio col padrone del fondo da lui te– nuto in mezz-adria. La disputa era ~~~t~i1I!f lr:t~ 1flq~~~r;h:lil ii~~~; il denaro ehe a questi 9Petta,'a, vo– lèva lrallenez,gli una sonm1a in fa– vore dei sindacati. L'e!!altore dei sin– dacali era ~rC'Senteaccompagnato da un carabiniere. è qur-sto un sistema che si suole usare atnnchè la presen– za di un pgenlP.della forza pubblica induca i contadini a pagare senza r:i';;;:r·o 1 ~o~~~o~ogfl!<\~~ci~ta~r:~; presenti lo trir.tis!ìime condizioni iu cui vC'rsa, 1 1t o eh il)~~ che gli si co11- certe11::;e di pagare il contributo sin.. dacRle non in una voHa sola ma a rate. L'esaHore rifiutò recisamente, e poichè il Bonora insisteva, il cara– binif're irritato gli a'SSC'stò senz'altro una b;:1stonataal capo. Il Bonoru.va~ cillò ma non cadòe e protestando con... fro i metodi di cui era vi-ttima rln- 110,•ò al padrone e all'esattore la sua richiesta. Xuovo rinuto dell'e.;;atlore e nuovo più brutale intervtnto del cara.binif'r<'che colpi ancora una vol– ta il mc1.zo.dro. Qur-sticadde e si rial– zò faticosamente barcollante e s-tor– dito. Poichè non si re,gf:'rvatefl'lò di if.Ifr:t~~~~~ :i t r~~:i;rg t~ 1 ;t t 1 1 affermalo di a\'er creduto che il Bo– nora lo vole~=i:e assalire, afferrò la pistola e ::iparò un colpo contro il mPzzadro fulminandolo. Richiamali dal rumore dPl colpo accorsero alcu-– ni contadini H rAli atte?giamenlo in– dn.,;se il carabiniert>e J'('s:tttore a di– I"guarsi rnpiclam('nte. Sc~ni 11n:i riel– IP ~oli◄ e inchiestP. ammaestrali> ltt quale naturalm('ntr conrlu:-e Cl)!!'af– fermare che il carabiniere avt>vaa– gito in i:;tato di legittima di!Psa. Il sostilulo procuratore del re rti Bo– lo,i\'nae il giudir,~ i.:.trultor~ hanno affermato che le rllchiarazioni del ca– r:tiliniere omicida dov1>vanoe!lò$:Pre ~~~r:,&c~:c~~;· ~. 0 J,;i,.~~~~1° l~~; i presen~i furono se\'eramenle diffi– dali a non fiatare sotto la minaccia delle più gra\'i rappresaglie . Pubblicalo sulla Gazzetta t;Cfl– ciale del Ycgno il Reaolamcnto sul– la istru.:ione reli9fosa in lutle le scuole, si puo' brn dire che l'Ita– lia non a~r4 ~iù scµQle ma semi– nari: Note italiane L'ordine della libertà L'azione « •partiva » Prima della guerra c'è 5lata in !et.., teratura una smgolnre esplosione di tendenze all'azione eroica. Si pen!& subito a D'Annunzio, ma è beno ri– cordare che anche altri antidannun.., ziani facevano la stessa esaltazìone: Si padava dì ·vila tragica, di trage- d~ee~~el!;adi~e~faro i~l~e;;~,n~ 0 ~i 5;sprezzo. Ora quella letterah1ra che già ad un esame critico attento si r;:e;~f ~u:a\~r;- n~iarf;tf veednt~~f come un sintomo ,ti decainza della ,·N.a italiana. Ci si accorgerà infatti che era completamente rescissa dal– le radici profonde della vita e cho re~lf ~~a~~f~r~ ~~;f:~~\~o 1 Slùf;~~ te alre~ame severo della realtà 51SO-' no fatti timidi. incerti. inadeguati.– Per contro gPnle che viveva la più pacifica vita borghese. uomini di s<:ienzachhtsl nei loro studi hanno ri,•elato improvvise qualilà di reai– slenza. QuP~ta e,:perlenza viva nel cuore di tutti gli italiani dimostra che non hi~ogna mai eccederP nella esalta– zione delì'croismo neU'azione, e ohe nella ci-villàmoderna - democratica: nonn~fan:e le .ibr.rrazloni parziali - bisogna educare e l'ispettare anzitut– to la pul'ezza del pensiero. Una atatistica che non •i la Tutti sanno che in Italia si at(ra– verso un periodo di mania statistica, e come questa scienza vengo.adope– rata senza quei criteri di osservazio– ne costante, prudent-e e proporzio– nafa, che soh• possono dare ctignilà di scienza. Tuttavia una stati~tica che ~u~~~~~ 1 i ~~el~ 0 ~i~ ~f; aid~ F:~: mPn~odella- vendita Ilei libri e dei giornali ~lranierl, sopratutto rran– cMi. Il citladino ilaliano non crede &ia~ia~ 1 C g~~;~l;ir~~~lf~e s!~~ 1 ~r~~nil1 straoieri ; se, ad esempio, ,•uol co– noscere il lesto dell'appello alle ma-' dri che co:,t:tul la chiusa di un di– scorso pacifista di Briand, invano ld ~1~iir:~i t 0 i~,;~i!~l~n1:;i;ri:!n~/~ rlprodolto con una certa ampiezza dal Corri'.?re della Sera, ma con mutila- ~~~i 1 ,,~~f ~eg{ist;~~i fl~tgfa~ac~s'.~~parire Cosi avviene che il turi~ per te citt:1 i!ali3ne può osservare che ai po-;tegzi i conducenti dei ta:xi leg.. gono l.r Pclit Parfaie11. TIgiornale ò !'avanguardia del H– brn ; cosl la letteratura francese si diffonde e la diffusione si estende si.. no agli ~trali più umili della popola– zione. '.\'e può dire qualche cosa la Ca.:.aF,di1.r1ce Sonzognoche continua a f;fornare a puntate traduzioni di autori francesi di questo e dello S'COr– so secolo. .\ncte questo \'a nolato come un ~~i~!'~~o ifajl~~~!sale del supernazi~"' .. MEMOR.

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