la Libertà - anno IV - n. 12 - 22 marzo 1930

22' MARZO 1930 LA LJBERTA' Uomini e bestie nella.rra.ncia inondata fuslel ~e bou 1 an~es il lascismo Gli italiani ·davanti al flagello Tra ì aum' minim·i del flaoello elle ha de– solata la Francia del ?-hdi c'è cmchc stato la dislo_ca.:ionc postale. U11a bella lettera che Dutgi Campolonghi ci lta mandato dai luoaAi del disa,stro. dove cou pro11to ctwre il Prcsidc11tc della Lega italiana dei Di- 1•itti dell'Uomo era aécorso al grido di do– lore dei conmuionali, ci è pcrvcni1tta q11ari– do la Libertà dcl/11. sco1·sa sellimana era già in 111acclti11a. Campofo11gki la l'iprr.nrlc e l'amplia fo omaggio alla Dea Attualità : cd attuale è VCl'amentc finchè il cuore e l'rtmorc sa11oni11ano Wltavia e il dovere de– gli aiilfi fraterni si ravviva dcUa visione rievocai(! dei dolo1·i e licUa miseria. Cam– 'J!Olo'YJJUroccog1ic momenti 3uyac:stivi e tncditt del ci:w:lelc ~cvenimcnto, e co,e d:tv;u:tirii~: V~i~:i ~c~rr,fg~:1ie~,t: saranno grati all'amico Campolon{Jhi. La tradizione Mo;-."TAUOAN, marzo. - Quando - In not– te fra il 3 o il ,1 <li marzo - il cannone di Clermont, s'opra PorL-Salnte-)lnrio, e quelli di Agen cominciarono a tuonare, an– nunziando il pcl'icolo che minaceiava la vallo della Garonna :...quando dai campu– nili scesero con i rintocchi delle campane, i febbrili Inviti alla prudenza e alla soli- ~:~~~~ ~!~~~~~: ~~~~arf~~ti~~n:'i;~f t2riJ~ hu~~L~~~n~o;,i~~~~~a i~ sf~ 1 ~~~! ic~~~~°a/~ tigli fluidi e insidiosi fuori del letto. nes– suno credette di essere al\a vigilia di una immano tragedia. Ora nello scetticismo con cui quegli annunci, quei moniti eque– gli incitamenti furono o.cco!Li,sta, appun– to, la ca\lsa maggiore del disastro. Ch'io non m'inganno è dimosLrato dal ratto che nessun nomo italiano figura ne– gli elenchi delle vittime. Gli è che - mentre i rivieraschi fran– cesi della Garonna sono (od erano) cloml– naLi da una pericolosa mentalità tradi– zionale - i rivieraschi italiani, venuti di f:fi1~~\,~ 0 ~J;J~e~igt~;~b~ d~h'r:!~t~l~e7; mentalit.à della piena dc-I1875, come quella r,ho, ancorn.t-asi nl!'ormai annoso o pur sempre sinistro ricC'lrdo, aveva la virtù di persuadere agli spiriti più inclini al cul– to della tradizione il convincimento che ~~ 1 feiei~~n~!~i~~t era la colonna d'Ercole Schiavi di questa meolalità, la prexiden– ta pubblica e privata aveva disposto le coso come se, m caso dì cattivi schCrzi, da parte delln Garonna, le n.cque avessero dovuto raggiungere - nè t1n centimetro e~rdùd~lè 1i~5~entimetro di mono - il li- Lo case coloniche e le stalle erano state, per esempio, sdoppiate, proprio comi! i ~/~fj~Jsla1~ 1 iea~~~~l~~'jiò~~~ 1 ~r~~Ì. 0 cg~:!; oolonlcho ave.vano appartamenti e stalle per i tempi normali e a{>partamcnti e stallo per i tempi di inondazione. Però avvenne cbe, quando i contadini ilaliani, allarmati, si presentarono alle ca– de dei contadini francesi per concertarsi circa lo misure da prendore, furono quasi sempre a~colti con quesLo parole : - Sedete. Volete p.rendere un ca!Jè L Essi presero invece la via dol!a salvez– za e lasciarono soli 'gli esit1rnli su!lc cui Cj\~O. fl~P,deva un pericolo uguale a quello clj(lqitiP.i::ç;-hiavanel fiume : la tradizione arma,(\! 'a1 una formidabile forza. la fona d'Jl)fili!/p., li bestiame Mentre l'acqua dilagava verso la. bassa di Salnt-Lraurenl, i contadini Italiani por– ta,·ano In besli.o o nelle stalle più elevate o addirittura nei piani superiori, dopo di ohe lliutarono bravamente i loro vicini a metLero In solvo il loro bestiame : e non sempre vi riuscirono. Ma pochi lasciarono Je case, st che, quando lo cercai, con amici come il Gal– liani, Il Grazlaclel, l'Alessandri, di aver ~~~ill:nSl of~~/~~~sn~~~~ei·i~~i\ 0 Il~~~~~~ tonto : soltanto g_uando la fiera ebbe ,riLi- ~~~e8\!i~~3!~igrif.uudttin~f Pi'~~a0i~r d~l: cul'II giorni tronlo alla testa di u.n ric– chissimo armento, essendo stato 11 suo aumentato da quello del vicini, o che I Presti nvcvan passale alcune noltl eon quasi due metri d'acqua io ~asa.. ·------ be s_tato _maggiore, so molti, superando c~o mtellig-cnza uno slalo di spirito ')Ull– s1 morboso e sciogliendosi dal \ace, di un sentimentalismo pericoloso, non aves– sero, menlre la minaccia incombevo dala al bestiame I.1 libertà. ' Le case dei poveri Lo spettncolo che vi colpisco maggior– mento vinggianc\o da nloissac a Monlau– han - dovo 11011 si va più, essendo rotli I ponti, per Lamagistère, ma per Puymi– :01 - spiega anche ai più ignoranti (cri 10 sono del numero) in fallo di costru– zioni, la causa principale del disastro che si è abbattuto sulle due città martiri: :\!ois– sac e '.\Jautauban. (Più in là non sono an– dato.) Nella sinistra pianura cli L;:français, - ~g~~t~1?0 i~~t1f101/:1 sg,~~brif_'.:llfung~rl~~g~~ sere nei deserti libici - dice l'amico 0l'a– zia<lei, elle mi accomp3gna) - si vedono poche cnsc in piedi : sono le ville dei pa– droni. 'l'ullo nllorno sono caso crollnte: sono i tugurii dei eontaclini. Quello co- b\·~uN:n~~\ 0 ;t~ 1 tl~~!~(t~~~~en~~)~sif ~ 1 1,~1;: con i confini materiali. aMhc tutLi gli altri confini. Non bo incontrato un ila– llano rovinalo che m'abbia dello : - Aiu– tatemi perchò sono Italiano l - L'acqua, spogliando il ciLtadino, ha denudato l'uo– mo. I! Papa che •fa mandato 50.000 franchi al \'Cscovo di i\lontauban e non alla sot– toscrizione nazion3le ha pensalo a Cristo– dio, non certo a Cristo-uomo. E l'ilai!nno r.ho in questa occasiono manclnsso soccor- ;~bg~it1!~i;iirerne1ffm~i~i~f, rimpiccioli- La mise~ia monta attorno alle Cnse Comunali con rii.mo e l'nspetlo monolo~ 110 e uniforme della pien3. Coloro che vengono alle Case Comunali a offrire aiuti sano accolti con lai sollecitudine, scevra ite~~~igs/~:\,;~;1/d~i i sfie:dfi~r,n;\ :,~~j non domandavano donde venissero. Cosi' c1uando mi sono presenlalo al sin– daco di ?-loissac, il senRtoro radicalo Dr.!– thil, un \'Cgliardo al quale tulle le vittime crnn come figli, non ebbi bi,,;ogno di dir– gli la r~iono che mi aveva suggerito quella visita. Ii nobile vecchio sapeva già \utlo e mi ha ringraziato con un pianto lungo dol!'ofTerla chu gli facevo o nome dc11a L.I.D.U. La sabbia e la siepe so.o o a Monl3u!Jan - e cerlnmen!e an– che a Villenouve e al1rove - il disastro è grande so!lnnlo nelle case di torbis I noi quar1 ieri bassi e decrepiti, in mar- gine al Tarn. Le acque si sono ritirale. La sabbia La guerra e la... pace resta. Descrizioni'! No. Non scrh•o un arti- ln~~o~\~u;li h~~~~inf. 0 i1 8 ~.fì~ 1 tcr 1 ~Q;:J! i~Jiof~i~~rif 1 \iv'~°s'o ndf 0 ~~el~ t~:~~:a~~~~= lrnn dovuto fermarsi I I carri del Circolo riore del sadismo che censiste noi biso- ~~s~i~~ i:!is~~!~~osia1?ivseJ~~1t:;ol~e 1r~!~; ~~itr~~td( ~V~t~g!z~t~oifd;~~ri.talc pro- di lunedi' non furono soprese dalle ac- Ma dirò che, per a,,ere una idea ap- ~~;e ~i 1~~Lth~p;i~o,~~tS:)po~~~r°s1 ei 11 ~ 1 :; prossimativa della sciagura che s'è preci- rosSi?ggiano come una macchia di san- ~~;~~ia~~ognbasf!,11:0Jr~o~e~/8di;~,r~e~~ gulains~bffinrees\~ 10 ero;~~~edii~:::~j;i!~· ~ sat:'l ~ 1 ~!riu~~~~iiva In rovina. Lo rovine i:erdeai~ ~~bR~i~\ 0 èe s~~1!(~ffa tg: ~~}t~~ ~~i~o c~;?1/i~;~tt;ià.eri~ispi~ri.uowo ol~i stabile e plumbea. che piovevano sopra questa o quella cam- sofle~~;t~no~~~~~o \aid~~e~r: c~ffr~~lope~ pagna susciluvano dal suolo percosse e \strapparla gli uomini e gli animali, I mo– squarcinlo l'orda migrante. bili e le macchine che vi dormono sotto ... mi~;~~q~a'gir 1 f 1 ~3iv1~~r~t~!it~s~\a p\~c~1~ ~-~~d~:r anni cd anni, la terra sarà infe- clan domeslico, solo, cli fronte al pericolo Passano sul 1;>ianogiallo le legioni della e alla miseria ; vuota lo strade in fondo solidarietà. Untca luce nell'ombra. alle quali brilla una speranza; ma non E lutto cio' sembra naturale, come già isola, disperde In rovina. ho dello, a tutli, quali si sieno la lingua Si son vedute intere mandrie di bestia- e il colore dei sodali. 1 de~ti~f 0 ~f:0nom~!!~~r~dp°à_ 1r:r 1 . s~ c;go~~~ I venti senegalesi - neri o lucidi co- g me so fossero stati tinti e puliti per quel che o moslrnose navi, nere cli corvi - se- rito 1u7iubre - che vidi sflfar l'altro g1or- fi~ffo0d~~~r~~~'llcéuWaèc;;ctJJ1~trS: 1 ~~1f~~ n ~ ~ioi~~t-;ti~~ft.~ 1 go~ 0 ~~c~~/~;1 bo bianco. Si son veduti mobili, macchi- bianca bara in tcs1a - parevano uomini ~inn:ain O ~?;\ 8 8 ~~~riUpp~~d"i/~iq~!~ttl~~ di casa nostra, sfilavano sotto gli occhi sti avanzi di un mondo distrntto ?... ~gf~a /i-i~1;;t f!::i\~ 1 fn~me persone di una Di molti non si saprà mai. Ma, ora che Ahimè ! Sulla pianura morta e sepol- le acque si sono ritratte, s1 vedono ca- \a, si spegnerà presto qµcsla !neo fugace. rogne di w,cchc pendere dagli olmi, po 1 - Già dalla sabbia che Cala, spuntano, lron~ msed(nte sm p1op.p1,.letti, ~ratrl, ,•indici di diritti, o di pri\1ilegi, per un carri lev~rs1 .cont1:o ,le s1ep1, che. li ha,! momento aboliti, le siepi irsuto. t.rattcnut1, m10.acc1os1com~ .barricate. ~ Non importa. Scaldiamoci al raggio che C?Sl. nessuno rilroverà m.a1 1I ~egno e li passa come a unn promessa divina. La limite .esatto del!a propria rovma. I promessa che un ~torno In. solidarieUt na- tfiseria e solidarietà ;;;r;a~nliad~jr~ànai~~ja~omini o non dalla Ed ecco dello macerie O attorno allfl So!lanto a questo pallo essa sarà im- macerie fiorire la solidariet-à. mortale. Si direbbe che l'arqua abbia ~olito, \ • LUIGI CAMPOLONGfil. ······ .................................................................... Per assiste:coloro chetuttohanno si domanda il concorso lieve chetuttipossono e debbon~ dare I Il G!U6Cppc ~ Dclvaro Rol:'6! molo Clorici Neri Lulgl 5; dato, 13,\,15 GO,- 111,50 Quando la Francia onora t suoi grandi morti, noi siarno con essa. Come potrem– mo essere huliffere11ti aJ, centenario di F1t- 8lcl tic Confonges, il grande storico cd ar– cheologo che ha col 1'aine rinnovato il mc– tod-0 e dato al mondo l'opera perfetta: La Cilé antiquo? Ah! come è modem.o, come è vivo e carico di savic;:a qitcslo libro che ci i,Hr1tiscc sulle ori(Jint deUa " clttd ,i e suUc ori{Jini dello Stato I Sarcbb,: opera sa{Jgia costringere i fascisti 1: tutti i na– :.iona.Usti idolatri dello Stato a leur,erlo. Coftoro professano una filosofia per cui lo Stato è tttlto e l'individuo è nnlla, che lo Stato ha l1ttti. 1· diritti e l'individuo non. ha che dei tlovel'i. Filosofia comoda per la ti– rmmidc che in cuor stto dice : Lo Stato so– no io I Ma Fustcl M Cottlanae, con ,ma merav(9liosa crudi.:ionc di fatti, con una potenza di dialettica raaionatrice che ncn ha cmu.li, vi 1>rovache lo Statv è fallo da– uli individui e per 9li individui. La cilld nasce daUa fami9lia. Da famV)li.a si fonda 1>resso il focolare sotto la prote:.ione dcl– l'llcstia areca o della Vesta 1·omana, donde i lari, i penali, queste divinitG. t1ttelari che prote[Jgono l'Milo della casa conti·o i ne– mici e contro trtlte le for.:e malva9ie del di f1tol'i. La bestia feroce del fascismo avendo distrutto i lari dcl-lc fami{Jlie, avendo cac– ciato le fami[Jlic, si è scusato e si è van– tato, accampando i diritti dello Stato. E questo Sfato della tirannia e/te non ave– va Dei propri, nè alc1ma fede umana, tol– se a intJ)rcstilo mia rcUaione cstran,ea, ete– ronoma, una rovinata rnifologio vatico11a, per disfai·c co11quello la fede autonoma, la fccte ddUO: coscien:.a individuale libera, riscaldante il nucleo familibrc e l'agyrup– pamento della classe faton1,o at lavoro e– mancipatore. Fustel dc CouWnr,c, non era tm rivolu– sionario_. I con.senatori, an:.l, lo rivendi- Sempre più imperiali ... Storia d'amore e di p'olizia Un certo Mondolfi di ì\lilano, fl~lio del colonnello Mondolfi, aveva inlrecoialo un romanzollo d'amore con Bdda. Quando Ed– da si fidanzò con il figlio di Ciano, Arnal– do spedi dal I\Iondolfl un commissario di P. S. il quale ordinò al giovano di conse– gnargli le lollere della flglin del " duce n. 11 giovane rifiulò o si dichiarò disposto a darle a Edda o al più allo zio. Giorni fa fu chiamato in prefeLura. Credeva lii tro– varvi l'ex fidanznla o Ar03ldo o vi nndò. Jr°i~ ~~~c!eis~~r~;e~~tti. c~1.o ,)? fe~~sel~~~ partaccia, ingiungendogll di consegnare le lettere. Al nuovo rifiuto del giovano lo invilò a pensare bene a ciò cho faceva pel'– chò in caso di ultorioro resist.c.m:a lo a– vrebbe fatto arrestare. L'eroe non se lo fece dire due volte. Accompagnato da duo ~~~r~t ~ll~todcio!~;;~òaa~~;~·o/~ 1 ;~~~ 6~1~a1; lela ... LE SCALE DI SERVIZIO U11a delle diverse cdi;ioni del.l'unico [Jiontalc commtisla dettato da un solo rc- /~Jli::r:%~ ~»?cu~~\·~~ie s f,~~tifr: ~ parla di •r signori della Co11,cc-nt1·a:io11c " che « conobbero le scale di sc1·vi.-=io di pa– la::o Far11cse "· / (< ca1nerati " dcUa mi111 1tta9lia conm– nista sam1O benissimo che le scale di pa– fo:;;o Fonicse furono discese dal sio11or C<ichilt, il qunlc si recò dal signor M11sso- ~~1i !oC:v::~i:,~f i ttic;::,io·,~1;;1/i f~~i~i a~ comtmismo, e Mussolini, ,-icordamlo il ,suo passato, ha detto che « i comunist~ sono wi po' i suoi figli ". Le scale dise,-vfaio, dunq1fe, se le cer– chino i11 famÌ{Jlia. E ne lrovcrami,o tante, appa"h'1tenti atl ambasciate di di11c1•si paesi. u ITALIA,, Con la d"la .18 febbraio-i• mar:.o A uscito lt numero 20-21 det bollelthto d'lnforma:ionl ltal1n, cdflo dalla Ctmccutra.:iloncA.lttlfa$clsla, sotto la d!re:1O11c delt'on. Filippo 7'uraLl. Oio' .accadevo. nella bassa d1 Samt-Lau– ront da\'anLi Pnrt.-Saintc-Mal'ie : a Sé.vi- f~afi1~~;~~c, J!~i~~ia .::m!f~'.a sf~~~.anc~~ MHki.~1!' .f.ar ~ a Pusccddu &!mondo T8:>.,st ~··n:·i·.to:·cat:.it10··10: 5 ,- Ecco lt sommario dl't fascicolo : i: 7,:a~~~~n a 11 rdat:1ét~t1:: 1 J~~~sl!a~aia Con- luLte lo altre, isolala, non minacciata. La visita ai luoghi inond'atl più vicini :om:é ~~ ari:~: s!tar:r~i;~~ 0 nti ì:~~~?t:t:1 di certo osservazioni, da me esposte, or !JOn molti anni, in un romanzo, circa i legami sentimentali cho avvincono Il con– tadino alle bestie. -. Rico1·do di aver scritto che~ davanti lo sciopero agrario di Pa!'ma, io _vi~i i _con– tadini restarvi Inerti davanti I liberi la– vomtori che baUevano lo \oro donne, non davantl i liberi lavor.at~ rl che percuot~– ,,ano le bestie, le quali non volevano uscir dalle stallo. Ora, a Fnegarolles ho incontralo un ita– liano, il quale, vedendo la sua casa mi:. nacciata dallo acque, non disse alla mo– glie ed ai suoi quattro figli: - Parliamo! flg1~0 n~~g::~~·~/ 1;;-h;~u;, 0 ~1u~fèm?g 1 : ;~~ verro' a prendere vo1. - Ahimè\! quando vol!oeffiantener la. pro– messa, non potò, chè la casa. era circon– data dalle acque. Per fortuna, In casa ro- ~~s~;~t~:c~lib~~\~~f~ cfg/òcg;a~gib~ 1 teail; ~~~: l~hguftee1~ t 1 ~~~•afbi~~~~lo i~d~1~:ol~laa~ morosa prll'Litn di morra, In uua osteria piena di fumo. ' Da Agen a Montauban Nà ln psicologia do! conta.dino mula, sollo questo aspeU.o, col nome delle :,,-a!li che si stendono da. Port-Sainlc-Marie a Agon, a :\1oissac, a Monlauban. Ad Agen, fra 10 causo do! d!snslro non ~iLr:~lbi~~nl~os1i~mfa ril;~è è 1i:n \:1n~1 di segnalazioni o della catl!va arg1nalu– l'll o della mancanza di barche ; o dove essere cosi', FaLto sta che il Gra,•icr, ,a ameno. passeggiata della Garonna, ò de– vastala e che lo acque strariparono in città, facendo ,•ittimo e accumulando ma– cerie. , Perchè la città di Agen - male argi– nala - non lia almeno una flottiglia di ~r:i~~ io~e.s~~;a~i\g~~)JezI~ 0 i 1 i~ i~dn:~~e~: le barche a\'esscro abbondato, molti es– seri umani non avrehcro conoscbiuto Ja morte o l'agonia. Per riprendere il discors,o. salle~o• di piè pari Moissac, ma yer r_1tornar~·1 .. O•~ mi preme presentar\': quei due 11~1,ani che, a Villogrande, volc_ndosal\'arc 11be– stiame, furono sorp,rcs1 dalle ncqu_e ra: ~:;!~;Jc~~;~o es~eJ~':v:fb6~: d~~: 1 ~s;e{~ tarono, nudi, e con /'acque flno al coli~, di essere salvati da una barca provv1- denzialc. La cifira dei capi di bestiame periti noll'inond1vinn,. (cirrn 4000) in<licn l'im– mell,iitù d~l-'11~, !ro inalcnalr, ch9 .sarcb- Ballista Ei·rcra 10: Ollloala Anto'– n!no 10; ~f. N. 10; P. C. JO: S. Vl– lenn 10; E. B. 5: B.,~. 10: N. N. 2; Giudice 5; Fonlana Giovanni cr!Jiu~Jl;~. 1 .:.. 0 ;a~~lci,1~11~iO · 5; l~~t; AK:ii~~l~i 5 hirf Pt 11 ~t~~~~ 2; Ricci Ali'rodo 2; Vitali Glo,·n.n., nl :! ; PiollanUAugusto 2: Pom•. pl!!o ····;.,·•··················· COLO~IBIA. - Stcrono VCllCO\'l 125; ~:;~Jii:,'.}}]&1- NIZZ,\. - Amedeo Tarentini, a rn. on. Rondanl ......... , ......... . LANSIG.- Giuliano ~lav.elt!, do.li . 10; GiovanniR:tndaoe!o i: Angolo JAndrlochla J; Rocco rl',\lt'S5andrl 0,50: L!no d'AICl-.ì6ondrls 0,50: Ro- Bar!o Maranza110 0,50; A. i,;, Santini 2,-50;\.olaledo1l. 16, par! a ..... . 107,- 27,- 3!17,50 100,- 400,- Totale Fr. 56.6H,75 .. --- . - -- ----- -- - -- -- --- - ... -- . ·- ------- .. - .. . - - . - - -------· Sabato 22. marzo, alle ore 20.30, nella sala di rue Trétaigne n° 7, e~iir~I: ') l'avvocato FRANCO CLERI C che fu per vari anni nella capitale au– striaca e che quivi ha seguito e studiato il movimento proletario, parlerà di VIENNASOCI.ALIST A 11111111I1'11111 ti 111 U I ID 11111111! 11111 R11111 IJil111 il li 11111 Contributo alle spesè : 2 franchi riu 211111111111UIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIJIIIIIIIIIIIJIIIIIIIIIIIIJlllllllllllllll11111111h ftreuce de T,O11dres. 3° A TJru:r;tlles. le comtc Sfor:a revtndlque Le$ drolt, et l'lto11neur dc L'Jtnllc libre co11tre le6 blufTs et le, calonmles dc la dlctature. 4• 1,'llalle /ilumcl~rc et t!conomlque sous le rCylme fascistr. - Le rk/ 1 rium /l·emcns fi– nanc!et·du • duci, • et dea org:mee du r6- J~"f~u\ltcsL!t~~i~0a"gcd~ 1 1• 0 j~~~~ ~·~t~~~,: /~0 \'?eu1?'o.J~i~o; ; 4;•'\"1tii,11~ ~isg2~it~~ réno,·éo: la convooallon das podcetala: le dlBcoura,d'un lou ; 1• Loo symp\Omcs de follo augmontent.) 5• LU rCsul/als de l'cnquC~ of(lclt:lle sulssr. s;~é~q;c•s co:~r:it 1:' 1 ~~~! 81 T101icn;;; ~r: presse 1rni6sc. 6• /,es relallon! de /rontltre1 cntre lotCan– ton Tcssl11cl l'ltalie. ~= f: Ci~c~c d:•1~ 111 1~n1}{~(us,~~~~i~'r:t~~r. 9° Tl'avauz pubUcs, rhomagc et t!migra.tlon /lii rtglme fasciste. 10• Qucltcs sont les ~ précaullon6 • du «du~ cc ~ co11trcdc nouvcllcs ét1a6kln3de dt!– porté3. 11• BrulallU, Mns c.:l!cmple: l'arrestation d'llnrl Duoonl. - I.a pollole™au ohevet d'une rnourante et da.ne lM pénétrall des fam!llos. 1!• L111cr!mu du fasclsmf. du fascl6mr con.– tre l'h11ma11ltt!. - Ln polillque dCllctagcs. - Ln porsécut!on des fommc11et dee enfnnls dcs émlgrés polltlquoo.- Une lcllro d'Al– borlo Giannini. 13• La rtJconstructlon fasclsttJ dc l'écanomlc. - l,lqulda!lon dc In. plus grnn(!e coopfrnlh•o do Lornhardto. H• Lt1. ,·t/orme de la burcaucrallc. - La par– tlc!pnllon à In "marche ,rnr nome• dovc– nue un t!lro d'a\·ancemont pour IM emp!oy(11 de l'Etnt. Hl• La l111teen saurdlnc cntre Plerre et César. ~Y~o~~l~tì!~~"~~e~!g~ nca}~~l!8!1~n:~a\/ En- 16• 1,a 9alère do.ns la oali!rc. - L:l condnm– nnllon dC'6évadés de Llpnri. 11• Dl!natalité et mpi:rmorallU. - Lcs rt\611\– ~~rqu~~courngcanlsdc la bnla!lle démogra• 18° I.a sUrUltl! dc la soic artlflc/el/c. rn• La mmwalstJ volonté faglJto provo711c quclq11esreprUalUes du oouvcrnement fra11- r,al.~. ;1: f:St! 1 ~c:i~e~c J~;;~~caft O ~[ fi;c ,i:irJ:tl~~s ouurlcr,~mllanals. 22;lst!: ~~!f},'d!ì/u9ubrcs Mtonnent le, (IL!· 23• la. ccns11repostale avoutc et consacrtc por ~it~ t! 11 ~0~:~~~~~: 11 ~!~~(e dd~;;uea~: gtoy6 avec un antltasciHte C6t un !!Ire sur- 24• 8 t~ 1 ,~rs~~l)q~' O 8t1 1 ii:, O ~è~cr1f:1e~· O :~~~:1se et par/out. - On cherche à se fll.iroemprlson- P11~fufc~~r_roi~i~nd~:~~~i d~ ~~~~~~h·~~~ 2~• Les dern/Crcs vcn,qcanus à L'Ucac f,lparl. 2G• Rculcnt'on e11 ltRlle ti la 11syr,flolo{llc du ,, sotdl/1O » l - L'lmprcss!on <l'un témoln qui a vu. , 27• llquldatlon Judlcla.trc du • complot aiHl– fascfsle •. .&.8• A.aréacllon dans la ValI,!cd.'1lostc. ca,io per i loro ra>IIJhi.Sia. Tanto piU per– ciò la siw dottrintt ci aiova a smascherare i biechi filosofemi del nazionaJ.-fascilmo, a confortare con la precisa ricosh,t:ionc deUc " origùii " il diritto ,imano cfte la idolatria 1tatolatra del fascismo calpesta oani giorno in guiw n(Jfanda. La marcia tiella socicvolez:.a uma)la pro– cede daUa coppia amante generante alla città dalla fcdera:ionc delle città ali.o Stato na;;ionalc - e dalla fcdera.:ione degli Sta. ti ai,l'lntcrn.a:.ion.alc - sempre tcri;mdJJ J>Cr frnc e pc1· {J1tida il maayior svi'luPJ)O, la a.scen.sirmc pitì. aJ.tadcU'individuo, il quale, per elevarsi, fa a))pcllo alla soWairictà sempre pil't vasta e or(Jani:zata dei propri simili. GiU adunqitc le fosche mcn:ognc di u11O Stato extra e aopra l'uomo: di un dil'itto coUcttivo che nega e stronca il diritto in– dividuaJ,c, quel diritto - come dtcc il grati.– de Goethe ,wl Faust - " ché è nalo con noi n, e di cui il socialismo non è che il più possente strumento di attua.:io11c che sia ,tato consideralo. Dalla famiglia 11ascc la città, dalla città la patria. Quando l'Impero rompe il vro– cesso natnral", quando rui11a, Vesta ruina sopraf{aft(J, d(J. una cesarea tcocra:.ia, tulio millll, e la barbarie può infaiare la grande cavalcala deUa conquista. f\uUa rilucirà ad arrestarla. Decisamc11tc 1mlla è meno romano e classico del fa.scisma. N<m per n.uUo il " saluto n e/te esso ha adottato. cun uno sproposito di archeologia che è lntto 1t1t simbolo cd un,a rivei,a:;ione, è il saluto de– gli schiavi, che protendevano il braccio a c/1.iedcl'c mcrcè ... Non sarebbe bc11e che il fascismo lcr,– gessc la Cit6 antiquo dc Fustcl dc Coutan– [!Cs ? Noi, antif(I.Scisti, siamo con la Fran– cia ancora qu,mldo essa nel centenario del– la nascila o,wra il 11lacstro insigne delle sicure origini nostre e/te ammoniscono. ANTl'.:::_l.J,ROPA TutLi i giornali del mondo hanno rernlo omuggio n Masaryk, i"n occasiono dell'at– tantesimo nnniversar-io di questo grande combnllento per la dcrnocr02ia. L'Italia, che durante la guerra aveva al– laccialo r3ppor! i fraterni col popolo ceko che lasciò molti morli su! uost.ro fronte. aveva il Oovcro di dir~ una parola almeno di cortesia. !\la soltanto uno dei giornali fascistizzai i bn osato parlare di Maimryk Ed ecco che il Tevere del 15 maivw pro– testa. « Eu!'ococco "• si t!'a~ta eol bocillo dell'om·opeismo che bisogna combnt._tcrc, dice il ba)do e proho or13"anomusso\imnno, erede dell'/mpc1·0. Qual\• il ritratto di !\la– saryk ?, chiedo il Tevere. E risponde: "Ora vogliamo anche noi dare un ritrat– to ciel ,·encrnndo ottuagenario ; e lo pren– diamo in prestito dal profeta <li Paneuro– pa : « Per grande che sia ii suo o.moro per il suo popolo, egli ò al disopra dello nazioni ed O, nel vero senso della parola, un F.uropeo. Egli h3 combaUulo lo sciovi– ninismo tedesco. :O.ta ;;arykè un pnneuro-~ peisla convin!o. Il suo più grande desi– derio ò di vedere una nuova Europa unill– caln." E questa roba dowobbe, conohiudo il 1'cvero, avere l'onoro di articoli nei gior– nali fascisli ? Mai più. E, infatti, il Tevere ha ra~fone : il fascismo non può avere ne1>– pure 11 dovere della co1 1 1esia veì•so un uo– mo che la pcosn come )lasa1·yk. Fascismo turistico rì{rr';bc\\7 ~~aWipoagi~;Wla/~ };1'~;t\a sòc~~ 1 ? Un tale, con fai.sa a1·in di nrtisla, cravaU.a s, olazzanle, nnnunzia. una conferenza : r.o– mc so11Oricevna i fi·ancesi ùt llali<1,, uel quartiere latino. E uon è che una suite di 1)apero fasciste. I " francesi " si riducono al confercnzloro che fu " ricevulo " da D'Annunzio. Per l'occasione, oltre lo f('– rito ,,ere il chiacehierone impresta al Poe– ta una fcriln t1Uecostoll.?presn nei traITo– rugli di Milano. Mai stato \'Oro. Cotesto cicerone discorro d'arto o di letteratur.1. Al .sommo mollo d'Annunzio, 'POi lla.rinclli (!!), r~i ct~ù ll~ii e~i~~\~~\rtrc:i• f!~i~:l~s~~= f~t~i 1 ~f l ffb1~c~s~ro~~i:: 0 ch~r~~1i~~{l;~\ 2u::;~ r~~~oin~iloplu~?l tf~esi1~~\~.: j; ~~~ corriinoia a rimbeccare l'oratore (scmoteY nd ogni ,proposizione. Una.certa cahna pro– duce un po' di buona musica italiana. !,.'I. presidenza osserva: - Yedelo come In musica allea tutli gli spiriti ? • - Ah I no, con gli assassim nessuna al– lcam:a mai I Un signor Leonello non aggiungo pro– prio nulla ol " successo n del cìcorone suo amico. La sernla. finisce .senza noppure ln oollobta di dovoro per i sinislraLi do! Midi Bel modo di faro propaganda turistica in Francia. Al nomo di Mussolini qualcuno ri– sponde : Vivn la Ile.pubblico. ! Insomma, n ,•oll?'re r~giungere l'effetto opposlo, di scorag-ginre I francesi dall'an– &.lre in llalia, non si poteva faro meglio. GIUDIZI INGLESI Il !lllro d,r.l nos1rc amico Praneesco Fnu,;lo :1:\ :o:~ 11 1~ci~i:z~~.t 1~a;1ù 1 f~~ll~nf~o~ng 1 i•1ri: flfnscf@mo abbia mnllto nl • regime "· r:!~t~rcow rfJf:e>~c~~s\ 1 ;i~~a 1}~\V'.m~et1ff~~~: dice: de! Urùnnl. ll!l In Jtalln ohe !n ELltrlpaool. • Il FOl'Wal'd di Gla,;gcw gli dedlc.t unn in– t!era pnglnn. 1:1).utore, i:::. li., lo prcscnla col se– guente commento : " Qun.lo ò vcr:i.rnenLo un 1a,ro mollo per!- igJ~s~ S1~0 r:re~i:1~il!~ièc ~~~e sf~!l~ 1 ~~ 00 sit1l ~ 1 g~?~~ 8 e 1 cora looiuomini fll&lin, quafcuno nl ~ rc,glme ,·a 150Lto11 di rea:dono sua. cont!nusz!one solo alle lnCl:'6$0.llll persc-cuz!on!.• -- - ... - ---------- - --- .. --- .. -- - -- 11?Òfu$6DEQIJIPMENTFoR - - 1°'01/RISfS li-iliAL'( ~fN..G I 1'lAT""fk<'EU..11,-,i"" BEINGJ~IC60 ~ 'CRlftaw~c, MUSIGUl{I RITRATTI 1:· un nrl isla dell"àrroganza. Lungo a magro, sfruLta In sua slnlura per guar .. dare dall'aJLo la gente, pallido, gli ocohi scuri un po' intossati, sfrulla il suo volto per atlcggfarsl a uomo spiritualmente tormentato. Strana coincidenza : si veri~ Jlca che questa sagoma gli giova nella ve.. ~l~~l~i v~'1l:v~i umi!~~~ (~ei~t:~f~i: comis .:- Jla leUo non molli libri, ma ne porta. sc1,1pre in giro, ri:mcM duo: e per J::, più non sono suoi, sono prestati : onde li può distrattamente dimcnlicare sopra 11Da ta– vola di sa.lotto, senza troppo timore che vadano poi pcrdut:. Affronta senza Limi– dezza. qualunque scritloro celebre : del– l'uno racconla a!J'nltro, e cosi ottiene a. gara, raccomandazioni e complimenLi, pre– .scntazioni e dediche. Conosce i filosofi cont.ernporanci, Jclt.eralmenle, di visla : ha scoperto che una visita da ammiratore è più utile che lo studio in solitudiné: la– scia cosl da ognuno il suo biglietto da vi– sita, cd il ricordo di unn conversazione di"! sin\'oll.:i. : è sicuro di farsi strada. P~fondamcnl.e fiducioso nell'ignoranza altrui, fa \!SO sfacciato di nomi o di cita• zioni n sproposilo, parla cO'ndisprezzo cli autori « troppo superficiali n quando ha notalo che essi collaborano .incho a quoU– dianì o che pubblicano troppo. Egll - lodevole serietà - non scrh·e che libri, o finora non no ha licenzialo al– lo slampe nessuno. Ogni tanto, U'lla volta forse su cinque, o. anc_he.più spesso, /ili capila per dìsgra- f;~o1~~~c~s~~a;ffa ~ir\~PJ!rf~ ~;;~~~! egli unisce_ la virtù ~i dimenticare ogni olfesa ed insolenza ricevuto : onde, an– che con coloro che lo hanno messo alla. f~ò 10 pitj vi:~~~i r~ci~~~~it°òn~~r:c,(]~n; loro giustizia. Questo piovane ha cominciato con il r~i~~~n\~~!~e!r1~~' i~dJ~!tCr~~:?ìi ;:J:~:: lç di gualun~ue nazionalismo. Di poi, egli si accorse d1 aver commesso un errore inienuo di trasposizione : perchè ave\'a. \'O,uto parlare di politic3, prima di a\'er :!~~~~~·;~~n~ 1 3?~~o~;!fa 5 JfL~~te~im~~~fi~~~ l 1deal1smo m una interpretazione tra– scendcnle .o callolica dell'unità del reale. Prima dovovtt complolnro il suo sistema. filosofico, o poi, attraverso lo Illazioni eti– che, avrebbe potuto venire nlla conse– guenza politica : fino allora egli, come fi– losofo, do\'eva disinteressarsi di qualun– que fatto contingente : il procedere di– versamente, sarebbe stato, m verità, co– me mett-cre il carro davanti ai buoi. i~ _questa chiarificazione egli giunse de– flmtivamento nel 1925. ,\ uni anni pri– ma. egli era. slalo un amnuratoro fervido di llomain Rolland: poi aveva comincia- ~a °.g~ni;.~;•~~~~l'~t:cr1lt~~e. ficf:~i~1~!t°a fiacca; in seguao, egli dichiarQ_che l'uo– m~ gli "'a profondamente antipatico, pro– pno nella sua morale, perchò lo sentiva. ,, molle n. , si~;~Tia a;~~cìaii:i;:a~1· iWi~e;g 0 ~r!~~ sos_le_ncndo assic.!uamcnto fra i giovani cat– loJ1c1questa sua predilezione : di poi, e– gli preso, fllosoflcamento l'3biludino di non nor.,innrlo se non dicendo: " il brutto Tu~ rati "· Egli si dedicava invece alla rlchic– Sl{l di pr~tito, presso diverse biblioteche, di LuUo le opel'e cli Giovanni GenWe: che egli considerava como coiui il quale sen– rn dubbio avendo compiuto il « supera– mento n dei suoi predecessori, aveva dot.. lo finora Jlultima oarola.i 1, , r Oncle ecco esemplificato il 'Oofnpito del nuo"o filosofo, che cr!I egli &lé!So: inu– tile perdere il tempo sopl'a filoSofl.prece– .dent1,. c.heo non erano mai slali veri filo. sofl, quali i non mai abbaslanr,a derisi po- 1;itivisli oppuro e•·ano gfo stati superali : il oompito era invece netto : superare Gentile e dire quindi a propria Yolta la ullima parola. Con unn raccomnndnzione Mcivescovi- ~~'t-0~~l,e~~~cg~o pg1~!a~~ri~~1fa ps~i·t~u~ 6 Ìn~~ porsi soltanto con unn fama già conqui– stali\ in loritani paesi. Ni!.lura\mente al– l'estero, nelle con\'cr:mzioni iulellettuali, si dimostrò sempre dignitosamente e riso– lutamente alieno da tulle il movimento fascista, como nlieno dn una ridicola par– tigianeria di avversario : piacque dovun- J~~v1u6~~~ l~u~ln~~ 0 a~ii~e;tse1 ~~~bgN~~~ :E' superfluo dire qual bazza fosse per questo giovano parll'lro al!'eslcro dol· pen– siero di fllosofl 1lalia'ni non tradotti, e vi• cevo1·sa. Egli nveva in tasca diverso lettere di ~~~~lor~ 1~c~~J~!~~n~d a°tt~i-~t1~~e aft~~v~ collabora,:iono. Uo't1bilo vendila di fumo, un!La a duo lellorinc noi portafoglio, lo hanno reso un gi.·and'uomo dovunque egli si 1r~~~~~af~~ico de\\e contingenze em- ~~1~1~1ri~r~10t~a~~l1\f1~c~~~lo Qc ~~ug~;.rf~~ clltorì gli editori più illust.rt. Può gene– rosamente dichiararsi lieto di « offrire n.. iuto " nd nitri giovnni. Sta di faUo eme alcuni amici sono stati realmente aiutati dn lui. Che imporla qualche punto nero, qunl- ~'i~1 ~itr1og;ga n~~~/ui11ib 10 f.~a s~~mJ?~sis: ~t~:~ loip~~~~~~;iolf.~ 1 ~ie~;\ir:~~gitr 0 aml~l~ li i suoi coetanei. Egli ò l'ilaliano nuovo, nui noll'nnno VIII E. F. è permesso nal.u– ralmenlc, anche dai colleghi squadristi. di vantare, guurdnndo dall'alto doi suoi f~S\~e~'~{:i::.ti c della sua bolla frouto, la OD. Tuili gli amici ciel movin~to operaio italiano sono avvertiti che 11eUa,iottc dal t9 al 20 aprile avrà !1t090 ttna Grande Veglia orh'.ttico– :la.i1,:.m1te in favore dql aiornalc sin– clacale dell'antifa.sci$mo: L'OPERAIO ITALIAN La Veglia. si tc,·rà 11eUa arande sala di nw Cadct n• 16. Apposito Comitato sta elaborando un pro– gramma e/te sarà ni,a9nifico. Artfati di carteUo, orchestrina indiavolata, lotteria ricchissimo, n,ioneri .!c1isa– :io11ali a sorpresa battef(UmO in breccia la musoneria e terranno oe- d~k~tisef;i aN;te;;t'J::il n~~~o.'to~ 1'ratta11dosi tli. 1L11Q Veglia del mo– vimanto opc1 •a.io, il Coniitato tmolc che il merito del ,icuro o iliiman.ca – bllc successo sii:,.dov,tto alla coUet~ tività. Perciò, (Ili umie, sono invi– tali a. dare ub~ro. sfogo aUa loro fantasta e ml t1wuirc al Comitato richieste o proposte di ,rnmeri spe~ ciali. Naturalnwntc, oltre alle ri– ch icstc '! ullc p,·ovostc, occorrono mimerost prcnu per la lotteria. tl _tempo· opportuno vcrl'à re.so no– to 1l pl'oqra1,1ma. Jntan,to, chi ha q!~alchecosa da di:rc, o da dai·e, si ~~ririt p~~ ~~~g;::!a~o !::d:1~: O dni~ d;s Cooperatwe, 1.6, ruc t:(e la Tour d Auvcrync, Pari3 (O). ·-··

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