la Libertà - anno III - n. 34 - 25 agosto 1929

25 AGOSTO 1929 LA LIBERTA' I fili dell'amore umano si gettano ogni giorno sufft1bisso scavato dalle menzogne: do\·unquc europei si incontrino, si rico– noscono e si legano, perfino quando la sit.uazione è co.$ì moslruosamcule defor– mata come in questa terra dal nome proibito. Lamascella imperiale ovvero " spazzola, r gazzo " ---- Scienza ep ssione sul Tirolo cisalpino Noi, tessiamo. come i ragni, flli di unio– ne sul vuoto. In nessun paese, come in questo,· dove la gente ò tanto cordiale e 1-:intosincera, tanto fedele e tanto sere~a, la vi~loria ò sicura. La chiave della sa'g– gezza/è uella piano. e pacata relazione di Mark Y0n \\'olkenstein. ora come allora: a Nord di Salorno nlmeno sei su dieci per– sono fra i Tirolesi tedeschi parleranno anche l'italiano: ciò distrugge tutte le pretese totalilaric degli uomini affannaLi, da Trento o da rnnsbruck, a dividere i popoli. Vn giornale sud-americano Ci presenta w~ fotografia, con questa dicilimi: « .yus– soln1t 7 - Questo signore che t:cdiamo sembra .\lvssolini. ma 11oii lo è. E' vn sem- 7ìlice barbiere di 1Yew-Yord. compatriota del grande u duce » e che si chiama Francl, ,Valentino. Al capo' det fascismo non piace che vi sia un sosia e il console americano kq. comunicato al signor Valentino l'ordine d.1. lasciarsi crescere la barba. Cosi, per lo meno, assicura tma rivista tedesca, alla 9uale la.!ciamo la responsabilità della sua 9.{ferm.a:.ù}n(s. 1!. La contesa è incredibile. C'è un paese sul versante meridionale delle Alpi lungo l~ ~·am ~ell'Isarco e dell'Adige not'lde di viti, e4 mtorno alle rocche nude delle Do_Iom~ti.,ed ai piedi delle cascale di gh~acc10 dell'Orller, popolato da un popolo chiuso, compatlo, caratterisLico, di lin– gua led.esca, di antichissima cultura tede– sca: ~Jenne valli sono popolate da g,-uppi, ladm1, che hanno conservalo intatta la _lorolingua : e lungo la vallata principale i:Jal vicin'o confine meridionale, si sono avanzate alcune colonie italiane. Nulla è più semplice, più naturale. Al di qua e al di là. vivono, soITrono due pppoli europei : gli Itaiiani e i Tedeschi : secondo Je condizioni economiche in di– veI"Si decenni, ora la lingua tede;ca si è e_slesaun pò più a Sud, ora In lingua ita– liana ha risalilo Je ,·nlli. ·11 fenomeno è secondo natura. . E no~ pnrre~be possibile che da,·anti ai prob!crui immensi nei qùali è in giuoco oggi la oi\'iltà comune, uomini di una parte e dell'altra potessero in!crvorarsi seriamente nella contesa se tre o qualtro comuni 1ra Salorno e Bolzano siano, stati, o siano per essere, piulloslo italiani _opiultosto tedeschi o mi.:tjlill§Ui. Ollo Slolz ci presenla due grossi volumi 6UUa e< diffusione del germanesimo • nel Tirolo del Sud, alla luce.dei dooumenti n ; mn ciò che è quasi incredibile, è che tutLi igli sforzi di quest.a scienza di 1eodenta, si. senQ.accanili finora a dimost.rare la nazio-:: nalità di alcuni comuni di fronliera. - Essi disc,uton0 come se la natura, anche 'fr,a_i 'I!';'POl i non si regolasse secondo la legge ben nota : natura non facit saltus. Ironia delle cose I Ecco il signor. :Volle– lini tedesco, incrociare le armi contro il "signor Oberziner, italiano : ecco il si,.gnor Lutterot.Li affermare fin dal 1.810 raseo– •luto gennanesimo di Salorno ; eceo il si– gnor Le1ch~ o Larcher, rappresentare il nazionalismo dei Trentini, ed ecco ln signorin.a Berla Gelmini, figlia in più di un'italiana, arrrontare il carcere pcrchè colpita come tedesca troppo zelnn(e. OUo Slolz non nasconde i -fini tendenziosi del ·suo immane là.voro.E per una strana osti– nazione irrigidita .di nazionalista uqilate– rale, anche oggi.sente il bisogno di riaf– fermare e di difendere il buon diriLLodel– l'opera di assim'ilaziohe che· si tentava. di compiere sugli Italiani in questa regione, tlopo ,il f86CY; ma nello stesso tempo... nega àgli Italiani il diritto anche di uqa assimilazione pacifica, percl\è essi hanno preso i1 ipaese con violenza ed inganno, u GewalLund Betrug n. Questi sciaigurat.ì nazionalisti, eternamente condannati a darsi la .zappa sui piedi e a darsi ragione run l'altro quando vorrebbero darsi torlo, di contro a1là.logica lucente e a11aragione sereoa dell'intelligenza umana che non può 1).0ù es.p_~e-infef,!ll'IZ\~ Q.al ~-L Oggi ancora, di fronte allo speUacolo ripugnante della camp8ig'Tla •diabolioa di• snazionalizzazione nel Tirolo tedesco, l'au– tore non sa rare di meglio ctie riaffer– mare il diritto delle maggioranze tedesche ooniro le piccole minoranze italiane, di asslmilazion~. Piccole o grandi le mino– ranze, Otto Stolz presta le ar~i ai ne1;11ici della giusLizia. E questo s~or1çoreahsta, che irride certo ali' « utopia » della pace– fra i popoli, non sa che riempirsi la bocca delle _parole « violenza ed inganno », sol: tanto per la guerra più recente, quijndo s1 tratta di una guerra perduta; Questo storico cita ad onoré i .Parro~i Oi Salorno e dintorni che agirono dopo 11 f860 per la snazicinalizzazione degli ita– liani im'm.Igrati in grande numero : ~o~ sa invece lacere un biasimo~(i nazionailsl1 sono immuni dal senso del ridicol~) con– tro Mark Siltic,b von Wolkenstem, che nella sua « cronaca del 'firolo 1) del f602, non si dimostra abbas~anza téaero per le ultime punte di popolazi?ne tedesca, ed irride la loro lingua catt,v~; ma que_sta pagina vecchia di tre secoli è .la pagma di uno storico sincero, e conL1ene una riposanLe espressione di saggezza: essa corrisponde press'a pòco ancora al vero di oggi _ al vero che è..inutil.e torcer~_: ed ò questa, si uoli1 la pt~ an_Lic_a. esposx– .zione delle conèizioni hngu1sL1Ghc del Tirolo: u la provincia del Tirolo h;:i. ~p:par– tenuto dopo il decadimento o la d1minu– %ione dell'impero romano, un {em!!o e sempre, alla Germa~ia e alla Baviera : laonde essi (i Tirolesi) possa~o ancora far uso in molle parti di una hngua ~uooa, objara e comprensibile,_ con un dta!ello non dissimile dall'austriaco. i'7:erso_lEn– gadina e la Svizzera, hann~ ~na imgua rozza mescolata, derival~ ms1er'l;.e~arte dal t~desco, dallo svizzero e d~II.1taltano, e questi non sono capili o capiti appena dagli altri abitatori del 'J'.iro~o 1: della valle dell'Adige. Ai con~m ~tahan~ e veneziano hanno anche essi la lingua it.a– r a ma la parlano cosl rozza e co~rotta! 0 :: ~<::si non sono capiti neppure dai veri ILalia~i Il alcuni luoghi~ come a Tre~to, Roverelo, Riva e Pergioe si pari~ .un il~– liano splendido, ben comp~ens.1b1le, in modo dunque cbe obi sa I itah~?o,. può capire facilmente dapperLutt.o I italiano. L'italiano è pure altrove nella .valle del– l' A.die ben conosciuto, e. anzi comu~~ p~es:o i nobili e i ~i~ta~lm,.:anlo che ~, troVano raramenLe Chec1pe~~one, fr~ le ual~ Sf!i almeno non sappiano par are i ne l'ltaUano, percbè l'arti~iano comun~ .~ altri uomini del commero10ha!l~o og01 giorno ~a .tra~t~~e ! d: 0 Jar; 0 i~~ \ cfi; ::;~~~r :~! 1 :li ia Ji~gua italiina è quasi necessaria e molto uL1lc. » _ . . . . a iil questo brano d1 verità. e, _si ba.go Otto Stolz si guarda bene dal spass1onat8j veridiciLà.del cronista: egli menomare a chè lo scrittore ha proLesta sol~ant.o pe~ei tedesco di confine, ~~!::a:.aarit{ 0 :!~~ ?e sentinelle della na-: zione ! . 1 traduzione di que- Intanlo, ofire nd .? fmplicitamente detto sto brano, h~ 1 git re di quest.o libro : il quale è però 1 ya O ·onamenti e la pas– quale, a parte 1 :agi raccolt.a ot.~iroadi sione dell autore, 8 . una. ce documenli e mat.eriale, che r1proou notizie utilissimi. i o~servare che Mi permeUo ~olt~nt<?ddiJi~gua ila.liana quasi tutte le c1laz1on1ilcbe non ~a trQp– hanno qualo~e ed"o'.efie dello scienziaLo: po onore ali eru m? -·le corregger,; da egli aYrebbe p~tu;o. /~ 1 tirdt~-f ohe cori une di quelle s1;nor,'l... ' suo grande ciolorehnnno imparnlo a fondo I1ita.liano,onde sono e poi saranno ele– menti preziosi, quali intermediarie nello scambio cunurale fro. le due nazioni. Il secondo volume di Otto Stolz si oécupa per più di t.recento pagine della diffusione dei tedeschi in pochissimi co– muni. Ora noi siamo naturalmente pronti a dare un valore infinito al delitto di sopraffazione di lingua e cult.m:a, anche se si trattasse di dieci sole persone, per– chè ogni offesa alla morale e alla giust-i– zia non si misura dal numero; ma in sede di polemica storica, Olla Stolz e Tolomei dovrebbero insieme capire che clue grandi pdpoli . non sono disposti a litigare sulla questione se il confine lin– guistir.o debba essere considerato dieci chilometri più in suo più giù: tanto più che la \'ila, che lo scambio commerciale 'ed intellettuale, hanno sempre prodoJto fluttuazioni, e tanto più. rapidamente ai giorni nostri. Le vie del mondo sono spalancate alla velocità e al pensiero degli uomini, che infine in lingue diverse parlano lo stesso linguaggio. Quesli nazionalisl-i lavorano disperatamente - con la violenz~ oppres– siva o con la propaganda fanatica. - a suscitare arLificialmente l'odio di masse artificialmente contrapposte. L'ora è suo– nala dell'abolizione dei confini, e presto chi ha sudato per tracciàre il suo confine perfetto - mai un confine potrebe essere assolutamente giusto - si troverà isolato e potrà gettare al fµ.ocotulle le;&uefilip– piche. Domani, senza bisogno di nuovi cbnfini, nella luce della nostra comune civiltà, ogni libero municipio potrà darsi fa scuo– la o scuole che vorrà e ogni figlio di ques– ta terra alpina ospitale accoglierà. con lo stesso sorriso gentile i pellegrini del Nord e del Sud. anelnnt.i con lo stesso nostal– gico amore aHa bellezza. aJla bontà del< Tirolo meridionale ~ della sua gente. NESSUNO,_ EL uscito: SPERTIA: DEMOCRAZIA E MARXISMO SoMMARJO : Il marxismo : a) il sistema marxista ; b) la lotta di clas~. - _La, democra:ia: a) liber(à. e democrazia ; b) l'organizzazione della democrazi~. - Autonomia politica e coscien:a di clas– se : a) economia e dittatura ; b) demo– crazia e lolla di classe. - Socialismo ;t~1stl~ 0 afll11~:~i~;sr,1e~io;; :/{g;;::~~~ b) l'errar.e massimalista ; c) l'unità so– cialista. Inviare vaglia e ordina:ioni al sequt:_nte i11diriz:;o : A. Chiottini, 3 b·o·ule,vçrd ~ la Corderie, Marseille. Pre:::.o: 7 franchi. America fO franchi. .----~--·················------------------------ - ' 7? noi lasc"iano la responsabilità dell'or– dine di farsi crescere la barba che sarebbe stato impartito dal console di New-York ~l signor barbie1·e Valentino, alla rivista tedesca e al giornale sud americano. Ad ?ogni modo Testa il fatto che gi.ornali di ttttlo il mondo ritengano capaci di qua– Junque atto grottesco il fascismo. Si co– mincia a conoscere il fascismo e il cc duce n. E resta un auro fatto ; la fotoarafia del "Antieuropa" e "Europa" :jg,r :OU:J!i~~li~:.~~'~rta lf!\~~t:}/~!i IIfascismo raccoglie quel chehaseminato fl " duce n si adorna per avere une somi– glian:;a maggiore con !\'apoleone (che non gli rassomigliat:a affatto) ma la testa è sua. Il brat·o !Jarbicre di .Veu:-Yor/i., pai, si i: fatto fotografare col più belt'atteU(lia– •meno imperiale possibile. al:;ando il brac– .cio. 1rne11do il pollice e l'i'11dicedella mano I socialisti non sono grati a Snowden del suo atteggiamento alla Co11ferc11za dell'Afa, soprat,itto per avere. imbottigliato la Con– fere1;:;a in una faccenda di 37 milioni d~ quà O di là, perdendo _di vista le grandi linee politiche della pace e dell'avvicina– me1ito delle 11a::.ioni.,Vanderweuie ha aulo– l'et:olmente 'dimostrato che Snou:den con– traddice alle delibera:ioni della Interna– zionale Socialista, alle Conferenze di Fran– cof ort di Amburgo, nelle quaU fu fissato la distin,ione tra t:Iebiti alleati e ripa– ro:ioni, sostendosi l'annuUamento dei de– biti e l'Qbbligo delle riparazioni per i soli danni di g1terra diretti. L'osservaiio11e é gius(a e mostra la ledltù '-assoluta dei· socialisti interna:io- 11dli~ i q1cqli si sono canuti a'-trovare .• rnlla. Une(l dif811iii:a degli interessi italiani ris– pe.ao al piano You.ng,attacato Da Snowden. E' t'ero che Snou:dcn potrebbe ribattere che neppure il Pia~o Youna é sulta linea delle intese dei socialisti a Fra11coforte -ed a Amburgo, tuttavia fa un certo senso lo spirito ultranaxionale brittanico che mette Snowden nella faccenda. Si direbbe che a(lisCa per una preoccupa:.ione di co~~ corren:a coi co11servatori nella popolanta di un patriottismo troppo insulare., Il corri$pondente parigino dcJla Stampa prende lo spunto di queste circostanze per proclamare l'ennesimo fallimento ~el _so– cialismo interna;;io11ale. Questo é il rico– noscente ringra:iamento deUo scemo corri– spondente per l'obbi.ettiiJttà del soGial.ismo, che sa voltarsi contro Snowden, malgrado che le punte di Snowden si dirigano con– tro l'Italia fascista, la· quale secondo lui, sarebbe stata facor_ita da')li esperti in modo inspiegabile. E' po.Jsibile ohe la sua aspre::a derivi Qal violen.to antagonismo psicologico tra laburismo e fascismo ? Questo fu fletto. .l\'essuno lo può provare. Vanderwelde che ha tanta e beUisima esperien:w. nei modi di _trattare_ diploma- sinistra. come quando il « d!(ce » magni– ficamente col fascismo, ha, un articolo, fico, dal balcone di Pala;;:;o Chi(Ji, o dietro espresso la sua opinione sulle difficoltà 'di il tavolo dinan:i·al quale sfa il giornalista certe prese di contatto. Una volta - estero, dice " inequivocabilmente "· ha detto l'e:c ministro belga - l'e .\'on t:i p1tò essere dubbio: il signor ·va- prese O.i contatto tra diplomatici "di car- ~t~::;,:;z~~y;i~:g:\~. ti~e:r:c; ,:fufi~~: riera erano meno pericolose cli queU.oche .!arà uno dei più forti dolori, insieme al- 11onsiano oggi le prese con miÌti6tri usciti l'augtu·io di ... buona morte lanciatogli dal-– direttamente dal popolo, come Snou:den e la Civiltà Catlolica, per it nostro genio na– qui11di più soggetti all'influsso delle pro- :.ionale, ma la colpa no"'nè nostra. Lasciamo fon<Je, radicali, e forse_ irriducibili, diffe- ':;./a;ti~r: l 0 ib~hti:et: 1::i~:ri: ~}t~= ren:e dei vari femperamcnti na::.ionali. » 1olini e le sue origini nobiltssimc, la cura Egli dice : u differenze dei vari tempe- di trovare un altro albero {fcnealogico per ramenli nazionali ,>. Ma potrebbe anche il signor Valentino, onde si giustifichi la dire " dei varitemperamenti morali ,, - 1omiglian.;a irri1pettosa. e sarebbe più esatto o almeno più com- ' a~~~::n::st:/J~t~ c3/!"r1Zat~h:m%1~~~~~ pleto. • ~a11todel giornalista. Helsey e tutti i gior- , • 1n sostan:a, per soste1f!!r;e_ aU'Aja la cau- alisti esteri t:;h{! mnno a palazzo Chigi; pa del:f[ta;ia, __ c~,:vuote i_nd!ta ~~~gC:.:ion; •. _.,li occhi ro't(mdf, bovini, so110qtleUi che Vna Cert'a s(ampa francese, sta pure. con =n~i:::i~l: ai,:e:i~~::~ci~t~~r:;; ~'ftf,!~ molta discrezione, lo lascia ùitendere. t f h ·t • v t l la bocca e E' da. molto tem,po che noi a11diamo di- ,/;t;'/kt'che eh~ ~!~~;ssig:afo; B. _Shaw ~· mostrando che. il fascismo è fatto per rovi- .llargherila Sarfatti : ognuno di questi nare l'Italia all'estero - come all'interno ::i7dr~i~~lil~veai: ;;ghid 0 n~~'::'piin~~e:i~ - compromette·,idolic sem.prc gli interessi, fronte in q1testi occhi, ùi questa ~acca._ !,Ja per i sentimenti di sospetto e di repulsione e'~ di più,: la famosp, mascella 1.mperiale, che esso suscita, generalmente. peuo forte di tutti gli scritti spassosissimi Non si Ya tanta~propaganda di « Anli– europa " per pretendere poi che l' 11 Euro– pa n diventi teneramente favorevole al– l'Italia fascis)a, che_ quella propaganda sul n ducç .-», quella m~scellq. sto,·ica, ch_e vederla e {frida1'e alla rt1:ela~t011edel (lemo è tutt'uno,. eccola li, vrecisa,. ~dornare. il votto del barOiere Valentino, il quale vive calma, e sebbene destinata ad utile fun– zione sociale ma non storica - la vita di conduce con tanta incoscienza. barbiere, che insapona. rade con la mano Non si attacca ogni giorno la sorella la- legqera, laca la testa, fa tt!t _inchino e poi trina per dive'!l-tare imvrovvisam 6 nte fe_ti- incita alla mancia con fatidico n spa:.zola cisti del ... blocco latino. raga:::.o "· Si ha malagra:ia a gabeliarli pe~ il sm~~ 1 ~!'~1if/f;ti;n~;~:!·~~ndel g~ 1 ~~~o;;:,~~t~ blocco europeo éontro l'/ngldlterta, quaizdo sul voto dell'uomo inviato dalla divina fino ad ieri si vanta~a la protezione di provviden:a con la sua sacrilega ,·assomi– Churchill e di Chamberlain. glian:a. Se il signor Valentino si presen- Anche in _politl:a ~stera la paga .v~nere. '1':Uiceco: 1~~~!~acd~1l:ù~~;~ ~~~~iu~ti~ presenta dei pencoli. come quando il u duce n dice n ineqttit:oca- C'è macchiavellismo e ·macchiaveUismo. bilemenfe n, ad un consiglio di ministri o IL macchiavelti.Jmo fascista sen,a pr,in· 1 ad una adu11at_a~i ca,nicie nere, sarebbe cipi ~ senza fedeltà conduce_all'isolamento ::!,~~~1~l {ft;!f~~c~i~e~11J::;'n/::ii~~~:!a]l;, e al~'impoten~a. . . . . t' « impronta del genio 11, ed è un.semplice Si raccoglie sempre ctli che st e senu- barbi-ere. Onta e disperazione! E' questo nato. .il mododi sm~ntire le_mascelle imperialil_ ------------■-----------------···------------------■----------------■-----·-------------·-------· STATI UNITI D'EUROPA Se li la_soiaeser-o camminare ••• Sulcalvario della realtà italiana VOCX .SOTTEH.RANEE Da varie lettere private che ci arrivano da diverse parti dell'Italia conqubtata riassumiamo dei !alti, dei loni ~ delle im– pressioni, che si sistemano in veri quadri di ambiente. _iquali naturalmente sfuggono ai giornalisti stranieri, che vanno in Ita– lia a fare un'inchiesta di ot.to giorni e ne t(~~~~n~e~~~t~u~ ~~~/~~nf~ ~~~~ii ~~~;:~ con im'inten 1 i3la-piaggeria al u duCP." il quale dice sempre le cose che piac– ciono al fretloloso corrispondente). / treni camminano, l'ordine é assoluto, l'entusiasmo é incontenibile, la faccia del– l'Italia si rinnova, ecc, ecc, ecc. Come questo quadro di maniera, per il bourrape des crtlnes all'estero (soprntut.t.o) ed all'rnterno é contrario alla realtà. I Co– me é reticente della vera situazione del Paese, come tace dei dolori e delle pene che Yi si :5offre.Vogliamo spogliare insie– me alcune di queste lettere, combinandole cen degli sfoghi verbali di fuggiaschi re– centi? Il 1° A.godo. Qui a Parigi sulla fantastica giornata ~:~~;!n~~l 1if~~ 0 EJ~o;~iii5im~~:a[~lfa pe~ lenza comunista non arrivarono dall'ra– lia che i giornali fascisti c-heaspettavano di ridere a!le spalle dei paesi democratici sgominati dalla minaccia bolschevica. e costrelt.i a prendere ognì sorla di misure di polizia, a u violare tutte ic libertà », mentre in Italia tutlo era calmo ; non occorreva nessun provvedimento, tutto andava per le liscie sotto il palerno e fer- b~~i~:9tfe L~as~~~~,Sp~~3e1H:c~\~~te 0 ~! cose a posto : - Ignoro, egli dice, ciò e/te lia avvenuto a Parigi il t • A(Josto, lq. giornata rossa. Ciò che mi danno a bere i giornali fascisti, non mi va giù, So chç quì (in una città del sCtte1itrione) furono prese miwre di gran stile : tutti i funzionari di ogni ramo del– l'amministrazione furono richiamati in servi.io dalla licen:a estiva. Mobilitata la lru.ppo, Ia·mili:;ia, le camicie nere. Squa– dre di ogni genere perlU3trarono di giorno e di notte, montate su camions, fermando i citladi11i e traducendo in questura ... i so– spetti. Solo qui si fecero più di duecento arrcs(i tra antifosci.Jti. T1ttte le o/fitine erano sorvegliate-; falsi operai introd.otti per la grande giornata facevano il loro :::t:.ier:·rr~~eé s~;~a itc~:;~e~a1::~LJ~'~~ò circolarono dei manifestini invitanti la massa alla solleva.:;ione. Tutti si doma11.– dano; se l'Italia come dicono, é tutta fa– scista che bisogno di mobilitare tutte le forze dello stato per quella giornata? La Vita Sindicale T.in allro corrispondente si oocupa della vita sindacale. E' uno che ha ritenuto che per vivere bisogna pure adatt.arsi al loro ... sindacalismo; ha persino appartenuto al direttor.io del sindacato del suo mestiere {lo dicè lui stesso). Egli scriYe ad un amico: - Ti co11fe,sso che né ho visto delle crude e dcUe cotte. Chi é alla testa di cotesti sin– dicati di categoria spadroneggia; la sita cura maggiore é di... mangiare; di man– {fiare continuame11te, sfruttando la massa che 6 obbligata a aderire per forza. In una città della Liguri'a sono scomparli qual- !t~s!;':/t~rfoa diu!n b:!rf!P!,indC::tit~~r~~rtf Chi.a.pani e Cecconi. Tut1i dicO'no, seom– parsi con la cassa del sindacato-un me::::o milicme di li.Te, di cili un J0.000 si dice appar1enésse ai Balilla ciel luogo. Nat11ral– mentc la stampa non fiata. l\"el -nostro d{– rettorio CPavamo in parecchi, che, segre– tamente, alCi11saputa.l'uno dall' altro, pro– fessavamo le idee del vero sindacalismo e socialismo. Le no.Jtre delibera•ioni fini– vano per mettere il segretario e i suoi sa– telliti nell'obbli{fo di marciare su.una certa RITRATTI Il Podest.à. Fu un fascista della prima ora. Si dava del tu,nientemeno, con Dino Grandi. Ha parlato due \'Olle con il "duce u. :.--;:ei tempi che erano eroici, ha sofferto perfino tre ore dì carcere, perobè trovato sul fatto, con la rivoltella fumante, mentre - funzionario di questura - partecipava a una spedizionepunitiva. Faceva il questurino neUa risaia bolo– gnese, e come tale, secondo gli ordini a- ~t!~iifon~: ;~ 1 ~{tf !~~ ~ne~t:~ io~EI!~;!: ~~t a1carabinieri di passare i moschet.tiai fa– scisti : arrestava quindi i fascisti soltanto quando era necessario proteggerli. Erano i tempi eroici, e si sdegnavano- malgra- i~if! ~, 0 :ici~~/\et~~1?~~g~s::r:.s~i;-~a~ titudine• ~ lasciato qu~sto fasclsta fella prima ora nel buio : lo 11asoltanto pro– mosso da questurino d~ Malalbergo a po– destè d'una valle tirolese. Egli ha dunque il compilo delicatissimo di rappresentare l'" italianità n in una val– le dove le t.est~dure si ostinano a essere troppo bionde,. e dove gli imbecilli con- t~n~:~ghfe d~~~v'i~~it~~~; ~;ri~i,t 1 !t;r: nella più il-aliena delle terre italiane, essi non fossero. Il compito è duro. Il podestà si sente in esilio, comese non fosse più in patria. Non è solo: i due segretari comu– nali, i carabinieri, il maestro, il veterioa– ·rio, il milite sono ai suoi ordini. Anche i, conducenti del se.çvizioautomobilistico si uniscono la sera alla sua tavola, per ascol– tare rispettosamente i suoi racconti eroici. Questo grasso risaiuolo odia le monta– gne. :,,on ha mai credulo necessario di e'– splorare le due valli sup.eriori. d_O\'~ no:1 •si accede se non pr.r sentiero. Egil si con– lenta di regnare-sulla piazza del capoluogo del suo comune. Ha avuto in que::ta valle di buoni tedeschi, un predecessore augu– sto: Enea Silvio Piccolomini, futuro papa Pio II illustre umanista, che si arricchiva del co'ntributo di ~uesLipii montanari, a– vendone ot.tenuto 11canonicato: e lasciò una descrizione famosa della valle, dO\'e forse, per paura del freddo, non a\·eva mai messo piede. ()fa rumanisla geografo era un ignorante. Scriveva, nel secolo XV : " Tyrolenses, qiti valles Eni et Athesis in– colu11t n : ignorava che !'Allo Adige non è mai stato Tirolo !) Il podeslà fa g1·andi sfuriale. minaccia punizioni ; ma è anche troppo bu~no, con i suoi testoni : troppo buono, lo dice sem– nre il maestro ; non ha voluio neanche far i-apporto contro la postina insofente, colta una volta a dire SUdLirol,in conversazio– ne con due germanici. E' troppo buono : ed e anc,he molto benvoluto, dice sempre il segretario comunale : i bambini lo ado– rano. Ha imposto all'albergatore per sè il prez– zo di pensione di lire oU.o al giorno, ridu– cendo sulle vent.icinque abituali : è stato ~~stfs 0 S~ 0 0.ge_~f{ris 0 ru~~f~ ~rr.al ~er5~ttseT 0 ~ a Colle Isarco o a Collalbo (o dolcez~ade, nomi... restituiti alla loro forma italiana Q pagano lo ste.;soprezzo, ed abitano alberghi diJr;sf~a con le lavatç di c3:po_ forrui~a– bili alla piccola cal?eriera., t1m1da.e im– paurita, che lo obbhga n c1rc9lare .10 ml!– lande per l'albergo, perchè si è d1ment1- . cala di porlargli al letto la posta. linea, dicevamo : se realmen·te si vUole 'il bene del popolo, ci vuol altro. La co.Ja ~7!'r{av:n;~?of% b:::- J~t:i;~ad~if" ::1l:1t~i. Tutti i soci reclamavano la nastra riele– zione. !\"on ci fu i 1 erso. Il capintesta ex sindacalista cor.,, ridonicmo procedendo fascisticamenle alla Cl.$Semblcafece dichiarare approvala con .eolo 30 a.lzatedi mano sopra 350 presenti, m,a lista di fidali. Protestare i Avete un bP.l dire. Difendere la voli;mtU. dell'assem– blea .tarebbe stato delitto e leso fascismo. Ne1suno vuole andare a tener compagnia ai confinati ... Perciò, la cl.a.Me~ronal.e fgr;:_\ùc:::; :!_tu1:~~lc,_°;;i;},.o~:n ccua Quando avvengano questi<i11i o verten;t! individuali o collettive, non si trattano dalla massa coi rispettivi padroni, ma dal.le d1te organi:.:a::.ionf sindacali, la pa– dmnale e l'operaia. Da cose vanno sem... prc all'infinito, non si concludono mai, fine/tè U danneggialo SrJ ne dimentica ... Se. ~~~~:. :: ~::~f ::::rri~~e 1/::ct~:i;e l~ t::a ~;f~~!~:::1:\,:~l:,uta~lf:ru1rr::t:t;°;._ chettino sulle più alte pretese deqli indu– striali, ha l'ana di dare rtl{Jione O{Jli ope– rai, mentre questi in realtiL sono sempre scontenti. Squilli di guerra C'è chi è fortellfente impressionalo della atmosfera bellicosa-nazionalista che il regime fascista alimenta con tutti i suoi mezzi. specialmente nelle scuole e tra gli studenti : una preparazione psicoloaica a cui risponde una ,preparazione armata che non si nasconde. Ecco quello che osserva un operaio : - Quello che. constato è la graride attività che viene spiegata negli organi.Imi militari : Richiamo alle armi degli uffi– ciali in co11qedodi diverse classi, acce– lerata istnmone ai coscritti, febbrile ath'- b~~~a~io!:t~~l:s~mài d!lfr,°ae:e 0 c~t~r·g!:1::. ra, prO't:e ~ contropr_ove per l'eventuale incursione aerea di apparecchi nemici. Le camici'e nere .Jempre presenti ed af{ia~ catc in equipaggiamento guerre.Jco al– l'e3crcit1;1 regolare, armamento çompleto della;jitili:::ia, de{fli avanguardisti; còstru– zion1! di nuove ca,erme; ridu::ione. di cir– coli rionali fascisti assorbi.ti i più lontani da quelli centrali; riunioni quasi sett!– manali dei {i.duci.ari <ii detti circoli presso il segretario federale per ricevere ordini che ve1~ono da Roma. Dove si vuol arri– vare 1 Si vuole l'avventura 1 Per ora ere.,, do che la pera non sia matura. Gli enimmi della situazione Tulti i corrispondenti concordano nel dire chy non si vive più. Che la disoccu- f:z{f~~rfa ~:ef1~ 8 c~!ù1}:!;:; seond: 1 ;~~!fi i lira 70, i lira 80 all'ora - per una giornata nominalmente di otto ore, in realtà di dieci. La miseria è enorm·ee la mormorazione diffusa, invincibile. Cno spirito di rivolta soffia nella maggior parte degli it.aliani. Non sono queste. I& ~ondiz_ioni - 9ualcuno avverte - in _c~ 11 regime fascista possa prendere le m1=– ziative belliche, con lo spettro della quali attizza la fede dei suoi seguaci. Se si t.ace, è per la paura- delle rappresaglie. ::\lolti seguono con grande interesse le nimicizie interne del parbito fascista per gli eccessi e per la invidia della mangianza. Una gro_ssa.ii:n.prèssione ha fatto il lodo.per H cort:oHp1)bdéstà di Milano, nell'om. _Si chì~de cjle cosi farà il Farinacci. oggi caduto iQ-pienadisgrazìa. E' ancora l'uo~o che si \'anta,·a dì avere u smatteottxz– zato " la nazione ?... Tutti si accordano nella conclusione: « Bisdgna aspettare lo sviluppo degli av– venimenti. n Non era mai stato a messa, dove natu– ralmente lasciava andare le donne ; ma in questo ipaese bigotto (non deve dirlo), è obbligato perfino .ad assistere ai vespri ! Questi uomini insaccali in un vecchio co- ~~~~~fs!ft:~i~iJeoS~!~~e fo 0 n°ifi!)~g~e: o nastri pendenti dal grembiale lucente, il fazzoletto rosso al petto, questi incredibili italiani si scoprono davanti ad ogni croce- ~:~~i~o~do 0 ft 1 !v 1 i1~ttri:;:~tci~~. d~:ia:Y~: tana soltanto con Grius Gott. Il podestà.deve andare a messa·.L'eseni-' pio gli venne dall'alto : chisà. che perfino Dino G-randi fra una bestemmia e uno soherzo osceno, non vada ora a messa... Ecco : la domenica, la piazza rigurgita di tutta Ja popolazione.Le bimbe e i bam– bini di quattro o cinque anni sono già.ve– stiti con i calzoni lunghi o le sottane fino a terra, nello stesso costume deg"iiadulti ; le donne stanno separate dagli uomini, in allo sul sagrato : anche i ragazzini da!le loro soreJle. Le ragazzebanno Lreccie grossaabboo– dant.i, legate dietro il cappellino piatto di -paglianera. Gli uomini fumano la.J>ipa lunga ohe sporge dal voH.olegnoso sotto il ca~°lt'~ 0 ~ ce~~ ~!~t~g fis:~s~ ft~~llnne, In slesso contegno, Ja stessa impenetnbilitk grave. po~o1~ 0 ~~~t~gt~~~~friisf !:Pe~·~~~~e!~!t!~ ~;~~gde ~~~~!\r~ faefoi1~~b~°g1{e}~c\~~ go, accompagnatodal rrlilite. Balte la mano sulla spalla, saluta per nome chi può. l nomi, purtrop_po, sono ancora... storpiati dalla pronuncia· ost.rogota; ma tra poco saranno divenuti più facili e piani : più n~ct~~i~s~J!dE~e;llàp~1Ji.i:. il~eps~àa~~t~~ nuto, solerte, che alcuni chie<lessero spon– taneamente ohe il loro nome ritornasse al– la forma primitiva : primo, da buon pa– triota, il contrabbandiere che porta sem– pre al podestà le sigarette. Per gli a!lri, cocciuti, si Jir<;>vvederà. Già, se Dio vuole, Hans Kofler si chiamerà Giovanni Colflore: Zenzel Auer si chiama Crescenza Ora. Dice il direttore didallico che fra dieci anni tuUi avranno dimenticato il tedesco e saranno assimilali : il podestà ha impa– rato a suo tempo come si !anno le stati– stiche. Le farà ancora come i superiori vorranno. Lo faranno cavaliere ufficiale. Tutti saranno contenti, egli dichiarerà che su cento persone, novantotto, novantanove devono essere considerati di lingua italia– na: alloglotti. Sarà bello... come un plebiscffo. Il po1 destà, il segretario, il mìlit~. il maestro, sono coscienti di aver rporlato in questa. valle di ignoranti (analfabeti : O- è una statist.ica veridica), la luce della. civiltà. fascista. Solt.ant.o il velerinario, che si dà de)le arie per la ist.ruzione.e che ha im– parato troppo tedesco in sei mesi, qual_, chevolla esprime alcuni dubbi : una volta ha detto perfino al maestro che si vergo– gnava del poco onore che si faceva all'It.a.,, lia. - E qualcuno dice abtiia espresso, tra– ditore, il suo rammarico e la sua amarez-. za agli occhi neri e vivaci della postina, Tullo sommato, il podestà spera nel fondo del cuore di t.ornare presto a ~lalalbergo: anche questurino. o. ----------------------- Sottoscrivete per "LA LIBERTA"

RkJQdWJsaXNoZXIy